per SAN MARTINO ogni mosto diventa vino! oggi inizia l' estate di San Martino !!!
San Martino è il patrono dei cavalieri e dei cavalli, dei sarti e dei mendicanti, dei poveri ma anche dei fabbricanti di botti, degli ubriachi, degli alcolizzati guariti e, anche se molti non lo sanno, dei sommelier. Nel suo giorno, infatti, si beveva il vino nuovo, il vino di San Martino.
come evidenziato poco sopra San Martino è il patrono dei sommelier questo probabilmente anche perché da questo giorno è possibile il commercio del vino nuovo chiamato per l' appunto novello
la sua celebrazione sul calendario gregoriano avviene oggi 11 novembre , a questa giornata sono legate molti accadimenti uno tra tutte è la famosa Estate di San Martino , un ritorno di clima temperato di breve durata che avviene proprio in questo periodo; un famoso detto popolare ci da' la durata di detto periodo eccolo " l' estate di San Martino dura 3 giorni e un pochino "
la leggenda
l' antica leggenda di San Martino narra che il santo divise in due il suo mantello per riscaldare un povero mendicante e che per questo fu ricompensato dal Signore che inviò qualche giorno di clima mite e temperato mentre la stagione volgeva ai rigori dell'inverno
San Martino, vissuto nel IV, secolo era nato in Ungheria. Il padre, ufficiale dell'esercito romano, aveva dato al figlio il nome di Martino in onore di Marte, Dio della Guerra. La famiglia di Martino si trasferì dapprima a Pavia dove, all'età di quindici anni, Martino entrò nell'esercito. Da Pavia venne inviato in Gallia e qui si convertì al cristianesimo e divenne monaco nella regione di Poitiers.
L'episodio del mantello avvenne quando Martino era ancora un soldato. Dopo aver ricevuto in sogno la visita del Signore Martino prese i voti e si adoperò per la conversione al cristianesimo delle popolazioni galliche.
Nel 371 i cittadini di Tours lo vollero vescovo della loro città. L'11 novembre si festeggia la data della sepoltura di San Martino e la basilica a lui dedicata nella città di Tours fu a lungo meta di pellegrinaggi medievali. In Italia San Martino è patrono di Belluno e di un centinaio di altri comuni. Il culto del Santo è tanto amato che si perde il conto delle feste a lui dedicate. La popolarità è confermata anche dai moltissimi proverbi dedicati a San Martino e alla festa dell'11 novembre: ”a San Martino uccidi il maiale e bevi vino”, “a San Martino ogni mosto diventa vino”.
Nata come festa di carattere religioso la ricorrenza nel corso dei secoli si è trasformata in un evento di tipo enogastronomico.
Un tempo l'11 novembre segnava per i contadini la fine di un anno di lavoro e il momento in cui scadevano i contratti agrari. Se il padrone chiedeva ai contadini di non rimanere per l'anno successivo questi dovevano traslocare e andare alla ricerca di un nuovo padrone e di un nuovo alloggio. Da qui il detto “fare San Martino” che è divenuto sinonimo di traslocare. Prima di partire si faceva una grande mangiata di arrosto di oca o di tacchino e tra i piatti tipici di questo periodo non mancavano quelli a base di maiale. La tradizione racconta infatti che i contadini, in occasione della fine dei contratti agricoli, pagassero l'affitto della terra al padrone in parte con la carne dei maiali che allevavano e macellavano proprio durante i giorni dell'estate di San Martino. Il clima mite di questi giorni permetteva infatti una ottima macellazione delle carni.
Alla scadenza dei contratti si aprivano anche le botti per assaggiare il primo bicchiere di vino novello accompagnato alle castagne e ai dolci tipici del periodo. Ogni Regione italiana ha le sue usanze e le proprie rievocazioni storiche della leggenda del Santo e ogni città o borgo festeggia l'Estate di San Martino che “dura tre giorni e un pochinino” con sagre, eventi, feste che hanno come comun denominatore il vino, le castagne, i funghi, l'olio, le frittelle, i biscotti e centinaia di altre specialità.
il poeta Giosuè Carducci dedicò al santo al periodo di tempo a lui tradizionalmente collegato una famosa poesia che quasi tutti hanno studiato alle elementari la celebre e cioè:
San Martino:
« La nebbia a gl'irti colli
Piovigginando sale,
E sotto il maestrale
Urla e biancheggia il mar;
Ma per le vie del borgo
Dal ribollir de' tini
Va l'aspro odor de i vini
L'anime a rallegrar.
