il cronovisore questa leggendaria scoperta esiste ? e se esiste chi lo possiede deve pagare il canone rai o cosa ?
il CRONOVISORE sarebbe una fantomatica mcchina inventata anni fa da padre emetti ,con detto macchinario sarebbe possibile rivedere tutti i fatti successi nel passato ,la macchina giacerebbe in qualche polverosa stanza nei meandri dei sotteranei situati sotto il VATICANO abbandonata a se stessa per una non meglio definita scelta di forza maggiore
è possibile che anche riportandola alla luce e rimettendola in funzione la macchina necessiterebbe di vari aggiornamenti questo sarebbe dovuto al passaggio avvenuto ormai su tutto il territorio Nazionale al digitale anche in ambito terrestre
Il Cronovisore
Quando si parla di macchine del tempo vengono alla mente racconti,film e altre cose legate alla pura fantascienza, nella realtà, secondo le equazioni della teoria generale della relatività di Albert Einstein, non c’è niente, nelle leggi della fisica, che possa vietare il viaggio nel tempo, ma la teoria si scontra con la realtà pratica di trovare una fonte di energia enorme con cui realizzare quella che sarebbe l'invenzione più straordinaria dell'umanità.
La trasmissione Voyager ha realizzato uno speciale su John Titor, un individuo che il 2 novembre 2000, in un forum pubblico in internet, affermò di essere un viaggiatore del tempo venuto dall’anno 2036. Inviò al sito fotografie della sua macchina del tempo con relativo manuale d’uso.
Sempre più persone si interessarono alla cosa e cominciarono a porgli delle domande, sulla ragione della sua presenza qui, sulla fisica del viaggio nel tempo e su quello che pensava della nostra epoca. Ancora più inquietante, se possibile, è la storia di una macchina del tempo, chiamata Cronovisore, costruita non da un folle scienziato, ma da un mite monaco, Padre Pellegrino Alfredo Maria Ernetti, che sarebbe segretamente custodita in Vaticano.
partiamo dall'inizio:
Padre Ernetti ha vissuto sino alla morte, avvenuta nel 1994, a Venezia, presso il convento benedettino di San Giorgio maggiore. Professore di teologia, esorcista, scienziato e musicista, giunse ad una scoperta che gli consentì di costruire una macchina del tempo, detta Cronovisore.
A scanso di equivoci, occorre precisare che non si tratterebbe di un mezzo capace di portare fisicamente il viaggiatore nello spazio/tempo desiderato, come, al cinema, era in grado di fare la De Lorean del già citato Ritorno al futuro, ma consentirebbe di vedere ed ascoltare, scegliendo addirittura di sintonizzarsi ad una data precisa, come se fossimo davanti ad un televisore, gli accadimenti del passato. Padre Pellegrino era un ricercatore e studioso di musica pre-polifonica, cioè di quella musica dimenticata, “creata” prima della scrittura.
Dopo aver condotto le prime ricerche con Padre Agostino Gemelli dell’Università Cattolica di Milano, condusse molti esperimenti con scienziati famosi tra cui anche Enrico Fermi e Werner von Braun, per trovare il modo di “sintonizzarsi sulla lunghezza d’onda” della scia energetica sonora prodotta dalla musica nel passato, in modo da poterla catturare e riascoltare. E furono proprio questi esperimenti a portarlo alla sua invenzione del Cronovisore.
Uno studio più profondo lo portò a ritenere che tutto è energia, tutto produce una scia energetica, compresi gli avvenimenti, che a differenza degli altri, lasciano delle onde sia sonore che visive e che restano in qualche punto dello spazio. Bastava soltanto inventare un apparecchio che riuscisse a captarle. E così creò il Cronovisore, uno strumento in grado di far riascoltare e rivedere gli eventi del passato. Padre Ernetti fu talmente sconvolto della sua stessa invenzione, che ne informò il Papa, che all’epoca dei fatti era Pio XII.
