Harry Houdini il piu' grande illusionista di tutti i tempi
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Harry Houdini, pseudonimo di Ehrich Weisz (Budapest, 24 marzo 1874 – Detroit, 31 ottobre 1926), è stato un illusionista e attore statunitense.
È stato uno dei più famosi illusionisti della storia, reso celebre dalle sue fughe impossibili.
Indice
1 Biografia
1.1 L'infanzia
1.2 La carriera
1.3 Smascheratore di spiritisti
1.4 La morte
1.5 L'eredità
1.6 Ultimi sviluppi riguardo la sua morte
2 Curiosità
3 Filmografia
4 Note
5 Bibliografia
6 Altri progetti
7 Collegamenti esterni
Biografia
L'infanzia
All'età di quattro anni, Houdini si trasferì con la famiglia, originaria dell'Ungheria, negli Stati Uniti; in tale occasione i nomi furono modificati al fine di renderli più americani: il nome del bambino passò quindi da Ehrich Weisz a Erik Weiss. I Weiss dapprima vissero ad Appleton, nel Wisconsin, dove il padre Mayer Samuel Weiss prestava servizio nella locale congregazione ebraica riformata in qualità di rabbino. In seguito, nel 1887, Mayer si trasferì col figlio a New York, dove vissero in una pensione sulla 79ª strada fino a quando la famiglia non fu in grado di riunirsi in un alloggio definitivo.
La carriera
Nel 1891 Erik divenne un illusionista professionista (in realtà era un escapologo che per molti aspetti è esattamente il contrario di un illusionista); scelse il nome d'arte di Harry Houdini come tributo al mago francese Jean Eugène Robert-Houdin e riuscì nel 1913 a farlo diventare il suo nome legale.
Agli inizi la sua carriera di incantatore non riscosse un grande successo, ma gli fece incontrare nel 1893 Wilhelmina Beatrice "Bess" Rahner, anch'ella illusionista, che sposò dopo un corteggiamento durato tre settimane. Bess divenne la sua assistente di scena per tutto il resto della sua carriera.
Houdini inizialmente si applicò ai giochi di carte e alle altre arti di prestigio tradizionali - si autoproclamò il re delle carte - ma cominciò presto a sperimentare le sue evasioni. La sua grande occasione venne nel 1899, quando incontrò lo showman Martin Beck. Beck, impressionato dal numero di Houdini con le manette, gli consigliò di concentrarsi sulle evasioni e lo inserì nel circuito di spettacoli di vaudeville dell'Orpheum. Nel giro di pochi mesi si esibì nei teatri di vaudeville più rinomati degli Stati Uniti e nel 1900 andò ad esibirsi in Europa. Al suo ritorno negli Stati Uniti, quattro anni dopo, era diventato una leggenda.
Houdini in cateneNei primi vent'anni del XX secolo Houdini si esibì con grande successo in tutti gli Stati Uniti. Era capace di liberarsi da manette, catene, corde e camicie di forza, spesso penzolando da una corda o immerso nell'acqua e sotto gli occhi del pubblico.
Nel 1913 presentò quello che per molti è il suo numero più famoso, la cella della tortura cinese dell'acqua, in cui rimaneva sospeso a testa in giù in una cassa di vetro e acciaio piena d'acqua e chiusa a chiave.
Houdini nuota nella cascate del Niagara in una scena del film The Man from Beyond (1922)Svelò alcuni dei suoi trucchi nei libri scritti negli anni venti. Molti lucchetti e molte manette potevano venire aperti solo applicandovi una forza sufficiente in un modo particolare, altri potevano venire aperti con l'aiuto delle stringhe delle scarpe. A volte usava chiavi o bastoncini opportunamente nascosti. Era in grado di fuggire da un barile per il latte riempito d'acqua il cui tappo era legato ad un collare da lui indossato perché il collare poteva essere staccato dall'interno. Quando era legato da corde o da una camicia di forza, riusciva a crearsi uno spazio per muoversi dapprima allargando spalle e torace, poi allontanando appena le braccia dal corpo e quindi disarticolando le spalle. Il suo numero della camicia di forza fu inizialmente eseguito dietro un sipario, da cui lui balzava fuori nuovamente libero, ma poi Houdini scoprì che senza il sipario il pubblico era molto più affascinato dal vederlo lottare per liberarsi.
Benché non fosse facile, l'intero spettacolo di Houdini, evasioni comprese, era eseguito anche dal fratello Theo Weiss ("Dash") con lo pseudonimo di Hardeen. La più grande differenza tra i due era nel numero della camicia di forza; Houdini disarticolava entrambe le sue spalle per uscirne, Hardeen era in grado di disarticolarne una sola.
Smascheratore di spiritisti
Negli anni venti, dopo la morte dell'amata madre, Houdini dedicò le sue energie a smascherare medium e parapsicologi, un'attività che verrà poi proseguita ai nostri giorni, tra gli altri, dal prestigiatore James Randi e dalla coppia Penn & Teller. La preparazione tecnica di Houdini nelle arti della prestidigitazione gli permise di svelare frodi che avevano fino ad allora ingannato molti scienziati e accademici.
Divenne un membro del comitato di Scientific American che offriva un premio in denaro a chiunque avesse saputo dimostrare di possedere capacità soprannaturali. Grazie a lui il premio non fu mai ritirato. A mano a mano che la sua fama di "acchiappafantasmi" cresceva, Houdini iniziò a frequentare sedute spiritiche in incognito, accompagnato da un reporter e da un ufficiale di polizia. La più famosa medium che cercò di smascherare fu Mina Crandon, nota col nome di Margery. Houdini seppe riprodurre gli effetti delle sedute della Crandon, ma altri aspetti delle sedute di quest'ultima rimangono controversi. Per esempio, la comparsa della seconda mano 'teleplasmica' di Crandon non è mai stata totalmente spiegabile
Quest'attività costò a Houdini l'amicizia di Sir Arthur Conan Doyle (1859-1930), il creatore di Sherlock Holmes. Nonostante Holmes fosse un razionalista che rifiutava il soprannaturale, il suo creatore Doyle era un fervente credente nello spiritismo e si oppose pubblicamente a Houdini, rifiutandosi di credere ai suoi resoconti.
La morte
Houdini morì di peritonite, in seguito alla rottura dell'appendice, ad Halloween, il 31 ottobre 1926 all'età di cinquantadue anni. Solo due settimane prima aveva subito un colpo all'addome da uno studente di boxe della McGill University a Montreal. Questi, andandolo a trovare nel suo camerino, volle mettere alla prova i leggendari addominali di Houdini dandogli un pugno - cosa che Houdini normalmente permetteva - ma quella volta, colto di sorpresa, non ebbe il tempo di preparasi a ricevere il colpo. Nonostante ciò che poi l'opinione pubblica pensò, non fu solo il colpo a provocarne la morte
Ai funerali di Houdini, tenutisi il 4 novembre a New York, parteciparono oltre duemila persone. È stato sepolto al Machpelah Cemetery, nel quartiere del Queens, con il simbolo della Society of American Magicians scolpito nella pietra; la sua tomba si trova accanto a quella dell'adorata madre. La Society of American Magicians continua a tenere ogni anno una cerimonia in sua memoria il giorno dell'anniversario della sua morte, che comprende anche una seduta spiritica per cercare di evocare il suo spirito. L'illusionista prima di morire disse: "Se è veramente possibile a tutti tornare dall'aldilà, Harry Houdini lo farà".
