La parola whisky (al plurale 'whiskies) è generalmente usata per indicare quelli distillati in Scozia e in Canada, mentre con la parola whiskey (al plurale whiskeys) si indicano generalmente quelli distillati in Irlanda e negli Stati Uniti. Il whisky canadese è anche chiamato"rye". Il più famoso però è sicuramente quello prodotto in Scozia dove si producono due categorie di acquaviti profondamente diverse: whisky di malto ricavato dalla distillazione di solo orzo, operata solitamente con alambicco discontinuo, e il blended whisky ottenuto dalla miscelazione di whisky di cereali (distillato con alambicco continuo), con whisky di malto.
Accordi internazionali riservano l'utilizzo del termine Scotch whisky solo a quelli prodotti in Scozia, obbligando i produttori di altre regioni che utilizzano lo stesso stile di produzione a utilizzare nomi differenti. Analoghe convenzioni sono utilizzate nei confronti di Irish whiskey e Canadian whisky.
Bourbon è un termine con il quale si identifica il whiskey prodotto negli Stati Uniti per fermentazione e distillazione di grano, segale e malto d'orzo e che deve il nome alla contea omonima del Kentucky, dove storicamente ne fu iniziata la produzione
Mercato
Il whisky raccoglie appassionati in molte parti del globo. In Giappone ci sono alcune distillerie che producono whisky secondo il disciplinare scozzese ed esiste anche una distilleria a Bangalore in India che produce il marchio Amrut la cui caratteristica, data dal clima tropicale, è di avere un angel share molto elevato (circa il 12%) e quindi di assumere caratteristiche di invecchiamento molto precoci (già al quarto anno in botte).
Molti marchi e distillerie sono attualmente in mano a grandi gruppi nel settore beverage.
Due dei maggiori gruppi sono la Pernod Ricard, che detiene più di 30 marchi (tra i quali Jameson, Chivas, Paddy, The Glenlivet, Scapa, Aberlour, Four Roses), e il gruppo Diageo (J&B, Johnny Walker, Cragganmore, Glenkinchie, Dalwhinnie, Cardhu).
Ci sono segnali di deconcentrazione con l'apertura o riapertura di nuove distillerie indipendenti e la ridistribuzione di marchi ad altri gruppi quali Glen Grant passato nel corso del 2006 al gruppo Campari.
Storia del whisky
Non esistono testimonianze storiche certe sulla data della prima distillazione del whisky, sia essa avvenuta in Scozia o Irlanda. Esiste invece rivalità tra queste due regioni nel rivendicare la paternità del distillato.
Il commercio del whisky risale al XV secolo però l'anno ufficiale di nascita viene tradizionalmente fissato al 1494, grazie a John Cor e ai monaci delle Highlands; non è tuttavia da escludere la leggenda secondo cui il distillato nacque dalle mogli dei coltivatori d'orzo irlandesi che distillavano il cereale per i loro mariti.
Esistono numerose testimonianze nei documenti della storia scozzese per quel che riguarda lo Scotch whisky. Il mito di John Barleycorn che impersonifica whisky e birra è diffuso nei paesi anglosassoni e vi sono tracce di questi canti fin dal XVII secolo. Una loro versione famosa è contenuta nel disco John Barleycorn Must Die della band Traffic.
Nel 1707 il whisky assunse il ruolo e il simbolo della libertà americana nei confronti degli inglesi, in seguito all'inizio del suo contrabbando che durò 150 anni.
Oggi il whisky è il distillato più prodotto e consumato al mondo e il suo mercato è in continua evoluzione (circa un milione di bottiglie l'anno).
Durante il fascismo il nome della bevanda fu italianizzato in "spirito d'avena"
Preparazione delle materie prime
Le materie principali sono l'acqua (sorgiva), i cereali (i più utilizzati sono segale, grano, mais e orzo che può essere sia maltato oppure no); la torba impiegata per essiccare il malto, e il lievito. La preparazione prevede i seguenti processi:
Macerazione
Fermentazione
Distillazione
Maturazione
Miscelazione
Imbottigliamento
Il whisky viene fatto maturare per alcuni anni (da un minimo di due a un massimo che può superare anche i 20 anni) in botti che di solito sono di rovere. Il tempo minimo di maturazione è determinato per legge dai vari stati in cui viene prodotto.
Tipi di botte
Le botti sono in legno di rovere, solitamente di 80 a 100 anni di età. Ne esistono di due tipi: in rovere europeo o in rovere americano. Il risultato finale dipende anche e soprattutto dal tipo di legno utilizzato e da ciò che era stato contenuto nella botte. Quasi tutte le botti utilizzate per la produzione di whisky sono state precedentemente impiegate anche per la produzione di bourbon o sherry e trasportano quindi, nella loro anima, gli aromi di questi liquori; in genere quasi tutti i single malts vengono posti a maturazione in botti di rovere americano
fonte - vai
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
link utili
http://www.whisky.it/
http://www.sceltedivino.it/public/index.php/selezioni-e-degustazioni/liquori/513-viaggio-alla-scoperta-del-whisky-i-tappa-le-origini-e-i-luoghi
http://www.saperebere.com/whisky/
http://www.diwinetaste.com/dwt/it2003097.php
http://www.buonissimo.org/whisky/storia.asp
http://it.wikipedia.org/wiki/Whisky
Commenti
Posta un commento