ciao a tutti, in queste pagine verrà pubblicato ogni tanto il fumetto l'osteria di Ulisse oltre a recensione di materiale vario .tipo cinema,concerti uscite dvd video, cd, blu ray, vip personaggi famosi tv gossip sport, calcio, meteo satellite schede, dibattiti sondaggi, high tech, playstation , xbox, console, turismo, orari, borsa, giardinaggio, hobby, teatro, lirica, musica, umorismo di bassa lega, discorsi a bischero e altro accorrete in alcune centinaia di migliaia ( non di piu )
sabato 12 marzo 2011
ANCHE NILLA PIZZI ci lascia..... è morta, all’età di 91, la mitica prima vincitrice del Festival di Sanremo Nilla Pizzi.
il messaggio del doloroso avvenimento nel suo sito Questa mattina, sabato 12 Marzo Nilla è mancata all'affetto dei suoi cari e dei suoi fans. Per mè è stato un grande onore aver lavorato con lei per lunghi anni durante i quali Nilla è stata una grande maestra ed una grande amica. Nilla, ti ricorderò per sempre con grande gioia ripensando alle tante serate trascorse assieme. Sarai sempre nel mio cuore Elia Faustini
C'è qualcuno che non la conosceva ? , anche se legata ad anni lontani i suoi successi e la sua figura sono ben noti agli Italiani , prima vincitrice del primo Sanremo del 1951 ,Nilla era una di quelle donne legate al suo tempo, ad una dignita' della persona che oggi non c'è piu, ad un modo dì essere e di comportarsi che dovrebbe essere da esempio per le giovani d' oggi che ultimamente , almeno a sentire i media, non ambiscono altro che al successo facile magari ottenuto attraverso scorciatoie non meglio precisate , NIlla aveva una voce bella, ben modulata e per questo divenne una delle cantanti piu' in voga nell' Italia degli anni 50/60 . dal carattere brillante e socievole, educata , generosa e gentile lascia di se' un bel ricordo . il ricordo di una brava , simpatica persona da ammirare e a cui fare riferimento. -------------------------------------------------------------------------------------------- Nilla Pizzi (1951)grazie dei fiori
Rose... rose... ma le più belle le hai mandate tu Grazie dei fior fra tutti gli altri li ho riconosciuti mi han fatto male eppure li ho graditi Son rose rosse e parlano d'amor E grazie ancor che in questo giorno tu m'hai ricordata ma se l'amore nostro s'è perduto perché vuoi tormentare il nostro cuor? In mezzo a quelle rose ci sono tante spine memorie dolorose di chi ha voluto bene Son pagine già chiuse con la parola fine Grazie dei fior fra tutti gli altri li ho riconosciuti mi han fatto male eppure li ho graditi Son rose rosse e parlano d'amor Grazie dei fior e addio... per sempre addio... senza... rancor ________________________________________________________________________________________
Tania Cagnotto ha vinto la medaglia d'oro nei tuffi dal trampolino di un metro agli Europei di Torino. L'azzurra ha trionfato con 312,05 punti precedendo la russa Nadezhda Bazhina (288,75) e la svedese Anna Lindberg (287,80). ... ecco i suoi 5 bellissimi tuffi
ISOLA DEI FAMOSI : FUORI moGOL E gaRIBALDI eliminati 2 non famosi, entrano 2 nuovi naufraghi la fidanzata di Kilyan, Anoula Adoniu, ,che per entrare dovra prima pulire la nave della mala suerte ( credici!! ) e il figlio di Adriano PAPPPALARDO Laerte , Adriano in puntata per far entrare il figlio dovra' superare 3 miniprove , l' occasione è buona per rivedere ancora una volta sia la sua VIS SIA COMICA CHE il suo carattere che D' uomo " fuori di testa "
alla fine comunque entrano tutti i nuovi naufraghi proposti
a thiago viene proposto il gioco della mosca cieca , una volta bendato dovra' indovinare col solo tatto ci è la donna a lui avvicinata ogni volta , lui ne approfitta e tasta bene scusandosi poi con un " volevo essere sicuro di non sbagliare " questa frase da' da pensare che abbia gia tastato in precedeb nza senno come farebbe a capire attraverso la tastazione di una particolare parte del corpo femminile ?
Il nuovo cd Black Label Society da titolo " The Song Remains Not The Same", verrà pubblicato il 3 maggio, per l' etichetta Entertainment One Music. Il disco conterrà le versioni unplugged di alcune tracce di Order Of The Black + e alcune canzoni registrate sempre durante le stesse sessioni di questo.apparse gia come bonus song nelle edizioni del cd " order of the black " in certi paesi o nei siti internet
tracklist
01 Overlord (Unplugged version) 02. Parade Of The Dead (Unplugged version) 03. Riders Of The Damned (Unplugged version) 04. Darkest Days (Unplugged version) 05. Juniors Eyes 06. Helpless 07. Bridge Over Troubled Water 08. Can't Find My Way Home 09. Darkest Days (featuring John Rich) 10. The First Noel
come i piu' attenti avranno notato tra le canzoni vi è un rifacimento di una canzone meno conosciuta dei BLack sabbath " Junior's Eyes " la versione completamente acustica piano, tastiiere etc è un ottima reinterpretazione del brano , d'altronde Zakk aveva gia fatto un' ottima reintrerpretaziuone di un celebre brano dei BLACK SABBATh in versione acustica dimostrando come sempre un ottimo gusto musicale
il testo della canzone fu' scritta da Ozzy per la morte del padre JAck, ZAck ha perduto suo padre , un eroe della seconda guerra mondiale recentemente, sapendo questo si capisce meglio la ragione della scelta da parte di Zakk proprio di questa canzone tra le tante possibili del gruppo di cui lui è sempre statao un grande estimatore
This was wrote by Ozzy about the death of his father, Jack. Zakk lost his own father , an WWII hero, this year. Now you understand the reason of choosing this particular Sabbath song for an extra bonus.
venerdì 11 marzo 2011
ANCORA FORTE TERREMOTO stavolta tocca al GIAPPONE
un fortissimo terremoto ha colpito il giappone, molti i morti e i feriti, è ancora tragedia a poco tempo da terremoto in Nuova Zelanda , per non parlare degli altri , la terra s'è mossa arrivando fino ad un magnitudo di 8,9, uno tsunami con onde alte 10 metri è seguito al terremoto , le onde hanno travolto anche una nave passeggeri che trasportava cento persone. Non si sa se la barca sia affondata poiche' le comunicazioni con tutta la zona colpita dal sisma sono molto complicate , evacuate le coste , l'allerta tsunami è stata decretata in tutto il Pacifico tranne che per Stati Uniti e Canada continentali, un intero treno è sparito e non si sa' nulla di dove sia, la situazione è tragica. e stato dichiarato lo stato di emergenza in una delle centrali nucleari Tepco (Tokyo Electric Power company) della provincia di Fukushima. , il Giappone ha richiesto aiuto ai paesi esteri.
