Traduzione del testo scritto in oro all'entrata del tempio della dea egiziana Sekhmet, tempio di Karnak.
′′ Ti chiedo solo di entrare in casa mia con rispetto. Per servirti non ho bisogno della tua devozione, ma della tua sincerità. Neanche il tuo credo, ma la tua sete di conoscenza. Entra con i tuoi vizi, le tue paure e i tuoi odi; dai più grandi ai più piccoli, posso aiutarti a scioglierli. Puoi guardarmi e amarmi come femmina, come madre, come figlia, come sorella, come amica, ma non guardarmi mai come un'autorità al di sopra di te stesso. Se la devozione che hai per un Dio qualunque, è maggiore di quella che hai per Dio che c'è dentro di te, offendi entrambi e offendi l'UNO ".
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SEKHMET: LA DEA LEONESSA
Sekhmet era una dea egiziana, signora della medicina e delle battaglie, è raffigurata con un corpo di donna ed una testa di leonessa; Sekhmet: cioè la “dea potente”, colei che detiene lo scettro, era la distruttrice delle cause cattive, di ciò che non può durare, che non ha stabilità.
A partire dalla XVIII dinastia acquisì anche i simboli divini quali il disco solare, l'ureo ed il bastone uadj.
Figlia di Ra, nella tarda teogonia menfita a partire dal Nuovo Regno, era membro della triade come sposa di Ptah e madre di Nefertem, prendendo anche l'epiteto di "La grande, amata da Ptah".
Era la terribile dea della guerra che impersonificando i raggi dal calore mortale del sole incarnava il potere distruttivo dell'astro ma anche l'aria rovente del deserto i cui venti erano il suo alito di fuoco e con i quali puniva i nemici che si ribellavano al volere divino, rappresentava anche lo strumento della vendetta di Ra contro l'insurrezione degli uomini imponendo l'ordine del mondo.
Protettrice anche dei medici, come citano i papiri Ebers ed Edwin Smith e dei suoi sacerdoti, molto potenti che erano spesso chiamati per la cura di patologie ossee, quali le fratture. Col suo carattere molto pericoloso, la dea aveva anche un lato benevolo che richiedeva rituali specifici soprattutto durante gli ultimi cinque giorni dell'anno lunare, giornate queste estremamente pericolose.
Era temuta persino nell'Aldilà dove il malvagio Seth ed il serpente Apopi venivano sconfitti dalla dea che abbracciava con le sue spire di fuoco Ra nel suo viaggio notturno. È il simbolo dell’affermazione di sè, della capacità di combattere e di guarire allo stesso tempo, è la femminilità dentro di noi che ci spinge ad essere “Regine della nostra vita”. Essa possiede una natura leonina, legata al segno zodiacale del leone, il secondo segno di Fuoco, il suo è un archetipo straordinario, che richiama in sé la femminilità ma anche la forza e l’autonomia; aiuta quelle donne che hanno la tendenza a farsi guidare dagl’altri, spingendole a prendere una posizione e a riscrivere le proprie leggi, afferrando le redini della propria vita. È connessa alla potenza del Sole che offre la vita, ma richiede obbedienza e trasparenza, lei è l”’occhio che tutto vede” e tutto giudica e a cui non si può sfuggire, Sekhmet è l’incarnazione della leonessa: lottatrice scaltra ed instancabile, forte e coraggiosa, giusta e saggia; è la “signora della vita”, e come il Leone dello Zodiaco, è associata al cuore ed al petto: simbolo della madre che allatta.
Secondo il mito, il dio Sole (Ra) deluso dal comportamento del genere umano mandò Sekhmet, il suo occhio divino, sulla Terra per dare una punizione agli umani.; la dea non riuscì a controllare la sua sete di giustizia e continuò a distruggere gli uomini senza sosta, così Ra fece inondare i campi di birra rossa in modo che la dea la scambiasse per sangue e la bevesse, cosa che essa fece, bevve così avidamente che fini con l’addormentarsi mettendo così fine alla distruzione. Per ricordare la terribile circostanza, nacque la Festa dell'Ebbrezza, celebrata nella stagione di Akhet ossia dell'inondazione del Nilo e nella quale venivano preparate grandi quantità di birra. Membro di diritto del Tribunale divino che giudicava i morti, la cui anima veniva pesata sulla bilancia di Maat, era la dea leonessa a fare da guida e a proteggere i giusti dai pericoli del Mondo delle ombre. Sulla terra, l’ira di Sekhmet era sinonimo di epidemie e carestie, ma, allo stesso tempo, era lei l’unica in grado di arrestarle. ARCHETIPO DI SEKHMET Sekhmet può aiutarci in quanto donne, quando necessitiamo di autonomia e dobbiamo smettere di dipendere dagli altri, possiamo ricorrere a Lei quando dobbiamo prendere in mano la situazione e iniziare a coordinare la nostra vita secondo noi stessi. L’azione di Sekhmet è voluta dal divino e può assisterci se abbiamo a che fare con persone o situazioni poco chiare, che non capiamo, imparando a guardare le cose da più prospettive. Sekhmet è la capacità di affermare se stessi; le leonesse sono, prima di tutto, cacciatrici, sono agili, furbe, silenziose, pronte a individuare la preda e attaccarla al momento giusto. Tutto si basa sulla preparazione personale e sulla propria sicurezza di riuscita, e ci riesce! LA DONNA SEKHMET Attraverso l’archetipo di Sekhmet e la sua fascinazione, puoi far emergere la leonessa che è in te. Grazie a lei puoi trovare la forza e l’audacia per affermarti sul lavoro e di conciliare la vita lavorativa a quella privata, attraverso lei puoi ritrovare la fiducia in te stessa e fare della tua vita il tuo regno, dove tu sei la regina indiscussa. Inizia con il fare dei bagni di sole, prescritti dai medici prima dell’invenzione dell’antibiotico. Esporsi al sole favorisce la produzione di vitamine ed enzimi, regolarizza il ricambio cellulare (quindi, pelle più bella) ed ha un’azione disinfettante; naturalmente bisogna scegliere gli orari giusti, come di mattina presto o la sera prima del tramonto, e non esagerare (basta mezz’ora). Inoltre, il Sole influisce anche sull’umore!
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(Mitologia egiziana)
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