Nel racconto biblico di Adamo ed Èva nel giardino dell'Eden, l'antagonista del Signore Iddio che aveva fatto acquisire loro la "conoscenza" (la capacita di procreare) era il serpente, in ebraico Nahasfi. Il termine possiede altri due significati: "uno che conosce i segreti" e "uno che conosce il rame". Questi significati secondari, o giochi di parole, si trovano nell'appellativo sumero BUZUR riferito ad Ehki, col significato di "colui che risolve i segreti" e "quello delle miniere di metallo".
Che cosa rappresentava l'emblema dei serpenti attorcigliati, simbolo della medicina e della guarigione ancora ai nostri giorni?
Le scoperte della scienza moderna sulla struttura a doppia elica del DNA offrono la risposta: i serpenti attorcigliati emulano la struttura del codice genetico, la conoscenza segreta che permise ad Enki di creare l'Adamo e quindi di concedere ad Adamo ed Èva la facoltà di procreare.
L'emblema di Enki come simbolo di guarigione fu invocato da Mosè quando fece un nafiash nekosheth — un "serpente di rame"—per combattere un'epidemia che aveva colpito gli Israeliti.
Recenti esperimenti, condotti nelle Università del Minnesota e di St. Louis, suggeriscono che è proprio così.
Hanno dimostrato infatti che il fàdionucleide rame r62,è un "emettitore di positroni", prezioso per la circolazione del sangue, e che altri composti del rame possono trasportare sostanze farmaceutiche alle cellule viventi, comprese quelle cerebrali.
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