L'eredità
La divina Sarah Bernhardt chiese a Houdini se, usando la sua magia, avesse potuto farle ricrescere la gamba amputata. Il presidente Roosevelt si convinse che quell'uomo doveva avere straordinarie facoltà medianiche, visto come riusciva a leggergli il pensiero. Conan Doyle, il papà di Sherlock Holmes, concluse che poteva realizzare le sue leggendarie fughe perchè capace di smaterializzarsi. E Bernard Shaw amava ripetere che la fama di quel mago era paragonabile solo a quella di Gesu' Cristo. Ma ancora oggi, in piena era tecnologica, il nome di Houdini rimane sinonimo di Magia e Mistero. Dagli stentati esordi tra i fenomeni da baraccone, fino alla consacrazione come star internazionale, ripercorrerne la vita significa raccontare una storia talmente avventurosa e strabiliante che nessuno sceneggiatore avrebbe potuto inventarsela. Era l'uomo che nessuna prigione poteva trattenere, l'unico in grado di sfidare le polizie di tutto il mondo e di evadere da ogni trappola. Persino dopo essere stato legato, ammanettato, chiuso in una cassa di legno inchiodata, incatenata e gettata in mare. Ma era anche l'uomo capace di smascherare medium truffaldini e spiritisti ciarlatani: un vero e proprio precursore del CICAP. Le sue evasioni, le sue sfide alla morte entusiasmarono milioni di persone. E quando veramente mori' nel 1926 - il 31 ottobre, Halloween, la notte in cui secondo la tradizione celtica i morti tornano sulla terra - in molti presero a dire che se c'era un uomo che poteva fuggire dall'aldilà, quell'uomo poteva essere solo Harry Houdini. A 75 anni dalla sua scomparsa, il CICAP ne celebra la memoria dedicando al grande illusionista e scettico questo ricchissimo e documentatissimo sito web (www.cicap.org/houdini) - il primo del genere in Italia - i servizi di copertina del n. 36 di Scienza & Paranormale e, attraverso Massimo Polidoro, anche due libri nuovi di zecca: Il grande Houdini (Piemme) e The Final Seance (Prometheus).
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Ehrich Weisz - questo è il primo nome di Harry Houdini, uno dei più grandi illusionisti di sempre - nasce il 24 marzo 1874 a Budapest (Ungheria).
Tra i molti prestigiatori che si sarebbero interessati allo spiritismo e avrebbero contribuito a svelarne i trucchi, il più famoso è senza dubbio lui, Houdini, il cui nome è sinonimo di magìa.
All'età di quattro anni si trasferisce con la famiglia negli Stati Uniti: in tale occasione la scrittura dei nomi viene modificata per essere resa più semplice ad una lettura "anglosassone", così il nome del piccolo Ehrich Weisz diventa Erik Weiss. La famiglia si stabilisce pprima ad Appleton, nel Wisconsin, dove il padre Mayer Samuel Weiss presta servizio nella locale congregazione ebraica riformata in qualità di rabbino. Poi nel 1887 Mayer si trasferisce a New York solo con il piccolo Erik; qui vivono in una pensione sulla 79ma strada, fino a quando la famiglia non sarà in grado di riunirsi in un alloggio definitivo.
Erik diviene un illusionista professionista nel 1891: sceglie il nome d'arte di Harry Houdini, come tributo al mago francese Jean Eugène Robert-Houdin. Due anni più tardi riesce nell'intento di far diventare Harry Houdini il proprio nome legale.
Nel 1893 conosce Wilhelmina Beatrice Rahner (in arte Bess), illusionista di cui Houdini si innamora. Dopo un corteggiamento durato tre settimane la sposa: Bess sarà la sua personale assistente di scena per tutto il resto della carriera.
Houdini inizialmente studia i giochi di carte e le arti illusionistiche tradizionali, autoproclamandosi "re delle carte". La grande occasione arriva nel 1899 quando incontra lo showman Martin Beck. Beck rimane impressionato da un numero in cui Houdini si libera da un paio di manette, tanto che gli consiglia di concentrarsi sullo studio di quella tipologia di numeri, inserendo i suoi spettacoli in un circuito di spettacoli di varietà. Nel giro di pochi mesi Houdini si esibisce nei teatri più rinomati degli Stati Uniti e nel 1900 viene chiamato ad esibirsi in Europa.
Dopo quattro anni torna negli Stati Uniti. E il suo nome è già leggenda.
Si esibisce fino agli anni '20 in tutti gli Stati Uniti, mostrando la sua straordinaria abilità nel liberarsi di manette, catene, corde e camicie di forza, spesso penzolando da una corda, o immerso nell'acqua, o sotto gli occhi del pubblico.
Il suo numero più famoso è forse la "cella della tortura cinese dell'acqua", presentato a partire dal 1913, un numero in cui Houdini rimane sospeso a testa in giù, in una cassa di vetro e acciaio, piena d'acqua e chiusa a chiave.
Sempre negli anni '20 pubblica alcuni libri in cui svela i suoi trucchi: molti lucchetti e molte manette - spiega - possono venire aperti solo applicando ad essi una forza sufficiente in un modo piuttosto particolare, altri invece possono venire aperti con l'aiuto delle stringhe delle scarpe. Altre volte Houdini usava chiavi o bastoncini opportunamente nascosti. Era in grado di fuggire da un barile per il latte riempito d'acqua il cui tappo era legato ad un collare da lui indossato, perché il collare poteva essere staccato dall'interno. Quando era legato da corde o da una camicia di forza, riusciva a crearsi uno spazio per muoversi dapprima allargando spalle e torace, poi allontanando appena le braccia dal corpo e quindi disarticolando le spalle.
Il suo numero della camicia di forza inizialmente veniva eseguito dietro un sipario, da cui il mago balzava fuori nuovamente libero; poi Houdini avrebbe realizzato che senza il sipario il pubblico sarebbe rimasto più affascinato dalla sua personale lotta per liberarsi.
Benché non fosse facile, l'intero spettacolo di Houdini - compresi i numeri di evasione - veniva eseguito anche dal fratello Theo Weiss, in arte Hardeen. La grande differenza tra i due era nel numero della camicia di forza: Houdini disarticolava entrambe le sue spalle per uscirne, Hardeen era in grado di disarticolarne una sola.
Dopo la morte della madre cui era molto legato, negli anni '20 si interessa allo spiritismo, rivolgendosi a vari medium per cercare di mettersi in contatto con lei. Dopo aver presto scoperto che chi avrebbe dovuto aiutarlo in realtà cercava di imbrogliarlo, Houdini ingaggiò una vera e propria crociata furente contro lo spiritismo, tanto che dopo pochi anni, contribuirà in modo decisivo al declino e al discredito del movimento.
Houdini era solito recarsi nelle città in cui doveva tenere qualche spettacolo con uno o due di giorni di anticipo; indossando un travestimento faceva visita ai medium più famosi della città e chiedeva di contattare famigliari mai esistiti. Appena i medium cominciavano a raccontare dettagli su questi parenti immaginari Houdini li registrava come ciarlatani. Poi, la sera dello spettacolo, Houdini rivelava le sue visite ai medium della città e raccontava per filo e per segno gli imbrogli di cui era stato vittima.
Houdini entrerà a far parte anche del comitato di indagine sui fenomeni paranormali dello "Scientific American" (una delle più antiche e prestigiose riviste di divulgazione scientifica), posizione che gli darà modo di esaminare molti medium (tra cui Nino Pecoraro, Margery e George Valiantine): diversi saranno i sotterfugi che scoprirà, usati per simulare fenomeni spiritici.
Per qualche anno Houdini intreccia un'amicizia con lo scozzese Arthur Conan Doyle; la moglie di quest'ultimo inizia a sostenere di aver ricevuto un messaggio dalla madre di Houdini: il messaggio sarebbe stato in lingua inglese, mentre la madre si esprimeva solo in ungherese; c'erano dei riferimenti al cattolicesimo, mentre lei era ebrea; infine il messaggio non conteneva particolari che solo il figlio poteva conoscere. Dopo questo episodio l'amicizia tra i due si raffredda fino a terminare. Conan Doyle rimane profondamente offeso ma Houdini di lui scriverà: "è un brav'uomo, molto brillante ma è maniacale quando si parla di spiritismo. Non essendo iniziato al mondo del mistero, non essendogli mai stati insegnati gli artifici della prestidigitazione, guadagnare la sua fiducia e ingannarlo era la cosa più semplice del mondo per chiunque".
In seguito alla rottura dell'appendice, Harry Houdini muore di peritonite all'età di 52 anni, il 31 ottobre 1926, nella notte di Halloween.
Due settimane prima aveva subito un grave colpo all'addome, causato da uno studente di boxe della McGill University a Montreal. Questi lo andò a trovare nel suo camerino per mettere alla prova i suoi leggendari addominali; Houdini normalmente permetteva questo tipo di approccio, ma quella volta venne colto di sorpresa dal pugno del ragazzo e non ebbe il tempo di preparasi a ricevere il colpo.
Sarebbe poi venuto alla luce che non fu solo il colpo a provocare la morte dell'illusionista.
