🏅 Secondo gli storici, la prima Olimpiade al mondo potrebbe aver avuto luogo proprio oggi, ma nel lontano 776 a.C.
🏅Si dice che fu proprio Eracle a fondare questi giochi atletici: di ritorno dalla sua sesta fatica, indisse delle gare in onore di suo padre Zeus nella città di Olimpia, dove sorgeva un grande tempio che custodiva la maestosa statua del dio tonante, una delle Sette Meraviglie del Mondo Antico.
🏅Atleti provenienti da tutta la Grecia parteciparono alla prima Olimpiade, e parrebbe anche che Apollo e Ares vi presero parte in prima persona.
🏅Inizialmente si disputava solamente una gara di corsa (chiamata stadion), ma con il passare del tempo si aggiunsero altre discipline, come il pugilato, il tiro con l’arco, la corsa dei cavalli ed il pentathlon (composto da cinque discipline diverse: salto in lungo, lancio del disco, corsa, lancio del giavellotto, lotta).
🏅 I giochi si disputavano una volta ogni quattro anni, ed il periodo tra un evento e l’altro prendeva il nome di olimpiade. Per tutta la durata delle gare, in Grecia si osservava la Tregua Olimpica, ovvero la cessazione di tutte le ostilità.
🏅 Ciascuna città inviava ad Olimpia i suoi atleti migliori, ed i vincitori ricevevano gloria e onori. Ancora oggi si ricordano i nomi e le gesta di alcuni di questi atleti del passato:
Sappiamo ad esempio che Acanto di Sparta vinse, nel 720 a.C., le gare di corsa delle XV Olimpiadi antiche, e che fu il primo atleta a gareggiare nudo.
🏅Interessante è anche la vicenda di Ebota, un acheo che vinse la VI Olimpiade ma che non ricevette alcun plauso da parte dei suoi concittadini. Pregò allora gli dèi di non concedere mai più una vittoria olimpica agli Achei, e per circa trecento anni la sua preghiera fu esaudita.
🏅 Gli Achei, disperati, chiesero aiuto all’Oracolo di Delfi, che infine disse di erigere una statua in onore di Ebota. Fatto ciò, finalmente nel 460 a.C. gli achei poterono nuovamente aggiudicarsi la vittoria dei giochi olimpici.
🏅 Si ricorda anche il nome di un secondo classificato, Timasiteo di Crotone, che si trovò appena dicottenne a scontrarsi nella finale di lotta contro un esperto campione di nome Milone, suo concittadino ed atleta affermato, che inoltre era sempre stato il suo mito ed il suo esempio da seguire. Prima ancora di iniziare a lottare, il giovane Timasiteo s’inchinò di fronte al suo idolo e si rifiutò di battersi a causa del troppo rispetto che provava per lui, arrivando dunque secondo ma venendo comunque ricordato nei secoli.
PDF -> Le Olimpiadi antiche
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