domenica 9 agosto 2009

SCOLIOSI: DOMANDE E RISPOSTE
SCOLIOSI

La scoliosi è un’alterazione nell’assetto della spina dorsale, che consiste in una curvatura laterale più o meno accentuata (oltre i 10 gradi). Generalmente la curva più evidente viene localizzata all’altezza delle spalle (toracica) o dei reni (lombare) o in una posizione intermedia (tra il torace e i lombi). La sua origine è rimasta per molto tempo sconosciuta: per questo motivo, infatti, in molti testi di medicina si trova la denominazione di “scoliosi idiomatica” (deformazione di origine sconosciuta). Ecco perché molti studiosi hanno cercato di risalire alle sue origini per poter sviluppare trattamenti ad hoc e cure mirate, ma attualmente i risultati delle ricerche hanno dato esiti poco incoraggianti. Di fatto le cause scatenanti di questa alterazione non sono ancora note. Sono noti invece i dati aggiornati di coloro i quali ne sono “afflitti”: il 7% degli scolari in totale, di cui il 3% sono maschi e il 4% femmine. Le persone che ne soffrono sono facilmente riconoscibili, poiché osservando una persona in piedi frontalmente, la spina dorsale non forma una linea retta ma si presenta incurvata lateralmente una o più volte (andamento a C o a S). Nella maggior parte dei casi, la scoliosi insorge nell’infanzia mentre negli altri casi è dovuta a processi degenerativi che interessano le vertebre. Esistono poi due forme diverse di questa condizione: la prima consiste in una forma leggera quasi asintomatica e, se trattata precocemente, guarisce del tutto; la seconda si presenta in una forma grave che comporta lesioni delle articolazioni vertebrali, interessa spesso anche la funzionalità degli organi contenuti nella gabbia toracica, difficilmente i sintomi regrediscono, nonostante le terapie. Si sente parlare spesso di scoliosi strutturali e funzionali. Qual è la differenza? Le scoliosi strutturali si sviluppano in seguito alle deformazione ossee, cioè quando una o più vertebre non crescono in modo normale. Una vertebra per esempio, invece di presentare la “classica” forma a cilindro, può formarsi in modo cuneiforme e così provocare una scoliosi. Ma anche le malformazioni delle articolazioni vertebrali causate da rachitismo o malattie dell’apparato nervoso, possono rappresentare una delle cause dell’insorgenza di questa deformazione. Tuttavia il fattore più importante però è la predisposizione genetica e queste sono le scoliosi idiopatiche vere. In questi casi diventa difficile intervenire e correggere una colonna vertebrale che si presenta “storta” e aggravata dalla postura dell’individuo, che ha bisogno di adattarsi a questa condizione e spesso assume posizioni “viziate” che peggiorano la situazione. Solamente le sbarre metalliche sono in grado di garantire un raddrizzamento permanente con l’inevitabile conseguenza che viene persa ogni mobilità e si crea una sofferenza muscolare, Le scoliosi funzionali, invece, non presentano significative alterazioni morfologiche della colonna, ma si formano in seguito a condizioni e malfunzioni di portamento e di movimento del corpo umano. Si tratta quindi di conseguenze e difetti neuromuscolari, che si verificano nell'età in cui il bambino impara a camminare.

Quali sono le cause dell’insorgenza della malattia?

La scoliosi può avere origine da un vizio di “postura”, causato da atteggiamenti cosiddetti di compensazione (la diversa lunghezza delle gambe può essere uno dei motivi) e in questo caso, come detto sopra, non sono presenti particolari sintomi; più spesso ha una base organica, le cui cause possono essere di diversa natura: malformazioni presenti alla nascita (congenite), malattie muscolari, delle ossa o delle articolazioni, malformazioni congenite e malattie ereditarie, ma anche l’artrosi della colonna vertebrale e alcuni tumori. Quali sono i sintomi da tenere sotto controllo? Per quanto riguarda i sintomi, occorre prestare particolare attenzione, poiché questi non sono facilmente individuabili; il primo sintomo riscontrabile in un individuo è l’asimmetria delle spalle ma anche la sporgenza delle scapole, il bacino inclinato da un lato e il peso del corpo adagiato da una parte. Nei casi più gravi è presente anche un affaticamento della schiena in posizione eretta o dopo alcune ore seduti. In presenza di questi sintomi sarà bene rivolgersi subito ad uno specialista che dovrà essere in grado di fare una diagnosi tempestiva e corretta per decidere il trattamento più adeguato al quale sottoporre il paziente.


