venerdì 3 settembre 2021

youtube magazine Settembre 2021


speciale mitologia Norrena



Loki e i doni degli dei - l'origine del martello di Thor




Il Giorno in cui Loki divenne Mamma

 
k

Mitologia Norrena 1 - L'inganno di Gylfi  
 2 - Il Gigante di Fuoco
il lupo Fenrir: La Bestia del Ragnarok
 
Ragnarok: Il Crepuscolo degli Dei 


 



Il Sacrificio "umano" di Odino 




Vǫluspá -LA PROFEZIA DELLA VEGGENTE

miti e titologia - PRIAPO il semiDio dal membro gigante

 Priapo

Priapo è un dio della mitologia greca e romana, noto per la sua dote della lunghezza del pene.
Era figlio di Afrodite e, secondo buona parte delle fonti, di Dioniso. Leggende minori lo vogliono invece figlio di Afrodite e di Ermes, o Ares, o Adone o Zeus.
Secondo uno scholium alle Argonautiche di Apollonio Rodio, il suo aspetto derivava da una maledizione inflittagli da Era, gelosa perché Paride l'aveva giudicata meno bella di Afrodite. La dea si vendicò su Priapo, di cui Afrodite era incinta, e gli diede un aspetto grottesco, con enormi organi genitali, particolarmente pronunciati nelle dimensioni del pene e del glande, ritenuti nell'antichità l'origine della vita. All'eccezionale dote virile rispondevano però l'impotenza, un aspetto orribile e una certa debolezza mentale.
Priapo, che si vuole proveniente dall'Ellesponto o dalla Propontide, dominava l'istinto, la forza sessuale maschile e la fertilità della natura. Non fu accettato fra gli dèi olimpici poiché tentò, ubriaco, di abusare di Estia e venne espulso. Anche l'asino, simbolo di lussuria, gli ragliò contro per farlo scappare, così da sottolineare quale intento criminoso avesse. Ad espiazione dell'accaduto il dio pretese il sacrificio annuale di un asino. Infatti ogni anno a Priapo veniva sacrificato un asino.
Il culto di Priapo risale ai tempi di Alessandro Magno e fu largamente ripreso anche dai Romani, soprattutto collegato ai riti dionisiaci e alle orge dionisiache. Il suo culto era anche fortemente associato al mondo agricolo ed alla protezione delle greggi, dei pesci, delle api, degli orti. Spesso infatti, cippi di forma fallica venivano usati a delimitare gli agri di terra coltivabile. Questa tradizione è continuata nel corso dei secoli ed è resistita alla moralizzazione medievale del monachesimo. Infatti ancora oggi, possiamo trovare diversi esempi di cippi fallici in Italia, nelle campagne di Sardegna, Puglia (soprattutto nella provincia di Lecce) e Basilicata o nelle zone interne di Spagna, Grecia e Macedonia del Nord.
Il suo animale era l'asino, sia a causa dell'importanza che esso aveva nella vita contadina, sia per una sorta di analogia fra il pene di Priapo e dell'asino.
Già molto diffuse in Grecia e poi a Roma, le feste in onore di Priapo, definite falloforie, avevano un grande rilievo nel calendario sacro.
Nell'arte romana, veniva spesso raffigurato in affreschi e mosaici, generalmente posti anche all'ingresso di ville ed abitazioni patrizie. Il suo enorme membro era infatti considerato un amuleto contro invidia e malocchio. Inoltre, il culto del membro virile eretto, nella Roma antica era molto diffuso tra le matrone di estrazione patrizia a propiziare la loro fecondità e capacità di generare la continuità della gens. Per questo, il fallo veniva usato anche come monile da portare al collo o al braccio. Sempre a Roma, le vergini patrizie, prima di contrarre matrimonio, facevano una particolare preghiera a Priapo, affinché rendesse piacevole la loro prima notte di nozze.

giovedì 2 settembre 2021

ALMENO L'ITAGLIANO.... SALLO! ma pe davero intendo ?

  ALMENO L'ITALIANO.... SALLO!

serie di castronerie dette come fosse niente da persone qualunque in un momento qualsiasi

rubrica a cura di A.S.S:M.

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- Vorrei una pomata per l ‘Irpef. (Herpes è difficile…)

– Tu non sei proprio uno sterco di santo. (Menomale.)

