sabato 8 gennaio 2011

finite le feste ......
Il Capodanno (n=39)

1. Se la tua gamba sinistra si chiamasse Natale e la tua gamba destra
Capodanno ti potrei venire a trovare nelle Feste?

2. Il giorno del capodanno ebraico la ricca sinagoga e' gremita di
gente. Davanti al portale d'ingresso c'e' una guardia giurata che
controlla chi entra. D'un tratto arriva un ebreo trafelato che vuole
entrare. La guardia giurata gli chiede: "Lei ha pagato per il posto in
sinagoga?". "Ma no" risponde l'ebreo. "Allora non puo' entrare" dice
secco la guardia. "Ma io devo entrare solo cinque minuti. Per vedere
una persona!". "Non si puo'!" replica bruscamente la guardia giurata.
"La prego, e' davvero urgente" insiste l'ebreo. Magnanimo, la guardia
acconsente: "Va bene, va bene, solo cinque minuti... ma se la becco a
pregare, la butto fuori a calci!".

3. Il Capodanno scorso sono uscito con una ragazza... "Ragazza", va
be'... Aveva gia' una figlia... grande... che aveva gia' un figlio...
Insomma, era una ragazza-nonna. Ma io non e' che fossi innamorato. La
consideravo una nonna oggetto... (Carlo Denei dei Cavalli Marci)

4. Oh amore! Tu per me sei come il pranzo di Natale, come il rutto di
Capodanno, come le pulizie di Pasqua! (Luciana Littizzetto)

5. Se a Capodanno hai trombato, ma poi hai capito che i proverbi sono
solo una gran presa per il culo... (Flavio Oreglio)

6. Gazzotti non ne vuole sapere di organizzare la festa di Capodanno,
ma ha una casa grande, una cantina piena di vini, e soprattutto è
molto mite e non sa dire di no. Si calcola che, in vent'anni, abbia
ospitato diecimila persone, offerto mezzo milione di bottiglie, pulito
cento ettari di vomito e mai, dico, mai, cuccato una volta. I danni
alla casa ammontano, ogni volta, a svariati milioni. Gazzotti è
assicurato, ma la polizza gli scade sempre a mezzanotte del trentuno.
(Stefano Benni)

7. CAPODANNO - Potenti fuochi d'artificio hanno salutato come sempre a
Napoli l'arrivo dell'anno nuovo. E come sempre, le mamme calmano i
bimbi piccoli che si spaventano dicendogli che è solo una sparatoria.
(Daniele Luttazzi)

8. Scriviti 'Natale' su una gamba. Ora scrivi 'Capodanno' sull'altra.
Bene, verrò a salutarti tra le feste. (Su un SMS)

9. Ricordati che non s'ingrassa da Natale a Capodanno, ma da Capodanno
a Natale.

10. Sapessi come odio le feste! Ogni anno vorrei dormire dalla vigilia
di Natale a Capodanno! (Billy Crystal)

11. Un uomo ritorna a casa vestito da topolino e dice alla moglie:
"Auguriiiii, buon carnevale!!!". E il figlio: "Papà ma oggi è
capodanno!!!". "Capodanno? No! Questa volta tua madre mi uccide per
davvero: non ero mai rientrato così tardi!".

12. Non dimentichiamo che molte donne festeggiano il capodanno
stappando una bottiglia di detergente. (Mauroemme)

13. Aderisci anche tu all'iniziativa "BOTTI DI CAPODANNO" ...il giorno
31 dicembre SPARATI! (su un SMS)

14. Ieri notte il cielo era bellissimo pieno di stelle...poi guardando
meglio ho visto anche te... Ma dove cazzo andavi su quella scopa? E'
presto! (su un SMS a Capodanno)

15. Sei come il capodanno: spari un sacco di cazzate!!! (su un SMS)

16. Un mio cugino ha una latteria a Vicenza. E' l'unica che rimane
aperta anche il primo gennaio. Infatti la chiamiamo latteria di
capodanno. (Friss)

17. L'ultimo dell'anno è stato festeggiato come si conviene. Finita la
festa e andati via gli ospiti, il padrone di casa è così ubriaco da
addormentarsi sul tappeto del salone. La moglie invece ce la fa a
salirsene in camera da letto, al piano di sopra. Poco più tardi
tornano a casa, da un'analoga festa, i figli adolescenti. Vedendo il
padre che dorme beato per terra, i due decidono di fargli uno scherzo:
gli aprono delicatamente la lampo dei pantaloni, e vi sistemano, mezzo
dentro e mezzo fuori, il collo del tacchino (il piatto forte del
tradizionale cenone). All'alba la moglie si sveglia, e non trovando il
marito al suo fianco decide di scendere a cercarlo. Ancora mezzo
addormentata, si affaccia alla balaustra: proprio in tempo (quando si
dice il caso!) per vedere il cane di casa intento a divorare
l'appendice carnosa che sporge dai calzoni del marito. Con un grido,
la donna sviene, rotolando per le scale. Per lei, il nuovo anno
inizierà in ospedale. (Mauroemme)

18. Ma è vero che i ferrovieri a capodanno... fanno il party alla
stazione? (Scirio)

19. Un bel tipo svelto e lesto / alle spalle ti ha sorpreso. / Lui non
vuole farti male, / ma poi senti un gran bruciore, / non è brutto né
cattivo / è arrivato l'ANNO NUOVO!!! (Su un SMS)

20. Qual è l'unica tigre che festeggia il capodanno? La tigre del
"Bengala"! (Scirio)

21. Incredibile. Ieri sera, gli uomini di Bin Laden hanno colpito
Napoli con centinaia di bombe ad alto potenziale, e nessuno se n'è
accorto! (Bilbo Baggins)

22. Augurio per il nuovo anno: in vino veritas, in scarpe adidas, in
bagno badedas e a chi ti vuole male... in culo un ananas. Felice ANO
nuovo !

