mercoledì 23 novembre 2022

le conte dei bambini

 Le conte

le conte son piccole filastrocche che vengono usate quasi come fossero formule segrete per decretare l'inizio di un gioco, chi sarà eliminato dal gioco stesso etc, etc,. Queste conte sono sorprendenti, vive e continuamente rinnovate.

da piccoli le abbiamo usate tutti poi con l'età le abbiamo lasciate da parte , accantonate , dimenticate , ma esse vivono e son diffuse ancora dai bimbi  d'oggi e di domani

ne esistono di svariate diffuse sia a livello Nazionale che a livello locale , sono sia in Italiano che in dialetto e il loro numero aumenta ogni volta che qualcuno ne crea una nuova

ma vediamone alcune ....


Affacciata al balcone

c'è la figlia del dottore.

Forza, avanti chi si fa?

Zero, uno, due e tre:

tocca proprio a te!


Bin, bin, cinesin,

conta tutti i cappellin.

Bin, bin, cinesin,

casta giù dal lettin

a contare i cappellini:

conta uno due tre,

tocca proprio a te!


Ci son tante fragoline

tutte rosse e piccoline,

ci son tante pecorelle

tutte bianche e tutte belle,

ci son fiori nei giardini,

ci son tanti pesciolini.

Tutto questo sai perché?

Ora tocca proprio a te!


Conta conta contarello

questo gioco è molto bello,

molto bello come te,

conta uno, due, tre!

 

Conta conta tamburino

che il nemico è qui vicino,

se giochiamo in compagnia

il nemico scappa via.

Fafofì, fifofà, a chi tocca non si sa.

Fafofà, fifofì, chi comanda eccolo qui.

ù

Conta dieci, conta venti,

leva tutti e quattro i denti,

poco male ti farà

se nel cielo volerà.

Vola vola, canta canta,

scrivi sulla carta bianca.

Io ti scrivo e ti rispondo,

ho girato tutto il mondo

fino al giorno ventitrè:

a star sotto tocca a te!


Il reuccio alla fontana

nel bel mezzo della piana

vede tre brocche, tre orchi, tre dama

e fatine ventitrè.

A chi tocca? Tocca a te!


Il rinoceronte che passa sul ponte

che sta sull'attenti,

che fa i complimenti,

che dice buongiorno

girandosi attorno.

Gira e rigira, la testa mi gira,

non ne posso più

e puff cade giù:

a star fuori sei proprio tu!


Il rombo rimbomba, suona la tromba,

suona l'italiano, suona il tedesco,

suona il francese, suona l'inglese,

stai fuori per-lo-me-no un me-se!

I tre saggi di Baviera

hanno per barca una zuppiera

che se a galla fosse stata

la conta sarebbe continuata

anche fino a centoventitrè:

toccherebbe pre-ci-sa-men-te a te!


La luna è una ruota gialla,

cade in mare e resta a galla,

gettano le reti i pescatori,

noi siamo dentro e tu sei fuori.


Mariolino birichino

tutti i giorni va a Portofino

e va pure in Portogallo,

se si sveglia al canto del gallo.

Certe volte si sveglia alle tre:

a giocare tocca a te!


Mi chiamo Lola e sono spagnola,

per imparare l'italiano vado a scuola.

Mia madre è parigina,

mio padre pescatore della Cina.

Uno e due, due e tre:

a star fuori tocca a te.

Mio fratellino

ha perso un ciabattino.

Va dal calzolaio,

ne compra un altro paio.

"Scusi quanto costa?"

"Mille e otto"

"Ma lei è pazzo!"

"Facciamo mille e quattro."

Uno, due, tre e quattro.


Olio, pepe, sale, per condire l'insalata

insalata non ce n'è,

a star fuori tocca a te.

Questa è la conta dei tre somarelli

che si baciavano sotto gli ombrelli.

Un giorno disse il re:

"Vi ordino di contare fino a tre!"

Uno, due, tre.


Sotto la pergola nasce l'uva,

prima acerba, poi matura.

Zeffirin, zeffirà,

a chi tocca toccherà.