:
Il terremoto in Giappone ha spostato l'asse terrestre
Terremoto Giappone. "Risultati preliminari di studi effettuati dall'INGV (Melini-Piersanti) indicano che il terremoto del Giappone di questa mattina avrebbe spostato l'asse di rotazione terrestre di quasi 10 centimetri. L'impatto di questo evento sull'asse di rotazione e' stato molto maggiore anche rispetto a quello del grande terremoto di Sumatra del 2004 e probabilmente secondo solo al terremoto del Cile del 1960". Questo il comunicato emesso dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia a seguito del sisma di 8.8 di magnitudo che ha colpito il nord est del Giappone causando un disastroso tsunami.
AVVISI: Domenica piogge, neve fino a 700m. Da Mercoledì 16 forte maltempo Piogge in Liguria, basso Piemonte, nubi in aumento al nordovest, Toscana, Sardegna, Tirreniche, Prealpi, Friuli. Domani peggioramento da ovest, scirocco, piogge su Prealpi, Piemonte, Sardegna, con maltempo dalla sera dal nordovest e Sardegna verso tutta l'Italia entro Domenica con venti da sud. Domenica transita la perturbazione! Neve sulle Alpi a 800m, fino a 600m in Piemonte, 1200/1400m sugli Appennini! Grigio e anche piogge al centronord fino a Martedì. Martedì sera- Mercoledì 16 forte perturbazione con maltempo fino a Giovedì
rubrica che fornisce il necessario per farsi una cantata in proprio , fare una bella cantata liberatoria ogni tanto distende il sistema nervoso , in questo caso poi esegue anche un test veloce sulla vista, sulle capacita di lettura , sull 'udito ( se qualcuno dall' appartamento di fronte vi bussa urlandovi " e basta !!! " vuol dire che siete o sordo o mezzo umbriaco ) il test si puo' eseguire anche in 2 o piu' persone in tal caso fornisce ulteriori test quali la capacita' di sincronizazzione col prossimo , etc etc _____________________________________________________________________________________
questo post della serie " e fattela una cantata " è abbinato stavolta anche alla rubrica "originale o rifatta ? ! quindi mettiamo anche la presentazione che caterizza quella serie di post
la versione migliore----------------- - l' originale---------------- la COVER --------------- o la karaokata ? _______________
capisaldi della musica rock etc in versione originale e rifatta qual'è la migliore ? guardate e decidete _________________________________________________________________________________________
la canzone del post è una pietra miliare della musica JAzz dal titolo " SUMMERTIME " è conosciuta in tutto il continente e bisogna dire che se lo merita
un po' di storia prima di iniziare ad ascoltare o cantare la canzone ..
Summertime è il nome di un'aria composta da George Gershwin per l'opera Porgy and Bess del 1935. Il testo è di DuBose Heyward e Ira Gershwin. La canzone è un popolare standard jazz in modo eolio.
Gershwin disse di aver basato questa canzone su una Ninna nanna di origine Ucraina, Oi Khodyt Son Kolo Vikon (Un Sogno Passa Dalle Finestre), che ascoltò durante una esibizione a New York City del Coro Nazionale Ucraino Oleksander Koshetz.
ma chi è questo George Gershwin George Gershwin Brooklyn, 26 settembre 1898 - Hollywood, 11 luglio 1937 - Compositore, pianista e direttore d'orchestra statunitense. La sua opera spazia dalla musica classica al jazz. È considerato l'iniziatore del musical americano e le sue composizioni sono usate ancora oggi dagli insegnanti di musica per descrivere l'entrata degli Stati Uniti nel panorama dei grandi compositori mondiali.
le versioni di questa famosa composizione sono molteplici qui ne mettiamo solo alcune per una lista semicompleta basta andare su wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Summertime_(brano_musicale) _________________________________________________________________________________________ ed e ccoci arrivati all pezzo vero e proprio sia in versione originale che in alcune delle molte cover che come vedrete dai video sono fatte da nomi altisonanti della musica mondiale provenienti da svariati generi
-------------- SUMMERTIME- una canzone dalle mille interpretazioni e tutte valide --------------------------
karaoke ( janis joplin version ) fai la tua versione chissa magari viene megli di tutte le altre ..o no ?
Summertime, And the livin' is easy Fish are jumpin' And the cotton is high
Your daddy's rich And your mamma's good lookin' So hush little baby Don't you cry
One of these mornings You're going to rise up singing Then you'll spread your wings And you'll take to the sky
But till that morning There's a'nothing can harm you With daddy and mamma standing by
Summertime, And the livin' is easy Fish are jumpin' And the cotton is high
Your daddy's rich And your mamma's good lookin' So hush little baby Don't you cry
TRADUZIONE tempo d' estate
Tempo d'estate, tempo, tempo Bimbo, vivere é facile i pesci stanno saltando fuori dall'acqua e il cotone*, Signore il cotone é alto, Signore, cosi alto
Tuo padre é ricco e tua madre é splendida, baby lei é splendida ora Stai calmo, baby, baby,.. No, no, non piangere Non piangere
Una di queste mattine tu ti alzerai, ti alzerai cantando stenderai le tue ali Bimbo, toccherai, toccherai il cielo Signore, il cielo
Ma fino a quel mattino Dolcezza, niente ti farà del male, no, no, no, no, no, no, no, no, no no, no, no, no, no, no, no, no no, no, no, no, Non piangere Piangere
*inteso come pianta di cotone ------------------------------------------------------------------------------------------------------ ok alla prossima:-)
Goyathly, [ Colui che dormiva ( o che sbadigliava a seconda delle interpretazioni)] meglio conosciuto come Geronimo,
era un Apache Chiricahua. Nacque libero nel giugno del 1829 nel canyon No-Doyohn in Arizona e morì prigioniero di guerra il 17 febbraio 1909 a Fort Sill in Oklahoma. Non gli fu permesso di morire dove era nato. Geronimo (1829-1909)
Geronimo (No-Doyohn Canyon, oggi Clifton, Arizona 1829 - Fort Sill, Oklahoma 1909), fu il capo apache della tribù dei chiricahua stanziata nella regione tra gli stati (attuali) New Mexico e Arizona. Dopo lotte feroci coi coloni messicani e statunitensi, si stabilirono in una riserva. Ma nel 1876 il governo degli Stati Uniti li obbligò a spostarsi a San Carlos -New Mexico- da li, per i successivi dieci anni, Geronimo condusse una serie di scorrerie contro gli insediamenti dei bianchi. Nel 1886 le truppe comandate dal generale Nelson Miles circondarono l’intera area e Geronimo con la sua tribù fu costretto nuovamente a trasferirsi prima in Florida, poi in Alabama, e infine a Fort Sill, in Oklahoma. I chiricahua divennero agricoltori e Geronimo si convertì al cristianesimo. La sua resistenza rappresentò di fatto l’ultimo episodio delle cosiddette guerre indiane. Geronimo morì nel 1909, tre anni dopo la pubblicazione delle sue memorie.