– E’ andato a lavorare negli evirati arabi. (Contento lui…)

– A forza di andare di corpo mi sono quasi disintegrata. (O disidratata?Alla faccia della diarrea!)

– Mia nonna ha il morbo di Pakistan. (…)

– La mia auto ha la marmitta paralitica. (…e al posto dei cavalli ha le sedie a rotelle?)

– Verrà in ufficio una stragista per il tirocinio. (Si salvi chi può!)

– Sono momentaneamente in stand-bike. (L’attesa in bicicletta…)

Vorrei prenotare un test gravitazionale per mia figlia. ( per fare l'astronauta ? )

Credo di avere una estorsione alla caviglia. ( chiederanno il riscatto ? )

Mi fa male lo stomaco, ho paura di avere l’ernia letale. ( al cervello però )

Devo assolutamente fare una gastronomia. ( ma anche un alimentari va bene )

Di fronte a quel tramonto sul mare restammo ammutinati per lo stupore.

Hanno trovato le sue impronte digitate sulla porta. ( e non solo )

Il ladro fu colto in fragranza di reato. ( che fesso )

Abitava in un amplesso residenziale costruito da poco. ( è meglio )

Appena entrato in ospedale lo misero nella camera iberica. ( e chiusero a chiave )

Quando è stato male hanno dovuto metterlo nella camera scettica. ( sarà vero )

A volte in TV assistiamo a comportamenti poco edificabili. ( è si )

Ieri ho visto un bel servizio sulla vita di Madre Teresa di Gallura. ( ci sta )

Le pareti della chiesa erano ricoperte di meravigliosi rinfreschi rinascimentali. ( boni !! )



ANntonio , Cleopatra e la battaglia di Azio

 𝐀𝐙𝐈𝐎: 𝐋𝐀 𝐅𝐈𝐍𝐄 𝐃𝐄𝐋 𝐒𝐎𝐆𝐍𝐎 𝐃𝐈 𝐀𝐍𝐓𝐎𝐍𝐈𝐎 𝐄 𝐂𝐋𝐄𝐎𝐏𝐀𝐓𝐑𝐀.



Il 2 settembre del 31 a.C. al largo del promontorio greco di Azio, Antonio e Cleopatra affrontarono in una battaglia navale, la flotta di Ottaviano, comandata per l'occasione dall'abile Marco Vipsanio Agrippa. L'esito di questo scontro determinò il destino di Roma, gettando le basi del futuro impero romano. Diversamente, avremmo assistito a un'altra Storia. Con molte probabilità il mondo non sarebbe stato come lo conosciamo adesso.
Può un singolo scontro navale aver condizionato il destino dell'Occidente (e non solo) nei secoli a venire? Nel caso della Battaglia di Azio, evidentemente sì. Quel giorno dinanzi a un promontorio greco dell'Acarnania si tenne l'atto finale della guerra civile tra Marco Antonio e Ottaviano.


