Il Leopardi è autore che tutti abbiamo studiato. Poesie come Il sabato del villaggio, Passero solitario, Canto notturno di un pastore errante dell’Asia, La quiete dopo la tempesta, Alla luna, L’infinito, La ginestra, A Silvia sono poesie che fanno parte del nostro bagaglio culturale
Ma proprio la lirica “A Silvia” è frutto di contenzioso coi puristi del genio di Recanati che mal sopportano l’idea che il testo giunto a noi sia – nei fatti – un rifacimento edulcorato del testo originale – qui riportato – e che il Conte Monaldo occultò per non far sapere a tutti che, nella realtà, ‘’Minuccio’’ era uno cui piaceva anche scrivere volgare.
Ma tant’è. Una domestica perspicace ha trovato il manoscritto originale che il buon Monaldo aveva inquattato e…come finirà non sappiamo. Ci consola sapere che il ‘’geniaccio’’ era anche…umano.
Ecco la versione ‘’originale’’.
A Silvia
Silvia, rimembri ancora
il tempo del pizzicore,
quando maliziosa t’infrattavi
e con tutti scoxxvi
lieta e goduriosa
facendo con me solo
la preziosa?
Sonavano le quiete stanze
e le vie d’intorno
al tuo lieto canto di piacere.
E poi al lavoro andavi
assai contenta,
come volevano i sindacati
cui la tessera pagavi:
si fa per dire visto che
pure alla triplice la mollavi.
Era come adesso
il maggio odoroso
e tu così solevi
menare il giorno.
Io gli studi del caxxo,
a volte lasciando,
in bagno mi chiudevo
e lì spendevo di me
la miglior parte:
altro che studi
altro che carte!
E poi ascoltavo la tua voce
che mai diceva “basta”
e allora la mia mano veloce
percorreva tutta l’asta!
Lingua mortal non dice
che sega meravigliosa,
che godimento, oh Silvia mia.
pensando alla tua patatina rosa!
Poi ti sei sposata
e le mie seghe giovanili,
oh natura! oh natura!
ho continuato a farle
pensando a te,
che da trxxa pura,
tradivi tuo marito
col dottor Bonaventura
e con chi
ti capitava a tiro
Anni dopo ci trovammo,
tu eterna meretrice
mi sorridesti
a mo’ d’attrice!
Ci salutammo
e verso casa tua ci avviammo.
“Ora me la molla”
pensavo tra me e me
e ricordavo le mille seghe
fatte pensando a te.
Ma… oh natura, oh natura,
perché inganni i figli tuoi?
Non trattavasi di scoxxre te
ma del tuo amante bisex
che voleva fare il culo a me!
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