info dal web ----------------- info dal web ---------------- in fo dal web ------------------- in fo dal web -------------------
L’arresto di Geronimo Da Brown D., “Lungo le rive del Colorado”
In preparazione della sua campagna contro Geronimo, il generale americano Crook mise San Carlos sotto il controllo militare e trasformò la polizia apache in esploratori da inseguimento. Per fermare le incursioni apache, Crook studiò un piano per colpire la base di Geronimo, di cui ottenne la localizzazione da un Chiricahua che era tornato alla riserva. Per evitare di violare le leggi internazionali, dovette ottenere dalle autorità messicane il permesso di attraversamento della frontiera per i suoi soldati. Il lento processo di perfezionamento degli accordi e di preparazione della spedizione ritardò l’inizio della stessa fino alla primavera del 1883. Con una forza di 320 uomini, inclusi 76 civili che si occupavano dei muli e del trasporto dei bagagli, 193 scout apache e un fotografo-giornalista, Crook entrò in Messico all’inizio di maggio. Quando le montagne rallentarono l’avanzata delle colonne, mandò il capitano Crawford con 150 scout in testa al convoglio dei rifornimenti. Il 15 maggio, Crawford accerchiò uno dei gruppi di Geronimo e catturò le donne e i bambini. In pochi giorni diversi guerrieri si arresero per raggiungere le proprie famiglie. A quel punto Crook con il suo convoglio era arrivato in cima e seppe dai guerrieri che Geronimo voleva parlargli. Il capitano John Bourke, che era con Crook nell’incontro che seguì, affermò che Geronimo e i suoi guerrieri erano agguerritissimi e armati fino ai denti, con fucili Winchester a retrocarica. Geronimo disse a Crook che aveva sempre voluto essere in pace ma che era stato maltrattato a San Carlos e se ne era andato. Promise al generale che se avesse potuto tornare alla riserva e se gli fosse stato garantito il giusto trattamento, sarebbe stato contento di lavorare per la sua sopravvivenza e avrebbe seguito la strada della pace. Crook lasciò Geronimo in sospeso per pochi giorni, poi gli fece riunire la sua banda sparpagliata per la lunga marcia di ritorno a San Carlos.
La colonna si mosse lentamente verso nord, piccoli gruppi di Chiricahua vi si univano ogni giorno, finché furono più di 300 a dover essere nutriti dalle sempre più scarse razioni del convoglio dei rifornimenti. «Tutti i vecchi chiricahua erano ammassati sui muli, gli asini e i pony» disse il capitano Bourke. «Così anche i bambini piccoli, deboli e le donne inferme. La grande maggioranza proseguiva a piedi, quasi tutti indossavano ghirlande di foglie di pioppo per ripararsi dal sole.» Per la maggior parte del tragitto Geronimo si tenne lontano nella retroguardia, tentando di convincere i membri riluttanti della sua banda ad unirsi alla colonna, o cercando quelli che potevano essere a caccia o impegnati in incursioni private. Appena dopo l’ingresso della colonna in Arizona il 10 giugno, i giornali locali iniziarono a domandare a gran voce la testa di Geronimo e dei suoi guerrieri, chiedendo che fossero giustiziati e che le donne e i bambini venissero esiliati nei Territori indiani. In qualche modo i Chiricahua seppero di queste minacce - forse da ufficiali che si procurarono i giornali e ripeterono queste storie mentre scout apache ascoltavano, e questi poi le riferirono ai Chiricahua - e Geronimo e i suoi luogotenenti sparirono nuovamente sulle montagne. La colonna principale si mosse comunque verso San Carlos con le donne e i bambini, e passarono dei mesi prima che i guerrieri cautamente li raggiungessero. Crook mandò il tenente Britton Davis con gli scout apache giù alla frontiera per cercare Geronimo e lo assicurò che sarebbe stato al sicuro a San Carlos. Finché nel febbraio 1884 Geronimo apparve improvvisamente alla frontiera. Cavalcava un pony bianco alla testa di una mandria di 350 manzi che aveva rubato ad alcuni allevatori messicani allo scopo di allevare bestiame nella riserva. Per evitare difficoltà con il Governo messicano, Crook ordinò che il bestiame venisse confiscato appena giunto a San Carlos e autorizzò il pagamento come indennità agli allevatori messicani a cui gli animali erano stati rubati. Anche se la rabbia di Geronimo venne risvegliata dalla confisca, alla fine la sua gente ottenne la sua quota dei manzi, che venne consegnata loro più tardi come provvigioni dell’agenzia. Ma non c’era più bestiame da allevare. Appena si fu insediato nuovamente a San Carlos, Geronimo presentò a Crook la richiesta di una localizzazione migliore per la sua gente, un posto con molta erba e molta acqua per allevare e coltivare. In particolare voleva spostarsi a Eagle Creek, ma Crook non poteva aiutarlo. Le terre di Eagle Creek erano già state tolte alla riserva e assegnate a coloni bianchi. Alla fine a Geronimo fu concessa un’area lungo il torrente Turkey che andava bene per delle piccole fattorie, ma i burocrati di Washington del Dipartimento degli Affari indiani rifiutarono loro il permesso di allevare animali, insistendo perché adottassero metodi di coltivazione adatti per l’Est ma non praticabili nell’arido Sudovest. Vennero dati loro carri, aratri e finimenti troppo grandi per i loro instancabili pony. «I pony, non abituati a un’andatura lenta, preferivano trottare o galoppare,» osservò il tenente Davis «e i solchi erano più spesso sopra la terra che dentro.» Malgrado tutto in qualche modo i Chiricahua riuscirono a far crescere piccole pannocchie di mais. Il capitano Crawford riferì che forse il cereale avrebbe potuto ridurre le assegnazioni di cibo del Governo ma gli Apache avevano altri piani. Usarono una parte considerevole del loro mais per produrre segretamente il tiswin, una bevanda alcolica severamente vietata dal generale Crook. Il processo di distillazione era abbastanza semplice. Dopo essere stato inzuppato in erba umida fino a quando non germogliava, il mais veniva macinato e bollito, il liquido risultante sembrava birra che, come disse Geronimo, «aveva il potere di ubriacare ed era molto apprezzata».