Dopo i funerali (tenutisi il 4 novembre a New York) a cui partecipano oltre duemila persone, la salma di Houdini viene sepolta accanto a quella dell'adorata madre, al Machpelah Cemetery nel quartiere Queens: il simbolo della Society of American Magicians è scolpito nella pietra.
Houdini scompare lasciando una personale lancia a favore degli oppositori dello spiritismo: poco prima di morire fa un patto con la moglie Bess dicendole che se fosse stato possibile l'avrebbe contattata dall'aldilà utilizzando un messaggio in codice convenuto tra loro due soli. Ogni notte di Halloween, per i successivi dieci anni, Bess avrebbe tenuto una seduta spiritica per verificare tale patto. Dopo l'ennesima fallimentare seduta, sul tetto del Knickerbocker Hotel di Los Angeles, nel 1936, Bess spegne la candela che aveva arso accanto alla fotografia di Houdini sin dal momento della sua morte.
Da allora sono numerosi i medium che hanno affermato di aver ricevuto messaggi da Houdini: nessuno ad ha tuttavia fornito la minima prova che ciò sia vero. Il giorno dell'anniversario della morte, ogni anno, la Society of American Magicians tiene una cerimonia in memoria di Harry Houdini che comprende una seduta spiritica per cercare di evocare il suo spirito.
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Harry Houdini in realtà era lo pseudonimo del sig. Erick Weiss nato a Budapest il 24 marzo 1874.
Quando era ancora in tenera età Erick si trasferì negli Stati Uniti con i genitori, perchè il padre (rabbino Dottor Samuel) aveva trovato un lavoro ad Appleton, nel Wisconsin.
Più tardi la famiglia si trasferì in via definitiva a New York.
A 15 anni il giovane Erick lavorava a Broadway in una fabbrica di cravatte e spendeva il suo tempo libero leggendo e rileggendo vecchi libri di famosi prestigiatori famosi, tra i suoi preferiti vi erano Pinetti e Bosco (trattati nelle puntate precedenti), nonchè Robert Houdin, personaggio da lui ammiratissimo e dal quale trasse il suo nome d'arte.
Fu un amico di Erick a suggerirgli il nome Houdini; bastava aggiungere una "i" al nome del loro idolo comune, e di qui tutto ebbe inizio.
Erick iniziò la sua carriera a 17 anni assieme all'amico Jack, all'inizio certo non era un mago di prestigio e si accontentava di tirare su pochi spiccioli facendo degli spettacoli magici in giro per le birrerie, una sera qui una la, per fare questo aveva abbandonato il suo lavoro al cravattificio facendo un vero e proprio salto nel buio.
Erick cambiò il suo nome in Harry in modo quasi naturale, seguendo il gioco dei nomi quasi omofoni.
Dopo qualche tempo passato a raccimolare spiccioli Jack abbandonò la carriera e venne sostituito dal fratello di Houdini, Theo.
Fu così che nacque la coppia chiamata "The Houdini Brothers", i due si fecero presto conoscere grazie ad alcuni numeri che i grandi prestigiatori europei presentavano già da tempo in giro per i teatri, tuttavia anche Theo abbandonò presto la carriera e fu a sua volta rimpiazzato da Bess, la moglie di Harry; donna molto agile e magra, era la partner perfetta per i vari giochi di trasformismo ed escapologia.
Da quel momento Harry divenne per tutti "The Great Houdini".
La coppia collaborò a lungo con il "Welsh Brother's Circus" ma la fama per loro era ancora un miraggio. Nel tempo libero Harry si occupava della venditadi sapone e pettini per allungarsi lo stipendio, il che gli permetteva anche di mettere a punto dei numeri nuovi, quelli che lo portarono al successo; i giochi con le manette e con i luchetti.
Un giorno sul "Times", noto giornale ancora oggi, apparve un articolo nel quale si diceva che un tale, certo Harry Houdini aveva sfidato la polizia locale, riuscendo a liberarsi dalle manette d'ordinanza; era il 1895 e l'esibizione era destinata a portare una fama mondiale!
Durante un soggiorno in Canada Harry trovò il modo di rendere vani i legami della camicia di forza ma non riuscì a farne un numero che convincesse gli impresari.
Erano ancora anni duri per gli Houdini, tutti i prestigiatori e i grandi maghi famosi dell'epoca rifiutarono di scritturarli, costringendo così la coppia ad esibirsi in prestazioni non certo alla loro altezza.
Finalmente durante un'esibizione in una sala di Saint-Paul Houdini fece l'incontro della sua vita, incontrò un certo Martin Beck, grande showman dell'epoca; davanti ai suoi occhi Harry fece il numero dell'evasione dalle manette e da allora la stampa iniziò ad incorniciarlo come "Re delle evasioni", il suo nome cominciò così a rimbalzare da un capo all'altro dell'America e per non perdere la fama Harry invitava il suo pubblico ad escogitare qualsiasi mezzo di costrizione tradizionale o costruito appositamente per imprigionarlo...inutile dire che il mago riuscì sempre ad evadere da qualsiasi lucchetto-catena-manetta che gli fu proposta, proprio sotto gli occhi increduli degli spettatori.
Per Harry e la moglie era il successo tanto desiderato e la ricchezza non tardò a bussare alla loro porta, si dice che nel 1900 il compenso di Harry era di 7.000 dollari a settimana...una cifra da capogiro!
Dopo questo lancio americano Harry decise di andare in Inghilterra, luogo in cui fece parlare di se stesso ancora prima del primo spettacolo, grazie ad una fuga da Scotland Yard famosa ancora oggi.
Di qui in avanti Harry accetterà tutte le sfide che gli verranno proposte nell'intera Europa e persino il "Washington Time" scrisse di lui che soltanto un presidente degli Stati Uniti poteva attirare una folla maggiore di quanta ne attirasse Houdini.Dopo essersi spostato per un paio d'anni in Russia e Siberia, Houdini decise di tornare in America per ridare colore al suo mito, e per l'occasione fece qualcosa di immortale:
si fece rinchiudere nella cella della morte delle prigioni di stato di Washington.
Era completamente nudo e i suoi vestiti erano chiusi in un'altra cella; nonostante le prime apparenti difficoltà Harry riuscì ad aprire la sua cella e quelle di tutti gli altri detenuti, quindi li fece cambiare di posto, si rivestì, entrò nuovamente nella sua cella e vi si rinchiuse....il tutto nel tempo incredibile di 24 minuti esatti!!!
Nella sua incredibile carriera ci furono anche alcuni incidenti di percorso di notevole importanza, uno dei più clamorosi fu questo:
Houdini era incatenato e chiuso in una cassa, la quale doveva essere agganciata ad una gru, sollevata e gettata nelle acque ghiacciate del fiume Hudson; per agganciare i cavi della gru vennero praticati dei fori nella cassa stessa, il che ovviamente comportava il fatto che la cassa si riempisse d'acqua piuttosto in fretta, lo scopo del numero era quello di evadere dalla cassa chiusa prima che questa affondasse, dando così la morte sicura al mago.
Durante lo svoglimento della prova però ecco l'imprevisto....una fune si spezza e la cassa cade rovinosamente nell'acqua facendosi trasportare dalle acque ghiacciate del fiume. Houdini riesce ugualmente a liberarsi dalle catene, ma il problema fu, a quel punto, quello di ritrovare l'uscita. Sfruttando tutto il suo sangue freddo e la poca aria a disposizione Harry riuscì ad evadere, dopo alcune ore di panico....peccato che ad attenderlo sulla riva del fiume non vi era più nessuno, tutti certi della sua morte andarono a preparare i trafiletti per annunciare la sua scomparsa. Invece il giorno seguente fu un trionfo di prime pagine per l'escapologista più famoso del mondo!Un banale incidente gli costò tuttavia la vita;
dopo uno spettacolo al Teatro Princess di Montreal alcuni studenti universitari, per i quali Houdini aveva tenuto una conferenza lo visitarono nel suo camerino. E' probabile che fossero ubriachi, pensarono infatti di sfidarlo dandogli un colpo mortale; sopravvalutando la sua forza fisica lo studente J. Gordon Whitehead lo colpì nel basso ventre, procurando ad Houdini lesioni dolorosissime che lo fecero soffrire per un'intera settimana, mentre si trasferiva a Detroit per lo spettacolo successivo.