23. Dicembre 31. Lettera ad un amico: Bene, siamo arrivati alla fine
di un altro anno, è stato un anno difficile, ma ora dobbiamo guardare
avanti, e sperare che le nostre azioni possano rendere migliore,
l'avventura dei prossimi dodici mesi che ci attendono. Sta piovendo ed
è un buio e freddo pomeriggio, ma io sono comodamente seduto accanto
al camino acceso, e mi crogiolo al calore del suo fuoco, bevendomi un
buon whisky. Sono sereno, il fuoco scoppietta dolcemente e mi
rassicura, vorrei fosti qui accanto a me, per godere del piacere di
una chiacchierata tra amici, bevendo un buon whisky con me. Purtroppo
non ci sei, vorrà dire che ne berrò uno anche per te, salute e
felicità caro amico mio.
Ci sono tante cose di cui vorrei parlarti, della vita e dell' amicizia
per esempio. Gran cosa l'amicizia, è forse il sentimento migliore di
noi umani, forse neppure l'ammore, tanto vantato, può ritenersi più
nobile. A volte mi chiedo comme mai il wisky su di me non abbia un
grande effetto. Certo mi scalda e mi rallega, forse mi fa divenire un
poco mela e niconico, ma non mi provoca altre conseguenze e posso
berne quanto ne voglio. Bene, pensando all'amicizio mi sono come osso,
azo il calicio alla tua felice età amiho miao, e alle magni fiche
serrate in culo ci siamo divvertiti noio duo questo ano. Azzo, questo
wisho è buonno, ma folse legge e lino, lo tlacanno come acua e non mi
brisa fa e fotto. Bevvo e tlinco ala amisissia, vivva il vishi, il mio
sole e amicho. Si, pelchè thu te ene fotti delli ammici, mi lassi cui
da sollo a bear comme uno cane, mo io thi mando a lo diable e re sto
sollo co my solla vela ammicca. My bottle of old wischo. E q1uind0 for
finnire thi manno a fal in cuio e bbon ano HIC. (Bilbo Baggins)

24. E' l'ultimo giorno del 2006... Buon S. Silvestro a Titti!
(fortytwo)

25. Ho un dubbio: "botti illegali" sono quelle fatte col legno di coca
anziche' con quello di rovere? (Grizzly)

26. Cosa fa un computer il giorno di capodanno? Si Adobe!

27. Da 'Note in classe': "L'alunno G.B. e' entrato in classe alla
seconda ora con in mano un pentolone di cotechino e lenticchie dicendo
di aver preparato il cenone di capodanno per tutti, pur sapendo anche
lui di essere nel mese di maggio. Chiedo immediata sospensione".

28. Il comportamento giusto per tutto il periodo delle feste e' quello
di essere ubriaco. Tale stato culmina nel Capodanno quando sei cosi'
ubriaco di baciare la donna che hai sposato. (P.J. O'Rourke)

29. BNOU ONNA ONUVO ! A causa della crisi economica gli auguri li
abbiamo presi all'IKEA e ve li montate voi quando avete tempo. Ma sono
affettuosi come quelli gia' pronti. (su un SMS)

30. Certo che per capodanno i razzi più belli sono sempre quelli di
Napoli. Per quanto si debba ammettere che sono carini anche quelli su
Israele. (Bilbo Baggins)

31. Mio cugino ha perso la mano destra facendo scoppiare i botti a
apodanno. Nella sfortuna è stato fortunato perché è mancino! (Blackout
- Radio2)

32. Ogni ragazzo riesce a Capodanno a farsela dare. Ogni ragazzo
riesce a convincere la propria ragazza a essere usata a guisa di
fodero. Allora a Capodanno la porto fuori a cena. La porto al
ristorante Etiope, cosi' finiamo in fretta, poi a casa mia. Le dico:
"Spogliati, girati e stringi la carta d'identita' tra i denti per il
riconoscimento. Poi la metto sul divano... troppo basso. Sul
lavandino... ma scivola. Sulla libreria... ma non entra. Non stavo
facendo sesso, stavo giocando a Tetris col suo corpo. (Alessandro
Brunello)(Potato)

33. Da ragazzo non avevo mai un soldo. Mi ricordo che andavo dai
parenti a dare il 'Buon Anno' dai primi di settembre. (Giuseppe
Giacobazzi)

34. Capodanno: grave un leader leghista per un botto illegale. Dovra'
smettere di fare politica: ha perso entrambi i diti medi. (Marco
Vicari)

35. A capodanno conosco una ragazza estremamente interessata al
sottoscritto: aveva un sacco di ottime qualità e il suo vestito
ridotto
lasciava poco all'immaginazione, anzi, l'immaginazione avrebbe
faticato a creare una realtà tanto allettante. Quando le chiesi l'età
mi rispose di essere nata il 17 aprile 1993, ma si vedeva da lontano
che era largamente maggiorenne. Ebbene sì, ero in presenza di una
seducente sedicente sedicenne. (dross)

36. Capodanno: gesto scaramantico praticato alla fine dell'anno in cui
si gettano varie cose dalla finestra con la speranza di arrecare un
danno alla testa a chi passa sotto. (Bilbo Baggins)

37. In inglese 'buon anno' si dice Good Year, in francese si dice
Michelin.

38. A Capodanno è stato multato un cotechino perché guidava senza
lenti. (Walter Di Gemma)

39. Dopo morto vorrei che il mio corpo fosse imbottito di petardi e
donato al capodanno. (Mu Ho)


lista creata dal fantomatico DrZap
2 RISATE ? -------------------- FACCIAMO 3 ? ------------ PERCHè NON QUATTRO ? -------- OK FACCIAMOCENE UN SACCO --------

Dipendenti statali

Un anziano pensionato, ex dipendente statale, muore e la sua anima vola in cielo. Si presenta alle porte del paradiso dove l`accoglie San Pietro e dice: `Senta, usciere, io sono un ex statale e, non mi importa dove, ma vorrei essere messo assieme ai miei ex colleghi`. San Pietro gli risponde che non ci sono ex statali in quel posto e di provare al piano di sotto, in purgatorio.
E così l`anima scende e si presenta in purgatorio dove però gli viene risposto che nemmeno li ci sono ex statali e di provare al piano di sotto, all`inferno. La povera anima, mestamente, scende al piano inferiore dove Lucifero, dopo lunghe ricerche, gli risponde: `Guardi, buon`anima, qua di ex statati non ne sono mai venuti. Provi a cercarli al piano di sotto, li troverà sicuramente tutti al bar!`.

-Un inglese prende il sole sulla spiaggia, passa uno e gli fa `Fa caldo?` e lui `Good idea, where is Aldo?`

-Sulle prime al mio gatto non piacevano le scatolette.
Poi ho cominciato ad aprirgliele.
Ora ne è ghiotto.

-Io sono così sfigato che se mi siedo in un pagliaio mi buco il culo con un ago.

-Nonno, cos`è questa puzza di morto? Nonno? Nonno? ...