Dopo che uno dei capi chiricahua chiamato Kayatennae venne sorpreso a produrre il tiswin, fu arrestato e condannato a tre anni di ferri nella prigione federale di Alcatraz. Non molto dopo che fu portato via iniziò a spargersi la voce che Kayatennae fosse stato impiccato dall’esercito e che poi sarebbe toccato a Gero nimo. Questo risvegliò tutte le vecchie ansie e le paure di tradimento che perduravano nella mente di Geronimo, e per l’estate del 1885 egli fu anche pieno di risentimento per l’ingiustizia delle regole della riserva. Vide gli ufficiali dell’esercito che alleviavano la noia della loro vita con whisky e altre bevande alcoliche e non poté capire perché vietavano alla sua gente di produrre e bere la loro bevanda preferita. Il 15 maggio, lo scontento di Geronimo raggiunse il colmo quando si unì a diversi altri capitribù in una dimostrazione fuori della tenda del tenente Davis. I Chiricahua dissero a Davis che avevano accettato la pace con gli americani, ma che niente era stato detto della condotta che avrebbero dovuto tenere tra loro. «Non erano bambini a cui dire come vivere con le proprie mogli e quello che avrebbero dovuto mangiare o bere. Per tutta la vita avevano mangiato e bevuto quello che era sembrato loro giusto... Avevano mantenuto tutto quello che avevano promesso di fare quando parlarono con il generale in Messico; avevano mantenuto la pace e non avevano danneggiato nessuno. Ora erano stati puniti per cose che avevano il diritto di fare dal momento che non danneggiavano nessuno.» Il tenente Davis disse loro che il tiswin era vietato perché gli indiani ubriachi perdevano il controllo. Anche se Geronimo ebbe una parte minore nella discussione, Davis si rese conto che era adirato, e appena gli Apache se ne andarono mandò un telegramma di avvertimento a Crook. Il messaggio venne archiviato da un ufficiale superiore inetto e Crook non lo ricevette mai. Quarantotto ore dopo, Geronimo con 114 seguaci, inclusi un centinaio di donne e bambini, lasciò la riserva. Questa volta Davis non poté mandare un telegramma perché Geronimo e i suoi guerrieri avevano tagliato le linee in diversi punti, riannodando le rotture con sottili strisce di pelle di daino cosicché non potessero essere trovate facilmente e riparate. Brown D., “Lungo le rive del Colorado”, Il Giornale, pag. 296
L’ultima fuga di Geronimo Quest’ultima fuga di Geronimo diede inizio a una delle più lunghe e più pubblicizzate campagne militari delle Guerre indiane, che coinvolse prima di finire migliaia di soldati nell’inseguimento di meno di cinquanta guerrieri e ispirò una moltitudine di storie truculente per i giornali. «Non me ne andai spontaneamente» disse successivamente Geronimo a Crook, spiegando che era stato informato diverse volte da amici che l’esercito aveva in progetto di arrestarlo e di impiccarlo. «Voglio sapere adesso chi ordinò di arrestarmi. Pregavo la luce e l’oscurità, Dio e il sole, di farmi vivere in pace qui con la mia famiglia. Non so per quale ragione la gente parlasse male di me... Molto spesso ci sono storie sui giornali che dicono che dovrei essere impiccato. Non voglio più che succeda. Quando un uomo prova a comportarsi bene, queste storie non devono essere messe sui giornali.» Con la sua solita abilità, Geronimo eluse l’inseguimento della cavalleria, attraversò rapidamente la frontiera con il Messico e raggiunse il suo vecchio rifugio nella Sierra Madre. E ancora una volta Crook ordinò al capitano Crawford di dargli la caccia. Questa volta Crawford venne accompagnato da uno spietato pioniere, Tom Horn, come capo degli scout apache. (Nella sua autobiografia, che ha la veridicità di un romanzo da quattro soldi, Horn esagerò il suo ruolo nella campagna e aggiunse il suo nome alla leggenda di Geronimo.) Mentre Crawford e Horn seguivano le tracce fino in Messico, un capo apache chiamato Ulzana aveva guidato incursioni sanguinose in Nuovo Messico e in Arizona, alcune delle quali vennero attribuite dalla stampa a Geronimo. Crawford non trovò il gruppo di Geronimo prima del 9 gennaio 1886 e due giorni dopo Geronimo con la sua caratteristica padronanza di sé arrivò per un colloquio. Dopo diverse lunghe discussioni accettò di incontrare Crook di lì a due mesi da qualche parte vicino alla frontiera. In questo lasso di tempo una grande squadra di truppe irregolari messicane a caccia di scalpi attaccò gli scout apache, uccidendo Crawford e ferendo lievemente Horn. Geronimo tuttavia mantenne la sua promessa e incontrò Crook il 25 marzo. Questo incontro proprio sotto la frontiera dell’Arizona a El Cafion de los Embudos si svolse come le scene di un accurato dramma teatrale. Ogni parola del fitto dialogo tra Geronimo e Crook fu annotata dal capitano Bourke, e le immagini dei partecipanti vennero preservate per la storia dal fotografo Camillus S. Fly di Tombstone, Arizona. Nei suoi discorsi Geronimo provò a spiegare le sue azioni passate, ma Crook rispose dandogli del bugiardo. Quando Geronimo parlò di tornare alla riserva, il generale gli disse schiettamente che aveva solo due possibilità - arrendersi incondizionatamente o rimanere sul sentiero di guerra, nel qual caso sarebbe stato braccato e ucciso. Il terzo giorno degli incontri, Geronimo capì che Crook intendeva farlo prigioniero insieme ai suoi guerrieri e mandarli in qualche posto lontano. Uno a uno i guerrieri si arresero, e poi Geronimo porse la mano a Crook. «Mi metto nelle tue mani, » disse «fa’ di me quello che vuoi. Una volta mi spostavo come il vento... Questo è tutto quello che ho da dire eccetto poche parole. Vorrei che mia moglie e mia figlia venissero a incontrarmi a Fort Bowie. » Crook promise a Geronimo che la sua famiglia l’avrebbe raggiunto in prigione e poi lasciò il luogo della riunione e tornò a Fort Bowie alla testa della colonna di scout e di Chiricahua arresisi. Inviò un telegramma al generale dell’esercito Philip Sheridan, annunciando la resa di Geronimo. Tre giorni più tardi dovette mandare un altro messaggio per informare Sheridan che Geronimo e quaranta membri della sua banda erano fuggiti un’altra volta nella Sierra Madre in Messico. Sheridan era furioso, accusò Crook di negligenza nel comando e rifiutò di accettare le sue spiegazioni. Crook rassegnò le dimissioni e il 2 aprile il generale Nelson Miles prese il suo posto.