C'è chi sostiene che l'episodiio degli studenti sia frutto di pura fantasia, ma è altrettanto vero che durante il primo spettacolo dopo l'incidente Houdini svenne nei camerini. Il medico, dopo averlo visitato gli diagnosticò una peritonite ed ordinò di trasportarlo immediatamente all'ospedale per essere operato, ma il mago rifiutò.
"Non voglio deludere il mio pubblico" disse "sono venuti qui per me e mi avranno".
Fu così che iniziò l'ultimo tragico spettacolo del mago Harry Houdini.
Lo spettacolo prese forma come sempre, fino al numero della pagoda cinese
In questo numero il mago viene legato con delle manette e delle spesse catene, le quali vengono tenute ferme da dei lucchetti altrettanto spessi, il mago ha poi i piedi chiusi in una gogna e viene calato a testa in giù in una vasca contenente circa 1000 litri d'acqua; all'esterno sono presenti 2 persone muniti di apposite asce x poter rompere il vetro in caso di emergenza; solitamente il mago dopo un lasso di tempo di 3-4 minuti riappare all'esterno della cassa, ma non fu questa la sorte di Houdini; manette, catene, gogna, argano e giù nell'acqua...passano 1-2-3 minuti, le asce si sollevano per dare più suspance al pubblico, ma il mago non appare...le lance sfondano il vetro e 1000 litri di acqua si riversano su palcoscenico e pubblico, il mago viene estratto ancora in vita, portato all'ospedale ed operato immediatamente, ma dopo l'operazione la febbre aumenta di giorno in giorno, si esegue un nuovo intervento chirurgico ma Houdini muore il 31 ottobre 1926, nella notte di Halloween.
Il corpo fu seppellito in una bara di acciaio che lui spesso utilizzava per i suoi numeri e dalla quale riusciva puntualmente ad evadere.
Sir Arthur Conan Doyle al funerale disse: "scommetto che non è più nella bara e che ne è già uscito", ma questa volta non fu così e nemmeno il suo spirito non riuscì ad evadere.
Si dice che Houdini avesse stipulato un accordo con la moglie, secondo il quale avrebbe tentato in tutti i modi di dare sue notizie tramite vari medium e utilizzando un codice conosciuto solo da loro 2.
Per 10 anni Bess provò ogni notte di halloween a mettersi in contatto col defunto marito, assistita da medium, ricercatori, studiosi di ogni parte del mondo, ma non ci fu mai un esito positivo...cosa questa che rafforzò ancora di più il mistero attorno al suo personaggio.
Uno sguardo ai numeri di Houdini:
La fama di Harry non derivò tanto dalla sua abilità di prestigiatore, ma dalla sua grande abilità di escapologista; egli riusciva infatti ad evadere da ogni prigione.
La prima parte dei suoi spettacoli era dedicata a normali giochi di prestigio, ma era la seconda parte a fare scalpore; in questa infatti egli sfidava il pubblico, la polizia, i fabbricanti di lucchetti e serrature. Famoso fu il suo "trucco dell'ago", che consisteva nell'ingoiare una sessantina di aghi insieme a una quindicina di metri di filo, per poi far uscire dalla bocca tutti quanti gli aghi regolarmente infilati sul filo stesso.
Spettacolare era poi il numero della "sparizione di un elefante in carne ed ossa", seguita dal celebre numero di evasione dalle manette ed infine l'evasione dalla "water torture cell" (chiamata oggi pagoda cinese)
e l'"evasione dal bidone del latte".
Il 5 agosto 1926 si fece chiudere in un baule che fu immerso nella piscina dell'hotel Shelton di New York, rimase rinchiuso sott'acqua per 1 ora e 31 minuti prima di riemergere.
Houdini riusciva ad evadere da un baule sigillato, immerso nell'acqua di un fiume, lasciando intatti i lucchetti.
E' importante ricordare che verso la fine della sua carriera Houdini si dedicò a demistificare i cosiddetti medium.
Egli volle dimostrare come i loro grandi misteri consistessero in facili giochi di prestigio. A sostegno della sua tesi, alla presenza di membri della Società Metapsichica di New York, di vescovi e ministri del culto della New York Federation of Churches, egli si esibì al Palace Theatre, riuscendo a dimostrare come ogni persona, a conoscenza del "trucco", potesse estorcere denaro al prossimo sfruttando fenomeni di telecinesi, levitazioni ed effetti ectoplasmatici. Infine, a riprova che per tali manifestazioni si potesse dire: "sono falsità al cento per cento" offrì la cospicua somma di 5000 dollari al medium che, in sua presenza, riuscisse a dimostrare la vantata scientificità dei suoi esperimenti, inutile dire che i soldi rimasero nelle tasche del mago.
Scrisse inoltre una serie di articoli raccolti sotto il titolo di "The Right Way To Do Wong" e "Handcuff Secrets" nei quali smascherò le frodi e gli imbrogli dei medium e dei bari, dei falsificatori di banconote e di tutti i truffatori in generale.
Di fronte a Houdini ogni mago nel mondo si può soltanto inchinare, tanta fu la sua fama; riportata ancora oggi (dopo più di 70 anni) viene ricordata anche nel linguaggio americano tramite il termine "to houdinize" sinonimo di "darsi alla fuga".
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Harry Houdini, pseudonimo di Ehrich Weisz (Budapest, 24 marzo 1874 – Detroit, 31 ottobre 1926), è stato un illusionista e attore statunitense.
È stato uno dei più famosi illusionisti della storia, reso celebre dalle sue fughe impossibili.
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1 Biografia
1.1 L'infanzia
1.2 La carriera
1.3 Smascheratore di spiritisti
1.4 La morte
1.5 L'eredità
1.6 Ultimi sviluppi riguardo la sua morte
2 Curiosità
3 Filmografia
4 Note
5 Bibliografia
6 Altri progetti
7 Collegamenti esterni
Biografia
L'infanzia
All'età di quattro anni, Houdini si trasferì con la famiglia, originaria dell'Ungheria, negli Stati Uniti; in tale occasione i nomi furono modificati al fine di renderli più americani: il nome del bambino passò quindi da Ehrich Weisz a Erik Weiss. I Weiss dapprima vissero ad Appleton, nel Wisconsin, dove il padre Mayer Samuel Weiss prestava servizio nella locale congregazione ebraica riformata in qualità di rabbino. In seguito, nel 1887, Mayer si trasferì col figlio a New York, dove vissero in una pensione sulla 79ª strada fino a quando la famiglia non fu in grado di riunirsi in un alloggio definitivo.
La carriera
Nel 1891 Erik divenne un illusionista professionista (in realtà era un escapologo che per molti aspetti è esattamente il contrario di un illusionista); scelse il nome d'arte di Harry Houdini come tributo al mago francese Jean Eugène Robert-Houdin e riuscì nel 1913 a farlo diventare il suo nome legale.
Agli inizi la sua carriera di incantatore non riscosse un grande successo, ma gli fece incontrare nel 1893 Wilhelmina Beatrice "Bess" Rahner, anch'ella illusionista, che sposò dopo un corteggiamento durato tre settimane. Bess divenne la sua assistente di scena per tutto il resto della sua carriera.
Houdini inizialmente si applicò ai giochi di carte e alle altre arti di prestigio tradizionali - si autoproclamò il re delle carte - ma cominciò presto a sperimentare le sue evasioni. La sua grande occasione venne nel 1899, quando incontrò lo showman Martin Beck. Beck, impressionato dal numero di Houdini con le manette, gli consigliò di concentrarsi sulle evasioni e lo inserì nel circuito di spettacoli di vaudeville dell'Orpheum. Nel giro di pochi mesi si esibì nei teatri di vaudeville più rinomati degli Stati Uniti e nel 1900 andò ad esibirsi in Europa. Al suo ritorno negli Stati Uniti, quattro anni dopo, era diventato una leggenda.
Houdini in cateneNei primi vent'anni del XX secolo Houdini si esibì con grande successo in tutti gli Stati Uniti. Era capace di liberarsi da manette, catene, corde e camicie di forza, spesso penzolando da una corda o immerso nell'acqua e sotto gli occhi del pubblico.
Nel 1913 presentò quello che per molti è il suo numero più famoso, la cella della tortura cinese dell'acqua, in cui rimaneva sospeso a testa in giù in una cassa di vetro e acciaio piena d'acqua e chiusa a chiave.
