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il Reflusso gastroesofageo - cos'è?, i sintomi, le cure possibili e quant'altro

I sintomi del reflusso gastroesofageo

Bruciore a livello dello sterno, rigurgito acido, dolore toracico, tosse cronica, asma non allergica, raceudine e mal di gola: questi sono i principali sintomi del reflusso gastroesofageo che spesso, comparendo la notte e disturbando il sonno, posso pesantemente compromettere la qualità di vita.

Decalogo per combattere il reflusso gastroesofageo

1.Dimagrire se si è in sovrappeso e mantenere il peso forma, privilegiando una dieta mediterranea.
2.Fare attività fisica regolare ma non troppo intensa, in particolare dopo i pasti.
3.Evitare di indossare cinture od abiti troppo stretti in vita.
4.Non fare pasti abbondanti, ridurre i cibi grassi e mangiare lentamente.
5.Smettere di fumare.
6.Abolire i superalcolici e ridurre il vino (bianco in particolare).
7.Evitare il cioccolato.
8.Non coricarsi o sdraiarsi dopo mangiato: attendere almeno due ore.
9.Dormire con il capo ed il busto un po’ elevati inserendo uno spessore (10 cm) sotto le gambe del letto.
10.Consultare il medico in presenza di sintomi d’allarme (anema, emorragia digestiva, dolore toracico o disfagia, disturbi notturni, calo di peso ingiustificato).
Fonte: Il reflusso gastroesofageo, una pericolosa inversione di marcia (Quaderno della salute, disponibile gratuitamente in farmacia)
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sintomi evidenti

presi spesso sottogamba e magari con una risatina sotto i baffi ( se ci si hanno )


tra le altre cose il refluso gastro esofagico fa fare ste' cose


sta' gente si crede brava e fa la " grande " esibendosi in spettacolari rutti credendosi chissa' chi, invece, forse, sono persone malate anche probabilmente a loro insaputa e la malattia che li colpisce e accomuna tutti è proprio il Reflusso gastroesofageo.
certo se il fatto soprascritto è temporaneo non c'e' da preouccuparsene ma se pero' è persistente ed oltre a rendere dei " maghi" del rutto da i sintomi descritti negli articoli presenti in questo stesso post allora è bene che inizino ad esibirsi di meno ed a curarsi di piu'

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Approfondimento

Il reflusso gastroesofageo è una comune sintomatologia caratterizzata dalla risalita anomala dei succhi gastrici all’interno dell’esofago. Normalmente il cibo ingerito, in seguito alla deglutizione, passa attraverso un canale, l’esofago, che conduce il bolo alimentare all’interno dello stomaco; qui l’ambiente fortemente acido permette la digestione degli alimenti, il cui assorbimento avviene nell’intestino.
Nei pazienti con reflusso gastroesofageo si un movimento opposto: cibo e succhi gastrici risalgono dallo stomaco nell’esofago. Quest’ultimo organo non è provvisto di sistemi di protezione contro l’acido cloridrico prodotto dallo stomaco e pertanto l’irritazione dell’epitelio dell’esofago causa senso di bruciore in posizione retrosternale e dolori alla deglutizione, oltre a aumento della carie (per corrosione dello smalto dei denti ad opera degli acidi gastrici), conati di vomito dopo aver mangiato, sensazioni di eruttazioni acide (particolarmente frequenti quando dopo aver mangiato ci si stende: la posizione orizzontale facilita il processo di risalita del contenuto gastrico nell’esofago).

Il reflusso gastroesofageo è molto comune, talvolta passeggero, talvolta sintomo di una patologia ben più grave. Le cause più comuni possono essere l’obesità, diabete mellito, condizioni di secrezione gastrica aumentata, gravidanza, fumo, alcol, ernia iatale (condizione congenita in cui la posizione dello hiatus esofageo, l’apertura dell’esofago nello stomaco, si trova in una posizione anomala che favorisce la risalita del contenuto gastrico). E’ evidente quindi che un’opportuna dieta, ed un adeguato stile di vita possono aiutare molto il processo di guarigione.
In particolare, per quanto riguarda i cibi, sono assolutamente da evitare: i cibi piccanti, il caffè, alcolici e super-alcolici, pomodori e agrumi (particolarmente acidi), cibi fritti (per la cui digestione occorre normalmente una maggiore quantità di acido cloridrico).
Viceversa, cibi poco elaborati, bere molta acqua per diluire gli acidi, mangiare poco e spesso al fine di tamponare la secrezione basale di acidi gastrici, sono tutti fattori che possono aiutare a prevenire la sintomatologia da reflusso gastroesofageo.