Scienziati, politici e alti prelati, cominciarono a recarsi nel monastero veneziano per visitare Padre Ernetti e rivedere con lui episodi di storia dell’epoca di Napoleone tra i quali il momento in cui pronunciò il discorso sull'abolizione della repubblica della Serenissima , Mussolini, e di altri grandi personaggi del passato. In un’occasione venne trascritta per intero una tragedia romana intitolata “Thiestes”, scritta da Quinto Ennio, giunta a noi incompleta, dopo aver assistito alla sua rappresentazione avvenuta a Roma nel 169 a.C., durante i “Giochi di Apollo”. Ma la cosa più sconvolgente fu vedere Gesù ed assistere alla sua passione, morte e resurrezione.
L'invenzione fece il giro del mondo e si scatenò un putiferio di polemiche che indusse il Vaticano a porre il veto ad ulteriori dichiarazioni pubbliche di Padre Ernetti, che da quel momento si chiuse nel più assoluto silenzio. Inoltre giunse dalla Chiesa di Roma l’ordine di smontare, nascondere, e portare via il Cronovisore. La Domenica del Corriere del 2 Maggio 1972 pubblicò un’intervista a Padre Pellegrino condotta dal giornalista Vincenzo Maddaloni, nella quale il religioso rilasciò dichiarazioni interessanti.
(Testo tratto da www.pagine70.com)
L'apparecchio miracoloso era costituito da una serie di antenne, utili a sintonizzarsi sull' avvenimento prescelto, funzionante sullo stesso principio utilizzato dagli astronomi per osservare il collasso delle stelle e delle galassie, basato sull'ipotesi che tutto quello che accade si trasforma in onde visive, che, lungi dal distruggersi, si trasformano in una fonte di energia che rimangono in una sorta di cappa che avvolge il pianeta, eterne ed immutabili. Suono e luce,quindi, che una volta prodotti non sono più riconoscibili dall' uomo, ma che diventano energia. L'uomo lascia una scia, i suoi suoni fanno lo stesso, e tramite la macchina del tempo è possibile riassemblare il tutto. Ma vediamo un frammento della dichiarazione di Padre Ernetti :" "Tutta la nostra fisionomia è energia visiva che si sprigiona da noi, dalla nostra epidermide, e tutte le parole che noi diciamo sono energia sonora. Ora, ogni energia, una volta emessa, non si distrugge più semmai si trasforma, però resta eterna nello spazio aereo. Occorrono strumenti che captino queste energie e le ricostruiscano in maniera tale da ridarci la persona o l'evento storico ricercato: quindi noi avremo tutto il presente nel tempo e nello spazio".
Questa è una parte della spiegazione di Ernetti, che, almeno nella teoria,è accettabile. Un pò meno comprensibile è l'assoluto silenzio sui fisici che avrebbero partecipato al progetto cronovisore: oltre a Fermi, Padre Ernetti confermò solamente il nome di Werner Von Braun. Per rendere più credibile l'invenzione, Padre Ernetti raccontò di aver assistito alla rappresentazione del Thyeste, opera scritta da Ennio Quinto, attorno al 170 a.C., alla quale aggiunse le parti mancanti, che erano state ottenute grazie alla registrazione effettuata durante la sua rappresentazione grazie al cronovisore, avvenuta al cospetto degli antichi romani presso il tempio di Apollo, situato fra il Foro e il circo Flaminio. Alla domanda sul perché non avesse ancora rese pubbliche le risultanze dei suoi esperimenti, Padre Ernetti rispose testualmente " Renderemo noto tutto quando ci sarà una controprova ai nostri esperimenti.Gli americani stanno tentando anche loro di scoprire quello che noi abbiamo già scoperto.