-Lezione di educazione sessuale. il prof scorre il dito sul registro per interrogare.. `uhm....signorina Rossi, venga lei.`
e la signorina Rossi venne.
`come sono andata prof?`

-Come si chiama?
p-p-p-piero
ah è balbuziente, mi spiace
no, ma lo era mio padre e l`ufficiale all`anagrafe un gran figlio di put...
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feste

E` natale e fratello e sorella di 7 anni iniziano a scartare i regali.
Lei: Oh il nonno mi ha regalato L`xbox360
Lui: Il nonno mi ha regalato un puzzle da 15 pezzi
Lei: Oh gli zii mi hanno regalato un cellulare nuovo
Lui: Gli zi mi hanno regalato un tubo di palle da tennis
Lei: Oh la mamma mi ha regalato la casa a grandezza naturale delle barbie
Lui: Oh la mamma mi ha regalato eugene della WWE
Finisce la serata e i piccoli vanno nella loro cameretta e sotto le coperte la sorellina cattiva inzia a cantilenare il suo fratellino
Lei: Io ho xbox360 e tu una merdaaaa, io ho il cellulare nuovo e tu una merdaaaaa, io ho la casa delle barbie a grandezza naturale e tu una merdaaaaa
Lui: Io non ho un tumore e a Natale prossimo sono figlio unicooo

-Una bambina va dalla mamma e gli fa indicandosi la vagina
`mammina, cosa ho qui?`
e la mamma un pò imbarazzata....
`una farfallina amore!`
`ma proprio sulla figa?`

-Un giorno Pierino muore per un attacco cardiaco.
Finsce dritto all`inferno, dove Belzebù lo aspetta.
`Guarda, sei proprio un bastardone vero eh, anzi, ho persone che non sono state cattive quanto te, anzi, ti faccio scegliere quale liberare, ok?
`a me va benissimo`
nella prima stanza c`è un povero ometto, che sembra Fantozzi, che nuota in una grande piscina e si immerge ogni volta per riportare in superficie un immenso, sfavillante tesoro, senza mai riuscirci.
`naaaaaah, l`acqua non mi piace, vediamo gli altri`
nella stanza successiva c`è un losco figuro alto e atletco, che con un grosso piccone spacca pietre ad alto contenuto radioattivo.
`eddai, ho un problema alla spalla, sai che due maroni per tutta l`eternità?`
nella terza stanza, l`ex-presidente degli USA Bill Clinton è sdraiato per terra e, accovacciata su di lui, c`è Monica Lewinsky intenta nella ormai famosa attività.
Pierino guarda incredulo e dice
`ma sì, ma vai! ma che culo! Prendo questa, sisisisi!!!!`
Belzebù, perplesso, afferma
`Contento te.......
Monica, puoi andare.`
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A pesca

Una giovane mogliettina riceve in casa un carissimo amico del marito con il quale intrattiene una rovente relazione da circa un anno. Dopo aver fatto l'amore stanno chiacchierando abbracciati a letto quando suona il telefono. La donna risponde:
- Ma sì, certo! Sono contenta per te... bene divertiti... davvero? Ma è grandioso! Ciao! Ciao!
Incuriosito l'amante che ha ascoltato solo parte della conversazione chiede:
- Chi era?
- Oh... era mio marito dalla barca...
- E che ti ha detto?
- Mi raccontava quanto si sta divertendo a pescare con te!

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Foto

Una donna manager in carriera, temporaneante per lavoro a Parigi, riceve una lettera dal suo fidanzato che vive in un altro Paese. La lettera diceva quanto segue:
"Cara Claudia, non posso più continuare la nostra relazione. La distanza che ci separa è troppo grande. Devo ammettere che ti sono stato infedele 10 volte da quando te ne sei andata e penso che né tu né io meritiamo questo. Mi dispiace. Per favore restituiscimi le foto che ti ho mandato. Con affetto, Roberto"
La donna, molto ferita, chiese a tutte le sue colleghe di lavoro che le regalassero foto dei loro fidanzati, amici, zii, cugini, fratelli ecc. Insieme alla foto di Roberto mise tutte quelle regalatele dalle amiche. C'erano 57 foto nella busta e una nota che diceva:
"Roberto, perdonami, non riesco a ricordarmi chi cazzo sei. Cerca la tua foto nel pacchetto e restituiscimi il resto."
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Aldilà
Due si incontrano nell'Aldilà. dopo aver fatto conoscenza un fa all'altro:
"Ma dimmi, ma come sei morto?"
"Ah guarda, uno schifo... Sono morto congelato in un freezer... E tu invece?"
"Io pensa, avevo paura che mia moglie mi tradisse. Così un giorno sono tornato a casa prima del previsto e ho iniziato a cercare l'amante. Apro l'armadio e... Non c'era! Cosi dall'emozione mi è preso un infarto e eccomi qui..."
"Razza di idiota! Se aprivi il congelatore eravamo vivi tutti e due!"
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perchè?1)Se la Fabbrica Italiana Automobili Torino si chiama FIAT... se l'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale si chiama INPS... se l'Unita' Sanitaria Locale si chiama USL... perche' la Federazione Italiana Consorzi Agrari si chiama Federconsorzi?
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inferno
Ad un tizio che finisce all'inferno viene data la possibilità di scegliere fra quello di stampo tedesco o quello di stampo napoletano.
Bussa allora alla porta di quello tedesco.
"Ja?" dice un diavolo alto, muscoloso e coi capelli biondi e a spazzola.
"S-s-salve... mi hanno detto che potevo scegliere... come funziona qui?"
"Molto zemplice! Sveglia zuonare alle 5. Zubito cominciare con corroborante calcio in zebedei e poi tutto ciorno a zpalare letame!"
"Ah... bè, interessante... magari busso di là e poi vi faccio sapere."
Si reca quindi all'altra porta, bussa, e dopo un'ora buona gli viene aperto da un diavolo basso, grasso, con pochi capelli unti e un grosso crocifisso rovesciato al collo.
"Ah, voi siete chill che deve scegliere... allora è tutto molto semplice: a' sveglia sona alle cinque, e per cominciare nu bello calcio ne 'e ppalle e poi a spalare a mmie** tutto il ggiorno."
"Ma allora è uguale a quello tedesco!" Fa il tipo.
"Noooo!" dice il diavolo "qua un giorno manca a pala, un giorno a' sveglia, un giorno a' mmie**..."
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clip vari

E FATTELA UNA CANTATA !

rubrica che fornisce il necessario per farsi una cantata in proprio , fare una bella cantata liberatoria ogni tanto distende il sistema nervoso , in questo caso poi esegue anche un test veloce sulla vista, sulle capacita di lettura , sull 'udito ( se qualcuno dall' appartamento di fronte vi bussa urlandovi " e basta !!! " vuol dire che siete o sordo o mezzo umbriaco ) il test si puo' eseguire anche in 2 o piu' persone in tal caso fornisce ulteriori test quali la capacita' di sincronizazzione col prossimo , etc etc

per prima cosa ascolta jovanotti in " tutto l' amore che ho" la canzone Italiana del momento


tra l' altro sul sito di Jovanotti è scaricabile grautitamente la suoneria che si sente alla fine del video del brano http://www.jovanotti.it/

questo il link diretto nelle due versioni mp3 e iphone
http://www.soleluna.com/colorbox/suoneria/tuttolamore.zip
http://www.soleluna.com/colorbox/suoneria/tuttolamoreiphone.zip

poi guardati il video ufficiale



e quindi finalmante................................
" E fattela una cantata! che cosi' butti fuori le tossine "



Tutto l’amore che ho – Jovanotti

Le meraviglie in questa parte di universo,
sembrano nate per incorniciarti il volto
e se per caso dentro al caos ti avessi perso,
avrei avvertito un forte senso di irrisolto.