Houdini nuota nella cascate del Niagara in una scena del film The Man from Beyond (1922)Svelò alcuni dei suoi trucchi nei libri scritti negli anni venti. Molti lucchetti e molte manette potevano venire aperti solo applicandovi una forza sufficiente in un modo particolare, altri potevano venire aperti con l'aiuto delle stringhe delle scarpe. A volte usava chiavi o bastoncini opportunamente nascosti. Era in grado di fuggire da un barile per il latte riempito d'acqua il cui tappo era legato ad un collare da lui indossato perché il collare poteva essere staccato dall'interno. Quando era legato da corde o da una camicia di forza, riusciva a crearsi uno spazio per muoversi dapprima allargando spalle e torace, poi allontanando appena le braccia dal corpo e quindi disarticolando le spalle. Il suo numero della camicia di forza fu inizialmente eseguito dietro un sipario, da cui lui balzava fuori nuovamente libero, ma poi Houdini scoprì che senza il sipario il pubblico era molto più affascinato dal vederlo lottare per liberarsi.
Benché non fosse facile, l'intero spettacolo di Houdini, evasioni comprese, era eseguito anche dal fratello Theo Weiss ("Dash") con lo pseudonimo di Hardeen. La più grande differenza tra i due era nel numero della camicia di forza; Houdini disarticolava entrambe le sue spalle per uscirne, Hardeen era in grado di disarticolarne una sola.
Smascheratore di spiritisti
Negli anni venti, dopo la morte dell'amata madre, Houdini dedicò le sue energie a smascherare medium e parapsicologi, un'attività che verrà poi proseguita ai nostri giorni, tra gli altri, dal prestigiatore James Randi e dalla coppia Penn & Teller. La preparazione tecnica di Houdini nelle arti della prestidigitazione gli permise di svelare frodi che avevano fino ad allora ingannato molti scienziati e accademici.
Divenne un membro del comitato di Scientific American che offriva un premio in denaro a chiunque avesse saputo dimostrare di possedere capacità soprannaturali. Grazie a lui il premio non fu mai ritirato. A mano a mano che la sua fama di "acchiappafantasmi" cresceva, Houdini iniziò a frequentare sedute spiritiche in incognito, accompagnato da un reporter e da un ufficiale di polizia. La più famosa medium che cercò di smascherare fu Mina Crandon, nota col nome di Margery. Houdini seppe riprodurre gli effetti delle sedute della Crandon, ma altri aspetti delle sedute di quest'ultima rimangono controversi. Per esempio, la comparsa della seconda mano 'teleplasmica' di Crandon non è mai stata totalmente spiegabile
Quest'attività costò a Houdini l'amicizia di Sir Arthur Conan Doyle (1859-1930), il creatore di Sherlock Holmes. Nonostante Holmes fosse un razionalista che rifiutava il soprannaturale, il suo creatore Doyle era un fervente credente nello spiritismo e si oppose pubblicamente a Houdini, rifiutandosi di credere ai suoi resoconti.
La morte
Houdini morì di peritonite, in seguito alla rottura dell'appendice, ad Halloween, il 31 ottobre 1926 all'età di cinquantadue anni. Solo due settimane prima aveva subito un colpo all'addome da uno studente di boxe della McGill University a Montreal. Questi, andandolo a trovare nel suo camerino, volle mettere alla prova i leggendari addominali di Houdini dandogli un pugno - cosa che Houdini normalmente permetteva - ma quella volta, colto di sorpresa, non ebbe il tempo di preparasi a ricevere il colpo. Nonostante ciò che poi l'opinione pubblica pensò, non fu solo il colpo a provocarne la morte
Ai funerali di Houdini, tenutisi il 4 novembre a New York, parteciparono oltre duemila persone. È stato sepolto al Machpelah Cemetery, nel quartiere del Queens, con il simbolo della Society of American Magicians scolpito nella pietra; la sua tomba si trova accanto a quella dell'adorata madre. La Society of American Magicians continua a tenere ogni anno una cerimonia in sua memoria il giorno dell'anniversario della sua morte, che comprende anche una seduta spiritica per cercare di evocare il suo spirito. L'illusionista prima di morire disse: "Se è veramente possibile a tutti tornare dall'aldilà, Harry Houdini lo farà".
L'eredità
Houdini lasciò un'ultima lancia nelle mani degli oppositori dello spiritismo: poco prima di morire fece un patto con la moglie Bess dicendole che se fosse stato possibile l'avrebbe contattata tramite un messaggio in codice convenuto tra loro due. Ogni notte di Halloween, per i successivi dieci anni, Bess tenne una seduta spiritica per verificare il patto. Nel 1936, dopo un'ultima fallimentare seduta sul tetto del Knickerbocker Hotel di Los Angeles, spense la candela che aveva arso accanto alla fotografia di Houdini sin dal momento della sua morte. Tuttavia, il medium Arthur Ford riferì che la comunicazione del "codice Houdini" alla moglie Beatrice sarebbe avvenuta nel 1928 dopo alcune sedute spiritiche. [3]
Ultimi sviluppi riguardo la sua morte
Nel marzo del 2007, George Hardeen, un pronipote del grande illusionista, ha riportato alla ribalta la tesi della morte per avvelenamento (già avanzata da alcuni il giorno del funerale) perpetrata presumibilmente da sostenitori dello spiritismo. Per determinare l'effettiva causa della morte Hardeen ha quindi chiesto l'esumazione di Houdini ed ha ingaggiato due famosi medici legali.
Curiosità
Questa sezione contiene «curiosità» da riorganizzare.
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Contribuisci a migliorarla integrando se possibile le informazioni nel corpo della voce e rimuovendo quelle inappropriate.
Le poste americane hanno emesso un francobollo dedicato a Houdini il 3 luglio 2002; raffigura uno dei suoi cartelloni preferiti.
Harry Houdini ha anche una stella sulla Hollywood Walk of Fame, al 7001 di Hollywood Boulevard. Ha recitato in cinque film muti e ne scrisse qualcuno.
Il personaggio Esperimento 604 nella serie animata nata dal lungometraggio d'animazione Disney Lilo & Stitch è stato battezzato Houdini in suo onore.
Sono seguite polemiche in seguito alla decisione dell'Outagamie Museum di Appleton di rivelare al pubblico i dettagli di come Houdini eseguiva il numero della metamorfosi.
Nell'album The Dreaming, la cantautrice Kate Bush dedica una canzone a Houdini.
Nel 1924 lo scrittore Howard Phillips Lovecraft scrisse, su commissione di Houdini, il racconto "Under the pyramids", che fu pubblicato a nome di Houdini.
Nell'album Beyond the Sea dei Dark Moor c'è una canzone intitolata "Houdini's Great Escapade".
Il gruppo elettronico canadese "Kon Kan" nel 1989 ha inciso una popolare canzone synthesizer-pop chiamata appunto "Harry Houdini". Il disco aveva un video con delle immagini che facevano vedere alcune esibizioni del famoso illusionista.
Filmografia [modifica]
Nel 1953 uscì nelle sale cinematografiche Il mago Houdini, con Tony Curtis nei panni di Houdini. Molti degli equivoci legati alla vita e alla morte di Houdini sono legati a questo film. Ad esempio, nel film il protagonista muore nella cassa della tortura cinese dell'acqua e non per la più prosaica peritonite. In realtà il finale del film è ambiguo, perché nell'ultima scena il mago è ancora vivo, anche se malconcio.
Nel 1976 Melville Shavelson dirige Il grande Houdini, con Paul Michael Glaser.
Nel film televisivo del 1998 Houdini viene interpretato da Johnathon Schaech.
Nel 2007 la regista australiana Gillian Armstrong ha realizzato il film Houdini - L'ultimo mago, con Guy Pearce e Catherine Zeta-Jones. Il film, uscito nelle sale italiane il 24 aprile 2009, è ambientato negli anni '20 e ripercorre uno spaccato della vita del celebre illusionista.
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Ultimi sviluppi riguardo la sua morte
Nel marzo del 2007, George Hardeen, un pronipote del grande illusionista, ha riportato alla ribalta la tesi della morte per avvelenamento (già avanzata da alcuni il giorno del funerale) perpetrata presumibilmente da sostenitori dello spiritismo. Per determinare l'effettiva causa della morte Hardeen ha quindi chiesto l'esumazione di Houdini ed ha ingaggiato due famosi medici legali.