Soltanto allora, quando noi potremo confrontare i risultati delle nostre esperienze con le loro, potremo dare notizia ufficiale della scoperta.".Aggiunse che era una scoperta pericolosa "Perché toglie la libertà di parola, di azione e di pensiero infatti, anche il pensiero è una emissione di energia, quindi è captabile.Si potrà, cioè, per mezzo della macchina, sapere quello che il vicino o l'avversario pensa. Le conseguenze sarebbero due:- o un eccidio dell'umanità- oppure, cosa difficile, nascerebbe una nuova morale.Ecco perché è necessario che questi apparecchi non diventino alla portata di tutti, ma restino sotto il controllo diretto delle autorità."In definitiva, mistero e silenzio sulla scoperta in attesa che i tempi fossero maturi.
La parte più importante dell' intervista,quella più sconvolgente, riguardava la visione e la registrazione avvenuta, tramite il cronovisore, della passione e della morte di Gesù Cristo. L' intervistatore propose a Padre Ernetti una foto di Cristo dicendogli: " Padre Ernetti, questa è una foto di Gesù ripresa dalla vostra macchina. Lei cosa può aggiungere, che commento può fare?"Padre Ernetti " guardò la foto, sorrise compiaciuto e disse: Verrà il tempo in cui potrò parlare". La foto del Gesù. Nel frattempo si sviluppò una vera e propria caccia a Padre Ernetti che però rifiutò categoricamente di concedere altre interviste o di commentare gli sviluppi della sua invenzione. Ma passano pochi giorni e c'è il primo colpo di scena. Un lettore del Giornale dei misteri manda allo stesso una copia del crocefisso ligneo di Cullot Valera, venerato nel santuario di Collevalenza (Todi) che è molto simile alla foto che Ernetti afferma di aver ricavato dal Cronovisore. Padre Ernetti risponde qualche anno più tardi, affermando che ha captato l'immagine del Cristo nel 1953, mentre quello di Collevalenza venne realizzato circa sei anni dopo. Altra contestazione riguardò la trascrizione del Thyestes. Una classicista dell'università di Princeton, riconosciuta universalmente come la massima autorità competente sul testo di Ennio Quinto, spiegò come le aggiunte al testo originale non potessero considerarsi autentiche, contenendo molte parole che nel linguaggio latino sarebbero subentrate oltre 200 anni dopo.Le contestazioni violente,unite probabilmente a moniti ricevuti dal Vaticano, ebbero l'unico risultato di far chiudere Padre Ernetti in un totale mutismo. Con il passare degli anni la notizia della scoperta passò nel dimenticatoio, e attorno alla vicenda scese un silenzio quasi totale. Interrotto da Don Luigi Borello, suo primo antagonista all'epoca dei fatti, con un'intervista concessa nel 1999 al settimanale Chi. In questa intervista Don Borello ammette di aver cambiato idea su Padre Ernetti nel corso degli anni, grazie anche al contributo dato dallo stesso con una lunga lettera nella quale confermava l'esistenza sia dell'apparecchio sia delle visioni ricavate da esso : "L'esistenza dell'apparecchio (la macchina del tempo) è una sacrosanta verità,"Che si abbia captato (con quella macchina) tante cose del passato è pure una verità;che tra queste cose captate ci sia anche l'immagine di Gesù e il Thieste di Ennio è una verità".Alla domanda sul dove fosse finita la macchina del tempo, Borello riferisce che Padre Ernetti l'aveva portata al Viminale per una dimostrazione, e che là era stata smontata. Alla domanda sull'attendibilità di Padre Ernetti,Don Borello risponde:"Tenendo conto che era un uomo di grande prestigio e per di più un sacerdote, che scriveva poi a un altro sacerdote e suo collega nelle ricerche scientifiche, è chiaro che non posso mettere in dubbio le sue affermazioni". Ovviamente scienziati e studiosi, di fronte al totale silenzio opposto da Padre Ernetti alla richiesta sia di spiegazioni sia di dimostrazioni pratiche del funzionamento della macchina del tempo, bollarono il tutto come parto di fantasia. La vicenda venne a poco a poco dimenticata, e se ne parlò solo ed esclusivamente in alcuni convegni specializzati sulla parapsicologia, convegni ai quali Pellegrino Ernetti rifiutò sdegnosamente di partecipare. Ma la storia ha un seguito nei giorni nostri.Padre Francois Brune, teologo francese, pubblica il testo Le nouveau mystère du Vatican ("Il nuovo mistero del Vaticano"), nel quale riprende la storia di Padre Ernetti e della sua macchina del tempo arrichendola di nuovi e inquietanti particolari, aprendo nuovi scenari futuri.