Un grande vuoto che mi avrebbe spinto oltre,
fino al confine estremo delle mie speranze,
ti avrei cercato come un cavaliere pazzo,
avrei lottato contro il male e le sue istanze.

I labirinti avrei percorso senza un filo,
nutrendomi di ciò che il suolo avrebbe offerto
e a ogni confine nuovo io avrei chiesto asilo,
avrei rischiato la mia vita in mare aperto.

Considerando che l'amore non ha prezzo
sono disposto a tutto per averne un po',
considerando che l'amore non ha prezzo
lo pagherò offrendo tutto l'amore,
tutto l'amore che ho.

Un prigioniero dentro al carcere infinito,
mi sentirei se tu non fossi nel mio cuore,
starei nascosto come molti dietro ad un dito
a darla vinta ai venditori di dolore.

E ho visto cose riservate ai sognatori,
ed ho bevuto il succo amaro del disprezzo,
ed ho commesso tutti gli atti miei più puri.

Considerando che l'amore non ha prezzo...
Considerando che l'amore non ha prezzo,
sono disposto a tutto per averne un po',
considerando che l'amore non ha prezzo
lo pagherò offrendo tutto l'amore,
tutto l'amore che ho,
tutto l'amore che ho.

Senza di te sarebbe stato tutto vano,
come una spada che trafigge un corpo morto,
senza l'amore sarei solo un ciarlatano,
come una barca che non esce mai dal porto.

Considerando che l'amore non ha prezzo,
sono disposto a tutto per averne un po',
considerando che l'amore non ha prezzo
lo pagherò offrendo tutto l'amore,
tutto l'amore che ho,
tutto l'amore che ho,
tutto l'amore che ho,
tutto l'amore che ho,
tutto l'amore che ho.
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cansole - le ultime dagli hacker

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GeoHot rilascia la root key della PS3, ora la ps3 è una console " Open Source "

Il giovanissimo hacker, Geohot, famosissimo per i suoi tool di sblocco (Jailbreak) nel mondo APPLE ha ieri rilasciato la Root Key della Ps3, ciò significa che ora si potra' decryptare e signare qualsiasi software per PlayStation 3.
In parole povere il Sistema 0perativo della PS3 è diventato 0pen Source e quindi sarà possibile avviare software non firmati da Sony senza dover eseguire jailbreak, installare Custom Firmware o attendere exploit e/o modchip.
cosi' anche la playstation 3 vede cadere le sue protezioni anche se dopo piu' di 2 qanni dalla sua uscita la scoperta fatta infatti non è di quelle rimediabili tramite un semplice aggiornamento di firmwatre proprietario e forse non vi' è un rimedio possibile, comunque sta alla SOny fare la contromossa vedremo cosa essa tirera fuori e se davvero ormai l Hackeraggio della sua consolle è irrimediabimente riuscito
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Il primo Homebrew per ps3 lo avvia GeoHot!


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in uscita il primo Custom Firmware per PS3: 3.55 PUP

c'era da aspettarselo , dopo i vari Hakeraggi avvenuti con successo anche la Playstation 3 ha ceduto cosi' è stato creato e quanto prima verra' reso pubblico il primo Custom Firmware per la console.
Il merito va a KaKaRoTo noto Hacker della scena ps3 da anni.
Il Custom Firmware, 3.55 PUP si basa sul firmware 3.55 e permetterà di installare Homebrew grazie l'Install Package senza effettuare effettuare modifiche alla console.
Non è ancora disponbile il download dato che i lavori sono ancora in corso ma non dovrebbe mancare molto



attualmente si trova in rete la versione beta del firmware ma per chi è interessato consigliamo di aspettare una versione stabile e finale prima di effettuare qualsiasi cosa
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avedere come stanno le cose pare che ora l' inviolabile PS£ sia piu' violata dell xbox360 anche se quest' ultima lo è da tempo e gia in molti la usano con software piratato

si ricorda che usare programmi piratatai e tutto il resto è un reato e quindi punibile dalla legge quindi è sempre meglio non farlo , le notizie soprariportate sono da usare a livello informativo e non pratico.
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Playstation3 move vs Xbox360 kinect

Playstation Move
codice: Sensore

3 giroscopi
3 accelerometri assiali in più un sensore per il rilevamento del campo magnetico terrestre .
lavora insieme alla PlayStation Eye per registrare la posizione del giocatore
I sensori rivelano sia i movimenti lenti che veloci
- Una sfera colorata darà un feedback visivo durante il gioco
- Dotato di vibrazione
- Tecnologia Bluetooth per il gioco wireless
- Possibilità di utilizzare 4 controller contemporaneamente

specifiche video

- Risoluzione a 640x480 a 60Hz
- Risoluzione a 320x240 a 120Hz
- Microfono
- Connessione tramite USB a PS3
- Progettata per Funzionare tramite il Network
- Possibilità di fare chiamate sia audio che video con gli amici


prezzo

indefinibile vista l'infinità di accessori.
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Xbox360 Kinect

codice: Sensore
Lenti a colori e sensibili alla profondità
Microfono
Motore per permettere alla periferica di spostarsi

Compatibile con tutte le console Xbox 360

Campo visivo
Orizzontale: 57 Gradi
Verticale: 43 Gradi
Capacità di spostamento della periferica: 27 gradi
Profondità: 1.2 m – 3.5 m

Trasferimento dati

320×240 16-bit profondità @ 30 frames/sec
640×480 32-bit colore @ 30 frames/sec
16-bit audio @ 16 kHz

Tracking dello Scheletro

Fino a 6 persone, con 2 giocatori attivi
Riconosciuti fino a 20 movimenti per ogni giocatore attivo
Riconoscimento dell’avatar dell’utente

Audio

Possibilità di effettuare le Chat Party e del gioco
Cancellazione dell’eco
Riconoscimento vocale di più utenti contemporaneamente

Prezzo indicativo tra 119€ e 149€
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SONY Annuncia La Tomb Raider Trilogy...In Esclusiva!


