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in morte di "Teoderico"



 ll 30 agosto del 526 moriva "Teoderico", re degli ostrogoti e padrone dell'Italia dal 493. 

Dopo aver sconfitto Odoacre, inviato dall'imperatore Zenone, aveva ottenuto il controllo dell'Italia, governandola, almeno nei primi anni, in collaborazione con il senato romano: le cariche amministrative erano tenute dai romani e l'esercito era formato dai goti. I quali erano stanziati perlopiù nel nord Italia e lungo l'Adriatico, con chiara valenza difensiva. Non solo, Teodorico (educato a Costantinopoli) controllava praticamente l'antica diocesi Italiciana (cui aggiunse la Provenza), in sostanziale continuità con l'impero tardoantico. Sceglieva anche uno dei due consoli, mentre l'altro era riservato all'imperatore d'oriente.

Elogiato dai contemporanei romani, come Cassiodoro, venne chiamato addirittura Augustus da un senatore, su un'epigrafe per la bonifica del Decennovio. 

Nel 500 tenne il festeggiamento dei tricennalia a Roma, come facevano gli imperatori romani, presenziando anche ai giochi nel Circo Massimo e facendo distribuzioni di pane. Nella prima lettere delle Variae, tramandateci da Cassiodoro, Teoderico chiedeva infine, come suo primo atto ufficiale, di procurarsi la porpora per tingere le sue vesti: era il colore riservato agli imperatori romani. Pochi anni dopo Cassiodoro si spingerà a scrivere che Atalarico, figlio di Amalasunta, fosse il princeps occidentis, in contrapposizione dunque all'imperatore, princeps orientis.

Tuttavia la fine di #Atalarico e Amalasunta, mal visti dalla nobilità gotica, che spesso aveva usato la violenza per appropriarsi di beni e terreni romani, portarono alla rottura con la corte orientale, facilitata ulteriormente dai progetti di Giustianiano, che infine dopo una lunga e devastante guerra (535-553), detta greco-gotica, riconquistò l'Italia, assegnandole nuovamente lo status di provincia e ripristinando i vecchi privilegi e leggi tramite la Prammatica Sanzione. Ma solo pochi anni dopo, nel 568, sarebbero arrivati i #longobardi, ponendo fine all'unità della penisola.

Teodorico_il_Grande re

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INOLTRE .. OVVERO VERSIONE 2

𝟑𝟎 𝐀𝐆𝐎𝐒𝐓𝐎 𝟓𝟐𝟔... 𝐋𝐀 𝐌𝐎𝐑𝐓𝐄 𝐃𝐈 𝐓𝐄𝐎𝐃𝐎𝐑𝐈𝐂𝐎 𝐈𝐋 𝐆𝐑𝐀𝐍𝐃𝐄.
Figlio del re ostrogoto Teodemiro della stirpe degli Amali, Teodorico crebbe alla corte dell'augusto Leone, a Costantinopoli. Ricevette la migliore istruzione, venendo a stretto contatto con la cultura latina. Quando nel 469 tornò nelle sue terre, era pronto per governarle. Divenne ufficialmente re degli Ostrogoti nel 474 succedendo al padre.
Fino al 489, Teodorico fu impegnato in un serrato confronto con l'imperatore romano d'Oriente, Zenone. Questi, diviso tra la volontà di avere gli Ostrogoti alleati e la necessità di contenerne il potere, decise alla fine di offrire a Teodorico la possibilità di conquistare l'Italia e di farvi stabilire il suo popolo. Odoacre, la cui posizione istituzionale nella penisola italica era non troppo chiara, governò fino al 480 nel rispetto apparente dell'autorità di Giulio Nepote per poi sottostare formalmente al ruolo di Zenone, quale unico imperatore d''Oriente e d'Occidente. In ogni caso, Odoacre aveva prontamente inviato a Costantinopoli le insegne imperiali.
Purtroppo Odoacre entrò ben presto in contrasto con Zenone tanto da ritrovarsi Teodorico come avversario da affrontare per mantenere il controllo delle terre italiche. La guerra si protrasse fino al 493 con alterne vicende tra Mediolanum, Pavia e Ravenna. Teodorico riuscì a "rimanere in partita" grazie all'intervento di Alarico II, re dei Visigoti. Assediò in forze l'inespugnabile Ravenna. Il 25 febbraio di quell'anno, Giovanni, il vescovo della città, negoziò un accordo tra i due contendenti; Odoacre e Teodorico avrebbero governato l'Italia insieme.
Teodorico è considerato un ottimo sovrano, uno che seppe mantenere un prezioso equilibrio tra la componente gota e quella latina, integrando le due culture per il benessere socio-economico del regno. Ma conquistò il potere con un vile omicidio, come possiamo vedere nella bella illustrazione di Tancredi Scarpelli. Durante un banchetto, intorno al 15 di marzo del 493, Teodorico si appropriò della spada di Odoacre e lo colpì a tradimento alla clavicola. Secondo un'altra versione lo avrebbe fatto uccidere da un servo con una pugnalata alla schiena. Da questo episodio sarebbe nato il famoso proverbio "A tavola non si invecchia" (fonte: "Dai barbari ai capitani di ventura", E. Biagi. Mondadori).
Teodorico venne meno il 30 Agosto del 526, lasciando l'Italia al nipote Atalarico sotto la reggenza della figlia Amalasunta. Gli ultimi anni di regno erano stati funestati da presunti complotti, dispute religiose e rapporti in crescente degrado con Giustino, imperatore romano d'Oriente dal 518 al 527.
▪ "Teodorico e i suoi goti in Italia (454-526)" di Amilcare Giovanditto. Jaca Book (1998).

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