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Capodanno fuochi d’artificio e feriti

Grazie al maltempo e alla pioggia che ha impedito i ‘botti’, non si registrano vittime nella notte di San Silvestro



La polizia ha sequestrato più di 247 tonnellate di materiale esplosivo illegalmente in commercio

Un Capodanno con meno feriti, due bambini colpiti alle mani


fuochi_artificio_capodannoROMA – Con 492 feriti leggermente (prognosi inferiore ai 40 giorni) e 17 con prognosi superiore ai 40 giorni, il 2010 è stato un Capodanno più “tranquillo” rispetto agli altri, anche a causa della pioggia battente che ha colpito moltre grandi città e impedito in parte le esplosioni dei ‘botti’ di fine anno. Secondo il bilancio del dipartimento della pubblica sicurezza, quest’anno non ci sono state vittime (l’anno scorso una, colpita da un proiettile vagante): cresce il numero complessivo dei feriti (382 l’anno scorso), ma diminuisce sensibilmente quello degli incidenti più gravi (28 dodici mesi fa, 17 stavolta). In netto calo anche i feriti da arma da fuoco (8), tutti con prognosi inferiore a 40 giorni, rispetto ai 20 registrati allo scoccare del 2009. I casi più gravi sono stati due bambini, uno a Roma e uno vicino Matera, con danni alle mani. L’esplosione di un petardo ha costretto all’amputazione della mano sinistra di un 17enne di San Cesario in provincia di Lecce. La polizia ha sequestrato più di 247 tonnellate di materiale esplosivo illegalmente messo in commercio.



Campania.
Tra botti, spari e altre forme di celebrazioni per San Silvestro nel Napoletano sono rimaste ferite 114 persone medicate o ricoverate in ospedale in tutta la regione, 74 solo a Napoli, secondo i primi dati, 15 a Salerno e 3 ad Avellino. Nel capoluogo campano è stato medicato anche un poliziotto. Nel capoluogo è stata una notte di superlavoro per i vigili del fuoco, impegnati in molti interventi per spegnere auto e cassonetti incendiati dai petardi, un fenomeno segnalato in molte altre città. I casi più gravi riguardano uomini feriti alle mani, nel Salernitano a un 50enne è stata amputata una falange.

Dall’ospedale Cardarelli di Napoli si parla di un bilancio dei feriti storicamente più basso, ma di un aumento degli interventi per guida in stato di ubriachezza.


Roma. E’ di 12 feriti, uno dei quali è un bambino di 6 anni che ha riportato un trauma al viso e a una mano, il bilancio dei festeggiamenti nella Capitale, secondo i dati forniti dalla questura. Due le persone che per l’uso dei botti hanno riportato gravi ferite con amputazione di parti del corpo: a Primavalle un uomo di 51 anni ha perso una mano per l’esplosione di un petardo, mentre a Passo Corese un uomo di 54 anni ha perso tre dita della mano sinistra. A Tivoli un ragazzo di 17 anni è rimasto ferito alla testa mentre all’Eur una donna di 33 anni si è ustionata all’avambraccio sinistro. Ferite lievi per una giovane che a Campo de Fiori, nel centro di Roma, è stata presa a un occhio da un sasso fatto volare da un petardo, mentre a un ragazzo di 18 anni, sempre dell’Eur, sono stati diagnosticati 21 giorni di prognosi perché colpito da un petardo. Ancora ustioni, di secondo grado a una mano sia per un uomo di 51 anni che per un giovane di 25 nella zona del Celio. Più grave il giovane di 23 anni che ha subito un trauma ad un occhio ed è ricoverato al Policlinico Gemelli. Altri due ricoverati per altri danni, come una frattura alla mano, sono un giovane di 26 anni e un uomo di 38.


Puglia. Una bambina di 12 anni e un uomo di 37 anni, entrambi di Canosa di Puglia, sono i feriti più gravi che si registrano a Bari e in provincia dove le persone che hanno riportato ferite durante i festeggiamenti sono state complessivamente 14. Un 61enne è morto, stroncato da un infarto mentre stava festeggiando, ballando, l’arrivo del nuovo, allo scoccare della mezzanotte. E’ accaduto in una sala da ballo di Carmiano (Lecce) dove l’uomo viveva. Vicino Brindisi due persone sono rimaste ustionate per lo scoppio di petardi.