ha annunciato che il 25 marzo arriverà sui nostri scaffali la "Tomb Raider Trilogy".
La trilogia dedicata a Lara Croft conterrà i capitoli Legend, Anniversary e Underworld, rimasterizzati in HD e con supporto ai trofei.
Il prezzo dovrebbe essere di 39,90€ e il blu-ray offrirà anche dei contenuti esclusivi: un tema speciale, un costume da Lara Croft per gli avatar di Home ed una serie di Making of dedicati all'intera serie di Tomb Raider.
"Tomb Raider Trilogy" è un'esclusiva PlayStation 3.
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come riparare un rubinetto che sgocciola ?

ci sono dei lavoretti di casa che possiamo fare anche da soli, piccole riparazioni che non necessitano di un" sapere "particolare , basta conoscere il " da farsi " dopodiche' chiunque ,a meno di avere particolari problemi, potra' eseguire queste piccole riparazioni che oltre che a far risparmiare denaro daranno anche una certa soddisfazione all' esecutore materiale del' eventuale riparazione,

in questo post ci limitiamo a fornire informazioni sul come aggiustare un rubinetto che gocciola trovate on rete quindi ogni ringraziamento o altro va' ai responsabili dei vari post presi come riferimento e replicati pari pari qui

il rubinetto sgocciola!

a chi non è capitato di averne uno in casa ? prima o poi capita a chiunque , se una volta per arrivare a sapere come intervenire necessitava di un intervento di un professionista oggi , grazie al web possiamo trovare aiuti concreti sul come riparare questo guasto cosi' comune , andiamo quindi avedere come fare la riparazione usando gli aiuti scovati in rete.

Riparare un rubinetto tradizionale

Riparare un rubinetto monocomando


fonte - http://www.anarchia.com/link_in_frame.php?link=8785&c=

come si vede l' operazione necessarie non sono difficili certo bisogna avere gli attrezzi e tutto il resto necessario a portata di mano ma al giorno d' oggi chi è che non ha questi atrezzi ormai cosi' diffusi ? se esiste ancora qualcuno che non ha almeno gli utensili piu' comuni è bene se li procuri facendo attenzione di comprare materiale Italiano o comunque a marchio CE , questo se vuole evitare dproblemi dovuti alla scarsa qualita dei materiali proveniente sopratutto dall' oriente ( vedi Cina )
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altri esempi presi dal web

Come riparare un rubinetto che perde sostituendo la guarnizione e rettificando la sede


Cosa fare se il rubinetto comincia a perdere?
Se anche stringendolo forte continua a gocciare?
Semplice, basta sostituire la guarnizione in gomma di tenuta del rubinetto.
Per fare questo, prima bisogna smontare il rubinetto, ma... cominciamo con ordine:
La prima cosa da fare è togliere la manopola del rubinetto, questa è generalmente tenuta bloccata da una vite che può essere a vista oppure, come nella foto, nascosta sotto una borchia di copertura a pressione.


Una volta svitata la vite di blocco, la manopola dovrebbe sfilarsi con una certa facilità. A questo punto si dovrebbe vedere il corpo del rubinetto (che è di ottone). Su questo vi sono due dadi, uno più piccolo da cui fuoriesce il perno del rubinetto, posto più in alto è facilmente raggiungibile.
Naturalmente quello che deve essere smontato è l'altro, quello più in basso.

Dovremo quindi afferrare saldamente la ghiera cromata che copre il rubinetto e svitarla (se dovesse essere incastrata potremo afferrarla con una chiave a pappagallo ma solo proteggendola con un panno o con un pezzo di gomma da camera d'aria per non rigarla).
Una volta svitata la ghiera si sfilerà dall'alto lasciando scoperto il corpo del rubinetto.

Ora, DOPO ESSERSI ASSICURATI DI AVER CHIUSO IL RUBINETTO GENERALE DELL'ACQUA potremo svitare con la chiave inglese adatta il dado inferiore. Prima di eseguire questa operazione, io consiglio di appoggiare la manopola sul suo perno e girarla in modo da far si che il rubinetto si apra, questo per evitare che mentre smontiamo il rubinetto, questo stia forzando rendendo più difficoltoso lo smontaggio.

Una volta svitato il gruppo dalla sua sede, questo apparirà come nella foto. Possiamo verificare il funzionamento della meccanica del rubinetto girando il perno si vedrà il pistoncino (alla sinistra dell'immagine) alzarsi e abbassarsi, quasto fa sì che la guarnizione (il gommino montato sulla sommità del pistoncino) vada a premere sul fondo del rubinetto chiudendo il flusso dell'acqua.
Il gommino vecchio deve essere smontato (a volte c'è un dado o una vite che lo tiene bloccato, altre volte è semplicemente incastrato o avvitato nella sua sede) e sostituito con uno nuovo delle stesse dimensioni.

A questo punto potremmo aver finito la riparazione e rimontare il rubinetto, ma se il rubinetto è particolarmente vecchio, e soprattutto se è molto tempo che perdeva, allora potrebbe essere vantaggioso effettuare una "rettifica della sede del rubinetto", per fare questo abbiamo bisogno però dell'attrezzo mostrato nella foto che si chiama appunto "rettificatrice per rubinetti" e viene venduta dai negozi di ferramenta ben forniti e dai negozi di attrezzature per l'idraulica.
Se guardate dall'alto la parte del rubinetto che è rimasta attaccata, in fondo c'e' la "sede del rubinetto" che è la parte su cui la guarnizione che abbiamo appena sostituito và a premere per interrompere il flusso dell'acqua.
Con la punta del dito possiamo sentire se sono presenti delle scanalature o se la superfichie è irregolare, in questo caso avvitando l'attrezzo mostrato prima e premendo con una certa delicatezza sul pomello girando contemporaneamente in senso orario, questo raschierà la superficie della sede rendendola liscia.
Ogni tanto svitate l'attrezzo e controllate la situazione, quando la sede si presenterà come quella nella foto, si potrà rimontare il tutto e vedrete che ora basterà stringere appena la manopola per avere una tenuta perfetta ed il rubinetto funzionerà come quando era nuovo.


fonte - http://www.ilsitodelfaidate.it/idraulica/idraulica_rubinetto.htm

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SOSTITUIRE UNA GUARNIZIONE

Quando notiamo che il rubinetto del nostro lavello in cucina o in bagno, sgocciola anche quando e' chiuso, allora e' il momento di sostituire la guarnizione in gomma. Tuttavia, occorre verificare che il nostro rubinetto non sia del tipo a dischi ceramici: in questo caso non e' possibile effettuare la sostituzione dei dischi di chiusura. Occorre cambiare il rubinetto.