La parte del cattivo in quest’ultima fuga di Geronimo fu svolta da un commerciante e contrabbandiere di whisky agli indiani, Bob Tribolett, che era scivolato oltre la frontiera e di nascosto dagli ufficiali dell’esercito aveva rifornito gli Apache di mescal e altri liquori. Appena gli indiani furono ubriachi, Tribolett iniziò ad accennare loro che sarebbero stati impiccati appena arrivati a Fort Bowie, giocando sul sospetto sempre vivo nelle loro menti. «Non eravamo sotto sorveglianza in quel momento,» disse poi Geronimo «avevo paura del tradimento e decisi di rimanere in Messico. » Uno dei suoi luogotenenti, Natchez, fu più esplicito nelle sue spiegazioni della fuga: «Temevo che sarei stato portato in un posto che non mi piaceva e che non conoscevo. Pensai che tutti quelli che fossero stati portati via sarebbero morti». Molti ufficiali dell’esercito, incluso il generale Crook, sospettavano che Tribolett fosse stato mandato dall’Indian Ring dell’Arizona per spaventare Geronimo e costringerlo a continuare la lotta. Appaltatori civili e commercianti avevano tratto profitto dalle lunghe guerre con gli Apache, facendo affari con entrambe le parti e avevano un forte interesse nel mantenimento dei numerosi forti e nella continua presenza dei soldati nei territori. Che l’azione di Tribolett fosse stata pianificata deliberatamente oppure no, sicuramente risultò essere un colpo di fortuna per l’Indian Ring. Poco dopo aver preso il comando, il pluridecorato e ambizioso generale Miles mise velocemente 5000 soldati (o circa un terzo della forza di combattimento dell’esercito degli Stati Uniti) sul campo. Aveva anche 500 scout apache e molte milizie civili irregolari. Per rendere veloci le comunicazioni organizzò un servizio costoso di eliografi per inviare messaggi avanti e indietro attraverso Arizona e Nuovo Messico. Il nemico che andava sottomesso da questa forza potente consisteva in Geronimo e ventiquattro guerrieri che dall’inizio alla fine di quell’estate erano anche costantemente inseguiti da migliaia di soldati messicani.
Il 23 agosto Geronimo alla fine decise di arrendersi al tenente Charles Gatewood e a due scout apache che lo trovarono in un canyon della Sierra Madre. Geronimo posò il suo fucile e strinse la mano a Gatewood, chiedendogli con calma della sua salute. E così per quella che sarebbe stata l’ultima volta della sua vita, Geronimo si arrese. Molti abitanti dell’Arizona come il presidente Grover Cleveland volevano impiccare il vecchio guerriero, ma Miles mantenne la sua promessa di mandarlo in Florida, e 1’8 settembre lo mise su un treno alla stazione di Bowie sotto stretta vigilanza. Due giorni più tardi i nemici di Geronimo nel Dipartimento della Guerra di Washington ordinarono di farlo scendere dal treno a San Antonio mentre loro avrebbero discusso del fatto che si fosse arreso o fosse stato catturato. Nel secondo caso l’avrebbero impiccato. Mentre aspettava il suo destino a San Antonio un fotografo lo fece appoggiare a un muro per l’intenso ritratto di un Apache sconfitto, un uomo di sessant’anni solo per metà nel mondo dei bianchi, vestito con un abbigliamento misto fatto di un cappotto di tela di sacco, cappello e stivali sopra ai suoi originari indumenti indiani. Dopo un mese di dispute burocratiche, l’esercitò lo mandò in Florida. Alla fine nel 1894, i Kiowa e i Comanche, dopo avere appreso della loro situazione, offrirono a questi antichi nemici apache una parte della loro riserva vicino a Fort Sill in Oklahoma. Là, vicino al forte, Geronimo e gli altri sopravvissuti costruirono case e coltivarono piccoli campi. Geronimo iniziò di nuovo a gioire della vita con sua moglie e i figli, orgoglioso del suo podere di cocomeri, e coltivandone abbastanza per venderli al forte. Si adattò rapidamente al sistema economico dell’uomo bianco, e per la sua fama gli fu facile vendere i suoi autografi, o archi e frecce, e anche vecchi cappelli ai visitatori curiosi. Un visitatore nel 1905 lo descrisse come un «indiano sorridente, ben tenuto, alto un metro e 75... vestito con un completo da cittadino, di panno blu ben tagliato». Fu circa in questo periodo che Stephen M. Barrett, un sovrintendente scolastico nella vicina città di Lawton, chiese a Geronimo di dettare la storia della sua vita, una prova che intraprese volentieri quando gli fu assicurato che sarebbe stato pagato. Il risultato è un resoconto unico della vita indiana raccontato dal punto di vista di un capo guerriero. Anche se Geronimo era ancora tecnicamente un prigioniero di guerra, l’esercito gli permise di partecipare, sotto sorveglianza, a fiere internazionali ed esposizioni a Omaha, Buffalo e St. Louis. Attirava grandi folle e traeva guadagno dalla vendita di autografi, bottoni, cappelli e sue fotografie. Una domenica, mentre la sua guardia lo portò fuori nella campagna per una corsa in calesse, si persero nei campi di alto mais. La notte cadde prima che trovassero la strada di ritorno alla fiera, e quando tornarono nelle strade della città sentirono gli urli dei ragazzi che vendevano un’edizione straordinaria del giornale locale con titoli che annunciavano che Geronimo era scappato diretto in Arizona. Fu sempre nel mirino di certa stampa sensazionalistica, ma queste storie aiutavano anche a vendere più autografi e fotografie. Quando il presidente Theodore Roosevelt lo invitò a Washington per una parata inaugurale, gli venne inviato un assegno di 171 dollari per coprire le spese di viaggio. Geronimo portò l’assegno alla sua banca di Lawton e depositò tutto tranne un dollaro, e poi salì sul treno per Washington. Ad ogni fermata firmò autografi per la folla nelle stazioni. Quando si diresse giù per Pennsylvania Avenue con cinque altri capi indiani praticamente rubò la scena a Teddy Roosevelt, e poi tornò a casa in Oklahoma con una grande quantità di vestiti nuovi e le tasche piene di denaro. Non era spilorcio, comunque; elargiva i suoi guadagni agli indiani meno fortunati e mandava il necessario a parenti e amici in Arizona. Nei suoi ultimi anni Geronimo divenne amante delle automobili, anche se non ne ebbe mai una. Quando aveva il permesso di partecipare a rodei e fiere locali in Oklahoma, correva spesso su una di queste nuove invenzioni mobili dell’uomo bianco, preferendo i modelli rosso brillante con luccicanti rifiniture d’ottone. Partecipando a uno spettacolo sul selvaggio West sparò a un bisonte dal sedile di una macchina da corsa. In una delle ultime apparizioni in pubblico, venne convinto da un fotografo a posare con un cappello nero al volante di una luccicante automobile decappottabile - la perfetta immagine comica dell’indiano americano visto dalla cultura popolare della nazione all’inízío del ventesimo secolo. Fu una caduta da cavallo a determinare la fine del vecchio chiricahua. In una fredda notte di febbraio del 1909 stava tornando a casa da Lawton, dove aveva venduto alcuni archi e alcune frecce in cambio di whisky. Cadde di sella vicino alla riva di un torrente, e rimase sdraiato lì per diverse ore. Tre giorni più tardi, il 17 febbraio, morì di polmonite. Il suo corpo fu segnato da molte ferite, ma, come si era sempre vantato, nessuna pallottola lo uccise. A ottant’anni, o forse uno o due anni più vecchio, era sopravvissuto alla maggior parte dei suoi contemporanei delle guerre indiane nel West. ___________________________________________________________________________________________________