Nel libro Padre Burne racconta di come sia rimasto nel corso degli anni in contatto con Ernetti,( che morirà nell'aprile del 1994), raccogliendone le confessioni e in un certo senso la sua eredità spirituale. La macchina sarebbe realmente esistita, "Non solo era già funzionante, ma era già stato "sequestrato" dal Vaticano. Padre Emetti, spaventato dall'importanza incredibile della sua scoperta, si era confidato con i propri superiori e con le autorità vaticane. C'era stata una riunione segreta con il Papa e poi, di comune accordo, la macchina era stata ritirata e nascosta in Vaticano. A Padre Ernetti era stato imposto di non fare più pubbliche dichiarazioni su quell'argomento, ma non gli era stato proibito di parlarne con gli amici in privato e così mi confidò tutto". Chi parla è Padre Brune, nella sua intervista citata al settimanale Chi. Sempre nel suo libro, rivela i retroscena della costruzione della macchina del tempo, avvenuta grazie anche all' appoggio di Padre Gemelli dell' università Cattolica. Il funzionamento della macchina venne verificato e sperimentato, nei modi raccontati all'inizio. Alla domanda "Esistono documentazioni di qualche tipo degli esperimenti?", Padre Brune risponde così: "Padre Emetti mi ha detto che tutto quello che videro venne anche filmato. Nel filmato si è perduta la tridimensionalità, ma resta pur sempre un documento straordinario. Questi filmati furono poi mostrati a Papa Pio XII, ed erano presenti anche il presidente della Repubblica Italiana del tempo, il ministro dell'istruzione e vari membri dell'Accademia pontificia.
Quindi molte persone hanno visto e constatato".A quel punto sarebbe scattata una congiura del silenzio.Il Papa, membri del Vaticano e della politica, scienziati, avrebbero messo tutto a tacere, preoccupati dalle ripercussioni storiche e le ricadute sulla vita privata che l'invenzione avrebbe ottenuto. L'intervista si chiude con la domanda di rito: "Ma lei non ha nessun dubbio sull'invenzione e sul racconto di Padre Ernetti?" Lapidaria la risposta :" Nessun dubbio. Per avere dei dubbi in questo senso dovrei "calpestare" la serietà morale di un sacerdote straordinario, di uno scienziato eccezionale e di un grande amico. E io non ho nessunissimo appiglio per poter fare questo". Una storia in cui si mescolano la scienza ai limiti dell'impossibile, oscure trame per nascondere un'invenzione che,se realizzata, farebbe riscrivere per intero tutta la storia dell'umanità.