Gira su' ceppi accesi
Lo spiedo scoppiettando:
Sta il cacciator fischiando
Su l'uscio a rimirar
Tra le rossastre nubi
Stormi d'uccelli neri,
Com'esuli pensieri,
Nel vespero migrar. »
(San Martino; Giosuè Carducci)
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SAn Martino nel web
http://www.santiebeati.it/dettaglio/25050
http://it.wikipedia.org/wiki/Estate_di_San_Martino
http://digilander.libero.it/interactivearchive/carducci_sanmartino.htm
http://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/sara+l--estate+di+san+martino+a+riportarci+il+bel+tempo--54972
http://www.palermoweb.com/panormus/usanze/san_martino.htm
http://www.probiviro.it/patronovino.htm
http://www.100vino.it/index.php?/archives/132-11-novembreLestate-di-San-Martino.html
http://www.vinonovello.info/
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materiale youtube
San Martino è il patrono dei cavalieri e dei cavalli, dei sarti e dei mendicanti, dei poveri ma anche dei fabbricanti di botti, degli ubriachi, degli alcolizzati guariti e, anche se molti non lo sanno, dei sommelier. Nel suo giorno, infatti, si beveva il vino nuovo, il vino di San Martino.
come evidenziato poco sopra San Martino è il patrono dei sommelier questo probabilmente anche perché da questo giorno è possibile il commercio del vino nuovo chiamato per l' appunto novello
la sua celebrazione sul calendario gregoriano avviene oggi 11 novembre , a questa giornata sono legate molti accadimenti uno tra tutte è la famosa Estate di San Martino , un ritorno di clima temperato di breve durata che avviene proprio in questo periodo; un famoso detto popolare ci da' la durata di detto periodo eccolo " l' estate di San Martino dura 3 giorni e un pochino "
la leggenda
l' antica leggenda di San Martino narra che il santo divise in due il suo mantello per riscaldare un povero mendicante e che per questo fu ricompensato dal Signore che inviò qualche giorno di clima mite e temperato mentre la stagione volgeva ai rigori dell'inverno
San Martino, vissuto nel IV, secolo era nato in Ungheria. Il padre, ufficiale dell'esercito romano, aveva dato al figlio il nome di Martino in onore di Marte, Dio della Guerra. La famiglia di Martino si trasferì dapprima a Pavia dove, all'età di quindici anni, Martino entrò nell'esercito. Da Pavia venne inviato in Gallia e qui si convertì al cristianesimo e divenne monaco nella regione di Poitiers.
L'episodio del mantello avvenne quando Martino era ancora un soldato. Dopo aver ricevuto in sogno la visita del Signore Martino prese i voti e si adoperò per la conversione al cristianesimo delle popolazioni galliche.
Nel 371 i cittadini di Tours lo vollero vescovo della loro città. L'11 novembre si festeggia la data della sepoltura di San Martino e la basilica a lui dedicata nella città di Tours fu a lungo meta di pellegrinaggi medievali. In Italia San Martino è patrono di Belluno e di un centinaio di altri comuni. Il culto del Santo è tanto amato che si perde il conto delle feste a lui dedicate. La popolarità è confermata anche dai moltissimi proverbi dedicati a San Martino e alla festa dell'11 novembre: ”a San Martino uccidi il maiale e bevi vino”, “a San Martino ogni mosto diventa vino”.
Nata come festa di carattere religioso la ricorrenza nel corso dei secoli si è trasformata in un evento di tipo enogastronomico.
Un tempo l'11 novembre segnava per i contadini la fine di un anno di lavoro e il momento in cui scadevano i contratti agrari. Se il padrone chiedeva ai contadini di non rimanere per l'anno successivo questi dovevano traslocare e andare alla ricerca di un nuovo padrone e di un nuovo alloggio. Da qui il detto “fare San Martino” che è divenuto sinonimo di traslocare. Prima di partire si faceva una grande mangiata di arrosto di oca o di tacchino e tra i piatti tipici di questo periodo non mancavano quelli a base di maiale. La tradizione racconta infatti che i contadini, in occasione della fine dei contratti agricoli, pagassero l'affitto della terra al padrone in parte con la carne dei maiali che allevavano e macellavano proprio durante i giorni dell'estate di San Martino. Il clima mite di questi giorni permetteva infatti una ottima macellazione delle carni.