Marco Antonio era stato il valoroso e tracotante luogotenente di Cesare, un eroe romano trasformato nel "nemico della patria". Egli aveva ceduto alle grazie della "perversa" Cleopatra e alle mollezze della corte egizia, coltivando il malsano desiderio di trasformare Roma in una monarchia orientale. E per farlo aveva regalato territori romani alla sua regina e ai figli da lei avuti. Marco Antonio era per Roma un avversario da eliminare quanto prima.
Dall'altra parte della barricata il valente Agrippa, braccio armato di Ottaviano, un uomo di grande intelletto e acume tattico ma soprattutto fedele al proprio potente amico d'infanzia. Gli schieramenti ad Azio sono incredibili. 400 navi romane e 80.000 legionari (tra imbarcati e uomini a terra) fronteggiano quasi 500 imbarcazioni avversarie di cui 300 egizie con 84.000 uomini. Lo scontro inizia sul lato sinistro rispetto ad Antonio, dove una parte della sua flotta, al comando di Sosio, muove in avanti senza un ordine preciso. Qualcuno ipotizza che volesse passare al nemico.
Agrippa che vuole muovere lentamente indietro verso il mare aperto per poter sfruttare la maggiore agilità delle sue imbarcazioni, si trova spiazzato dinanzi all'immobilismo del resto degli avversari. Decide di indietreggiare bruscamente. La manovra rischiosa provoca l'effetto sperato. La flotta di Antonio muove in avanti ma c'è un profondo varco che si apre nel centro dello schieramento romano. Cleopatra è a bordo della sua ammiraglia e comanda le retrovie. Potrebbe infilarsi nel varco e prendere i romani alle spalle. La vittoria sembra a un passo per Antonio...
Cleopatra muove, passa attraverso il varco e poi punta verso Alessandria. Fugge dalla battaglia a gran velocità. Antonio osserva la scena dalla sua nave, esterrefatto. Tutto intorno a lui scompare. Non gli importa più nulla della battaglia e dei suoi uomini. Insegue l'amata, abbandonando la flotta al suo destino. Eppure avrebbe ancora potuto vincere!
Scrisse Velleio Patercolo: «I soldati si comportarono come il migliore dei comandanti e il comandante come il più vile dei soldati».
La decisione di Marco Antonio fu scellerata. Quella di Cleopatra inspiegabile. Agrippa stravinse lo scontro e gettò le basi per il trionfo di Ottaviano. Cadute le velleità assolutistiche del "traviato" Antonio, Roma si avviò a un periodo di grande stabilità politica nel nome di Cesare Ottaviano Augusto, difensore della Repubblica, del "mos maiorum" e delle antiche tradizioni capitoline... Il 2 Settembre del 31 a.C. nacque uno degli imperi più longevi della Storia.

▪ "Cleopatra nella battaglia di Azio", illustrazione di Tancredi Scarpelli.
▪ "Le grandi battaglie di Roma antica" di Andrea Frediani. Newton & Compton (2016).










la prima regola : fregatene

 Chi lavora 12 ore al giorno: NON HA VITA.

Lavora 6 ore: NON AVRÀ NULLA NELLA VITA.
Non lavora: FANNULLONE
Vivi con i tuoi genitori: MANTENUTO.
Ha 2 lavori: DI CHE COSA HAI BISOGNO?!
Sei un imprenditore: È UNO SFRUTTATORE.
Impiegato: TI SFRUTTANO
Paghi l'affitto: STA REGALANDO I SUOI SOLDI.
Casa propria: NON LA FINIRÀ MAI DI PAGARE.
Hai una nuova macchina: CHE RIDICOLO, COMPRATI UNA CASA.
Non hai la macchina: CHE RIDICOLO, COMPRATENE UNA.
Se viaggi: NON HA IMPEGNO CON NULLA. VA SEMPRE IN GIRO...
Se non viaggi: NON TI GODI LA VITA
Stai a casa: SEI DEPRESSO, ANNOIATO.
Esce tutti i fine settimana: LA SUA VITA È VUOTA, SOLO APPARENZE!!
Hai postato una foto: GLI PIACE RICHIAMARE L ' ATTENZIONE.
Non pubblica nulla: SICURO, STA FACENDO QUALCOSA DI SBAGLIATO.
Single: NESSUNO LO VUOLE.
In una relazione: VEDIAMO QUANTO DURA
Grasso: QUESTO HA PROBLEMI DI SALUTE O PRIMA O POI LI AVRÀ
Magro: QUESTO HA PROBLEMI DI SALUTE O PRIMA O POI LI AVRÀ
Hai tatuaggi: SEI UN DELINQUENTE.
Non hai tatuaggi: NON HAI VISSUTO
sei sposato:CHI TE LO HA FATTO FARE
non sei sposato:ANCORA NON TI SPOSI
hai figli : QUANTI NE VUOI FARE? TI TOLGONO TUTTO, SONO RESPONSABILITÀ...
non hai figli: E QUANDO LI FAI?
Questa é la nostra bella società e in particolare internet e i social.
Le persone avranno sempre da ridire!
Per questo, finché stai bene con TE STESSO/A tutto il resto passa in secondo piano ....
Vivete e lasciate vivere !



le poesie che non abbiamo studiato ( e meno male ) - i pastori

 "Settembre, andiamo. È tempo di migrare.

Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all'Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.
Han bevuto profondamente ai fonti
alpestri, che sapor d'acqua natia
rimanga ne' cuori esuli a conforto,
che lungo illuda la lor sete in via.
Rinnovato hanno verga d'avellano.
E vanno pel tratturo antico al piano,
quasi per un erbal fiume silente,
su le vestigia degli antichi padri.
O voce di colui che primamente
conosce il tremolar della marina!
Ora lungh'esso il litoral cammina
La greggia. Senza mutamento è l'aria.
Il sole imbionda sì la viva lana
che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciacquio, calpestio, dolci romori.
Ah perché non son io cò miei pastori?"
Gabriele D’Annunzio

art by Giovanni Segantini

dizionario della mi fava v 2 ( di 3 )

 


CASUS BELLI - Superdotato

CATALESSI - Catalani condannati alla pentola a pressione

CERBOTTANA - Cervo femmina di facili costumi

CIAMBELLANO - Colui che ha il piu' bel buco di culo del reame

CINIGLIA - Cinese in bottiglia

CITOFONO - Scimpanze' musicale

COMPROMESSA - Donna dedita al commercio di funzioni religiose

CONTORSIONISTA - Ebreo arrotolato

COREOGRAFO - Studioso delle mappe della Corea

CREDENZA POPOLARE - Armadio economico

CULMINARE - Fare uso di supposte esplosive

CULTORI - Glutei di bovini maschi

CULTURA - Qualita' di cibo molto astringente

CULTURATO - Stitico

CULTURISMO - Viaggio di piacere di una supposta

CULTURISTA - Villeggiante gay

CURRICULUM - Gara di finocchi ai tempi dell'antica Roma

DECANO - Persona avente dieci buchi del culo

DISCORSO A POSTERIORI - Discussione con dei sederi

DISPUTARE - Litigare tirandosi dei catarri

DODECAGONO - Figura piana di 12 lati nei cui 12 angoli vanno di corpo 12 persone

DOPING - Pratica anglosassone del rimandare a piu' tardi

EQUIDISTANTI - Cavalli in lontananza

EQUINOZIO (1) - Zio del cavallo

EQUINOZIO (2) - Matrimonio fra cavalli

EQUINOZIO (3) - Cavallo che non lavora

EUFRATE - Monaco mesopotamico

FALLIMENTARE - Dare colpi col mento sull'uccello o viceversa

FANTASCIENZA - Aranciata spaziale

FEDINA PENALE - Piccolo anello da mettere attorno al cazzo

FOCACCIA - Foca estremamente malvagia

FONETICA - Disciplina che regola il comportamento degli asciugacapelli

continua ...

mercoledì 1 settembre 2021

miti e mitologia - ESTIA ( Vesta per i Romani )

 Estia, la dea del focolare domestico


Estia, conosciuta dai Romani come “Vesta”, era la primogenita di Crono e Rea. Era la dea più mite di tutte, poiché non prese mai parte a dispute e a guerre né tra gli dei né tra i mortali.
Dopo la vittoria degli Olimpi contro i Titani, Estia venne contesa da Poseidone e Apollo, ma tuttavia ella rifiutò entrambi, giurando sulla testa di Zeus eterna castità. Grato per questo suo gesto, il Padre degli dei la ricompensò assicurandole la prima vittima di ogni sacrificio, inoltre le concesse un culto in ogni casa degli uomini e in tutti i templi degli dei, dove avrebbe arso in eterno un fuoco in suo onore, alimentato con cura dalle sacerdotesse, anch’esse caste in eterno come la dea.
Durante un banchetto tra gli dei, Priapo, ubriaco, tentò di usare violenza alla dea mentre tutti gli altri si erano addormentati. Ma mentre ci provò, un asino nelle vicinanze ragliò e lo fece fuggire in preda alla paura.
Quando Dioniso pretese un posto tra i dodici dei dell’Olimpo, Estia, per evitare inutili dispute di cui non gli importava, rinunciò al suo, dimostrando la sua esemplare pacatezza, in contrario degli altri dei capricciosi.
Una tra le sacerdotesse più conosciute di questa dea (in questo caso, della latina Vesta), fu Rea Silvia, discendente dell’eroe troiano Enea che, sedotta dal dio Marte/Ares, concepì due gemelli, Romolo e Remo, che un giorno avrebbero fondato una città destinata a eterna grandezza, come la Sibilla Cumana predisse a Enea: Roma.
Non ci sono tante altre leggende che riguardano questa dea, ma ciò non toglie nulla all' importanza che gli antichi le davano. I focolari dei suoi templi rimasero accesi ininterrottamente per tanti secoli, fino a che un’ombra non ascese brutalmente a soppiantare del tutto la fede negli dei dell’Olimpo: il nome di questa ombra era Teodosio, l’imperatore romano cristiano che decise di abolire tutti i culti pagani, compreso quello di Estia. Nel 391 d.C. , per ordine dell’imperatore, vennero spenti tutti i focolari nei templi della dea, dopo secoli e secoli in cui avevano illuminato senza sosta.