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fonti inattendibili darebbero per certa l' esistenza di cronovisore di ultima generazione essi sarebbero simili in tutto e per tutto a semplici cannocchiali o anche macchine,fotografiche, cineprese,occhiali etc
la stessa fonte affermerebbe che gli ultimi modelli di cronovisore oltre a far vedere il passato sarebbero in grado di far vedere altre galassie e anche se un pochino disturbati sprazzi di futuro
http://www.ilportaledelmistero.net/Vedetta/articolo_vedetta_SPECIALE_Cronovisore.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Cronovisore
http://laviadeisogni.it/blog/2011/07/20/il-cronovisore-realta-o-bufala/
http://newapocalypse.altervista.org/blog/2011/02/04/cronovisore-di-padre-ernetti-la-macchina-del-tempo-nascosta-dal-vaticano/
il CRONOVISORE sarebbe una fantomatica mcchina inventata anni fa da padre emetti ,con detto macchinario sarebbe possibile rivedere tutti i fatti successi nel passato ,la macchina giacerebbe in qualche polverosa stanza nei meandri dei sotteranei situati sotto il VATICANO abbandonata a se stessa per una non meglio definita scelta di forza maggiore
è possibile che anche riportandola alla luce e rimettendola in funzione la macchina necessiterebbe di vari aggiornamenti questo sarebbe dovuto al passaggio avvenuto ormai su tutto il territorio Nazionale al digitale anche in ambito terrestre
Il Cronovisore
Quando si parla di macchine del tempo vengono alla mente racconti,film e altre cose legate alla pura fantascienza, nella realtà, secondo le equazioni della teoria generale della relatività di Albert Einstein, non c’è niente, nelle leggi della fisica, che possa vietare il viaggio nel tempo, ma la teoria si scontra con la realtà pratica di trovare una fonte di energia enorme con cui realizzare quella che sarebbe l'invenzione più straordinaria dell'umanità.
La trasmissione Voyager ha realizzato uno speciale su John Titor, un individuo che il 2 novembre 2000, in un forum pubblico in internet, affermò di essere un viaggiatore del tempo venuto dall’anno 2036. Inviò al sito fotografie della sua macchina del tempo con relativo manuale d’uso.
Sempre più persone si interessarono alla cosa e cominciarono a porgli delle domande, sulla ragione della sua presenza qui, sulla fisica del viaggio nel tempo e su quello che pensava della nostra epoca. Ancora più inquietante, se possibile, è la storia di una macchina del tempo, chiamata Cronovisore, costruita non da un folle scienziato, ma da un mite monaco, Padre Pellegrino Alfredo Maria Ernetti, che sarebbe segretamente custodita in Vaticano.
partiamo dall'inizio:
Padre Ernetti ha vissuto sino alla morte, avvenuta nel 1994, a Venezia, presso il convento benedettino di San Giorgio maggiore. Professore di teologia, esorcista, scienziato e musicista, giunse ad una scoperta che gli consentì di costruire una macchina del tempo, detta Cronovisore.
A scanso di equivoci, occorre precisare che non si tratterebbe di un mezzo capace di portare fisicamente il viaggiatore nello spazio/tempo desiderato, come, al cinema, era in grado di fare la De Lorean del già citato Ritorno al futuro, ma consentirebbe di vedere ed ascoltare, scegliendo addirittura di sintonizzarsi ad una data precisa, come se fossimo davanti ad un televisore, gli accadimenti del passato. Padre Pellegrino era un ricercatore e studioso di musica pre-polifonica, cioè di quella musica dimenticata, “creata” prima della scrittura.
Dopo aver condotto le prime ricerche con Padre Agostino Gemelli dell’Università Cattolica di Milano, condusse molti esperimenti con scienziati famosi tra cui anche Enrico Fermi e Werner von Braun, per trovare il modo di “sintonizzarsi sulla lunghezza d’onda” della scia energetica sonora prodotta dalla musica nel passato, in modo da poterla catturare e riascoltare. E furono proprio questi esperimenti a portarlo alla sua invenzione del Cronovisore.
Uno studio più profondo lo portò a ritenere che tutto è energia, tutto produce una scia energetica, compresi gli avvenimenti, che a differenza degli altri, lasciano delle onde sia sonore che visive e che restano in qualche punto dello spazio. Bastava soltanto inventare un apparecchio che riuscisse a captarle. E così creò il Cronovisore, uno strumento in grado di far riascoltare e rivedere gli eventi del passato. Padre Ernetti fu talmente sconvolto della sua stessa invenzione, che ne informò il Papa, che all’epoca dei fatti era Pio XII.