Muniti della chiave a becchi e della serie di chiavi fisse da 8 a 26 millimetri esaminiamo il rubinetto che perde. Se sgocciola dal becco, c'e' la guarnizione da sostituire.

Per sostituire la guarnizione si deve, prima di tutto, chiudere il rubinetto generale dell'acqua. Si smonta la manopola del rubinetto. In alcuni casi occorre far leva con un cacciavite sotto la borchia di copertura della manopola e svitare la vite che fissa la manopola al corpo del rubinetto.

Svitare l'incastellatura del rubinetto (il vitone) con una chiave fissa.

Estrarre l'incastellatura del rubinetto e svitare delicatamente il dado di fermo della guarnizione in gomma da sostituire.

Con un cacciavite estrarre la guarnizione consumata dalla sua sede. Inserire nella sede la guarnizione nuova e rimontare il piccolo dado di fissaggio senza stringere eccessivamente.

Spalmare un poco di pasta al silicone sul filetto dell'incastellatura del rubinetto e riavvitare il corpo del rubinetto nella sua sede. Riposizionare la manopola, assicurarsi che il rubinetto sia nella posizione di "chiuso" e riaprire il generale dell'acqua.

IN CASO DI PERDITA D'ACQUA
Prima di eseguire le seguenti operazioni, chiudere il rubinetto d'arresto del locale bagno o cucina, oppure il rubinetto generale e togliere pressione all'impianto aprendo un rubinetto qualsiasi, lasciandone scorrere l'acqua fino all'esaurimento.

Nel primo caso la causa della perdita e' il premistoppa. Per rimediare occorre svitare la vite in testa alla manopola e sfilarla tirando dal basso verso l'alto. Svitare poi la borchia e il dado di testa, rimuovere la vecchia guarnizione, pulire l'alloggiamento e inserire la nuova guarnizione. Le guarnizioni usate possono essere di due tipi: la prima e' un anello in gomma detto "O-Ring". La seconda (la piu' probabile) e' una guarnizione conica. Quest'ultima ha un verso, e il cono deve essere rivolto in alto.

Nel secondo caso la causa e' la guarnizione anulare o la sua sede. Occorre pertanto svitare la vite in testa alla manopola e sfilarla tirando dal basso verso l'alto. Svitare quindi la borchia e la ghiera, rimuovere la rondella e infine la guarnizione. Con l'apposita pinza a ganasce tenere bloccata la struttura portante del rubinetto dalla parte superiore, ossia nel punto dove erano alloggiati ghiera e rondella, facendo particolare attenzione a non rovinare la filettatura. Con una chiave a rullino oppure con una chiave a pappagallo, svitare tutto il corpo superiore separandolo dalla struttura portante. Una volta separato il rubinetto si sostituisce la guarnizione anulare fissata solitamente con un dado. Si controlla accuratamente la sede, accertandosi che non vi siano piccole deformazioni o solchi, nel qual caso, con l'apposita fresa a mano e' necessario rettificare la sede della guarnizione.

In ogni sanitario in cui l'acqua fuoriesce da un foro nella ceramica (in particolare nei bide'), le guarnizioni sotto le rondelle svolgono un vero e proprio lavoro di tenuta. Quindi con i bide' ricordate di prestare sempre molta attenzione alla posizione in cui si trovano queste guarnizioni.

PROBLEMI SUL SISTEMA A SFERA
Anche i sistemi a sfera, per quanto meno soggetti a usura di quanto accada con le vecchie guarnizioni, possono presentare il problema classico di una guarnizione che non funziona: nonostante la manopola sia in posizione "chiuso" l'acqua esce ugualmente. In questi casi bisogna per prima cosa chiudere il rubinetto d'arresto del locale bagno o cucina e togliere pressione all'impianto.

Per evitare di far cadere viti e dadi del rubinetto smontato all'interno dello scarico, chiudere il tappo dello scarico del sanitario. Smontare quindi la manopola, allentando la vite esagonale alla sua base. Spesso questa vite si trova sulla testa della manopola, nascosta da una borchia di plastica o di gomma. Svitare con una pinza a ganasce la borchia che blocca il gruppo monocomando. Svitare, con una chiave a rullino oppure con una chiave a pappagallo, il corpo superiore del monocomando, mantenendo fermo il tubo di erogazione.

Ora e' possibile sfilare la sfera, le guarnizioni e le rispettive molle. Controllare che la sfera non sia rigata e che non abbia depositi di calcare; stessa verifica per le guarnizioni. Pulire tutti componenti con una spugnetta abrasiva e un poco di anticalcare, compreso l'alloggio della sfera e le sedi delle guarnizioni. Quando e' necessario, sostituire le parti danneggiate.

Riparare il rubinetto che gocciola

Un rubinetto gocciolante può perdere dai 40 ai 90 litri d'acqua al giorno, ovvero uno spreco annuo che nelle migliori delle ipotesi arriva a 14.000 litri d' acqua.
Aggiustare il rubinetto che perde è poca cosa, certe volte basta cambiare una semplice guarnizione per salvare una grande quantità di acqua.

Prima di procedere ad aggiustare un rubinetto che gocciola è necessario vedere con che tipo di rubinetto abbiamo a che fare.

Se il rubinetto è dotato di miscelatore e della leva che si alza e si abbassa per cambiare la quantità del flusso è un pò compilcato.

Se invece il rubinetto è di quelli classici il lavoro è più semplice.

In questo secondo caso si procede così: in primo luogo vi è necessario individuare il rubinetto generale e chiuderlo in modo da evitare la fuoriuscita dell'acqua.

Adesso dovete togliere la manopola del rubinetto. Essa è generalmente tenuta bloccata da una vite che si trova al centro del pomello e che può essere "a vista" oppure "nascosta" sotto una borchia di copertura a pressione, talora anche in plastica.

Si procede quindi a svitare la vite al centro del pomello, si estrae lo stesso pomello e scoprite la valvola vera e propria che vi mostrerà l'incastro zigrinato che consente la rotazione del pomello (quando solitamente aprite e chiudete l'acqua o ne stabilite la portata del getto).

Una volta svitata la vite di blocco, la manopola dovrebbe sfilarsi con una certa facilità e mostrarvi il corpo del rubinetto (che è di ottone).

Su questo corpo notate due dadi, uno più piccolo da cui fuoriesce il perno del rubinetto, posto più in alto è facilmente raggiungibile e l'altro più basso. Naturalmente quello che deve essere smontato è quello più in basso, alla base del perno.

Utilizzando una chiave inglese delle giuste misure, che sicuramente avete nella vostra cassetta degli attrezzi, dovete svitare il secondo dado ed estrarre la valvola sul cui fondo è avvitata la guarnizione che dovrete cambiare.