materiale youtube
__________________________________________________________________________________________________ USA: EREDI GERONIMO VOGLIONO TESCHIO, LO RUBO' NONNO BUSH di Alessandra Baldini
NEW YORK - I discendenti di Geronimo rivogliono il teschio del nonno. Nel centesimo anniversario della morte, i discendenti del leggendario guerriero Apache hanno fatto causa al presidente Barack Obama, all'università di Yale e all'Ordine degli Skull and Bones per riavere un cranio conservato da decenni dalla famosa società segreta di cui hanno fatto parte i due
presidenti Bush, potenti senatori, segretari di stato e capitani di industria quando erano studenti. Per Obama è l'ultima eredità 'avvelenata' del suo predecessore: a rubare il teschio dalla tomba di Geronimo a Fort Sill in Oklahoma sarebbero stati, durante una scorreria goliardica alla fine della prima guerra mondiale, un gruppo di studenti di Yale tra cui
Prescott Bush, membro della società segreta. Prescott, futuro senatore degli Stati Uniti, è il padre dell'ex presidente George H. W. Bush e il nonno dell'ex presidente George W. Bush. La
denuncia è stata presentata in un tribunale federale di Washington da Harlyn Geronimo, scultore, attore, reduce del Vietnam, da 16 suoi cugini e da membri della tribù degli Apache
Mescalero. L'obiettivo non è soltanto quello di riottenere le 'reliquie' del celebre antenato, morto a 79 anni di polmonite a Fort Sill in Oklahoma, ma anche di liberarne lo spirito con la
tradizionale cerimonia funebre indiana che a suo tempo gli fu negata. "Geronimo è morto cento anni fa: senza funerale appropriato, questo equivale a cento anni di imprigionamento", ha
spiegato Harlyn ricordando che il suo bisnonno avrebbe voluto essere sepolto dove nacque, nell'attuale New Mexico: "Il suo spirito vaga irrequieto", ha detto Geronimo Jr. che nella querela, assistito dall'ex ministro della giustizia Ramsey Clark, ha citato anche il capo del Pentagono Bob Gates, il ministro dell'Esercito Pete Geren. Harlyn ha detto di aver scritto più
volte all'ex presidente Bush chiedendo la restituzione delle spoglie, sempre senza successo: "Speriamo che stavolta Obama ci prenda sul serio". L'azione ha riacceso la polemica: a
differenza di altri leader tribali, gli eredi di Geronimo prendono come buona una lettera del 1918 scoperta negli archivi di Yale dallo studioso Marc Wortman. Dalla lettera si deduce che
Prescott Bush, il padre del primo presidente George H. W. Bush e il nonno dell'ultimo inquilino della Casa Bianca George, avrebbe rubato il cranio per portarlo al quartier generale della
misteriosa società segreta 'Teschio e Ossa' dove sarebbe diventato parte integrante del rito di iniziazione: leggenda vuole che gli aspiranti 'bonesmen', i giovani adepti alla società debbano baciare il cranio conservato usualmente in una teca di vetro. Ultimo capo pellerossa che si
arrese alle truppe Usa nel 1886, Geronimo è morto il 17 febbraio 1909 dopo esser stato per anni un fenomeno da baraccone, comparendo alle fiere e vendendo fotografie col suo ritratto. Il
fatto che i suoi resti non siano completamente interrati è da anni fonte di angoscia per i suoi discendenti: "A Yale la disputa è rimasta tabù, in parte perché Skull and Bones è una fortezza separata dall'università, ma tra i pellerossa è un motivo costante di dolore", ha detto Kathryn Day Lasilla, direttrice della rivista Yale Alumni Magazine che nel 2006 ha pubblicato la lettera scoperta da Wortman.
Geronimo, capo degli Apache Chiricahua, fu uno dei più grandi guerrieri indiani della storia del west. Il suo nome divenne presto leggendario. Egli fu maestro della guerriglia e negli ultimi anni riuscì a tenere a bada l'esercito americano con una banda di soli 36 uomini. Divenne così il simbolo del disperato tentativo da parte degli indiani di sopravvivere all'uomo bianco. Il programma introduce alla vita e alla cultura Apache e, attraverso le parole e le incredibili gesta del suo più leggendario capo, Geronimo, ne descrive il lento tramonto, fino alla triste rassegnazione di un'esistenza estranea alla loro cultura nelle Riserve create dall'uomo bianco.
:::->GERONIMO<-:::
Goyathly, meglio conosciuto come Geronimo, era il capo spirituale e guerriero degli Apache Chiricahua, un popolo nomade che viveva di caccia e di raccolta di frutti selvatici nei vasti territori semidesertici fra l'odierno confine fra il Messico e gli Stati Uniti d'America. Questa popolazione indigena si definiva "IN-DE" ovvero "antico popolo" ma i primi conquistatori spagnoli li chiamarono “Apaches”, come facevano alcune popolazioni che vivevano in territori confinanti: nella loro lingua Apache significava “nemico”. Gli spagnoli prima ed i messicani poi non si limitarono ad occupare le terre degli Apaches, ma vi costruirono missioni e fortini, per difendersi dagli attacchi e convertire gli indigeni al cristianesimo. Nel Nuovo Mondo gli spagnoli avevano introdotto i cavalli e le armi da fuoco; in un primo momento questo li fece vincere sugli indigeni, che venivano catturati e fatti schiavi, ma gli Apaches, un popolo guerriero, impararono presto anch’essi a cavalcare e ad utilizzare i fucili, per potersi difendere. Dopo gli spagnoli arrivarono i messicani e furono proprio loro a sterminare la famiglia di Geronimo, facendo nascere in lui un indomabile odio verso l’uomo bianco. Nato nel giugno del 1829 nel canyon No-Doyohn in Arizona, alla foce del fiume Gila, Geronimo era un uomo piuttosto basso, con un viso triangolare, una folta capigliatura nera divisa in due da una scriminatura centrale, occhi brillanti e penetranti, sopracciglia costantemente aggrottate, naso piatto, zigomi sporgenti, bocca sottile. Era rimasto orfano molto giovane e presto era entrato a far parte del consiglio dei guerrieri della sua tribù e si era sposato con Alopé. Aveva poi vissuto tranquillamente nel suo villaggio con la moglie e i tre figli. Un giorno si era recato al mercato per scambiare i prodotti della caccia con armi e oggetti di prima necessità e quando era tornato, aveva trovato il villaggio indiano devastato dal passaggio di truppe messicane: Alopé e i tre bambini, la sua famiglia, erano stati sgozzati e le ragioni del massacro erano davvero incomprensibili, poiché gli Apaches vivevano tranquilli da molto tempo. Prima di passare all’offensiva, Geronimo raccolse un vero e proprio esercito, fatto dei migliori guerrieri indiani, astutissimi e con una perfetta