Particolarmente consigliato è, inoltre, passeggiare al termine di un pasto. Già secoli fa, la Scuola Salernitana consigliava “post prandium lento pede deambulare“, motto latino che significa letteralmente “dopo un pasto, passeggiare lentamente”. Sebbene a quei tempi non fosse noto il motivo, questo consiglio è tuttora valido, perché camminare facilita il processo di digestione ed evita di assumere posizioni scomode e contratte che possono agevolare il reflusso.

Per quanto riguarda la cura farmacologica, è bene sottolineare la necessità di rivolgersi al proprio medico, il quale dovrà prima stabilire se si tratta di una sintomatologia passeggera, che può essere corretta solo con un migliore stile di vita, o se invece si tratta di una patologia che richiede una cura vera e propria.

Nel secondo caso, i farmaci più in uso sono i cosiddetti inibitori della pompa protonica (Mepral®, Omeprazen®, Pantorc®, Pantopan®, Pantecta®, Pariet®, Lansoprazolo, Omeprazolo, …), che bloccano il meccanismo di secrezione di acido cloridrico nello stomaco. Questi farmaci possono avere effetti collaterali come diarrea e mal di testa, i quali scompaiono con la sospensione del trattamento.

Non esistono tuttavia terapie risolutive di questa patologia: il reflusso gastroesofageo può cronicizzare e rendendo necessario adeguare la dieta ed assumere farmaci antiacido per tutta la vita. Ecco perché è importante mantenere una dieta equilibrata ed uno stile di vita salutare prima che compaia tale malattia.
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estratto articolo preso da una pagina web il cui link troverete poco sotto

La variazione di pH gastrico immediatamente dopo i pasti è la causa di un aumento dei fenomeni di reflusso gastroesofageo. In alcuni pazienti che soffrono di questo disturbo è stata individuata una sacca ricca di succhi gastrici a pH molto acido a ridosso dello sfintere esofageo inferiore. Questa sacca si riempie a circa 15 minuti dalla fine di un pasto e il suo pH si aggira intorno a 1,6 contro i 4,4 delle regioni circostanti, lo ha dimostrato un articolo pubblicato sull'ultimo numero della rivista Gut.

E' stato dimostrato che il reflusso gastroesofageo, le cui cause non sono ancora ben note, in alcuni soggetti è più grave perché legato alla presenza di questa sacca acida. La terapia della malattia da reflusso gastroesofageo si basa sull'impiego di farmaci in grado di bloccare la produzione dell'acido nello stomaco.

È importante, però, anche fare attenzione alla dieta. Sarebbe preferibile fare pasti piccoli e ripetuti nel corso della giornata ed evitare le grandi abbuffate. Chi soffre di reflusso dovrebbe anche evitare caffè, cioccolato, le bevande alcoliche, le bevande gassate, i succhi di agrumi e pomodoro, i pasti eccessivamente grassi.

http://www.airge.it/
http://www.reflusso.net/



http://www.my-personaltrainer.it/dieta/dieta-reflussogastroesofageo.html

il web è pieno di siti piu' o meno " sicuri " che parlano dio questa patologia difusa in maniera capillare in tutt' Italia e oltre , questi siti sono ottimi finche l' intento rimane quello d' informarsi o levarsi alcune curiosita' ma per curarsi davvero l' unica via è quella di rivolgersi al proprio medico e alle cure e servizi inerenti date dal sistema sanitario Italiano sia in modalita Gratuita che a pagamento questo tenetevelo sempre ben presente

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