Beppe Grillo-Pd, è finito quello che non è neppure iniziato
“Il Pdmenoelle ha annullato la mia iscrizione di Paternopoli. Non ho quindi la possibilità di candidarmi a segretario”, ha scritto il comico sul suo blog. L'annuncio del comico genovese dopo che la segreteria provinciale del Pd di Avellino ha respinto la tessera n. 40 del circolo di Paternopoli «Martin Luther King» intestata, appunto, a Beppe Grillo.
L'ANNULLAMENTO - L'annuncio fa seguito alla comunicazione della segreteria provinciale del Pd di Avellino (guarda il documento), sottoscritta dal segretario Vanda Grassi, con cui veniva respinta la tessera n. 40 del circolo di Paternopoli «Martin Luther King» intestata, appunto, a Beppe Grillo. La procedura è scattata, sentito il parere della segreteria nazionale del Pd. Grassi ha impegnato il coordinatore del circolo irpino Andrea Forgione a restituire al comico genovese la quota dovuta per l'iscrizione al circolo.
Andrea Forgione, segretario del Pd di Paternopoli (Ansa)
«HANNO VINTO I MULLAH» - Lo stesso Forgione ha espresso il proprio rammarico per la decisione pilotata evidentemente dalla segreteria nazionale di Sant'Andrea delle Fratte: «Soffro come un cane perchè vedo infrangersi il sogno di Walter Veltroni di un partito aperto - commenta il leader dei democratici di Paternopoli - . Lo stesso sogno che mi aveva fatto avvicinare al Partito democratico». Forgione spiega come sono andate le cose: «Siamo andati a consegnare le tessere alla federazione provinciale di Avellino e quella di Grillo non l'hanno nemmeno voluta vedere. Non hanno nemmeno fatto il passaggio formale di prendere le tessere, fare le verifiche e quindi respingere l'iscrizione di Grillo. Niente. Fuori, punto e basta». Forgione riferisce che ha parlato con Grillo al telefono dopo il definitivo non al suo tesseramento: «Mi ha ringraziato e mi ha detto che le rivoluzioni si possono fare anche dalla periferia. Speriamo. Io sono molto dispiaciuto perchè il partito di Roma ha perso l'occasione di dimostrare che siamo un partito democratico davvero. Hanno vinto gli 'ayatollah' di Roma e i loro 'mullah' sul territorio».
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