Curiosità
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Le poste americane hanno emesso un francobollo dedicato a Houdini il 3 luglio 2002; raffigura uno dei suoi cartelloni preferiti.
Harry Houdini ha anche una stella sulla Hollywood Walk of Fame, al 7001 di Hollywood Boulevard. Ha recitato in cinque film muti e ne scrisse qualcuno.
Il personaggio Esperimento 604 nella serie animata nata dal lungometraggio d'animazione Disney Lilo & Stitch è stato battezzato Houdini in suo onore.
Sono seguite polemiche in seguito alla decisione dell'Outagamie Museum di Appleton di rivelare al pubblico i dettagli di come Houdini eseguiva il numero della metamorfosi.
Nell'album The Dreaming, la cantautrice Kate Bush dedica una canzone a Houdini.
Nel 1924 lo scrittore Howard Phillips Lovecraft scrisse, su commissione di Houdini, il racconto "Under the pyramids", che fu pubblicato a nome di Houdini.
Nell'album Beyond the Sea dei Dark Moor c'è una canzone intitolata "Houdini's Great Escapade".
Il gruppo elettronico canadese "Kon Kan" nel 1989 ha inciso una popolare canzone synthesizer-pop chiamata appunto "Harry Houdini". Il disco aveva un video con delle immagini che facevano vedere alcune esibizioni del famoso illusionista.
Filmografia [modifica]
Nel 1953 uscì nelle sale cinematografiche Il mago Houdini, con Tony Curtis nei panni di Houdini. Molti degli equivoci legati alla vita e alla morte di Houdini sono legati a questo film. Ad esempio, nel film il protagonista muore nella cassa della tortura cinese dell'acqua e non per la più prosaica peritonite. In realtà il finale del film è ambiguo, perché nell'ultima scena il mago è ancora vivo, anche se malconcio.
Nel 1976 Melville Shavelson dirige Il grande Houdini, con Paul Michael Glaser.
Nel film televisivo del 1998 Houdini viene interpretato da Johnathon Schaech.
Nel 2007 la regista australiana Gillian Armstrong ha realizzato il film Houdini - L'ultimo mago, con Guy Pearce e Catherine Zeta-Jones. Il film, uscito nelle sale italiane il 24 aprile 2009, è ambientato negli anni '20 e ripercorre uno spaccato della vita del celebre illusionista.
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VARIE DA INTERNET
La divina Sarah Bernhardt chiese a Houdini se, usando la sua magia, avesse potuto farle ricrescere la gamba amputata. Il presidente Roosevelt si convinse che quell'uomo doveva avere straordinarie facoltà medianiche, visto come riusciva a leggergli il pensiero. Conan Doyle, il papà di Sherlock Holmes, concluse che poteva realizzare le sue leggendarie fughe perchè capace di smaterializzarsi. E Bernard Shaw amava ripetere che la fama di quel mago era paragonabile solo a quella di Gesu' Cristo. Ma ancora oggi, in piena era tecnologica, il nome di Houdini rimane sinonimo di Magia e Mistero. Dagli stentati esordi tra i fenomeni da baraccone, fino alla consacrazione come star internazionale, ripercorrerne la vita significa raccontare una storia talmente avventurosa e strabiliante che nessuno sceneggiatore avrebbe potuto inventarsela. Era l'uomo che nessuna prigione poteva trattenere, l'unico in grado di sfidare le polizie di tutto il mondo e di evadere da ogni trappola. Persino dopo essere stato legato, ammanettato, chiuso in una cassa di legno inchiodata, incatenata e gettata in mare. Ma era anche l'uomo capace di smascherare medium truffaldini e spiritisti ciarlatani: un vero e proprio precursore del CICAP. Le sue evasioni, le sue sfide alla morte entusiasmarono milioni di persone. E quando veramente mori' nel 1926 - il 31 ottobre, Halloween, la notte in cui secondo la tradizione celtica i morti tornano sulla terra - in molti presero a dire che se c'era un uomo che poteva fuggire dall'aldilà, quell'uomo poteva essere solo Harry Houdini. A 75 anni dalla sua scomparsa, il CICAP ne celebra la memoria dedicando al grande illusionista e scettico questo ricchissimo e documentatissimo sito web (www.cicap.org/houdini) - il primo del genere in Italia - i servizi di copertina del n. 36 di Scienza & Paranormale e, attraverso Massimo Polidoro, anche due libri nuovi di zecca: Il grande Houdini (Piemme) e The Final Seance (Prometheus).
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Ehrich Weisz - questo è il primo nome di Harry Houdini, uno dei più grandi illusionisti di sempre - nasce il 24 marzo 1874 a Budapest (Ungheria).
Tra i molti prestigiatori che si sarebbero interessati allo spiritismo e avrebbero contribuito a svelarne i trucchi, il più famoso è senza dubbio lui, Houdini, il cui nome è sinonimo di magìa.
All'età di quattro anni si trasferisce con la famiglia negli Stati Uniti: in tale occasione la scrittura dei nomi viene modificata per essere resa più semplice ad una lettura "anglosassone", così il nome del piccolo Ehrich Weisz diventa Erik Weiss. La famiglia si stabilisce pprima ad Appleton, nel Wisconsin, dove il padre Mayer Samuel Weiss presta servizio nella locale congregazione ebraica riformata in qualità di rabbino. Poi nel 1887 Mayer si trasferisce a New York solo con il piccolo Erik; qui vivono in una pensione sulla 79ma strada, fino a quando la famiglia non sarà in grado di riunirsi in un alloggio definitivo.
Erik diviene un illusionista professionista nel 1891: sceglie il nome d'arte di Harry Houdini, come tributo al mago francese Jean Eugène Robert-Houdin. Due anni più tardi riesce nell'intento di far diventare Harry Houdini il proprio nome legale.
Nel 1893 conosce Wilhelmina Beatrice Rahner (in arte Bess), illusionista di cui Houdini si innamora. Dopo un corteggiamento durato tre settimane la sposa: Bess sarà la sua personale assistente di scena per tutto il resto della carriera.
Houdini inizialmente studia i giochi di carte e le arti illusionistiche tradizionali, autoproclamandosi "re delle carte". La grande occasione arriva nel 1899 quando incontra lo showman Martin Beck. Beck rimane impressionato da un numero in cui Houdini si libera da un paio di manette, tanto che gli consiglia di concentrarsi sullo studio di quella tipologia di numeri, inserendo i suoi spettacoli in un circuito di spettacoli di varietà. Nel giro di pochi mesi Houdini si esibisce nei teatri più rinomati degli Stati Uniti e nel 1900 viene chiamato ad esibirsi in Europa.
Dopo quattro anni torna negli Stati Uniti. E il suo nome è già leggenda.
Si esibisce fino agli anni '20 in tutti gli Stati Uniti, mostrando la sua straordinaria abilità nel liberarsi di manette, catene, corde e camicie di forza, spesso penzolando da una corda, o immerso nell'acqua, o sotto gli occhi del pubblico.
Il suo numero più famoso è forse la "cella della tortura cinese dell'acqua", presentato a partire dal 1913, un numero in cui Houdini rimane sospeso a testa in giù, in una cassa di vetro e acciaio, piena d'acqua e chiusa a chiave.
Sempre negli anni '20 pubblica alcuni libri in cui svela i suoi trucchi: molti lucchetti e molte manette - spiega - possono venire aperti solo applicando ad essi una forza sufficiente in un modo piuttosto particolare, altri invece possono venire aperti con l'aiuto delle stringhe delle scarpe. Altre volte Houdini usava chiavi o bastoncini opportunamente nascosti. Era in grado di fuggire da un barile per il latte riempito d'acqua il cui tappo era legato ad un collare da lui indossato, perché il collare poteva essere staccato dall'interno. Quando era legato da corde o da una camicia di forza, riusciva a crearsi uno spazio per muoversi dapprima allargando spalle e torace, poi allontanando appena le braccia dal corpo e quindi disarticolando le spalle.
Il suo numero della camicia di forza inizialmente veniva eseguito dietro un sipario, da cui il mago balzava fuori nuovamente libero; poi Houdini avrebbe realizzato che senza il sipario il pubblico sarebbe rimasto più affascinato dalla sua personale lotta per liberarsi.
Benché non fosse facile, l'intero spettacolo di Houdini - compresi i numeri di evasione - veniva eseguito anche dal fratello Theo Weiss, in arte Hardeen. La grande differenza tra i due era nel numero della camicia di forza: Houdini disarticolava entrambe le sue spalle per uscirne, Hardeen era in grado di disarticolarne una sola.