Basilicata. A causa dello scoppio di un petardo, un bambino di undici anni di Marconia di Pisticci (Matera) è rimasto ferito alla mano destra e ha perso un dito e due falangi. Dopo lo scoppio del petardo è stato trasportato all’ospedale di Policoro (Matera) dove è stato medicato e ricoverato.


Lombardia. Anche a Milano si sono registrati alcuni feriti, il 118 ha eseguito 320 uscite e dodici persone sono state ricoverate. Il caso più grave a Bresso, dove un uomo di 43 anni ha perso tre dita di una mano per l’esplosione di un grosso petardo diverse ore prima della mezzanotte. Un egiziano di 29 anni ha perso due dita dopo che un petardo gli è esploso in mano. L’incidente è avvenuto poco prima di mezzanotte in via Rismondi. Altro incidente in via dei Cinquecento, in zona Corvetto: un uomo di 47 anni è stato ferito in modo serio a una coscia da un grosso petardo e trasportato al Policlinico. La gravità della ferita ha fatto pensare ai passanti che si potesse trattare di un colpo di arma da fuoco. Impegnati anche i vigili del fuoco per incendi di cassonetti e di alcuni terrazzi.


Trentino. A Rovereto una lite per i botti è finita in rissa e un giovane è arrivato all’ospedale gravemente ustionato. Una persona è rimasta ferita in modo definito grave a una mano a Mori, in provincia di Trento.


Toscana. Sono stati 275 gli interventi del 118 durante la notte di Capodanno. A Firenze per il concerto di Lucio Dalla sono arrivate in piazza migliaia di persone nonostante la pioggia. Il 70 per cento degli interventi del 118 è stato per persone ubriache. Il 118 ha compiuto, in media, 21 interventi all’ora, tanto che dall’ospedale di Santa Maria Nuova, nel centro cittadino, non avevano più barelle a disposizione. Quattro i ‘codici rossi’, gli interventi che richiedono maggior urgenza, uno dei quali riguarda un ragazzo di 20 anni caduto lungo la scalinata durante il concerto in piazza della stazione. Un giovane filippino ha avuto tre dita di una mano amputate dallo scoppio di un petardo. Un maxi sequestro di botti è stato effettuato a Firenze dalla polizia.


Piemonte. Pesante bilancio con 25 feriti per i festeggiamenti di Capodanno. C’è anche un bambino di 5 anni tra i feriti, a Torino, per i botti. Il piccolo ha riportato ustioni agli occhi. Il più grave dei feriti guarirà in quaranta giorni. Gli interventi dei vigili del fuoco, tra le 24 e le 3 di questa mattina, sono stati un’ottantina: danneggiate alcune auto e bruciati alcuni cassonetti dell’immondizia. Da metà dicembre la polizia ha sequestrato in tutto 350 chili di fuochi artificiali. Ieri gli ultimi controlli, che hanno portato al sequestro di un centinaio di razzi un un’armeria del centro di Torino. Sequestrate a Moncalieri 13 “cipolle” illegali: le vendeva un italiano, che è stato indagato.


Emilia-Romagna. E’ ricoverata nel reparto di Chirurgia Toracica del Policlinico di Modena una ragazza di 14 colpita al petto da una pallottolafuochi_artificio_capodanno1 vagante la scorsa notte a Modena. La ragazza, mezz’ora circa dopo la mezzanotte, è rimasta ferita mentre camminava in strada. Lei pensava di essere stata colpita dalla scheggia di un petardo, ma gli esami radiografici hanno evidenziato la presenza di un foro profondo e del proiettile, che ora dovrà essere estratto dai medici. Sull’episodio sta indagando la polizia di Modena. Al pronto soccorso del Policlinico sono state curate nella notte altre quattro persone, tra cui un ragazzino di 12 anni, che hanno riportato ferite da petardi. Due avevano lesioni agli occhi, gli altri due alle mani.