~ Sebastiano Ricci, "Sacrificio a Vesta" ~
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le peggio canzoni - hit-parade canzoni e merda - Settembre 2021

stavolta le canzoni dell' hit-parade delle peggio canzoni ( anche dette canzoni e merda ) presenta canzoni varie di vari anni , spicca su tutti la presenza del mago Otelma con ben 2 canzoni che, bisogna dirlo, fan proprio cagare ,  ci sarebbe altro da ire ma siccome 'ste canzoni fa cagare davvero io vado al cesso voi alscoltatele e poi fate sapere a qualcuno , non a me , cosa ne pensate

alla prossima DJ Memmeghe
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CARLO CORI - TI SPACCO IN DUE COME UNA MELA

 

ACERBA 

   

 Trenino va, canzone per bambini (Christian De Sica 1978)

   

 J-AX - Limonare Al Multisala

   

 teresa langella trattarmi male

   

 Syusy Blady Tocca Toccami

   

 SANDRA MILO - Come Si Fa (1984)

   

 dj Francesco - Era bellissimo

   

 Divino Otelma - Ti infilo una candela rossa


   

 Divino Otelma - Mai dire Maya

  L'ELEFANTE GAY - ERIKA MANNELLI

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martedì 31 agosto 2021

ROBA X DONNE - L' ANNUNCIO SURREALE ...

Urgente!!! ✨

Cerco un elettricista per ristabilire i contatti tra le persone...

Cerco un ottico per cambiare lo sguardo della gente...

Cerco un saldatore per ristabilire l'unione là dove si è creata separazione...

Cerco un artista per disegnare un sorriso su ogni viso...

Cerco un marinaio per trovare la diretta via nel cuore delle persone...

Cerco un muratore per costruire la pace e un matematico per insegnarci di nuovo a contare gli uni sugli altri...

Cercasi persone per il nuovo mondo✨



in morte di Pietro Micca

 29 Agosto 1706


Pietro Micca salva eroicamente Torino durante l'assedio da parte delle forze franco-spagnole
Reclutato come soldato minatore nell'esercito sabaudo, Pietro Micca è storicamente ricordato per l'episodio di eroismo nel quale perse la vita durante l'assedio francese del 1706, nel corso della guerra di successione spagnola. Nella notte tra il 29 e il 30 agosto 1706, sul finire dell'assedio di Torino da parte dell'esercito francese, una squadra di granatieri nemici entrò nella galleria sotterranea "capitale alta" della Mezzaluna del Soccorso della Cittadella, dopo aver annientato le sentinelle che la presidiavano. Il loro intento era quello di raggiungere la galleria "capitale bassa" per danneggiarla e per tentare di minare la Mezzaluna del Soccorso, un'importante fortificazione della Cittadella che nei giorni precedenti non era stato possibile conquistare. Intercettata la porta della scala che avrebbe permesso la discesa, la trovarono sbarrata e iniziarono a sfondarla. Pietro Micca, conosciuto col soprannome di “Passapertut”, era di guardia alla scala insieme ad un commilitone. I due, sentendo i colpi d’arma da fuoco, capirono che non avrebbero resistito a lungo, così decisero di far esplodere una carica di polvere nera precedentemente collocata in una nicchia nella parete della scala, con lo scopo di provocarne il crollo e non consentire il passaggio ai nemici. All'esplosivo era applicato un tratto di miccia a rapida combustione ma, per dare il tempo a Pietro Micca e al suo commilitone di porsi in salvo, era necessario collegare a questa una miccia a lenta combustione.
Era il compito del collega dell'Eroe che però, per l'umidità del luogo e l'emozione del momento, non riuscì nell'intento. A questo punto Pietro Micca diede prova del suo eroismo. Anziché fuggire allontanò il compagnano dicendogli, "Togliti di lì, tu sei più lungo di un giorno senza pane, lascia fare a me, salvati". Detto questo diede fuoco a un tratto di miccia molto corto: se fosse stato più lungo, i francesi, ormai sul punto di sfondare la porta, lo avrebbero strappato evitando l'esplosione. Cercò comunque di mettersi in salvo correndo lungo la scala che portava al cunicolo sottostante. Aveva appena raggiunto la galleria del livello basso, quando avvenne l'esplosione. Questa demolì in parte la volta della scala, che si riempì di terra e di detriti. Tutti i granatieri francesi morirono e Pietro Micca fu repentinamente sbalzato a quaranta passi dalla scala trapassando per le gravi lesioni interne e per i gas venefici prodotti dall'esplosione. I resti furono tumulati in una fossa comune. La ricostruzione dell'episodio che costò la vita a Pietro Micca è, ovviamente, congetturale. Si basa però su due elementi fondamentali: la cronaca del comandante dell'Artiglieria Giuseppe Maria Solaro della Margarita, che riporta l'evento, e la scoperta della scala fatta saltare dal Minatore piemontese, avvenuta nel 1958.