Toccherà al figlio del re,

il figlio del re va al mulino

col cane vicino.

Il cane bau-bau,

la gatta miao-miao,

il pulcino pio-pio:

ti sa-lu-to ca-ro mi-o.


Sette quattordici ventuno ventotto

questo è il gioco di Paperotto

Paperotto è in medicina

fuori tu che sei regina

la regina è andata a Roma

a comprare la corona

la corona è già venduta

la regina è svenuta

è svenuto pure il re

a star fuori tocca a te.

Passin passetto,

salii sul tetto:

salii sulla cima

d'un'alta collina.

Di lassù vidi il mondo

a quadrato farsi tondo.

Guardandomi in giro

mi venne il capogiro.

Giro girello

esci fuori, bimbo bello

Din e Dan, Dan e Din

bolle l'acqua nel catin.

Il catin va in sette cocci,

se ne fan sette cartocci:

uno a me, uno a te,

uno allo sguattero del re,

uno dallo a chi vuoi tu,

che di cocci non ne ho più

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e fattela una risata: bella, piena, grassa, amara ...

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raccolta di video trovati su internet e linkati qui - la loro provenienza è quanto mai variabile e comprende video di tutti i tipi ospitati da vari canali e/o pagine web, il riferimento al solo  youtube nel titolo pagina  è qui usato solo a titolo esemplificativo del tipo di rubrica che andrete a vedere /leggere

a cura di a.s.s.m.
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proponiamo anche stavolta una piccola cernita di spettacoli, gag etc, di carattere comico/ umoristico, scelta tra i tanti caricati su youtube
 siamo sicuri che  qualcuno di essi vi farà sorridere, ridere se non addirittura scoppiare dalle risate fin ad arrivare allo stadio nomato " risate a crepapelle"..
ma ora prego,  accomodatevi e... buona visione


Teresa Mannino: Sono nata il ventitre



Teresa Mannino: Terrybilmente Divagante





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Fichi D'india - il giorno dopo






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Enrico Bartolino show



Pino e gli anticorpi



robe vecchie - Noi che negli anni '80...

 Noi che negli anni '80...






Noi che giocavamo a Nascondino a tutte le ore.

Noi che ci divertivamo anche facendo "Strega comanda color...".

Noi che le femmine ci obbligavano a giocare a "Regina reginella" e a "Campana".

Noi che bastavano due tappi per iniziare il giro d'Italia.

Noi che facevamo "Palla Avvelenata".

Noi che giocavamo regolare a "Ruba Bandiera".

Noi che ci sentivamo ricchi se avevamo "Parco Della Vittoria e Viale dei Giardini".

Noi che se avevi "Vicolo Corto e Vicolo Stretto" perdevi sicuro.

Noi che i pattini avevano 4 ruote e si allungavano quando il piede cresceva.

Noi che mettevamo le carte da gioco con le mollette sui raggi della bicicletta.

Noi che passavamo ore a cercare i buchi sulle camere d'aria mettendole in una bacinella.

Noi che ci sentivamo ingegneri quando riparavamo quei buchi col tip-top.

Noi che andavamo in due sulla Graziella, e da piú grandi sul Ciao.

Noi che il Ciao si accendeva pedalando.

Noi che suonavamo al campanello per chiedere se c'era l'amico in casa.

Noi che ogni volta che suonavamo rispondeva la madre.

Noi che pensavamo di avere segreti.

Noi che i segreti li avevamo davvero.

Noi che abbiamo maneggiato sostanze chimiche come il pongo, il DAS e la gommapane.

Noi che facevamo a gara a chi masticava più big babol contemporaneamente.

Noi che se c'era un pallone e 4 alberi era già tutto ok per giocare a calcio.

Noi che se non c'erano gli alberi si giocava lo stesso.

Noi che dopo la prima partita c'era la rivincita, e poi la bella, e poi la bella della bella..

Noi che non dovevamo far tardi.

Noi che era pronta la cena proprio al momento del calcio di rigore.

Noi che passavamo pomeriggi giocando a Risiko.

Noi che giocavamo a "Indovina Chi?" anche se conoscevi tutti i personaggi a memoria.