Sicilia. Sono una cinquantina le persone ferite a causa dei botti. A Catania un uomo di 32 anni, Emanuele Spurio, è stato colpito da un proiettile vagante ed è ricoverato in ospedale. L’uomo stava festeggiando l’arrivo del nuovo anno sul balcone di una abitazione di via Cifali quando è stato raggiunto alla testa dallo sparo di una calibro 9, che fortunatamente aveva perso gran parte dalla sua energia e che gli ha procurato una ferita sopra l’orecchio.


da LA REPUBBLIca


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Impact Italia il sito web per smascherare i farmaci contraffatti

Iss contro i farmaci contraffatti. Nasce il sito per evitare le truffe

Si chiama Impactitalia la pagina web per scoraggiare i cittadini dall’acquistare farmaci tramite le farmacie online, da altri canali non autorizzati, e coinvolgerlo in azioni di contrasto. Un’iniziativa dell’Istituto superiore di sanità


di Adele Sarno


farmaciSono rubati o rietichettati e spesso privi di principio attivo. I medicinali contraffatti si vendono fuori dalle farmacie, online o nelle palestre. Per informare i cittadini sui rischi legati all’acquisto di farmaci attraverso canali non autorizzati nasce il sito web impactitalia.gov.it.


L’iniziativa, partita da qualche giorno, è dell’Istituto superiore di sanità (Iss) e si inserisce nell’ambito della campagna di comunicazione “Farmaci contraffatti: evitarli è facile”, promossa da IMPACT Italia e già lanciata dal ministero della Salute in collaborazione con l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) e il Comando Carabinieri per la tutela della Salute (Nas).


I numeri della contraffazione


Secondo i dati Oms la contraffazione riguarda gli antibiotici (28%), gli ormoni (18%), gli antiallergici (8%) e gli antimalarici (7%). E, se nei Paesi occidentali le confezioni contraffatte non superano l’1% dei prodotti, in Africa, Asia e America Latina si attestano fra il 30 e il 50%. I prodotti che si trovano più facilmente sono quelli che hanno l’etichetta con informazioni ingannevoli sul contenuto e sull’origine del prodotto stesso.



Anche i farmaci ‘salvavita’ tra i prodotti truffa


Spesso sono farmaci senza principi attivi, con ingredienti differenti o presenti in quantità diversa da quella dichiarata, o ancora con un principio attivo corretto ma in una confezione falsa. E così accade che ci si ritrovi un medicinale rubato e rietichettato con un dosaggio superiore rispetto a quello che contiene davvero. Un fenomeno preoccupante, denunciano gli esperti dell’Iss, è la diffusione sul mercato illegale dei cosiddetti ‘farmaci salvavita’. Una persona malata di cancro, affetta da una malattia cardiaca, da un disturbo psichiatrico o da un’infezione grave, illudendosi di fare un affare acquistando in Rete, può arrivare a rischiare anche la vita. Questi farmaci infatti o riportano un alto grado di tossicità o sono privi di effetti terapeutici.


Identificare la contraffazione e denunciarla


Riconoscere un farmaco contraffatto non è facile. Bisogna osservare attentamente le scatole: spesso ci sono errori di ortografia sulle confezioni e sui foglietti illustrativi, colori alterati rispetto all’originale, fialette e compresse dalle dimensioni irregolari, sono gli indizi che ci aiutano a scoprire un farmaco fasullo.