lunedì 30 agosto 2021

in morte di "Teoderico"



 ll 30 agosto del 526 moriva "Teoderico", re degli ostrogoti e padrone dell'Italia dal 493. 

Dopo aver sconfitto Odoacre, inviato dall'imperatore Zenone, aveva ottenuto il controllo dell'Italia, governandola, almeno nei primi anni, in collaborazione con il senato romano: le cariche amministrative erano tenute dai romani e l'esercito era formato dai goti. I quali erano stanziati perlopiù nel nord Italia e lungo l'Adriatico, con chiara valenza difensiva. Non solo, Teodorico (educato a Costantinopoli) controllava praticamente l'antica diocesi Italiciana (cui aggiunse la Provenza), in sostanziale continuità con l'impero tardoantico. Sceglieva anche uno dei due consoli, mentre l'altro era riservato all'imperatore d'oriente.

Elogiato dai contemporanei romani, come Cassiodoro, venne chiamato addirittura Augustus da un senatore, su un'epigrafe per la bonifica del Decennovio. 

Nel 500 tenne il festeggiamento dei tricennalia a Roma, come facevano gli imperatori romani, presenziando anche ai giochi nel Circo Massimo e facendo distribuzioni di pane. Nella prima lettere delle Variae, tramandateci da Cassiodoro, Teoderico chiedeva infine, come suo primo atto ufficiale, di procurarsi la porpora per tingere le sue vesti: era il colore riservato agli imperatori romani. Pochi anni dopo Cassiodoro si spingerà a scrivere che Atalarico, figlio di Amalasunta, fosse il princeps occidentis, in contrapposizione dunque all'imperatore, princeps orientis.

Tuttavia la fine di #Atalarico e Amalasunta, mal visti dalla nobilità gotica, che spesso aveva usato la violenza per appropriarsi di beni e terreni romani, portarono alla rottura con la corte orientale, facilitata ulteriormente dai progetti di Giustianiano, che infine dopo una lunga e devastante guerra (535-553), detta greco-gotica, riconquistò l'Italia, assegnandole nuovamente lo status di provincia e ripristinando i vecchi privilegi e leggi tramite la Prammatica Sanzione. Ma solo pochi anni dopo, nel 568, sarebbero arrivati i #longobardi, ponendo fine all'unità della penisola.

Teodorico_il_Grande re

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INOLTRE .. OVVERO VERSIONE 2