Scienziati, politici e alti prelati, cominciarono a recarsi nel monastero veneziano per visitare Padre Ernetti e rivedere con lui episodi di storia dell’epoca di Napoleone tra i quali il momento in cui pronunciò il discorso sull'abolizione della repubblica della Serenissima , Mussolini, e di altri grandi personaggi del passato. In un’occasione venne trascritta per intero una tragedia romana intitolata “Thiestes”, scritta da Quinto Ennio, giunta a noi incompleta, dopo aver assistito alla sua rappresentazione avvenuta a Roma nel 169 a.C., durante i “Giochi di Apollo”. Ma la cosa più sconvolgente fu vedere Gesù ed assistere alla sua passione, morte e resurrezione.
L'invenzione fece il giro del mondo e si scatenò un putiferio di polemiche che indusse il Vaticano a porre il veto ad ulteriori dichiarazioni pubbliche di Padre Ernetti, che da quel momento si chiuse nel più assoluto silenzio. Inoltre giunse dalla Chiesa di Roma l’ordine di smontare, nascondere, e portare via il Cronovisore. La Domenica del Corriere del 2 Maggio 1972 pubblicò un’intervista a Padre Pellegrino condotta dal giornalista Vincenzo Maddaloni, nella quale il religioso rilasciò dichiarazioni interessanti.
(Testo tratto da www.pagine70.com)
L'apparecchio miracoloso era costituito da una serie di antenne, utili a sintonizzarsi sull' avvenimento prescelto, funzionante sullo stesso principio utilizzato dagli astronomi per osservare il collasso delle stelle e delle galassie, basato sull'ipotesi che tutto quello che accade si trasforma in onde visive, che, lungi dal distruggersi, si trasformano in una fonte di energia che rimangono in una sorta di cappa che avvolge il pianeta, eterne ed immutabili. Suono e luce,quindi, che una volta prodotti non sono più riconoscibili dall' uomo, ma che diventano energia. L'uomo lascia una scia, i suoi suoni fanno lo stesso, e tramite la macchina del tempo è possibile riassemblare il tutto. Ma vediamo un frammento della dichiarazione di Padre Ernetti :" "Tutta la nostra fisionomia è energia visiva che si sprigiona da noi, dalla nostra epidermide, e tutte le parole che noi diciamo sono energia sonora. Ora, ogni energia, una volta emessa, non si distrugge più semmai si trasforma, però resta eterna nello spazio aereo. Occorrono strumenti che captino queste energie e le ricostruiscano in maniera tale da ridarci la persona o l'evento storico ricercato: quindi noi avremo tutto il presente nel tempo e nello spazio".
Questa è una parte della spiegazione di Ernetti, che, almeno nella teoria,è accettabile. Un pò meno comprensibile è l'assoluto silenzio sui fisici che avrebbero partecipato al progetto cronovisore: oltre a Fermi, Padre Ernetti confermò solamente il nome di Werner Von Braun. Per rendere più credibile l'invenzione, Padre Ernetti raccontò di aver assistito alla rappresentazione del Thyeste, opera scritta da Ennio Quinto, attorno al 170 a.C., alla quale aggiunse le parti mancanti, che erano state ottenute grazie alla registrazione effettuata durante la sua rappresentazione grazie al cronovisore, avvenuta al cospetto degli antichi romani presso il tempio di Apollo, situato fra il Foro e il circo Flaminio. Alla domanda sul perché non avesse ancora rese pubbliche le risultanze dei suoi esperimenti, Padre Ernetti rispose testualmente " Renderemo noto tutto quando ci sarà una controprova ai nostri esperimenti.Gli americani stanno tentando anche loro di scoprire quello che noi abbiamo già scoperto.