Proprio per aiutare il cittadino a evitare raggiri, su IMPACT Italia sono stati inseriti due sportelli online aperti al pubblico: uno per segnalare casi, anche solo sospetti, di farmaci contraffatti con i quali il cittadino possa essere entrato in contatto (sportello ‘Segnalazioni’), l’altro per porre quesiti specifici sul problema della contraffazione farmaceutica (sportello ‘L’esperto rispondè). Le segnalazioni relative al rinvenimento di un farmaco contraffatto e le domande dei cittadini sono gestite attraverso un network collaborativo sviluppato dall’Unità Informatica del Dipartimento del Farmaco. Questa piattaforma consente l’interconnessione delle istituzioni governative che partecipano alle attività di IMPACT Italia e la loro cooperazione online attraverso lo scambio in tempo reale di informazioni.


da LA REPUBBLICA


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Discorso di fine anno del Presidente della Repubblica Napolitano

DOPO AGGRESSIONE A PREMIER TUTTI DEBBONO CONTENERE POLEMICHE

Napolitano: «Coraggio e riforme per superare la crisi»

«La società italiana ha reagito con responsabilità. Nel 2010 a rischio soprattutto occupazione». Monito contro il razzismo. Elogio di Obama:«Nuove luci per il futuro»


discorso_napolitanoROMA – È cominciato con una riflessione sul «difficile periodo che abbiamo vissuto e su quel che ci attende» il discorso di fine anno di Giorgio Napolitano, il primo rintracciabile anche online nella sua versione integrale su YouTube. Il presidente della Repubblica, che parlava dal suo studio al Quirinale, si è soffermato subito sulla crisi economica , che aveva suscitato «preoccupazione» e «inquietudine per il nostro Paese». Ma oggi, ha sottolineato Napolitano «a un anno di distanza, possiamo dire che un grande sforzo è stato compiuto e che risultati importanti sono stati raggiunti a livello mondiale».


SOCIETÀ ITALIANA HA REAGITO CON RESPONSABILITÀ – «Abbiamo vissuto mesi molto agitati sul piano politico ma ciò non deve impedirci di vedere come si sia operato in concreto da parte di tutte le istituzioni, realizzandosi, nonostante i forti contrasti, anche momenti di impegno comune e di positiva convergenza». «Nello stesso tempo, nel tessuto più ampio e profondo della società si è reagito alla crisi con intelligenza, duttilità, senso di responsabilità, da parte delle imprese, delle famiglie, del mondo del lavoro».


NEL 2010 A RISCHIO SOPRATTUTTO OCCUPAZIONE – L’Italia ha pagato un prezzo alto alla crisi e nel 2010 a rischio « è soprattutto l’occupazione». «C’è stata una pesante caduta della produzione e dei consumi; ce ne stiamo sollevando; si è confermata la vocazione e intraprendenza industriale dell’Italia; ma ci sono state aziende, soprattutto piccole e medie imprese, che hanno subito colpi non lievi». Napolitano ha aggiunto:« Si è fatto non poco per salvaguardare il capitale umano, per mantenere al lavoro forze preziose ma anche nelle aziende in difficoltà, e si è allargata la rete delle misure di protezione e di sostegno; ma hanno pagato, in centinaia di migliaia, i lavoratori a tempo determinato i cui contratti non sono stati rinnovati e le cui tutele sono rimaste deboli o inesistenti; e indubbia è oggi la tendenza a un aumento della disoccupazione, soprattutto giovanile».


CORAGGIO E RIFORME PER SUPERARE LA CRISI – Per riuscire a superare la crisi e uscirne con un’Italia più giusta, «occorre guardare con coraggio alla realtà nei suoi aspetti più critici, ponendo mano a quelle riforme e a quelle scelte che non possono più essere rinviate, e facendoci guidare da grandi valori: solidarietà umana, coesione sociale, unità nazionale», ha detto il presidente della Repubblica nel messaggio di fine anno. E la realtà, ha aggiunto, porta a guardare i problemi di coloro che hanno «avuto maggiori» problemi dalla crisi.


