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I frutti della Rosa canina sono noti per la ricchezza in vitamina C
che la rendono una pianta con effetto di sostegno per l’organismo ed un valido ricostituente
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L’acido ialuronico non si usa solo in medicina estetica per trattamenti di bellezza. Infatti, questa sostanza viene utilizzata anche come trattamento contro le cistiti ricorrenti quando la tradizionale terapia antibiotica non è sufficiente – spiega il dottor Alberto Saita, urologo di Humanitas. – Mentre in caso di cistite episodica, ovvero quando l’infezione si manifesta saltuariamente e non ha ripercussioni sulla qualità di vita dell’individuo, viene prescritta una terapia antibiotica a breve termine, se la cistite è ricorrente il rischio di reinfezione è alto perché il trattamento antibiotico ripetuto può stimolare la resistenza dei batteri ai farmaci e i microrganismi patogeni possono differenziarsi. Prima di prescrivere l’acido ialuronico si effettuano esami quali la radiografia, l’ecografia e la TAC con mezzo di contrasto, per valutare la corretta funzionalità delle vie urinarie ed escludere diverticolosi alla vescica o ascessi. In caso di assenza di controindicazioni viene prescritto l’acido ialuronico per ripristinare i meccanismi di difesa alterati dall’infezione. La somministrazione dell’acido ialuronico può avvenire per via orale o per via endovescicale, cioè in vescica, allo scopo di rendere la mucosa uroteliale, cioè lo strato più interno della parete vescicale e delle vie urinarie, più resistenti all’attecchimento batterico. In questo modo, l’acido ialuronico agisce come strumento di difesa, cioè come barriera vescicale contro l’aggressione dei batteri; oltre ad essere uno strumento di difesa, l’acido ialuronico non ha come effetto collaterale il rischio di indurre resistenza all’antibiotico anche se, in caso di cistite ricorrente con reinfezione, l’obiettivo non è più provare a eradicare la carica batterica ma ridurre la sintomatologia. Infine, l’acido ialuronico rappresenta anche una valida alternativa ai prodotti fitoterapici che servono ad acidificare l’urina rendendo difficoltosa la sopravvivenza dei batteri responsabili della cistite.
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secondo la leggenda l’origine della pastiera napoletana è attribuita alla sirena Partenope?
Si narra infatti che la sirena, affascinata dalla bellezza del Golfo di Napoli, con l’arrivo della primavera emergesse dalle acque per salutare le genti, allietandole con canti d’amore e di gioia. In cambio gli abitanti, in segno di ringraziamento, le fecero 7 doni: farina, grano, uova, ricotta, zucchero, fiori d’arancio e spezie. La sirena non li tenne per sé, ma li depose ai piedi degli dei che, inebriati anche loro dal soave canto, mescolarono ‘divinamente’ gli ingredienti, trasformandoli nella prima pastiera.
Oggi è considerato uno dei dolci simbolo della tradizione pasquale campana e non solo.
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