Era arrivato tra le macerie.
La nazionale italiana aveva appena toccato uno dei punti più bassi della sua storia mancando la qualificazione ai mondiali 2018.
Il lavoro che lo aspettava era enorme, Mancini lo sapeva e ha fatto una scelta precisa: ripartire dalla qualità.
Vero che dal punto di vista della qualità dei giocatori, siamo meno ricchi di una ventina di anni fa, ma alcuni ottimi giocatori li abbiamo e Mancini ha saputo metterli al centro del progetto.
Ha puntato sui giovani, con segnali chiari fin da subito come la convocazione di Zaniolo quando non aveva ancora esordito in Serie A.
Ma il vero capolavoro di Mancini è stata la creazione di un gruppo davvero unito che esaltato i giocatori e li ha fatti rendere al massimo.
Non avremo più i Baggio, i Totti, i Del Piero, ma per fortuna il fuoriclasse vero lo abbiamo avuto in panchina.
Grazie mister
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