🐂 Non tutti sanno che Ercole, di ritorno dalla fatica in cui doveva rubare la mandria di Gerione, si smarrì e scese in Italia, dove si addormentò in una radura, lasciando gli animali a pascolare.
🐂 Il gigante Caco rubò i capi di bestiame, ma lo fece trascinandoli per la coda, di modo che le impronte non conducessero alla grotta dove li aveva rinchiusi.
🐂 Quando Ercole si svegliò, impiegò un po' a capire dove fossero i buoi, ma infine li sentì muggire dall'interno di una caverna chiusa con un enorme masso.
🐂 Grazie alla sua forza proverbiale, non gli fu difficile scaraventare via il masso e affrontare Caco, stritolandolo tra le possenti braccia.
🐂 In quel tempo nel Lazio regnava re Evandro. Lieto di sapere che Ercole aveva ucciso il pericoloso gigante, innalzò in suo onore l'Ara Massima di Ercole Invitto in quello che diverrà in seguito il Foro Boario di Roma, ovvero la piazza del mercato dei bovini.
🐂 Quando Enea arrivò da Evandro per chiedere aiuto, si stava svolgendo proprio un sacrificio per commemorare questo evento.
🐂 Era il 4 giugno quando venne dedicato il tempio di Hercules Magnus Custos, ovvero Ercole Grande Custode, eretto per volere della Sibilla nei pressi del Circo Flaminio.
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art by Guillem H. Pongiluppi
Chi era Gerione?
Gerione, figlio Crisaore e nipote di Medusa era un gigante spaventoso nell’aspetto e non solo per le sue dimensioni. Il corpo di Gerione si ramificava in tre parti dividendosi in 3 tronchi con sei braccia e tre teste.
Gerione viveva nell’isola di Eritrea e possedeva oltre alla mandria di buoi rossi, anche diverse ricchezze. A custodia dei buoi si trovava un altro gigante: Euritione, che insieme ad Ortos, un cane a due teste, erano a guardia della mandria di Gerione.
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Decima fatica di Ercole o Eracle i buoi di Gerione
Euristeo e il viaggio di Ercole
Euristeo incaricò Ercole di portargli la mandria di buoi del gigante Gerione. Eracle partì per la sua decima fatica e il primo ostacolo che dovette affrontare fu il gigante Anteo, dalla statura prorompente come la sua crudeltà. Anteo costringeva chiunque transitasse per le sue terre alla lotta e, dopo aver vinto sui suoi avversari, li uccideva in modo spietato. Ma Ercole era a conoscenza del suo punto debole: sollevandolo da terra, il gigante senza toccare il suolo con i piedi, perdeva tutta la sua forza. Così l’eroe greco lo affrontò e, dopo averlo sollevato, lo strangolò uccidendolo. Ercole riprese il suo viaggio ed affrontò le acque che attualmente prendono il nome dello stretto di Gibilterra grazie alla navicella d’oro che ebbe in prestito dal Dio Helios che usava per trasportare il sole. Giunse così sull’isola di Eritrea.
Ercole ed i buoi di Gerione la decima fatica
Giunto sull’isola, Ercole affrontò il cane Ortos che mise in allarme il suo padrone, abbaiando. Ercole lo uccise con due colpi di clava e, con il suo arco munito di frecce avvelenate, uccise il guardiano dei buoi Euritione ed il gigante Gerione. Eracle si incamminò per il viaggio di ritorno portando con se la mandria che Euristeo gli aveva ordinato di portargli. Caricò i buoi di Gerione sul carro di Helios, attraversò la Spagna e la Francia, e si diresse verso l’Italia attraversando la catena montuosa delle Alpi. Giunse in Liguria dove dovette combattere con le popolazioni barbare che cercarono di derubarlo della mandria.
I Giganti Caco e Alcioneo e la fuga dei buoi
Giunse nelle attuali terre del Lazio sulle attuali sponde del Tevere “Albula”, dove trovò ad accoglierlo il re Evandro. L’eroe decise di fermarsi una notte per recuperare le forze e riposarsi. Ma mentre Ercole dormiva profondamente, il gigante Caco che viveva terrorizzando la gente del luogo compiendo furti e rapine e rapendo fanciulle, gli rubò la mandria e, per non farsi trovare, fece camminare i buoi a ritroso confondendo le tracce delle orme. Eracle, compreso l’inganno, raggiunse il gigante Coco e lo uccise. Scese vero Reggio Calabria imbarcandosi per l’antica Grecia. Ma Era fece impazzire la mandria di buoi che scappò raggiungendo la Tracia. Ercole dovette recuperarla e, con essa, attraversò lo stretto di Corinto dove si trovò ad affrontare un altro gigante: Alcioneo. Ercole fatiche: si conclude così la decima fatica di Ercole che con la mandria di buoi di Gerione, raggiunse l’Argolide e Micene, dove era ad attenderlo re Euristeo a cui donò i buoi.
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