conoscenza del territorio. Quando Geronimo vinceva una battaglia non occupava il territorio conquistato, si limitava a saccheggiarlo, per procurarsi cibo. Proibiva inoltre ai suoi uomini l’uso dell’alcool, di cui facevano provvista in qualche razzia contro i bianchi. Per sette volte Geronimo venne ferito seriamente, ma quando aveva la vittoria in pugno nessun soldato riusciva a sfuggire alla sua ascia. Gli Apaches, insieme alle tribù dei Sioux, dei Cheyenne, degli Arapaho, opposero una fiera resistenza anche all'esercito statunitense, che dopo gli spagnoli ed i messicani, arrivò nelle loro terre, per colonizzarle. Geronimo venne per la prima volta a contatto con le autorità americane un giorno in cui i capi indiani vennero da queste convocati per una visita di amicizia; si erano appena seduti sotto la tenda degli ufficiali quando arrivarono alcune sentinelle con il fucile imbracciato. Geronimo ed i suoi uomini compresero immediatamente l’inganno, con un balzo si gettarono sui picchetti della tenda, li strapparono e si dettero ad una fuga precipitosa. Nel 1874 circa 4000 Apaches furono obbligati dalle autorità statunitensi a stabilirsi nella riserva di San Carlos, un luogo semidesertico nell’Arizona del centro-est. Questo forzato trasferimento venne chiamato ‘cammino delle lacrime’ perché durante il tragitto, di oltre duecento chilometri a piedi, morirono di stenti vecchi, donne e bambini. Gli indiani furono confinati nelle Riserve di San Carlos, White Mountain, Fort Apache. In questa riserva gli Apaches furono costretti ad americanizzarsi, dimenticando la guerra e la caccia, vivendo di agricoltura. Cominciò anche l’oppressione di questo popolo anche per quanto riguardava l’osservanza delle loro leggi, tradizioni e religioni. Geronimo ed i suoi non riuscirono a sopportare a lungo questo tipo di vita e nel maggio del 1885 fuggirono dalla riserva e si rifugiarono in Messico, dove ricominciarono i saccheggi e la loro lotta all’uomo bianco. La sua banda arrivava appena a 50 uomini, ma aveva tanto coraggio da affrontare migliaia di militari. Washington ordinò allora al comandante Croock di sferrare il colpo decisivo non appena se ne fosse presentata l’occasione, che arrivò nel 1886, quando un guerriero indiano offrì agli Americani di condurli nel rifugio dei saccheggiatori. Una compagnia del 6° Cavalleria, guidata da duecento scouts indiani, penetrò nella Sierra Madre e gli Apaches subirono i primi duri attacchi. Dopo un mese Geronimo si arrese, sconfitto. Geronimo dovette accettare per se stesso e per i suoi uomini la deportazione a St. Auguste, Florida, con la promessa dei generali dell'esercito americano di poter fare ritorno nelle loro terre dell'Arizona dopo breve tempo. Furono invece messi ai lavori forzati, poi trasferiti in Alabama ed infine in Oklahoma, da cui uscirono liberi solamente nel 1913. Geronimo divenne un personaggio epico, anche grazie ai racconti che si facevano delle sue battaglie, spesso esagerati dai cronisti dell’epoca. Gli ultimi anni di Geronimo non sono quelli di un Capo guerriero, ma quelli di un prigioniero che cerca di sopravvivere adattandosi agli usi ed ai costumi dei suoi carcerieri. Si convertì infatti alla Chiesa protestante olandese, dalla quale fu poi espulso perché non riusciva a trattenersi dal gioco d’azzardo; molto tempo dopo partecipò alla tournée con lo show di Pawnee Bill, nel 1901 a Washington partecipò alla grande parata organizzata per l’ingresso alla Casa Bianca del presidente Theodore Roosevelt. Visse gli ultimi anni della sua vita vendendo, grazie ad uno speciale permesso governativo, le sue foto, per 2$ l'una ed alcuni lavori artigianali. Geronimo, ormai vecchio e in punto di morte chiese ai suoi familiari di legare ad un palo vicino alla sua tomba il suo cavallo e tutte le sue cose, perché tre giorni dopo la morte sarebbe tornato a riprenderle, ma dopo che fu spirato, il 17 febbraio 1909, la sua vedova fece seppellire tutto. Per questo c'è ancora chi aspetta il suo ritorno. Morì nella riserva di Oklahoma, da prigioniero, senza aver mai potuto rivedere la sua terra. Una piccola località del Nuovo Messico porta oggi il suo nome. .
mercoledì 9 marzo 2011
pro ITALIA
PRO ITALIA ?
fuori i meridionali dal corpo degli Alpini ?
la proposta . anche se sembra una trovata, uno scherzo è reale ed è stata presentata dalla lega come proposta concreta da attuare, sempre che pasi , quanto prima. i fautori di tale proposto sono un gruppo di parlamentari del Carroccio, primo firmatario il bellunese Franco Gidoni, hanno presentato una legge per reclutare gli Alpini al nord. Troppi i meridionali tra le penne nere, sarebbe opportuno inserire le quote verdi.
Lo spirito della proposta la spiega al fattoquotidiano .it lo stesso Gidoni, il parlamentare che più di tutti si è impegnato per riportare il nord negli alpini: “Inutile mettere in un bel barattolo la pummarola fatta in Cina. Sbaglio? Bene, come la pummarola sta a Napoli, l’alpino sta alle nostre montagne, quelle del Veneto, del Friuli, Lombardia, Piemonte e, solo in parte, l’appennino tosco emiliano e i rilievi dell’Abruzzo. Il resto – e oggi sono la maggioranza – con le penne nere c’entra poco. Ben vengano, passatemi la battuta, i Salvatore Carmelo, ma la tradizione alpina sta da un’altra parte”.
Il metodo scelto è l’incentivo. Oggi alla divisa si arriva per concorso e il dato anagrafico sulla nascita inciderà sull’aumento del punteggio. Chi è nato a Feltre partirà avvantaggiato rispetto a chi è partito, sacco in spalla, da Ragusa. Bisognerà però vedere se la norma sarà compatibile con la Costituzione italiana.
ecco la spiegazione data dagli esponenti della lega proponitori del tutto
“Non avevamo altra scelta. Oggi su 47.000 solo 5.000 provengono da zone a tradizione alpina. E non può essere tollerato. Anche perché il corpo ha sempre più una funzione di protezione civile e chi è nato in montagna sa arrampicarsi su una parete meglio di chi proviene da una località di mare, questo credo sia oggettivo. Poi c’è una tradizione da rispettare, c’è gente che da quattro, cinque generazioni veste quella divisa e deve continuare a portarla con orgoglio. Se basterà aumentare il punteggio nel concorso? Non credo, ma noi inviteremo i nostri Comuni, le Province e le Regioni anche a mettere in pratica altri tipi di provvedimento, più strettamente economici. Come sgravi fiscali per le reclute del nord o altri provvedimenti di competenza degli enti locali”.
L’idea della Lega, secondo cui il glorioso corpo dell’esercito italiano dovrebbe comprendere non più meridionali ma ragazzi delle regioni del Nord, alpine appunto, ovvero Val d’Aosta, Lombardia, Veneto, Trentino e Friuli (e al massimo Emilia Romagna e Abruzzo), fa discutere, ma è ancora lontana dall’avere successo. La maggioranza è stata infatti battuta, alla Camera, in una richiesta del Pd sostenuta da Idv e Fli di rinviare in commissione la proposta di legge
mha'!!!