Dopo la morte della madre cui era molto legato, negli anni '20 si interessa allo spiritismo, rivolgendosi a vari medium per cercare di mettersi in contatto con lei. Dopo aver presto scoperto che chi avrebbe dovuto aiutarlo in realtà cercava di imbrogliarlo, Houdini ingaggiò una vera e propria crociata furente contro lo spiritismo, tanto che dopo pochi anni, contribuirà in modo decisivo al declino e al discredito del movimento.
Houdini era solito recarsi nelle città in cui doveva tenere qualche spettacolo con uno o due di giorni di anticipo; indossando un travestimento faceva visita ai medium più famosi della città e chiedeva di contattare famigliari mai esistiti. Appena i medium cominciavano a raccontare dettagli su questi parenti immaginari Houdini li registrava come ciarlatani. Poi, la sera dello spettacolo, Houdini rivelava le sue visite ai medium della città e raccontava per filo e per segno gli imbrogli di cui era stato vittima.
Houdini entrerà a far parte anche del comitato di indagine sui fenomeni paranormali dello "Scientific American" (una delle più antiche e prestigiose riviste di divulgazione scientifica), posizione che gli darà modo di esaminare molti medium (tra cui Nino Pecoraro, Margery e George Valiantine): diversi saranno i sotterfugi che scoprirà, usati per simulare fenomeni spiritici.
Per qualche anno Houdini intreccia un'amicizia con lo scozzese Arthur Conan Doyle; la moglie di quest'ultimo inizia a sostenere di aver ricevuto un messaggio dalla madre di Houdini: il messaggio sarebbe stato in lingua inglese, mentre la madre si esprimeva solo in ungherese; c'erano dei riferimenti al cattolicesimo, mentre lei era ebrea; infine il messaggio non conteneva particolari che solo il figlio poteva conoscere. Dopo questo episodio l'amicizia tra i due si raffredda fino a terminare. Conan Doyle rimane profondamente offeso ma Houdini di lui scriverà: "è un brav'uomo, molto brillante ma è maniacale quando si parla di spiritismo. Non essendo iniziato al mondo del mistero, non essendogli mai stati insegnati gli artifici della prestidigitazione, guadagnare la sua fiducia e ingannarlo era la cosa più semplice del mondo per chiunque".
In seguito alla rottura dell'appendice, Harry Houdini muore di peritonite all'età di 52 anni, il 31 ottobre 1926, nella notte di Halloween.
Due settimane prima aveva subito un grave colpo all'addome, causato da uno studente di boxe della McGill University a Montreal. Questi lo andò a trovare nel suo camerino per mettere alla prova i suoi leggendari addominali; Houdini normalmente permetteva questo tipo di approccio, ma quella volta venne colto di sorpresa dal pugno del ragazzo e non ebbe il tempo di preparasi a ricevere il colpo.
Sarebbe poi venuto alla luce che non fu solo il colpo a provocare la morte dell'illusionista.
Dopo i funerali (tenutisi il 4 novembre a New York) a cui partecipano oltre duemila persone, la salma di Houdini viene sepolta accanto a quella dell'adorata madre, al Machpelah Cemetery nel quartiere Queens: il simbolo della Society of American Magicians è scolpito nella pietra.
Houdini scompare lasciando una personale lancia a favore degli oppositori dello spiritismo: poco prima di morire fa un patto con la moglie Bess dicendole che se fosse stato possibile l'avrebbe contattata dall'aldilà utilizzando un messaggio in codice convenuto tra loro due soli. Ogni notte di Halloween, per i successivi dieci anni, Bess avrebbe tenuto una seduta spiritica per verificare tale patto. Dopo l'ennesima fallimentare seduta, sul tetto del Knickerbocker Hotel di Los Angeles, nel 1936, Bess spegne la candela che aveva arso accanto alla fotografia di Houdini sin dal momento della sua morte.
Da allora sono numerosi i medium che hanno affermato di aver ricevuto messaggi da Houdini: nessuno ad ha tuttavia fornito la minima prova che ciò sia vero. Il giorno dell'anniversario della morte, ogni anno, la Society of American Magicians tiene una cerimonia in memoria di Harry Houdini che comprende una seduta spiritica per cercare di evocare il suo spirito.
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Harry Houdini in realtà era lo pseudonimo del sig. Erick Weiss nato a Budapest il 24 marzo 1874.
Quando era ancora in tenera età Erick si trasferì negli Stati Uniti con i genitori, perchè il padre (rabbino Dottor Samuel) aveva trovato un lavoro ad Appleton, nel Wisconsin.
Più tardi la famiglia si trasferì in via definitiva a New York.
A 15 anni il giovane Erick lavorava a Broadway in una fabbrica di cravatte e spendeva il suo tempo libero leggendo e rileggendo vecchi libri di famosi prestigiatori famosi, tra i suoi preferiti vi erano Pinetti e Bosco (trattati nelle puntate precedenti), nonchè Robert Houdin, personaggio da lui ammiratissimo e dal quale trasse il suo nome d'arte.
Fu un amico di Erick a suggerirgli il nome Houdini; bastava aggiungere una "i" al nome del loro idolo comune, e di qui tutto ebbe inizio.
Erick iniziò la sua carriera a 17 anni assieme all'amico Jack, all'inizio certo non era un mago di prestigio e si accontentava di tirare su pochi spiccioli facendo degli spettacoli magici in giro per le birrerie, una sera qui una la, per fare questo aveva abbandonato il suo lavoro al cravattificio facendo un vero e proprio salto nel buio.
Erick cambiò il suo nome in Harry in modo quasi naturale, seguendo il gioco dei nomi quasi omofoni.
Dopo qualche tempo passato a raccimolare spiccioli Jack abbandonò la carriera e venne sostituito dal fratello di Houdini, Theo.
Fu così che nacque la coppia chiamata "The Houdini Brothers", i due si fecero presto conoscere grazie ad alcuni numeri che i grandi prestigiatori europei presentavano già da tempo in giro per i teatri, tuttavia anche Theo abbandonò presto la carriera e fu a sua volta rimpiazzato da Bess, la moglie di Harry; donna molto agile e magra, era la partner perfetta per i vari giochi di trasformismo ed escapologia.
Da quel momento Harry divenne per tutti "The Great Houdini".
La coppia collaborò a lungo con il "Welsh Brother's Circus" ma la fama per loro era ancora un miraggio. Nel tempo libero Harry si occupava della venditadi sapone e pettini per allungarsi lo stipendio, il che gli permetteva anche di mettere a punto dei numeri nuovi, quelli che lo portarono al successo; i giochi con le manette e con i luchetti.
Un giorno sul "Times", noto giornale ancora oggi, apparve un articolo nel quale si diceva che un tale, certo Harry Houdini aveva sfidato la polizia locale, riuscendo a liberarsi dalle manette d'ordinanza; era il 1895 e l'esibizione era destinata a portare una fama mondiale!
Durante un soggiorno in Canada Harry trovò il modo di rendere vani i legami della camicia di forza ma non riuscì a farne un numero che convincesse gli impresari.
Erano ancora anni duri per gli Houdini, tutti i prestigiatori e i grandi maghi famosi dell'epoca rifiutarono di scritturarli, costringendo così la coppia ad esibirsi in prestazioni non certo alla loro altezza.
Finalmente durante un'esibizione in una sala di Saint-Paul Houdini fece l'incontro della sua vita, incontrò un certo Martin Beck, grande showman dell'epoca; davanti ai suoi occhi Harry fece il numero dell'evasione dalle manette e da allora la stampa iniziò ad incorniciarlo come "Re delle evasioni", il suo nome cominciò così a rimbalzare da un capo all'altro dell'America e per non perdere la fama Harry invitava il suo pubblico ad escogitare qualsiasi mezzo di costrizione tradizionale o costruito appositamente per imprigionarlo...inutile dire che il mago riuscì sempre ad evadere da qualsiasi lucchetto-catena-manetta che gli fu proposta, proprio sotto gli occhi increduli degli spettatori.
Per Harry e la moglie era il successo tanto desiderato e la ricchezza non tardò a bussare alla loro porta, si dice che nel 1900 il compenso di Harry era di 7.000 dollari a settimana...una cifra da capogiro!