La guarnizione deve essere tolta. In alcuni casi è possibile che troviate un dado o una vite che la tiene bloccata, altre volte è semplicemente incastrata nella sua sede. Procedete a seconda della situazione e sostituite con una nuova guarnizione delle stesse dimensioni e rimontate il rubinetto.

Prima di svitare però tenete presente questo accorgimento: allocate la manopola sul suo perno e giratela in modo da far si che il rubinetto si apra. Eviterete così che lo stresso pernio, forzato, renda più difficoltoso lo smontaggio.

Conviene sempre tenere a portata di mano 2 o 3 guarnizioni per poter ripetere l'operazione nel caso di una nuova perdita.

Se il rubinetto è vecchio potrebbe essere proficuo effettuare una "rettifica della sede del rubinetto", per fare questo avete bisogno di una "rettificatrice per rubinetti" che trovate in ferramenta e dai negozi per l'idraulica.

Il rubinetti hanno la funzione di aprire, regolare e chiudere il flusso dell’acqua.
Il disegno qui sotto riproduce in modo sintetico un rubinetto. Con la manopola aperta l’acqua è libera di passare, mentre quando la manopola viene girata in senso orario, la guarnizione scende andando ad occludere sempre di piu’ l’ingresso dell’acqua finche’ la chiude completamente impedendone il passaggio.

I difetti e gli inconvenienti piu’ frequenti che si verificano sono:
perdite visibili sopra la ceramica e vicino alla borchia
sgocciolio dal rubinetto.
- Nel primo caso si tratta del PREMISTOPPA.
Occorre quindi togliere la manopola del rubinetto che è generalmente tenuta bloccata da una vite che può essere a vista oppure nascosta sotto una borchia di copertura a pressione.
La borchia si puo’ rimuovere con un cacciavite e una volta svitata la vite di blocco, la manopola dovrebbe sfilarsi con una certa facilità.
A questo punto si dovrebbe vedere il corpo in ottone del rubinetto.
Su di esso si vedono due dadi, uno più piccolo da cui fuoriesce il perno del rubinetto posto più in alto e facilmente raggiungibile, bisogna smontare quello più in basso.
Svitare quindi il dado di testa, rimuovere la vecchia guarnizione, pulire l’alloggiamento e quindi sostituire la guarnizione con una nuova (le guarnizioni per i rubinetti sono di due tipi:
un anello di gomma (dette oring) oppure
una guarnizione conica (che e’ piu’ diffusa) che avendo un suo verso, deve essere sempre con il cono rivolto verso l’alto
- Nel secondo caso, cioe’ quando il problema e’ lo sgocciolamento continuo del rubinetto, sicuramente la causa va ricercata nella guarnizione anulare o la sua sede.
Si deve svitare la vite in testa alla manopola e quindi sfilarla esercitando una trazione dal basso verso l’alto. Svitare poi la borchia, la ghiera, togliere la rondella e infine togliere la guarnizione.
Con la pinza tenere bloccata la struttura portante del rubinetto dalla parte superiore, utilizzando uno straccio o un pezzo di camera d’aria di bicicletta per non rovinare la filettatura. Con una chiave a rullino oppure con una chiave a pappagallo, svitare tutto il corpo superiore separandolo dalla struttura portante. Una volta tolto il gruppo dalla sua sede sara’ visibile il funzionamento del rubinetto: girando la manopola, il perno ruota muovendo il pistoncino la cui guarnizione (posta in cima) va a premere sul fondo del rubinetto chiudendo il flusso d’acqua.
Una volta separato il rubinetto, sostituire la guarnizione anulare fissata solitamente con un dado.
E’ necessario controllare bene la sede, verificando che non vi siano solchi o deformazioni. Se invece si riscontra che la sede della guarnizione e’ segnata da piccoli solchi, e’ necessario procedere alla fresatura con un apposito attrezzo (fresa a mano).
Prima di eseguire le operazioni indicate sopra e’ assolutamente necessario provvedere alla chiusura centrale dell’acqua aprendo un rubinetto al fine di togliere pressione all’impianto

fonte - http://www.manualino.com/rubinetto-che-perde-sostituire-la-guarnizione-128/#ixzz1AIZ0BbyL


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Qualcuno mi spiega come riparare un rubinetto con miscelatore che gocciola?non vedo viti per smontarlo?
dopo aver tolto il leveraggio come dice lui troverai una ghiera di ootone la devi svitare e togliere la cartuccia se l'ivolucro è integro e privo di crepe allora basterà sostituire i tre "or" che fanno la tenuta che col tempo di appiattiscono... li trovi nei negozi x idraulici ( or = guarnizioni in gomma a profilo cilindrico)
se l'involucro è danneggiato allora devi cambiare la cartuccia intera che troverai nello stesso negozio degli "OR"
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con questo post spero che chiunque ora sappia come affrontare questa piccola riparazione , se malgrado tutto pero' si hanno pero ancora dei dubbi allora è meglio usare i vecchi sistemi e chiamare un idraulico!.
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giovedì 6 gennaio 2011

06 GENNAIO 2011 L 'EPIFANIA O festa della BEFANA

messaqggio alle donne del mondo : oggi è la Befana la vostra festa piu antica quindi AUGURI BEFANE!!!!!

inno della befana

La befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte...
Vien dal cielo con la scopa
e sui tetti pian si posa,
e poi scende lesta lesta
dai camini con la cesta.

La befana é una vecchietta
un po' brutta poveretta,
ma ai bambini poco importa
se la cesta é colma colma
tutta piena di regali, dolci, treni,
bamboline per riempire le calzine.

La befana con la cesta
cerca, cerca la calzetta
e soltanto ai bimbi buoni
lei ci mette tanti doni
ma a chi é stato un po' birbone,
lei la colma con carbone.