𝟑𝟎 𝐀𝐆𝐎𝐒𝐓𝐎 𝟓𝟐𝟔... 𝐋𝐀 𝐌𝐎𝐑𝐓𝐄 𝐃𝐈 𝐓𝐄𝐎𝐃𝐎𝐑𝐈𝐂𝐎 𝐈𝐋 𝐆𝐑𝐀𝐍𝐃𝐄.
Figlio del re ostrogoto Teodemiro della stirpe degli Amali, Teodorico crebbe alla corte dell'augusto Leone, a Costantinopoli. Ricevette la migliore istruzione, venendo a stretto contatto con la cultura latina. Quando nel 469 tornò nelle sue terre, era pronto per governarle. Divenne ufficialmente re degli Ostrogoti nel 474 succedendo al padre.
Fino al 489, Teodorico fu impegnato in un serrato confronto con l'imperatore romano d'Oriente, Zenone. Questi, diviso tra la volontà di avere gli Ostrogoti alleati e la necessità di contenerne il potere, decise alla fine di offrire a Teodorico la possibilità di conquistare l'Italia e di farvi stabilire il suo popolo. Odoacre, la cui posizione istituzionale nella penisola italica era non troppo chiara, governò fino al 480 nel rispetto apparente dell'autorità di Giulio Nepote per poi sottostare formalmente al ruolo di Zenone, quale unico imperatore d''Oriente e d'Occidente. In ogni caso, Odoacre aveva prontamente inviato a Costantinopoli le insegne imperiali.
Purtroppo Odoacre entrò ben presto in contrasto con Zenone tanto da ritrovarsi Teodorico come avversario da affrontare per mantenere il controllo delle terre italiche. La guerra si protrasse fino al 493 con alterne vicende tra Mediolanum, Pavia e Ravenna. Teodorico riuscì a "rimanere in partita" grazie all'intervento di Alarico II, re dei Visigoti. Assediò in forze l'inespugnabile Ravenna. Il 25 febbraio di quell'anno, Giovanni, il vescovo della città, negoziò un accordo tra i due contendenti; Odoacre e Teodorico avrebbero governato l'Italia insieme.
Teodorico è considerato un ottimo sovrano, uno che seppe mantenere un prezioso equilibrio tra la componente gota e quella latina, integrando le due culture per il benessere socio-economico del regno. Ma conquistò il potere con un vile omicidio, come possiamo vedere nella bella illustrazione di Tancredi Scarpelli. Durante un banchetto, intorno al 15 di marzo del 493, Teodorico si appropriò della spada di Odoacre e lo colpì a tradimento alla clavicola. Secondo un'altra versione lo avrebbe fatto uccidere da un servo con una pugnalata alla schiena. Da questo episodio sarebbe nato il famoso proverbio "A tavola non si invecchia" (fonte: "Dai barbari ai capitani di ventura", E. Biagi. Mondadori).
Teodorico venne meno il 30 Agosto del 526, lasciando l'Italia al nipote Atalarico sotto la reggenza della figlia Amalasunta. Gli ultimi anni di regno erano stati funestati da presunti complotti, dispute religiose e rapporti in crescente degrado con Giustino, imperatore romano d'Oriente dal 518 al 527.
▪ "Teodorico e i suoi goti in Italia (454-526)" di Amilcare Giovanditto. Jaca Book (1998).

domenica 29 agosto 2021

book fotografico - che 2 palle!

probabilmente a tutti nell'arco della propria vita è accaduto di passare un momento, periodo decennio etc in cui a contemplazione di avvenimenti et quant'altro abbiamo detto. pensato , affermato, urlato piano/forte/ a scuarciagola una piccola frase che porta in se significati profondi esternando ed esemplificando in maniera cruda un nostro sentimento interiore  in maniera metaforica ma alquanto centrata, detta frase composta di poche parole anche se con piccole varianti perlopiù legate a variazioni sul tema o forme dialettali delle stesse è la famosissima " che 2 palle!! " che seppur in maniera figurativa esprime bene cosa si vuole intendere , essa è spesso accompagnata da gesti /gestacci  aventi ruolo rafforzativo ; oltremodo è spesso pronunciata  con modi sgarbati , sfiati e sbuffi, etc con espressioni facciali non tanto abbellitrici del volto in essere

ora qui non mettiamo esempi in video di come / quante/ perchè etc viene detta 'sta frasetta ma mettiamo alcune immagini scelte tra le tante presenti nel web , il loro numero è molto alto quindi a breve ne metteremo alrtre che seppur similari son differenti e le metteremo sempre in questa rubrica quini seguitela e non rompeteci le ???? indovinate un po ....

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la vignetta

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l'atto di ribellione



il post-it


la serie di vignette




il rebus criptico


l'intellighenzia applicata



le frasi celebri



l'annuncio

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la costatazione


politica : nuovi movimenti

l'indovina indovinello figurato


prossimo traguardo della scienza


la segnaletica




il compendio di una vita


il referto




la slide


il passatempo


constatazione finale



lo sai come si chiama..? Maggio 2025