Sul cappello che noi portiamo c'è una lunga penna nera che a noi serve da bandiera su pei monti a guerreggiar. Evviva evviva il reggimento evviva evviva il quinto degli Alpin. Evviva evviva il reggimento evviva evviva il quinto degli Alpin. Su pei monti che noi saremo coglieremo stelle alpini per portarle alle bambine farle pianger e sospirar. Evviva evviva il reggimento evviva evviva il quinto degli Alpin. Evviva evviva il reggimento evviva evviva il quinto degli Alpin.
Dai fidi tetti del villaggio i bravi alpini son partiti, mostran la forza ed il coraggio della lor salda gioventù. Sono dell'Alpe i bei cadetti; nella robusta giovinezza dai loro baldi e forti petti spira un'indomita fierezza. Oh valore alpin! Difendi sempre la frontiera! E là sul confin tien sempre alta la bandiera. Sentinella all'erta per il suol nostro italiano dove amor sorride e più benigno irradia il sol. ______________________________________________________________________________________ pro Italia ?finalmente un aumento di stipendio per tutti ( solo se parlamentari pero' )
1.100 euro circa. E’ l’aumento di stipendio annuo di ogni Parlamentare. In questi giorni, l'aumento è stato approvato. All'unanimità. mai come in queste occsasioni i parlamentari si trovano tutti d'accordo e non propongono nessuna obbiezione
se si pensa che è sui 1000 euro che viaggia lo stipendio medio di un lavoratore Italiano la cosa da' un certo fastidio , il cittadino medio si sente defraudato di qualcosa , si sente preso in giro ma loro " i parlamentari " non . loro sono stati eletti per fare quanto di meglio possono per rendere la vita di ogni cittadino piu godibile ed è per questo che ogni anno accettano l' aumento senza colpo ferire, per far vedere a tutti qual' è la strada maestra per vivere meglio," un bell' aumento di stipendio " peccato che pero' con quelle cifre l' aumento valga solo per loro _________________________________________________________________________________________ pro ITALIA ?
La mafia invade il nord Italia
L’allarme della Direzione Nazionale Antimafia: dopo la Calabria, la Lombardia è il territorio più colonizzato dalla ’ndrangheta. Allarme più volte ignorato e snobbato da cittadini e politici, sopratuttio questi ultimi tendono a minimizzare ma la realta è vche la N'drangheta e la mafia si stanno espandendo in regioni quali ilPiemonte, Liguria, Toscana, Emilia Romagna. e a bloccarla sono in pochi, se il fenomeno non sara' fermato momenti bui aspettano l'Italia _______________________________________________________________________________________
clip - - - - - hard & easy - clip ------------
Willow Smith ’21st Century Girl’
Nicole Scherzinger performs ‘Don’t Hold Your Breath’ on Dancing On Ice
dopo un numero interminabile di repliche torna finalmente MOntalbano, il celebre personaggio ideato da Andrea Camilleri , ma stavolta con 4 nuovi episodi , si parte lunedi 14 Marzo con l' episodio " il campo del vasaio " in cui, tra gli altri, recita anche BELEN rodriguez
una produzione RAI FICTION realizzata da Palomar in onda su RAI UNO a partire dal 14 marzo 201. Con Luca Zingaretti, Cesare Bocci, Peppino Mazzotta, Belen Rodriguez, Isabella Ragonese
BELEN INSULTATA E MINACCIATA CON UNA PISTOLA ( FINTA ) Davvero una brutta esperienza per la showgirl Belen Rodriguez, che è stata pesantemente insultata durante la conferenza stampa per la presentazione dei nuovi episodi de Il Commissario Montalbano, tenutasi al Cinema Adriano di Roma. Un uomo armato con una pistola finta ha fatto irruzione nella sala, ha preso il microfono e lo ha puntato contro Fabrizio del Noce. L’uomo si è presentato, affermando di essere Vincenzo Terranova, ex dipendente della Rai. Una volta preso in mano il microfono l’uomo ha fatto una chiara domanda: “Con tutte le brave professioniste dello spettacolo che ci sono in circolazione, perché continuate ad offrire lavoro a questa sedicente attrice (riferendosi alla fidanzata di Fabrizio Corona ndr), visto che il nome della signora è pure comparso nelle intercettazioni?”. In sala è calato il silenzio per pochi secondi, poi l’intervento degli uomini della sicurezza della Rai, che hanno portato fuori l’uomo. La giovanissima Belen Rodriguez è rimasta molto scossa dall’episodio, è scoppiata in lacrime ed ha lasciato la conferenza. Un brutto colpo per la showgirl argentina, che effettivamente in Italia si è fatta strada soprattutto grazie ai frequenti gossip di cui è protagonista.
POURFEMME e ( http://www.tvblog.it/ ) _______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ sotto le pistole sequestrate all' assalitore che s'è proclamato un " hzwxlkjtfspkjiul " rifiutando poi di dare qualsiasi risposta o spiegazione ulteriore, le forze dell' ordine stanno cercando di capire l' arcano mistero dietro quell' unica parola pronunciata dallo squilibrato
come è facile intuire l' assalitore avrebbe potuto compiere una strage __________________________________________________________________________________________________
Papa Ratzinger risponderà in Tv durante "A Sua immagine" alle domande dei fedeli
Nella puntata di venerdì 22 aprile su RaiUno alle 14,10, quella del venerdì Santo il Papa rispondera a 3 domande rivoltegli dal pubblico saltando tutti i complessi protocolli che un tale fatto finora comportava
alcuni esempi di domande giunte finora e rifiutate onde evitare di riporle o di porne qualcuna equivalente
1 ) karaplasti ? 2 ) è qui il comun ? 3 ) ha mica 100.000 euro da prestarmi ?
_______________________________________________________________________________________ 06/03/2011 Che tempo che fa - Roberto Saviano fazio il marpione , visto il successo ottenuto assieme a a Saviano pensa bene d' invitarlo a " che tempo fa ?" cosi' e di nuovo successo
è stato scoperto ieri l' altro ancora verso le 15 del pomeriggio il mistero dei prosciutti che da prosciutti diventavano prosciutti/groviera ,, questi prosciutti, chiamati cosi' perche' all' interno e all'esterno erano pieni di buchi, praticamente erano trasformati in prosciutti/groviera da un piccolo ma voracissimo topino che azzannandoli dall' esterno ne sgranocchiava la polpa procedendo per via diretta fino a cascare dall' altro lato, questo spiegherebbe anche gli strani rumori uditi nelle vicinanza , quindi nessun fantasma o ladro almeno umano solo un topino affamato, la ditta produttrice non ha voluto ne smentire ne' confermare la notizia , per quanto riguarda la sorte del topino non v'è da preoucuparsi in quanto la ditta ha fatto sapere che continuera la produzione dell' ormai celebre prosciutto/gruviera quindi se tanto ci da tanto.....