Noi che giocavamo a Forza 4.

Noi che Scarabeo non ci piaceva.

Noi che il cubo di Rubik non l'abbiamo mai finito, perlomeno senza barare..

Noi che ci scambiavamo le figurine prima delle lezioni (e durante, e dopo..).

Noi che odiavamo i PlayMobil.

Noi che avevamo la pista Polistil, e le femmine Ciciobello col disco che frignava.

Noi che avevamo le macchine filoguidate, e le femmine la casa di Barbie con l'ascensore.

Noi che con un ramo di salice facevamo l'arco per sentirci Orzowei.

Noi che a volte si litigava.

Noi che 5 minuti dopo era già tutto dimenticato..

Noi che giocavamo per ore a "Merda" con le carte.

Noi che nessuno sapeva le regole del Tresette!

Noi che avevamo il mangiadischi schiacciato con il manico.

Noi che le cassette se le mangiava il mangianastri, e ci toccava riavvolgere il nastro con la penna.

Noi che in TV guardavamo solo i cartoni animati.

Noi che avevamo i cartoni animati belli...!!!

Noi che litigavamo su chi fosse più forte tra Goldrake e Mazinga (Mazinga, ovvio..)

Noi che guardavamo "La Casa Nella Prateria" anche se metteva tristezza.

Noi che sognavamo un'avventura alla Ambrogio Fogar.

Noi che ridevamo se un amico rideva.

Noi che ridevamo se un amico piangeva!

Noi che abbiamo raccontato 1500 volte la barzelletta del fantasma formaggino.

Noi che le scarpe nuove duravano una settimana..

Noi che le scarpe nuove restavano pulite un'ora!

Noi che la domenica con le scarpe nuove dovevamo andare alla messa.

Noi che alla messa ridevamo di continuo.

Noi che ci emozionavamo per un bacio su una guancia.

Noi che telefonavamo di nascosto.

Noi che non avevamo il cellulare per andare a parlare in privato sul terrazzo.

Noi che i messaggini li scrivevamo su dei pezzetti di carta da passare al compagno.

Noi che c'era la Polaroid e aspettavi che si vedesse la foto.

Noi che quando ritiravi le foto dal fotografo eravamo curiosi di vederle.

Noi che a scuola si andava a piedi.

Noi che scrivevamo tutti gli avvisi sul diario perdendo delle ore.

Noi che il diario ce lo tiravamo addosso, mentre le femmine ci scrivevano romanzi d'amore.

Noi che per andare alla gita scolastica di 5 giorni dovevamo preparare i genitori mesi prima.

Noi che se c'era la neve si restava alla finestra a guardarla.

Noi che come smetteva, allora TUTTI DI SOTTO!!!

Noi che non era Natale se alla tv non vedevamo la pubblicità della Coca Cola con l'albero.

Noi che tornavamo a casa solo quando la mamma ti chiamava dal terrazzo.

Noi che ai compleanni il regalo per il festeggiato ce lo sceglieva la mamma.

Noi che al nostro compleanno invitavamo tutti, ma proprio tutti, i nostri compagni di classe.

Noi che avevamo paura che qualche amico non venisse, ma poi c'erano tutti.

Noi che facevamo il gioco della bottiglia tutti seduti per terra.

Noi che alle feste stavamo sempre col manico di scopa in mano.

Noi che a carnevale la mamma ci obbligava a vestirci da Zorro.

Noi che facevamo sogni brutti.

Noi che ti svegliavi col battito di cuore a mille.

Noi che dormivamo con la luce del corridoio accesa.

Noi che dal letto guardavamo se c'era qualcuno nel buio dietro la finestra.

Noi che andavamo a letto dopo Carosello.

Noi che se guardavamo tutto il film delle 20:30 eravamo andati a dormire tardissimo.

Noi che guardavamo film dell'orrore anche se avevi paura.

Noi che poi non dormivamo per una settimana.

Noi che leggevamo Geppo, Tiramolla, Bullo e Birillo, Soldino e Nonna Abelarda.

Noi che rubavamo la frutta dagli alberi.

Noi che la rubavamo anche se non ti andava di mangiarla.