Esiste un modo per curare la scoliosi?

Sicuramente la prima cosa che un medico suggerirà al paziente che soffre di scoliosi è una costante attività motoria per poter riequilibrare la colonna vertebrale. Se lo stato di deformazione della colonna è lieve, sarà sufficiente dedicarsi alla ginnastica medica, più propriamente detta correttiva, che va in ogni caso “modulata” su ogni singolo paziente. È un tipo di ginnastica che può essere eseguita in gruppo (con particolari attrezzi) e anche in casa da soli, purché venga saltuariamente controllata da uno specialista. In caso di scoliosi, se la curva presenta un ridotto rischio di peggioramento è utile la cinesiterapia (denominata anche ginnastica medica o, più comunemente, "correttiva") che deve essere individualizzata per ogni singolo paziente. Questo tipo di attività, a medio lungo termine, permette di "correggere" o ridurre gli eventuali “vizi di postura”. Ma, se nonostante la ginnastica la scoliosi non migliora, occorrerà allora indossare un corsetto: quello maggiormente utilizzato è il tipo “ascellare”; raramente si ricorre a quello alto, con il collare. Tuttavia la migliore correzione oggi, viene riscontrata indossando il corsetto “fisso”, quello che non si toglie mai, per un certo periodo da stabilire con lo specialista. Se la scoliosi non viene curata adeguatamente, facilmente evolve in senso negativo, fino a superare i 40 -60 gradi e a quel punto, l’unico rimedio è l’intervento chirurgico.
Sport e scoliosi vanno d’accordo? Coloro i quali sono affetti da scoliosi, dovrebbero in linea generale evitare di praticare sport a livello agonistico e dedicarsi ad attività sportive che esaltano la flessibilità, quali la ginnastica artistica e ritmica, la danza classica e il nuoto. Questa disciplina sportiva merita un discorso a parte perché, per molti anni i bambini sono stati iscritti ai corsi di nuoto dai loro genitori ai quali questo sembrava essere l’unico rimedio per “raddrizzare” la schiena. Ma non è così: si tratta di una falsa credenza perché “questa pratica”, esercitata per lungo tempo, rende la colonna vertebrale addirittura più mobile e deformabile ma non solo: nelle scoliosi che presentano deformazioni toraciche importanti, il nuoto potrebbe risultare ancora più dannoso a causa delle respirazioni forzate e dalla pressione che l'acqua esercita sulla cassa toracica. Quali sono allora gli sport da prediligere e quali quelli da evitare? Si a pallavolo, pallacanestro e calcio; no a nuoto (in caso di ipercifosi), danza (scoliosi), ginnastica ritmica ( iperlordosi), ciclismo e calcio. Gli zainetti che gli scolari portano sulle spalle, rappresentano una causa di rischio di scoliosi? Anche qui viene sfatato un altro vecchio mito: gli zainetti che i bambini e i ragazzi utilizzano per la scuola o in altre occasioni, non possono essere considerati un fattore di rischio: la scoliosi ha un’origine genetica e se deve arrivare, arriva. Occorre piuttosto curare eventualmente la postura non corretta con un’attività sportiva medica, mirata al problema. Per la scoliosi idiopatica, l’unica vera prevenzione è la diagnosi precoce che deve essere fatta dai medici scolastici o di base attraverso screening mirati: in caso di sospetti, i pazienti vanno indirizzati dagli stessi, agli ortopedici e agli specialisti i quali valuteranno le modalità di intervento più adeguate per combattere questa patologia.

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