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mitologia - Deucalione e Pirra

 Deucalione e Pirra

Il mondo ha conosciuto cinque Età diverse: quella dell'Oro, in cui gli uomini erano felici, non conoscevano dolore, fatica e malattie, avevano accesso al cibo senza sforzo alcuno e morivano nel dolce sonno. Quella dell'Argento, in cui gli uomini cominciarono a smettere di sacrificare agli dei e diventavano sempre più corrotti e blasfemi; poi subentrò l'Età del Bronzo, dove gli uomini erano corrotti e violenti e si facevano continuamente la guerra l'un con l'altro. Dopo questa era, sarebbe arrivata l'Età degli Eroi, epoca in cui gli dei si univano ai mortali e ne nascevano uomini potentissimi come Eracle o Achille. Infine, sarebbe giunta l'Età del Ferro, quella in cui viviamo tutt'ora e in cui possiamo solo aspirare alle antiche gesta dell'età degli eroi.

Durante l'Età del Bronzo, gli uomini erano accecati dalla superbia: non veneravano più gli dei e pensavano solo a farsi guerre sanguinose. Zeus decise così di intervenire per porre fine alla loro insulsa esistenza:  mandò una grande pioggia che avrebbe colpito il mondo per nove giorni e nove notti, accompagnata da maremoti aggressivi che avrebbero distrutto tutto.

Tra quegli uomini corrotti vi erano tuttavia due sposi, i quali continuavano a venerare gli dei e ad essere giusti: Deucalione e Pirra.

Il primo era il figlio di Prometeo, il Titano che aveva restituito il fuoco agli uomini, mentre la seconda era la figlia di Epimeteo e della prima donna, Pandora.

Zeus mandò Ermes, il quale comunicò loro le intenzioni del Padre degli dei di distruggere l'intera umanità con un imponente diluvio; tuttavia, il Messaggero degli dei riferì ai due che Zeus li aveva presi a cuore, poiché erano gli unici rimasti giusti e devoti tra gli uomini corrotti. Per questo, sarebbero stati risparmiati dalla catastrofe.

Deucalione e Pirra, sotto indicazione degli dei, costruirono quindi una grande imbarcazione di legno sopra la quale salvarsi.

Il diluvio investì tutto il mondo conosciuto per nove giorni e nove notti, distruggendo tutti gli uomini e le loro opere.

Al termine del nono giorno, la catastrofe cessò, così Deucalione e Pirra approdarono in Tessaglia, dove ancora si trovavano le rovine del tempio della titanide Temi, dea dell'ordine e della giustizia. Non sapendo come agire, i due sposi entrarono nel tempio e invocarono la dea chiedendo il suo aiuto. Temi apparve, dando loro questo responso: "Raccogliete le ossa dell'Antica Madre e lanciatele alle vostre spalle".

Per diversi giorni, i due rimasero a rimuginare sul significato di quelle parole, finché Deucalione non capì: l'Antica Madre non era altro che la Terra, Gea, quindi le sue ossa non erano altro che le pietre del suolo. I due le raccolsero e le lanciarono alle loro spalle: da quelle di Deucalione nacquero gli uomini, da quelle di Pirra le donne. Il mondo sarebbe stato di nuovo ripopolato e dalla loro discendenza sarebbero nati grandi Eroi.

~ Baldassarre Peruzzi, "Deucalione e Pirra", 1517-1518 ~

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https://it.wikipedia.org/wiki/Deucalione_e_Pirra




Il mito di Deucalione e Pirra v2

Deucalione, il figlio di Prometeo, aveva sposato Pirra, figlia di suo zio Epimèteo.La loro residenza coniugale si trovava a Ftia, localizzata nei pressi del Monte Parnaso. I due coniugi cercarono di regnare al meglio a Ftia, con l’obiettivo di garantire il benessere dei loro sudditi. Avendo però gli uomini primitivi ottenuto una grande conquista, ovvero l’utilizzo del fuoco per l’illuminazione, iniziarono a comportarsi come se fossero al pari degli dei, dimenticando con fare altero i loro obblighi di natura religiosa.