Soltanto allora, quando noi potremo confrontare i risultati delle nostre esperienze con le loro, potremo dare notizia ufficiale della scoperta.".Aggiunse che era una scoperta pericolosa "Perché toglie la libertà di parola, di azione e di pensiero infatti, anche il pensiero è una emissione di energia, quindi è captabile.Si potrà, cioè, per mezzo della macchina, sapere quello che il vicino o l'avversario pensa. Le conseguenze sarebbero due:- o un eccidio dell'umanità- oppure, cosa difficile, nascerebbe una nuova morale.Ecco perché è necessario che questi apparecchi non diventino alla portata di tutti, ma restino sotto il controllo diretto delle autorità."In definitiva, mistero e silenzio sulla scoperta in attesa che i tempi fossero maturi.
La parte più importante dell' intervista,quella più sconvolgente, riguardava la visione e la registrazione avvenuta, tramite il cronovisore, della passione e della morte di Gesù Cristo. L' intervistatore propose a Padre Ernetti una foto di Cristo dicendogli: " Padre Ernetti, questa è una foto di Gesù ripresa dalla vostra macchina. Lei cosa può aggiungere, che commento può fare?"Padre Ernetti " guardò la foto, sorrise compiaciuto e disse: Verrà il tempo in cui potrò parlare". La foto del Gesù. Nel frattempo si sviluppò una vera e propria caccia a Padre Ernetti che però rifiutò categoricamente di concedere altre interviste o di commentare gli sviluppi della sua invenzione. Ma passano pochi giorni e c'è il primo colpo di scena. Un lettore del Giornale dei misteri manda allo stesso una copia del crocefisso ligneo di Cullot Valera, venerato nel santuario di Collevalenza (Todi) che è molto simile alla foto che Ernetti afferma di aver ricavato dal Cronovisore. Padre Ernetti risponde qualche anno più tardi, affermando che ha captato l'immagine del Cristo nel 1953, mentre quello di Collevalenza venne realizzato circa sei anni dopo. Altra contestazione riguardò la trascrizione del Thyestes. Una classicista dell'università di Princeton, riconosciuta universalmente come la massima autorità competente sul testo di Ennio Quinto, spiegò come le aggiunte al testo originale non potessero considerarsi autentiche, contenendo molte parole che nel linguaggio latino sarebbero subentrate oltre 200 anni dopo.Le contestazioni violente,unite probabilmente a moniti ricevuti dal Vaticano, ebbero l'unico risultato di far chiudere Padre Ernetti in un totale mutismo. Con il passare degli anni la notizia della scoperta passò nel dimenticatoio, e attorno alla vicenda scese un silenzio quasi totale. Interrotto da Don Luigi Borello, suo primo antagonista all'epoca dei fatti, con un'intervista concessa nel 1999 al settimanale Chi. In questa intervista Don Borello ammette di aver cambiato idea su Padre Ernetti nel corso degli anni, grazie anche al contributo dato dallo stesso con una lunga lettera nella quale confermava l'esistenza sia dell'apparecchio sia delle visioni ricavate da esso : "L'esistenza dell'apparecchio (la macchina del tempo) è una sacrosanta verità,"Che si abbia captato (con quella macchina) tante cose del passato è pure una verità;che tra queste cose captate ci sia anche l'immagine di Gesù e il Thieste di Ennio è una verità".Alla domanda sul dove fosse finita la macchina del tempo, Borello riferisce che Padre Ernetti l'aveva portata al Viminale per una dimostrazione, e che là era stata smontata. Alla domanda sull'attendibilità di Padre Ernetti,Don Borello risponde:"Tenendo conto che era un uomo di grande prestigio e per di più un sacerdote, che scriveva poi a un altro sacerdote e suo collega nelle ricerche scientifiche, è chiaro che non posso mettere in dubbio le sue affermazioni". Ovviamente scienziati e studiosi, di fronte al totale silenzio opposto da Padre Ernetti alla richiesta sia di spiegazioni sia di dimostrazioni pratiche del funzionamento della macchina del tempo, bollarono il tutto come parto di fantasia. La vicenda venne a poco a poco dimenticata, e se ne parlò solo ed esclusivamente in alcuni convegni specializzati sulla parapsicologia, convegni ai quali Pellegrino Ernetti rifiutò sdegnosamente di partecipare. Ma la storia ha un seguito nei giorni nostri.Padre Francois Brune, teologo francese, pubblica il testo Le nouveau mystère du Vatican ("Il nuovo mistero del Vaticano"), nel quale riprende la storia di Padre Ernetti e della sua macchina del tempo arrichendola di nuovi e inquietanti particolari, aprendo nuovi scenari futuri.