Dopo questo lancio americano Harry decise di andare in Inghilterra, luogo in cui fece parlare di se stesso ancora prima del primo spettacolo, grazie ad una fuga da Scotland Yard famosa ancora oggi.
Di qui in avanti Harry accetterà tutte le sfide che gli verranno proposte nell'intera Europa e persino il "Washington Time" scrisse di lui che soltanto un presidente degli Stati Uniti poteva attirare una folla maggiore di quanta ne attirasse Houdini.Dopo essersi spostato per un paio d'anni in Russia e Siberia, Houdini decise di tornare in America per ridare colore al suo mito, e per l'occasione fece qualcosa di immortale:
si fece rinchiudere nella cella della morte delle prigioni di stato di Washington.
Era completamente nudo e i suoi vestiti erano chiusi in un'altra cella; nonostante le prime apparenti difficoltà Harry riuscì ad aprire la sua cella e quelle di tutti gli altri detenuti, quindi li fece cambiare di posto, si rivestì, entrò nuovamente nella sua cella e vi si rinchiuse....il tutto nel tempo incredibile di 24 minuti esatti!!!
Nella sua incredibile carriera ci furono anche alcuni incidenti di percorso di notevole importanza, uno dei più clamorosi fu questo:
Houdini era incatenato e chiuso in una cassa, la quale doveva essere agganciata ad una gru, sollevata e gettata nelle acque ghiacciate del fiume Hudson; per agganciare i cavi della gru vennero praticati dei fori nella cassa stessa, il che ovviamente comportava il fatto che la cassa si riempisse d'acqua piuttosto in fretta, lo scopo del numero era quello di evadere dalla cassa chiusa prima che questa affondasse, dando così la morte sicura al mago.
Durante lo svoglimento della prova però ecco l'imprevisto....una fune si spezza e la cassa cade rovinosamente nell'acqua facendosi trasportare dalle acque ghiacciate del fiume. Houdini riesce ugualmente a liberarsi dalle catene, ma il problema fu, a quel punto, quello di ritrovare l'uscita. Sfruttando tutto il suo sangue freddo e la poca aria a disposizione Harry riuscì ad evadere, dopo alcune ore di panico....peccato che ad attenderlo sulla riva del fiume non vi era più nessuno, tutti certi della sua morte andarono a preparare i trafiletti per annunciare la sua scomparsa. Invece il giorno seguente fu un trionfo di prime pagine per l'escapologista più famoso del mondo!Un banale incidente gli costò tuttavia la vita;
dopo uno spettacolo al Teatro Princess di Montreal alcuni studenti universitari, per i quali Houdini aveva tenuto una conferenza lo visitarono nel suo camerino. E' probabile che fossero ubriachi, pensarono infatti di sfidarlo dandogli un colpo mortale; sopravvalutando la sua forza fisica lo studente J. Gordon Whitehead lo colpì nel basso ventre, procurando ad Houdini lesioni dolorosissime che lo fecero soffrire per un'intera settimana, mentre si trasferiva a Detroit per lo spettacolo successivo.
C'è chi sostiene che l'episodiio degli studenti sia frutto di pura fantasia, ma è altrettanto vero che durante il primo spettacolo dopo l'incidente Houdini svenne nei camerini. Il medico, dopo averlo visitato gli diagnosticò una peritonite ed ordinò di trasportarlo immediatamente all'ospedale per essere operato, ma il mago rifiutò.
"Non voglio deludere il mio pubblico" disse "sono venuti qui per me e mi avranno".
Fu così che iniziò l'ultimo tragico spettacolo del mago Harry Houdini.
Lo spettacolo prese forma come sempre, fino al numero della pagoda cinese
In questo numero il mago viene legato con delle manette e delle spesse catene, le quali vengono tenute ferme da dei lucchetti altrettanto spessi, il mago ha poi i piedi chiusi in una gogna e viene calato a testa in giù in una vasca contenente circa 1000 litri d'acqua; all'esterno sono presenti 2 persone muniti di apposite asce x poter rompere il vetro in caso di emergenza; solitamente il mago dopo un lasso di tempo di 3-4 minuti riappare all'esterno della cassa, ma non fu questa la sorte di Houdini; manette, catene, gogna, argano e giù nell'acqua...passano 1-2-3 minuti, le asce si sollevano per dare più suspance al pubblico, ma il mago non appare...le lance sfondano il vetro e 1000 litri di acqua si riversano su palcoscenico e pubblico, il mago viene estratto ancora in vita, portato all'ospedale ed operato immediatamente, ma dopo l'operazione la febbre aumenta di giorno in giorno, si esegue un nuovo intervento chirurgico ma Houdini muore il 31 ottobre 1926, nella notte di Halloween.
Il corpo fu seppellito in una bara di acciaio che lui spesso utilizzava per i suoi numeri e dalla quale riusciva puntualmente ad evadere.
Sir Arthur Conan Doyle al funerale disse: "scommetto che non è più nella bara e che ne è già uscito", ma questa volta non fu così e nemmeno il suo spirito non riuscì ad evadere.
Si dice che Houdini avesse stipulato un accordo con la moglie, secondo il quale avrebbe tentato in tutti i modi di dare sue notizie tramite vari medium e utilizzando un codice conosciuto solo da loro 2.
Per 10 anni Bess provò ogni notte di halloween a mettersi in contatto col defunto marito, assistita da medium, ricercatori, studiosi di ogni parte del mondo, ma non ci fu mai un esito positivo...cosa questa che rafforzò ancora di più il mistero attorno al suo personaggio.
Uno sguardo ai numeri di Houdini:
La fama di Harry non derivò tanto dalla sua abilità di prestigiatore, ma dalla sua grande abilità di escapologista; egli riusciva infatti ad evadere da ogni prigione.
La prima parte dei suoi spettacoli era dedicata a normali giochi di prestigio, ma era la seconda parte a fare scalpore; in questa infatti egli sfidava il pubblico, la polizia, i fabbricanti di lucchetti e serrature. Famoso fu il suo "trucco dell'ago", che consisteva nell'ingoiare una sessantina di aghi insieme a una quindicina di metri di filo, per poi far uscire dalla bocca tutti quanti gli aghi regolarmente infilati sul filo stesso.
Spettacolare era poi il numero della "sparizione di un elefante in carne ed ossa", seguita dal celebre numero di evasione dalle manette ed infine l'evasione dalla "water torture cell" (chiamata oggi pagoda cinese)
e l'"evasione dal bidone del latte".
Il 5 agosto 1926 si fece chiudere in un baule che fu immerso nella piscina dell'hotel Shelton di New York, rimase rinchiuso sott'acqua per 1 ora e 31 minuti prima di riemergere.
Houdini riusciva ad evadere da un baule sigillato, immerso nell'acqua di un fiume, lasciando intatti i lucchetti.
E' importante ricordare che verso la fine della sua carriera Houdini si dedicò a demistificare i cosiddetti medium.
Egli volle dimostrare come i loro grandi misteri consistessero in facili giochi di prestigio. A sostegno della sua tesi, alla presenza di membri della Società Metapsichica di New York, di vescovi e ministri del culto della New York Federation of Churches, egli si esibì al Palace Theatre, riuscendo a dimostrare come ogni persona, a conoscenza del "trucco", potesse estorcere denaro al prossimo sfruttando fenomeni di telecinesi, levitazioni ed effetti ectoplasmatici. Infine, a riprova che per tali manifestazioni si potesse dire: "sono falsità al cento per cento" offrì la cospicua somma di 5000 dollari al medium che, in sua presenza, riuscisse a dimostrare la vantata scientificità dei suoi esperimenti, inutile dire che i soldi rimasero nelle tasche del mago.
Scrisse inoltre una serie di articoli raccolti sotto il titolo di "The Right Way To Do Wong" e "Handcuff Secrets" nei quali smascherò le frodi e gli imbrogli dei medium e dei bari, dei falsificatori di banconote e di tutti i truffatori in generale.
Di fronte a Houdini ogni mago nel mondo si può soltanto inchinare, tanta fu la sua fama; riportata ancora oggi (dopo più di 70 anni) viene ricordata anche nel linguaggio americano tramite il termine "to houdinize" sinonimo di "darsi alla fuga".
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https://misterieprofezie.blogspot.com/2019/07/il-codice-segreto-di-harry-houdini.html
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