In seguito alla scoperta del fuoco gli uomini iniziarono a scontrarsi tra di loro, mostrando tutta la loro superbia e arroganza; iniziarono ad affrontarsi a viso aperto scontrandosi in vere e proprie battaglie, che portarono alla rovina di tantissime città.
L’intervento di Zeus
A questo punto il dio Zeus decise di intervenire sommergendo il genere umano nel Diluvio Universale per punirlo a causa della sua arroganza e presunzione. Con questa iniziativa tutto il genere umano non sopravvisse all’ira del dio; soltanto Deucalione e Pirra sopravvissero perché erano l’uomo e la donna regnanti sulla terra più savi e fedeli degni di rimanere in vita. Zeus li fece salire su una barca sotto il Diluvio Universale: dopo nove giorni trascorsi sull’imbarcazione, i due coniugi riuscirono ad approdare sulla vetta del Monte Parnaso, dove si stabilirono diventando gli unici esseri viventi del genere umano rimasti sulla terra. Deucalione e Pirra trovarono davanti a loro rovine, uno scenario di totale desolazione e camminando incessantemente trovarono poi davanti a loro un tempio che avevano riconosciuto per via dell’oracolo della dea della giustizia Temi che decisero dunque di consultare.

chi sono i principali dei dell'Olimpo

Il responso dell’oracolo fu il seguente: “Uscite dal tempio e gettate dietro le vostre spalle le ossa della Gran Madre". Inizialmente i due non capirono il significato del responso in questione, poi ragionando per un bel po’ Deucalione capì che le ossa della Gran Madre altro non erano che le pietre della terra. Pertanto sia lui che Pirra decisero di gettarle per terra. Ciò che avvenne fu sorprendente: le pietre gettate da Deucalione divennero uomini, quelle gettate da Pirra delle donne. Quest’atto portò dunque al ripopolamento della terra.


Si racconta che un giorno Zeus ne ebbe abbastanza della malvagità e dell’empietà degli uomini. Così decise di sterminarli con il diluvio.
Prometeo riuscì a ottenere che il figlio Deucalione e la nuora Pirra, umani di miglior fattura di quelli destinati a scomparire per il loro carattere perverso ed empio, fossero risparmiati.
Su consiglio di Prometeo, Deucalione costruì una nave, che rimase nove giorni e nove notti in balia dei flutti.
Alla fine l’arca li depose sulle montagne della Tessaglia (Grecia del Nord, poco lontano dall’Olimpo).
Quando uscirono dall’arca, erano soli sulla terra, gli unici scampati al disastro. Tramite Ermes, il suo messaggero, Zeus espresse la volontà di adempiere ai loro desideri più cari. Deucalione dichiarò di desiderare dei compagni per rompere la solitudine. Zeus disse allora a entrambi di gettare oltre le proprie spalle «le ossa della madre».

Deucalione comprese che si trattava della Terra-Madre, le cui ossa sono pietre. Velandosi il viso in segno di rispetto, Deucalione e Pirra raccolsero le ossa-pietre e le gettarono dietro le spalle senza voltarsi..
«Così in breve tempo, per volontà degli dei, le pietre lanciate dalla mano dell’uomo presero forma d’uomo, e dalle pietre lanciate dalla donna nacque di nuovo la donna. E da allora siamo una razza resistente, a prova di fatica, e mostriamo in modo probante da quale origine proveniamo» (Le metamorfosi, Ovidio). (*)

in seguito, in un altro modo, il più banale, Deucalione e Pirra ebbero altri figli, notoriamente Doro ed Eolo, e dei nipoti, Acheo e Iono. Sotto questi nomi si lasciano intravedere le grandi divisioni del popolo greco.

Per richiamarli alla memoria:

Gli Eolici: i più «antichi» abitanti della Grecia.
Gli Ionici: popolo indo-europeo, i «primi Greci» (II millennio). Colonizzarono la costa (lidica) dell’Asia Minore (Ionia), anche detta la Grecia d’Asia.
La Ionia è d’altronde la patria di Omero e dei filosofi presocratici. Atene divenne la metropoli del mondo ionico, del suo classicismo e della sua lingua (attica).
Gli Achei: popolo indo-europeo, la cui epoca di gloria fu la civiltà micenaica (1600-1200). Durante la guerra di Troia tutti i Greci che parteciparono alla guerra contro i Troiani sono chiamati da Omero Achei.
I Dori: ultima ondata d’immigrazione indo-europea in Grecia (verso il 1200). Distruggono Micene, respingono gli Achei. Sparta simbolizza in qualche modo lo spirito dorico.



fonte = web

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