I PIÙ DEBOLI SONO LA PRIORITÀ DELL’ITALIA – I più deboli, le fasce penalizzate, le famiglie con più figli minori, il Mezzogiorno, gli anziani: sono queste le priorità dell’Italia indicate dal Presidente. «Le indagini condotte anche in Parlamento ci dicono che nel confronto internazionale elevato è in Italia il livello della disuguaglianza e della povertà. Le retribuzioni dei lavoratori dipendenti – ha detto Napolitano – hanno continuato ad essere penalizzate da un’alta pressione fiscale e contributiva; più basso è il reddito delle famiglie in cui ci sono occupati in impieghi atipici, comunque temporanei». «Le condizioni più critiche si riscontrano nel Mezzogiorno e tra i giovani. Sono queste le questioni che richiedono di essere al centro dell’attenzione politica e sociale, e quindi dell’azione pubblica», ha sottolineato il capo dello Stato. L’economia italiana «deve crescere di più e meglio che negli ultimi 15 anni: ecco il nostro obiettivo fondamentale. E perchè cresca in modo più sostenuto l’Italia deve crescere il Mezzogiorno, molto più fortemente il Mezzogiorno. Solo così, crescendo tutta insieme l’Italia, si può dare una risposta ai giovani che s’interrogano sul loro futuro».


ITALIA NON SI PUÒ PERMETTERE GIOVANI SCORAGGIATI – « Se c’è una cosa che non ci possiamo permettere: correre il rischio che i giovani si scoraggino, non vedano la possibilità di realizzarsi, di avere una occupazione e una vita degna nel loro, nel nostro Paese». « Ci sono nelle nuove generazioni riserve magnifiche di energia, di talento, di volontà: ci credo non retoricamente, ma perchè ho visto di persona come si manifestino in concreto quando se ne creino le condizioni».

«Ho visto – ha aggiunto il capo dello Stato – la motivazione, ho visto la passione di giovani, tra i quali molte donne, che quest’anno mi è accaduto di incontrare nei laboratori di ricerca; la motivazione e l’orgoglio dei giovani specializzati che sono il punto di forza di aziende di alta tecnologia; la passione e l’impegno che si esprimono nelle giovani orchestre concepite e guidate da giovani maestri».

E Napolitano conclude affermando di avere fiducia « nell’insieme delle giovani generazioni che stanno crescendo; a tutti i giovani la società e i poteri pubblici debbono garantire l’opportunità decisiva di formarsi grazie ad un sistema di istruzione più moderno ed efficiente, capace di far emergere i talenti e premiare il merito».


RIFORME – Giorgio Napolitano nel suo messaggio di fine anno al Paese mette in primo piano, tra le riforme indispensabili, quella degli ammortizzatori sociali e quella fiscale. La prima è chiamata a dare finalmente risposte di sicurezza e tutela a coloro che lavorano in condizioni di estrema flessibilità e precarietà, dice. Ma non servono «rattoppi», aggiunge.. Nel dibattito -prosegue il Capo dello Stato -ci deve essere anche una «rinnovata» presa di coscienza del «problema durissimo del debito dello stato». Le riforme istituzionali e la riforma della giustizia «non possono essere ancora tenute in sospeso». «Da esse – afferma il presidente della Repubblica – dipende un più efficace funzionamento dello Stato al servizio dei cittadini e dello sviluppo del Paese». Le riforme istituzionali e della giustizia devono essere fatte subito «sulla base di valutazioni ispirate solo all’interesse generale». «Ho detto più volte quale sia il mio pensiero – ricorda Napolitano -: sulla base di valutazioni ispirate solo all’interesse generale, ho sostenuto che anche queste riforme non possono essere ancora tenute in sospeso , perchè da esse dipende un più efficace funzionamento dello Stato al servizio dei cittadini e dello sviluppo del Paese». Le riforme istituzionali e della giustizia «non sono seconde alle riforme economiche e sociali e non possono essere bloccate da un clima di sospetto tra le forze politiche e da opposte pregiudiziali».


SECONDA PARTE COSTITUZIONE PUÒ ESSERE RIVISTA – «La Costituzione può essere rivista, come d’altronde si propone da diverse sponde politiche, nella sua seconda parte. Può essere modificata, secondo le procedure che essa stessa prevede». Nel modificare la Costituzione «l’essenziale è che, in un rinnovato ancoraggio a quei principi che sono la base del nostro stare insieme come nazione, siano sempre garantiti equilibri fondamentali tra governo e parlamento, tra potere esecutivo, potere legislativo e istituzioni di garanzia. E che ci siano regole nelle quali si debbano riconoscere gli schieramenti sia di governo sia di opposizione».