Alla scadenza dei contratti si aprivano anche le botti per assaggiare il primo bicchiere di vino novello accompagnato alle castagne e ai dolci tipici del periodo. Ogni Regione italiana ha le sue usanze e le proprie rievocazioni storiche della leggenda del Santo e ogni città o borgo festeggia l'Estate di San Martino che “dura tre giorni e un pochinino” con sagre, eventi, feste che hanno come comun denominatore il vino, le castagne, i funghi, l'olio, le frittelle, i biscotti e centinaia di altre specialità.
San Martino:
« La nebbia a gl'irti colli
Piovigginando sale,
E sotto il maestrale
Urla e biancheggia il mar;
Ma per le vie del borgo
Dal ribollir de' tini
Va l'aspro odor de i vini
L'anime a rallegrar.
Gira su' ceppi accesi
Lo spiedo scoppiettando:
Sta il cacciator fischiando
Su l'uscio a rimirar
Tra le rossastre nubi
Stormi d'uccelli neri,
Com'esuli pensieri,
Nel vespero migrar. »
(San Martino; Giosuè Carducci)
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SAn Martino nel web
San Martino di Tours Vescovo
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Sabaria (ora Szombathely, Ungheria), 316-317 - Candes (Indre-et-Loire, Francia), 8 novembre 397
Nasce in Pannonia (oggi in Ungheria) a Sabaria da pagani. Viene istruito sulla dottrina cristiana ma non viene battezzato. Figlio di un ufficiale dell'esercito romano, si arruola a sua volta, giovanissimo, nella cavalleria imperiale, prestando poi servizio in Gallia. È in quest'epoca che si colloca l'episodio famosissimo di Martino a cavallo, che con la spada taglia in due il suo mantello militare, per difendere un mendicante dal freddo. Lasciato l'esercito nel 356, già battezzato forse ad Amiens, raggiunge a Poitiers il vescovo Ilario che lo ordina esorcista (un passo verso il sacerdozio). Dopo alcuni viaggi Martino torna in Gallia, dove viene ordinato prete da Ilario. Nel 361 fonda a Ligugé una comunità di asceti, che è considerata il primo monastero databile in Europa. Nel 371 viene eletto vescovo di Tours. Per qualche tempo, tuttavia, risiede nell'altro monastero da lui fondato a quattro chilometri dalla città, e chiamato Marmoutier. Si impegna a fondo per la cristianizzazione delle campagne. Muore a Candes nel 397. (Avvenire)
Patronato: Mendicanti
Etimologia: Martino = dedicato a Marte
Emblema: Bastone pastorale, Globo di fuoco, Mantello
Martirologio Romano: Memoria di san Martino, vescovo, nel giorno della sua deposizione: nato da genitori pagani in Pannonia, nel territorio dell’odierna Ungheria, e chiamato al servizio militare in Francia, quando era ancora catecumeno coprì con il suo mantello Cristo stesso celato nelle sembianze di un povero. Ricevuto il battesimo, lasciò le armi e condusse presso Ligugé vita monastica in un cenobio da lui stesso fondato, sotto la guida di sant’Ilario di Poitiers. Ordinato infine sacerdote ed eletto vescovo di Tours, manifestò in sé il modello del buon pastore, fondando altri monasteri e parrocchie nei villaggi, istruendo e riconciliando il clero ed evangelizzando i contadini, finché a Candes fece ritorno al Signore.
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http://www.santiebeati.it/dettaglio/25050
http://it.wikipedia.org/wiki/Estate_di_San_Martino
http://digilander.libero.it/interactivearchive/carducci_sanmartino.htm
http://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/sara+l--estate+di+san+martino+a+riportarci+il+bel+tempo--54972
http://www.palermoweb.com/panormus/usanze/san_martino.htm
http://www.probiviro.it/patronovino.htm
http://www.100vino.it/index.php?/archives/132-11-novembreLestate-di-San-Martino.html
http://www.vinonovello.info/
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materiale youtube
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