********* MODI DI DIRE ********** O PERCHE' SI DIRA' COSI'? ************
" Fare fiasco "
Dice che un casino d' anni fa c'era in quel di Firenze un artista, un mezzo comico, mezzo commediante comunque un tipo alquanto strambo , questi ogni sera, si presentava al pubblico con in fra le mani un oggetto nuovo; accompagnandosi e ispirandosi all' oggetto della serata l' artista improvvisava scenette e versi buffi che facevano ridere alquanto il pubblico presente in sala .
Una sera il comico, diventato ormai famoso, si presentò al suo pubblico con un fiasco in mano , ma i versi e le scenette che fece non piacquero al suo pubblico che gli tributo per questo un sonoro concerto di fischi e pernacchie ( piu un variegato lancio di pomodori e altre verdure marce )
Da allora in poi si disse far fiasco per non riuscire in qualche cosa.
n.b.
a discolpa del fiasco c'è da aggiungere che la serata non andò male per colpa del fiasco stesso ma del liquido in esso contenuto poco prima dello spettacolo, rivelò infatti in seguito il comico che dovendogli servire il fiasco vuoto bevve poco prima di entrare in scena tutto il vino nel fiasco stesso contenuto e che quando entro in scena era già assai se si reggeva in piedi
p.s.
per fare fiasco in maniera letterale basta farsi fare un indumento con gli stessi materiali di cui è fatto un fiasco sostituendo il vetro del fiasco stesso col nostro corpo basterà indossare il tutto e sistemarlo a modino finendo il tutto mettendosi un bel tappo gigante in testa ( a mò di cappello )
si potrà dire così d'aver fatto non fiasco ma il fiasco
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" E’ un altro paio di maniche "
L'espressione si diffuse nell'età medievale e rinascimentale, quando, per necessità pratiche, o per esigenza decorativa, i vestiti erano corredati di maniche di ricambio ed era possibile scegliere, ogni volta, quali maniche abbinare al vestito indossato. Le maniche erano spesso realizzate con tessuti preziosi e le dame, nei tornei, se le staccavano e le donavano ai cavalieri vincitori. Le maniche venivano scambiate come dono tra innamorati. Da qui l'origine della parola mancia (da manche, che in francese significa manica).
n-b.
al giorno d' oggi questa usanza non è più osservata ma nulla vieta di riportarla in voga , ognuno di noi difatti può farsi fare o autoprodursi delle maniche in varie tinte e stoffe da applicare sulle maniche preesistenti oppure crearsi delle camicie od altro indumento similare senza maniche e a cui attaccare tramite bottoni, veltro o oggetto adatto allo scopo le maniche da ognuno scelte al momento.
la stessa cosa si può fare coi colletti ed altre parti a scelta
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