Da lunedì 21 settembre alle 20:35 su Canale 5 torna Striscia la Notizia. E da fine ottobre anche la domenica
Antonio Ricci nella consueta conferenza stampa tenutasi presso la sede istituzionale di Mediaset a Milano ha annunciato ufficialmente il ritorno di Striscia la Notizia a partire dal 21 settembre alle 20:35 su Canale 5. Forse. La messa in onda prevista potrebbe saltare in omaggio alla giornata di Lutto Nazionale che sarebbe prevista proprio lunedì nella quale si terranno i Funerali di Stato dei soldati caduti nel tragico attentato a Kabul. Ricci, che ha parodiato il discorso recente di Berlusconi autodefinendosi ironicamente il miglior autore televisivo degli ultimi 150 anni, ha però sottolineato che il programma potrebbe anche andare in onda in versione ridotta, solo a livello giornalistico, come già avvenuto in caso di altri drammatici avvenimenti passati, quali ad esempio la morte del Papa.
Vediamo innanzitutto le novità di questa stagione. Tra i nuovi personaggi, arriverà anzi tornerà un certo Ugo Eco, nulla a che vedere con Umberto, che sarà interpretato da più di una persona e sarà la rappresentazione dell’intellettuale organico che incarna tutte le istanze del popolo e ci sarà una rubrica fatta dai cittadini che daranno risposte o soluzioni a grossi problemi dell’Italia. E da fine ottobre, Striscia probabilmente con un titolo diverso, andrà in onda anche la domenica in un’edizione particolare condotta dagli inviati a rotazione…
“L’atmosfera nella quale ci muoviamo quest’anno è già particolarmente frizzante, tutta l’estate non ha fatto altro che portare frecce al nostro arco“, ha esordito Ricci in conferenza. “La nostra difficoltà sarà trovare la misura in una situazione in cui la misura non è ancora ben conosciuta“. La squadra dello scorso anno è stata tutta riconfermata, a cominciare dalle veline nonostante le continue voci di sostituzione che aleggiavano sin da maggio e a proposito di Veline, il papà di Striscia ha voluto rispondere in maniera anche polemica nei confronti di quanti hanno attribuito quanto accaduto negli ultimi mesi ai programmi di cui lui era autore, primo fra tutti il mitico “Drive In”.
“Abbiamo subito questo sconvolgente attacco tutta l’estate delle Veline - ha proseguito Ricci - nome che è andato in giro in tutto il mondo. […] Nessuna nostra velina è stata mai coinvolta in uno scandalo. Un inviato inglese è venuto a vedere Striscia alla fine di maggio, ha chiesto di vedere la trasmissione, ha filmato e alla fine mi ha chiesto: Ma le veline fanno veramente questo o lo fate proprio perchè ci siamo noi qui?. Chissà cosa si immaginavano… Ha guardato le puntate precedenti e, visto che non c’era niente, non hanno più realizzato il servizio”.
Ricci polemizza con chi in queste settimane ha fatto trasparire che l’uso del corpo della donna sia attribuibile in qualche modo solo alla televisione commerciale di Berlusconi e si lancia in una difesa d’ufficio sull’argomento. A proposito del Drive In, trasmissione all’epoca osannata dagli intellettuali, scoperta da Umberto Eco e sostenuta tra gli altri da Federico Fellini e Angelo Guglielmi, contesta che sia il programma che abbia sdoganato le tette in tv. Tra le altre cose ricorda che Drive In era una trasmissione parodistica, scritta da tutta “l’intellighenzia” di sinistra, da ElleKappa a Sergio Staino, Gino e Michele, Max Greggio, Disegni e Caviglia e tanti altri, “Un momento” - afferma - “in cui la televisione era censurata da tutte le parti e ha rappresentato per tutti un momento di libertà ed espressione, divenuto oggi per convenienze editorial-politiche tutto il contrario“.
Ma come e da dove nascono le veline? E’ lo stesso Ricci a spiegare che l’intuizione arriva dall’osservazione di due settimanali come “L’Espresso” e “Panorama” che mettevano il corpo delle donne in copertine con le più svariate scuse.
“E’ colpa di Berlusconi la volgarità che c’è in giro per il mondo? Io penso che Berlusconi ce ne metta di suo per i fatti suoi ma non possiamo demonizzare la televisione commerciale. La mancanza della libertà di stampa è vera, abbiamo 250 denunce sulle nostre spalle”.
E per sostenere quanto la mercificazione femminile non sia solo una questione televisiva, mostra una foto della campagna pubblicitaria de “L’Unità” che mette in evidenza una donna, e così fanno “La Repubblica” o “il Venerdì”, dove la donna è usata come merce per vendere. “Sui giornali è questa l’immagine della donna, non da adesso ma da sempre - ha continuato il papà di Striscia la notizia - e noi ne facciamo una parodia evidenziando il ruolo delle veline. E le veline parlano solo quando ci sono le telepromozioni, per vendere la merce come avviene in tutti i giornali perchè è un attaccapanni.”
Sulla richiesta del Pubblico Ministero di Roma per la famosa microfonata di Del Noce a Staffelli Ricci non ci vuole credere e, ricostruendo minuziosamente tutto l’accaduto, si augura che il giudice non accolga in sede penale ciò che risulta assai incomprensibile, ossia 400 euro di multa a Del Noce e 4 mesi di reclusione al tapiroforo per la petulanza con cui ha infastidito l’ex direttore di Raiuno. “Di fronte ad una richiesta di questo genere sono rimasto interdetto e sono cominciate a piovere in redazione email che minacciavano manifestazioni sul Tribunale di Roma…“.
Ma cos’era successo? Ricci ha spiegato tutto. In sostanza, Bonolis aveva dichiarato in un’intervista all’Espresso che in Italia sussisteva un regime che non gli consentiva di invitare dei personaggi in Rai. Dopo la pubblicazione, Paolino aveva di fatto poi smentito tutto all’interno di “Domenica In” in un’intervista realizzata da Bruno Vespa. Al termine del programma Staffelli aveva consegnato il Tapiro a Bonolis e quest’ultimo aveva confermato ciò che aveva dichiarato al settimanale. Dopo di che, Valerio si era recato al ristorante “Al Bolognese” a pranzare raggiunto inconsapevolmente da Del Noce, Vespa e la moglie. Staffelli ha chiamato Ricci chiedendo se fosse il caso di consegnare il tapiro a Del Noce, Ricci ovviamente ha dato il suo consenso e Staffelli ha raggiunto Del Noce per dargli “l’ambito premio”. Il direttore, nonostante le insistenze di Staffelli, ribadiva ancora che Bonolis aveva smentito senza sapere che poco prima il conduttore aveva confermato l’intervista e, alla continua petulanza staffelliana, ha rubato il microfono a Staffelli, lo ha immerso nell’acqua e glielo ha lanciato contro.
Un commento finale da Ricci riguardo i miseri risultati di Porta a Porta di martedì scorso?
“Se Berlusconi ci avesse raccontato delle sue avventure escortesche, o Bruno Vespa nudo, allora sì che il pubblico sarebbe rimasto a vedere il programma. Quelli sono i dati e non bisogna esultare per dire che non ha appeal politico. Si vive in un ambiente di calcio da ultras in Italia “.
Striscia la notizia, con la ventiduesima edizione, tornerà, giornata di Lutto Nazionale permettendo, lunedì 21 settembre alle 20:35 su Canale 5.
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