La nascita di Poseidone/ Ποσειδῶν
~ Giovanni Francesco Barbieri ("Guercino"), "Il dio Poseidone" ~
Poseidone, che dai Romani era conosciuto come Nettuno, era uno dei dodici dei dell’Olimpo, nonché uno dei sei fratelli nati dai titani Crono e Rea. Era il dio di tutti i mari e oceani, ma era anche in grado di causare potentissimi terremoti, infatti uno dei suoi epiteti era “Enosìctono/Ε(ν)νοσίγαιος", che vuol dire “colui che scuote la terra”. Il suo animale sacro era il cavallo, e ciò lo si deve anche ad una delle versioni della sua nascita.
Secondo Esiodo, Poseidone era stato inghiottito alla nascita da suo padre Crono, esattamente come era accaduto agli altri suoi fratelli e sorelle Ade, Era, Demetra ed Estia, per poi essere liberato da Zeus, il quale era sfuggito a quel destino crudele grazie ad uno stratagemma di Rea. Secondo altri, invece, la nascita di Poseidone è avvenuta in modo diverso.
Pausania ci racconta che Rea, per salvare Poseidone da Crono, escogitò uno stratagemma simile a quello che avrebbe poi utilizzato con Zeus, infatti diede al Titano un puledro da inghiottire al posto del figlio per poi nascondere quest’ultimo in mezzo ad una mandria di cavalli.
Diodoro Siculo ci dice invece che Rea, una volta nato Poseidone, lo avrebbe portato sull’isola di Rodi per poi affidarlo alle cure dell’Oceanina Cafira e degli abitanti dell’isola, figli di Ponto e Gea: i Telchini, dei demoni metà pesci e metà terrestri, con uno sguardo terribile e carico di malefici. Erano dotati di poteri magici e di svariate abilità, come la capacità di causare pioggia, neve e grandine. Erano inoltre abili costruttori, infatti alcuni attribuiscono a loro la creazione del potente Tridente di Poseidone.
Crescendo sull’Isola, Poseidone si sarebbe poi unito alla sorella dei Telchini, Alia, con cui ebbe sei figli maschi e una figlia femmina di nome Rodo, dalla quale l’isola avrebbe preso il nome. Il destino di Alia fu però molto triste: un giorno i suoi figli videro Afrodite salpare verso l’isola e questi, con arrroganza e superbia, provarono a scacciarla. Ma la dea, adirata con loro, suscitò nella loro mente violenza e follia, che li spinsero a prendersela con gli abitanti di Rodi e a violentare la loro stessa madre. Saputo dell’accaduto, Poseidone si infuriò con loro e li fece sprofondare nelle caverne marine per poi trasformarli in mostruosi demoni, conosciuti dagli uomini come “Demoni Orientali”. Alia però non riuscì a sopportare la vergogna di essere stata violentata dai suoi stessi figli, così decise di gettarsi in mare. Gli indigeni l’avrebbero poi divinizzata, venerandola con il nome di Leucotea (Questa versione su Alia sembra sia stata trattata unicamente da Diodoro Siculo).
Sia in una versione che in un’altra, Poseidone si sarebbe poi unito ai suoi fratelli per combattere contro i Titani, armato del suo micidiale Tridente che, secondo alcuni, non fu costruito dai Telchini ma dai Ciclopi. Dopo avere sconfitto i Titani, gli Olimpi avrebbero poi combattuto contro i Giganti, e lì Poseidone ingaggiò un violento scontro con il gigante Polibote, che sconfisse tagliando con il suo Tridente un pezzo del’isola di Coo per poi scagliarglielo contro. Quel violento impatto creò l’isola di Nisiro.
Dopo la loro vittoria sui Titani e i Giganti, Zeus, Ade e Poseidone decisero di estrarre a sorte per dividersi il dominio del cosmo: a Zeus spettò quello dei cieli, ad Ade quello degli Inferi e a Poseidone quello dei Mari. Ma le imprese del potente Enosìctono non erano giunte al termine, anzi, sarebbe stato protagonista di numerose atre gesta, sia splendide che terribili, che avrebbero fatto di lui un dio talvolta buono e magnanimo e talvolta terribile e vendicativo.
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Denominato Nettuno nella mitologia romana, Poseidone, fratello di Zeus era il Dio del Mare. Ma anche il protettore dei cavalli e colui che scatena i terremoti. La relazione tra il mare e i cavalli viene giustificata da alcuni studiosi. Questi affermano che originariamente Poseidone doveva essere nato come Dio-cavallo e che solo successivamente sia stato associato al mare. Questo quando i popoli greci cominciarono a dedicarsi più alla pesca e ai commerci marittimi che alla coltivazione delle terre.
Poseidone, Dio del Mare
In alcune leggende Poseidone compare come il fratello maggiore di Zeus, in altre come il fratello minore. La più accreditata rimane quella che accomuna tutti i fratelli e sorelle, secondo la quale il padre Crono divorava i suoi figli alla nascita. Questo per evitare di cadere vittima della profezia che lo condannava ad essere spodestato dai propri eredi. Ma Rea, moglie di Crono, stufa di vedersi divorare tutti i figli, alla nascita dell’ultimo, Zeus, mise in atto uno stratagemma. Sostituì il piccolo con un sasso e lo copri con delle fasce affinché il marito non scoprisse l’inganno e lo divorasse.
Una volta cresciuto Zeus poté affrontare Crono e liberare tutti i suoi fratelli costringendo il padre ad espellerli da suo ventre rigettandoli. A sorte si divisero i vari regni e Poseidone divenne così il Dio dei Mari. In età adulta, Poseidone, prese in moglie Alia, la quale partorì sei figli maschi ed una figlia femmina di nome Rodo.
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