Noi che quella che non mangiavamo ce la tiravamo.

Noi che giocavamo a calcio con le pigne.

Noi che le pigne ce le tiravamo pure.

Noi che il bagno si poteva fare solo dopo le 4.

Noi che a scuola andavamo con cartelle da 2 quintali.

Noi che le ricerche le facevamo in biblioteca, mica su Google.

Noi che avevamo "il libro delle vacanze", ma i compiti d'estate non li facevamo.

Noi che le poesie non le volevamo imparare.

Noi che però sappiamo a memoria "Zoff Gentile Cabrini Oriali Collovati Scirea Conti Tardelli Rossi Antognoni Graziani (allenatore Bearzot)".

Noi che "Disastro di Cernobyl" vuol dire che non potevamo bere il latte alla mattina.

Noi che compravamo le uova sfuse, e la pizza alta un dito, con la carta del pane che si impregnava d'olio.

Noi che non sapevamo cos'era la morale, solo che era sempre quella..fai merenda con Girella.

Noi che a pranzo mangiavamo poco e a merenda divoravamo scaffali di brioches.

Noi che campavamo di Girella e saccottini del Mulino Bianco.

Noi che bevevamo esclusivamente il Billy.

Noi che compravamo gli ovetti kinder per trovare il puffo falegname.

Noi che di politica non ce ne fregava niente.

Noi che conoscevamo solo il Presidente della Repubblica perchè c'era la sua foto in classe.

Noi che del mondo politico conoscevamo anche Spadolini solo perchè era grassissimo.

Noi che i politici non li conoscevamo, ma Gennaro Ulivieri e Guido Pancaldi, si.

Noi che non c'erano grandi fratelli, isole dei famosi e fattorie..

Noi che indossavamo maglie che pizzicavano.

Noi che nei giorni importanti ci vestivano con le calze bianche.

Noi che le calze bianche le odiavamo perchè erano strettissime.

Noi che quando toglievamo le calze ci lasciavano un segno mostruoso sul polpaccio.

Noi che per la comunione ci regalavano i compassi e le calcolatrici.

Noi che avevamo il mappamondo con la luce dentro.

Noi che la mamma ci metteva le toppe sui gomiti dei maglioni quando diventavamo lisi.

Noi che le toppe le volevamo mettere anche quando i maglioni erano nuovi.

Noi che avevamo tutti i capelli corti a spazzola.

Noi che a volte ci pettinavamo.

Noi che odiavamo il minestrone.

Noi che non sapevamo leggere l'orologio a lancette.

Noi che però sapevamo che erano le 4 perchè stava per iniziare BIM BUM BAM.

Noi che il primo novembre era "tutti i santi", mica Halloween.

Noi che sapevamo che ormai era pronta la cena perchè c'era Happy Days.

Noi che ci emozionavamo se salivamo anche solo su un autobus di linea.

Noi che ci superemozionavamo se dovevamo salire su un treno.

Noi che credevamo che la nostra squadra era la più forte del mondo (anche gli interisti).

Noi che ci sdraiavamo sui prati.

Noi che tornavamo a casa regolarmente coi pantaloni sporchi d'erba.

Noi che fra amici eravamo tutti caratterielmente diversi.

Noi che però IN FONDO SIAMO STATI TUTTI UGUALI...!

Noi...

Noi che che ora siamo qui a ricordare...

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lunedì 21 novembre 2022

pillole di saggezza - 21 11 2022


 “La vita è una questione di equilibrio.

Sii gentile, ma non lasciarti sfruttare.

Fidati, ma non farti ingannare.

Accontentati, ma non smettere mai di migliorarti”.

(Bu


ddha)

FUMETTO L'OSTERIA ULISSE N° 292 - 7°NON RUBAre


FUMETTO L' OSTERIA ULISSE     FUMETTO L' OSTERIA ULISSE     FUMETTO L' OSTERIA ULISSE   
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pubblichiamo dopo un tempo che è ai più è parso quasi infinito il numero  292 del misconosciuto fumetto L'OSTERIA ULISSE









continua ......

ozzy Osbourne . nel mito. ....