La biblioteca capitolare di Verona è la più antica al mondo tra quelle ancora attive. Nasce intorno al V secolo come emanazione dello Scriptorium della Schola majoris Ecclesiae, cioè dell'officina in cui venivano redatti i libri su pergamena dai Canonici della Cattedrale.
A uno di loro, Ursicino, dobbiamo la sua prima datazione. Dopo aver trascritto la vita di san Martino aggiunse in calce alcuni dati inusuali per l’epoca: il proprio nome, il luogo e la data. Cioè le calende di agosto dell’anno di consolato di Agapito: il 1 agosto del 517.
La presenza di codici ancora più antichi, ad esempio il De Civitate Dei di Agostino e l'Institutiones di Gaio (unico al mondo), fanno risalire la fondazione della biblioteca almeno al secolo precedente.
Intorno al 1450, con l'invenzione della stampa, vennero acquisiti dalla Capitolare i primi incunaboli, di cui molti donati dal canonico bibliotecario Paolo Dionisi nel 1501. Allora la biblioteca si trovava ancora in un locale al pianterreno.
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Si arriva quindi al 1882, quando la Capitolare venne invasa dall'acqua dell'inondazione dell'Adige, durante la quale il fango guastò oltre 11.000 pergamene. Ci vollero anni di duro lavoro per riuscire a recuperare e rimettere a nuovo parte dei volumi danneggiati.
BIBLIOTECA CAPITOLARE DI VERONA - GLI ANGELI CUSTODI DEI LIBRI from Giorgio Oppici on Vimeo.
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