NON ABBASSARE GUARDIA CONTRO RAZZISMO – Dura la condanna del razzismo. Dopo aver richiamato al dovere dell’accoglienza verso chi viene in Italia «per svolgere un onesto lavoro», Napolitano sottolinea che «le politiche volte ad affermare la legalità e a garantire la sicurezza, pur nella loro severità, non possono far abbassare la guardia contro il razzismo e la xenofobia, non possono essere fraintese o prese a pretesto da chi nega ogni spirito di accoglienza con odiose preclusioni».


RIAFFERMARE VALORE SOBRIETÀ STILI VITA – «È necessario che si riscoprano e si riaffermino valori troppo largamente ignorati e negati negli ultimi tempi», dice Giorgio Napolitano nel suo discorso di fine anno. «Più rispetto dei propri doveri verso la comunità – elenca – più sobrietà negli stili di vita, più attenzione e fraternità nei rapporti con gli altri, rifiuto intransigente della violenza e di ogni altra suggestione fatale che si insinua tra i giovani».


IMPORTANTE LA VOCE DELLA CHIESA SU SOLIDARIETÀ, VALORI MORALI E SVILUPPO – «Considero importante il fatto che nel richiamo alla solidarietà e ai valori morali incontriamo la voce e l’impegno dei religiosi e di laici, della Chiesa e del mondo cattolico. Cosi come, nel discorso su una nuova concezione dello sviluppo, che tenga conto delle lezioni della crisi recente e dell’allarme per il clima e per l’ambiente, ritroviamo l’ispirazione e il pensiero del Pontefice. Vedo egualmente sentita da quel mondo l’esigenza dell’unità della nazione italiana».


DOPO AGGRESSIONE A PREMIER TUTTI DEBBONO CONTENERE POLEMICHE – «In realtà non è vero che il nostro Paese sia diviso su tutto: esso è più unito di quanto appaia se si guarda solo alle tensioni della politica». «Tensioni – sottolinea il Presidente della Repubblica – che è mio dovere sforzarmi di attenuare». E Napolitano ricorda in proposito la recente aggressione al Premier: «È uno sforzo che mi auguro possa dare frutti,come è sembrato dinanzi a un episodio grave, quello dell’aggressione al Presidente del Consiglio: si dovrebbe ormai, da parte di tutti, contenere anche nel linguaggio pericolose esasperazioni polemiche, si dovrebbe contribuire – conclude – a un ritorno di lucidità e di misura nel confronto politico».


PERSEVERARE PER UNITÀ NAZIONE – «Io posso assicurarvi che sono deciso a perseverare nel mio impegno per una maggiore unità della nazione: un impegno che richiede ancora tempo e pazienza, ma da cui non desisterò».


VICINI A DETENUTI IN CARCERI SOVRAFFOLLATE – «È necessario essere vicini a tutte le realtà in cui si soffre anche perchè ci si sente privati di diritti elementari: penso ai detenuti in carceri terribilmente sovraffollate, nelle quali non si vive decentemente, si è esposti ad abusi e rischi, e di certo non ci si rieduca».


ELOGIO DI OBAMA – Nel parlare nel suo discorso di fine anno della possibilità di guardare al futuro con speranza, Giorgio Napolitano ha tessuto l’elogio di Obama: «Nuove luci per il nostro comune futuro – dice – sono venute dall’America e dal suo giovane presidente». Napolitano estende questo giudizio positivo a tutti i Paesi «che si sono impegnati in un grande processo di cooperazione e riconciliazione» e dall’Europa che «ha scelto di rafforzare, con nuove istituzioni, la sua unità e rilanciare il suo ruolo». Il discorso di Giorgio Napolitano si è chiuso con il saluto e l’augurio per il 2010 a tutti gli italiani: «a voi italiane e italiani – dice Napolitano – di ogni generazione e provenienza che salutate il nuovo anno con coloro che vi sono cari o lo salutate lontano dall’Italia ma con l’Italia nel cuore».


da IL CORRIERE DELLA SERA
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