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figure mitologiche inventate dall'uomo: la JANARA

 l'essere umano medio  si sa fondamentalmente è un coglione igrorantone " robe da chiedersi se c'è o ci fa ? " quando non sa dare una spiegazione ad un determinato fatto od altro s'inventa tutta una storia che poi a forza di raccontarsela finisce per crederci pure , questo principio vale un po per tutto e valeva ancor di più nei tempi andati

ora siccome di bestie, esseri o fatti strani non ce n'era abbastanza ogni tot l'essere umano s'inventava un qualcosa che di per se non aveva logica ne prove scientifiche o quantomeno certe ma siccome spiegavano un qualcosa o garbavano alla gente 'ste cose pigliavano piede e pian piano diventavano certezze su cui credere senza alcun problema morale od di altra natura , tra le tante creature inventate di sana pianta dall'essere umano  ( che ripetiamo di suo è un coglione, credulone , mezzo rincoglionito etc etc ) vi è la Janara , una sorta di strega che non s'è capito com'è che era diventata janara ne perchè,

fatto sta che questa figura femminile non solo venne inventata ma venne anche avvistata ( alcuni, dice,  la vedono anche oggi ) nel Napoletano ; Benevento, Casertano etc 

ora la descrizione di questa creatura di fantasia seppur simile  varia a seconda sella provenienza anche se poi presenta similitudini oltre che a far chiedere " ma cosa bevevano 'ste persone ? se non di peggio

ma andiamo a vedere cosa si trova sul web a tal proposito ...

La storia vera della Janara

Ogni volta che qualcuno ha una paralisi del sonno o un brutto incubo ne viene scomodato il nome: ma la Janara esiste veramente? Facciamo un po’ di chiarezza.

Secondo la leggenda lo spirito troverebbe incarnazione nel corpo di una donna realmente esistita, quello di una sacerdotessa deceduta tantissimi anni fa. Il nome della religiosa era Diana, storpiato poi in Janara con l’intento di attribuirgli un’accezione negativa. La donna aveva sempre avuto un carattere un po’ particolare e si narra che la sua vocazione spirituale altro non fosse che un modo per mascherare la natura da strega. La fattucchiera aveva l’abitudine di introdursi nelle case altrui per spiare chi ci abitava e guardare i bambini dormire: la sua profonda inquietudine risiedeva proprio nel desidero, mai avveratosi, di diventare mamma.

Cosa fa la Janara

Secondo la leggenda, Diana entrava nelle abitazioni degli altri anche per sottrarre loro i cavalli. Il giorno dopo i puledri ritornavano con una criniera intrecciata, traccia inconfondibile del passaggio della strega. Oggi invece la visita dello spirito lo si avverte con una pressione improvvisa al ventre, segno che la Janara si è appena seduta sulla persona dormiente. Molto spesso, sempre secondo la credenza, lo spirito lascia in disordine le cose o provoca come una sensazione di soffocamento in chi la guarda.

Per alcune persone la sua esistenza viene relegata ad un mondo di fantasia ma altre giurano con convinzione di averla incontrata più volte

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La janara (AFI: / jaˈnaːra/) nelle credenze popolari dell'Italia meridionale e in particolare dell'area di Benevento e in modo minore il Casertano, è una delle tante specie di streghe che popolavano i racconti appartenenti soprattutto alla tradizione del mondo agreste e contadino

Janare intorno al Noce di Benevento

La dea Diana associata alla Luna, in un'opera del Guercino (1658)

Il nome potrebbe derivare da Dianara, ossia «sacerdotessa di Diana», dea romana della Luna,[4] oppure dal latino ianua, «porta»era appunto dinanzi alla porta, che, secondo la tradizione, era necessario collocare una scopa, oppure un sacchetto con grani di sale; la strega, costretta a contare i fili della scopa, o i grani di sale, avrebbe indugiato fino al sorgere del sole, la cui luce pare fosse sua mortale nemica..

wikipedia

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L’origine della janara: la strega beneventana

Un termine singolare, quasi creato apposta per essere distinto dalla più generica figura della strega. La janara, infatti, era una donna con una vasta conoscenza dell’occulto, della magia, capace di lanciare malocchi e che, a differenza della strega, era una persona insospettabile. Sempre presente alle messe domenicali, capace di condurre la vita di una brava madre di famiglia. La notte, invece, emergeva la sua vera natura sinistra, carica di odio ed invidia

La storia della Janara

Il nome janara ha una specifica etimologia nata inizialmente a Benevento. La janara infatti, non sarebbe altro che la rivisitazione volgare della Dianaria, sacerdotessa di Diana, dea della caccia ed associata all’elemento della Luna. A Benevento, infatti, in un’epoca di conversione al Cristianesimo, i ben pochi pagani rimasti continuarono a venerare divinità quali Ecate, dea della notte, dell’oscuro, e della negromanzia, e la stessa Diana. Dopo l’arrivo dei Longobardi, molti di questi pagani si unirono al culto barbaro che adorava una dea dalle fattezze della Vipera.

Da questo mix di credenze sembra quindi generarsi la figura della janara, capace di esercitare rituali, insieme alle sue simili, ai piedi di un antico Noce beneventano, sulle sponde del fiume Sabato. Leggenda narra, infatti, che tale posto fosse il luogo di ritrovo di ogni strega il venerdì, il sabato, e tutte le notti della luna piena. San Barbato, intollerante a tali facezie, fece tagliare l’antico Noce. Tuttavia, lo stesso albero sarebbe ricresciuto nel corso dei secoli, rimanendo sempre il luogo d’incontro delle streghe.

L’altro significato che viene attribuito alla janara, è quello che deriva dal termine ianua, porta. Elemento che ritroviamo spesso nella rivisitazione 


fonte etc

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Come difendersi dalle Janare secondo la leggenda



Secondo le leggende era possibile evitare che la Janara entrasse nelle camere da letto o nelle stalle: queste streghe, come molte delle creature che hanno a che fare con l’occulto, sono costrette a contare gli oggetti di piccole dimensioni. Così, mettendo fuori dalle porte una scopa di miglio capovolta o un sacchetto di sale, la strega sarebbe stata costretta a contarne i rametti o i grani, attività che l’avrebbe costretta fuori dalla porta fino al sorgere del sole, impedendole di disturbare il sonno di uomini o animali.

Si narra inoltre che il punto debole delle Janare siano i capelli: prendendole per i capelli è possibile fermarle. Bloccata, la strega avrebbe potuto domandare: cje tie’ ‘n mano?, ovvero: cosa tieni in mano? Chinque avesse risposto semplicemente: capiglie, capelli, avrebbe sbagliato, poiché la Janara avrebbe replicato: e ieo me ne sciuoglie comme a n’anguilla, io me ne scivolo via come un’anguilla, liberandosi. La risposta corretta alla domanda per non far liberare la strega era: fierro e acciaio, ferro e acciaio. La leggenda racconta inoltre che chiunque riesca a prendere una strega per i capelli quando questa è nella sua forma incorporea e ventosa sarà benedetto e lasciato in pace da questa fino alla settima generazione.casertana della storia.

fonte

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la JANARA alla fine fa parte di quelle figure immaginarie tipo uomo nero . lupo cattivo, bau bau , il fantasma di non so chi etc etc che le'ssere umano s'inventa ogni tot in questo caso per spaventare più che altro i bambini e costringerli a restare in casa, andare a letto etc etc ,ammesso e sempre che essi credano a 'ste storie. ... 

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