Nel libro Padre Burne racconta di come sia rimasto nel corso degli anni in contatto con Ernetti,( che morirà nell'aprile del 1994), raccogliendone le confessioni e in un certo senso la sua eredità spirituale. La macchina sarebbe realmente esistita, "Non solo era già funzionante, ma era già stato "sequestrato" dal Vaticano. Padre Emetti, spaventato dall'importanza incredibile della sua scoperta, si era confidato con i propri superiori e con le autorità vaticane. C'era stata una riunione segreta con il Papa e poi, di comune accordo, la macchina era stata ritirata e nascosta in Vaticano. A Padre Ernetti era stato imposto di non fare più pubbliche dichiarazioni su quell'argomento, ma non gli era stato proibito di parlarne con gli amici in privato e così mi confidò tutto". Chi parla è Padre Brune, nella sua intervista citata al settimanale Chi. Sempre nel suo libro, rivela i retroscena della costruzione della macchina del tempo, avvenuta grazie anche all' appoggio di Padre Gemelli dell' università Cattolica. Il funzionamento della macchina venne verificato e sperimentato, nei modi raccontati all'inizio. Alla domanda "Esistono documentazioni di qualche tipo degli esperimenti?", Padre Brune risponde così: "Padre Emetti mi ha detto che tutto quello che videro venne anche filmato. Nel filmato si è perduta la tridimensionalità, ma resta pur sempre un documento straordinario. Questi filmati furono poi mostrati a Papa Pio XII, ed erano presenti anche il presidente della Repubblica Italiana del tempo, il ministro dell'istruzione e vari membri dell'Accademia pontificia.
Quindi molte persone hanno visto e constatato".A quel punto sarebbe scattata una congiura del silenzio.Il Papa, membri del Vaticano e della politica, scienziati, avrebbero messo tutto a tacere, preoccupati dalle ripercussioni storiche e le ricadute sulla vita privata che l'invenzione avrebbe ottenuto. L'intervista si chiude con la domanda di rito: "Ma lei non ha nessun dubbio sull'invenzione e sul racconto di Padre Ernetti?" Lapidaria la risposta :" Nessun dubbio. Per avere dei dubbi in questo senso dovrei "calpestare" la serietà morale di un sacerdote straordinario, di uno scienziato eccezionale e di un grande amico. E io non ho nessunissimo appiglio per poter fare questo". Una storia in cui si mescolano la scienza ai limiti dell'impossibile, oscure trame per nascondere un'invenzione che,se realizzata, farebbe riscrivere per intero tutta la storia dell'umanità.
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fonti inattendibili darebbero per certa l' esistenza di cronovisore di ultima generazione essi sarebbero simili in tutto e per tutto a semplici cannocchiali o anche macchine,fotografiche, cineprese,occhiali etc
la stessa fonte affermerebbe che gli ultimi modelli di cronovisore oltre a far vedere il passato sarebbero in grado di far vedere altre galassie e anche se un pochino disturbati sprazzi di futuro
http://www.ilportaledelmistero.net/Vedetta/articolo_vedetta_SPECIALE_Cronovisore.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Cronovisore
http://laviadeisogni.it/blog/2011/07/20/il-cronovisore-realta-o-bufala/
http://newapocalypse.altervista.org/blog/2011/02/04/cronovisore-di-padre-ernetti-la-macchina-del-tempo-nascosta-dal-vaticano/
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