La befana é già sul tetto
presto bimbi tutti a letto!
Lasciam sola la vecchietta
a riempire la calzetta,
che doman di buon mattino
scopriremo il regalino



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http://it.wikipedia.org/wiki/Epifania


La Befana si festeggia il giorno dell'Epifania, il 6 gennaio. L'Epifania è una festa religiosa che deriva il suo nome da un termine greco che significa rivelazione. È, infatti, in questo giorno che Gesù bambino si rivelò come figlio di Dio ai tre Magi. Ma, chi erano costoro? Erano Baldassarre, Melchiorre e Gaspare, tre sapienti che provenivano dalle lontane terre d'Oriente. Si erano messi in cammino guidati da un astro splendente, una stella cometa, che mai prima aveva fatto apparizione nel cielo. Lo studio di questo insolito fenomeno li aveva avvisati che qualcosa di realmente grande stava per accadere. Così avevano consultato molti libri e in uno di essi trovarono questa profezia:

"Nascerà da umile dimora un bambino che diverrà il Salvatore del mondo, il Re dei re! Al suo apparire ci saranno schiere di angeli ad accoglierlo sulla terra e si verificheranno cose mai viste prima". Così i tre uomini avevano deciso di seguire la singolare stella per rendere omaggio a quel bambino salvifico. Portavano con sé tre doni simbolici: l'oro, l'incenso e la mirra. L'oro perché era il dono che veniva riservato ai sovrani; l'incenso perché era bruciato solo in onore delle divinità; la mirra che in antichità veniva utilizzata durante le cerimonie funebri e che sarebbe divenuta il simbolo della futura resurrezione di Cristo, il Re che trionfò sulla morte. Dopo un lungo cammino, i tre uomini giunsero alla città di Gerusalemme. Su una collina, circondato da una folta selva, stava un castello austero e buio. «Ecco, si dissero è qui che troveremo il figlio di Dio. Un re del suo rango non può che essere nato in un castello e a paragone della sua importanza, ogni dimora è umile, anche questa fortezza turrita!» Li accolse invece un sovrano molto cerimonioso e dal cuore feroce come quello dei lupi selvatici: si chiamava Erode. Costui stette ad ascoltare la storia dei tre saggi e quindi rispose: «Non saprei proprio come aiutarvi! lo non ho figli e non c'è altro sovrano qui attorno.

lo sono il Signore di queste terre! Ma se è vero che è nato questo bambino regale, dopo averlo trovato, venite a riferirmi dov'è, così che anch'io lo possa adorare!». In realtà l'astuto Erode voleva eliminare l'eventuale concorrente. I Magi partirono subito da quel castello, perché la cattiveria che si respirava tra le sue mura aveva quasi ghiacciato loro il sangue nelle vene. Dopo alcuni giorni di ricerca, sotto la guida della magica stella, giunsero infine in un villaggio, il più piccolo e il più umile della terra di Giuda. Fu proprio lì che l'astro si mise a splendere intensamente come mai l'avevano visto durante la loro osservazione: sembrava indicare un luogo appartato In pIena campagna. In una stalla, esposto alle correnti della notte, trovarono un bambino che era nato da poco. Era accudito dal padre, Giuseppe, e da Maria, la madre più dolce e bella che fosse mai capitato loro di incontrare. Vedendo l'amore e la concordia che regnava in quella povera famiglia, nonostante gli stenti e le ristrettezze, i Magi compresero di aver trovato ciò che cercavano e deposero ai piedi della mangiatoia, in cui era stato adagiato il piccolo, i loro doni preziosi. Quindi se ne andarono contenti di avere reso omaggio per primi al Salvatore del mondo.

Una voce nel cuore, però, non fece loro ripercorrere la strada dell'andata: avevano, infatti, compreso le intenzioni malvagie di Erode e non avrebbero assolutamente svelato a quell'uomo dove trovare il piccolo Gesù. Erode, non vedendo tornare i tre saggi, comprese di essere stato scoperto nel suo terribile piano. Deciso a eliminare qualsiasi concorrente, qualsiasi fanciullo potesse rivelarsi pericoloso per il suo potere, chiamò il capo delle guardie e gli ordinò di ammazzare tutti i bambini della regione che non avessero compiuto i 3 anni di età. Quella stessa notte Giuseppe venne avvertito in sogno da un angelo del Signore: «Giuseppe, slega l'asino e porta in salvo Maria e il tuo bambino! Fra poco giungeranno le truppe di Erode e, se vi trovano nel territorio di Giuda, uccideranno Gesù!».

Giuseppe si svegliò di soprassalto e, in piena notte, si mise a preparare il necessario per fuggire immediatamente. Si sarebbe diretto verso l'Egitto, dove poteva trovare lavoro come falegname. I pastori, che anche di notte vegliavano sui loro greggi, videro la povera famiglia fuggire di tutta fretta. Comprendendo il pericolo che rendeva veloci i loro passi, accesero dei grandi fuochi lungo tutta la strada per illuminare il cammino all'asinello ed evitare che si fermasse. Per questo, ancor oggi, ogni anno il 6 gennaio, si accendono per le piazze e per le campagne dei falò, per ricordare quella notte.

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I BEFANINI


i befanini sono dei biscotti tradizionali diffusi in TOscana e sopratutto in Versilia e zone limitrofe
essi sono dolcetti di facile preparazione ma molto gustosi sotto la ricetta


ingredienti

300 gr, di zucchero semolato, 50 gr, di zucchero a velo, 600 gr, di farina, 5 uova intere, 150 gr, di burro, estratto d'aroma al limone e arancio o bucce degli stessi agrumi triturate finemente, graniglia di zucchero colorata, vanillina, poco lievito per dolci, un pizzico di ARCAMODIO ( se non lo trovate non lo mettete che tanto è lo stesso )

preparazione

lavorare zucchero e burro, unire la farina e il resto dei componenti , analganare per poco tempo fino cioe' ad ottenere una pasta bella liscia, stendere quindi la pasta avendo l' accortezza di non farla troppo fine , quaindi con le apposite formine o manualmente formare i biscotti, schiaciare leggermente la graniglia sopra di essi quindi porre in teglia sopra un foglio di carta da forno , infornare e cuocere a 180 gradi per una quindiciona di minuti, una volta cotti posizionare in un contenitore , meglo se ermetuico , fino al loro utilizzo finale che poi consiste nel mangiarseli tutti!.

N.B.per la ricetta si ringrazia L' OSTERIA ULISSE DI SERAVEZZA in via CAmpana 183 che dapprima non ce la voleva dare ma poi ... non ce l' ha data davvero ma ce l' ha fatta vedere in tutte le sue fasi dall' impasto alla cottura in modo che noi prendendo appubnti abbiamo potuto qui postarla

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varie ed eventuali




a Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte, col cappello alla romana, viva viva la Befana …. così recita la filastrocca che cantano i bambini il giorno della befana.
La Befana è nell’immaginario collettivo una vecchietta che nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, sopra una scopa, passa sopra i tetti e calandosi dai camini riempie le calze lasciate appese dai bambini, di doni, caramelle e dolciumi di ogni tipo.

La sua origine si perde nella notte dei tempi, discende da tradizioni magiche precristiane e, nella cultura popolare, si fonde con elementi folcloristici e cristiani: la Befana porta i doni in ricordo di quelli offerti a Gesù Bambino dai Magi.
Secondo la leggenda, i Re Magi, diretti a Betlemme per portare i doni a Gesù Bambino, non riuscendo a trovare la strada, chiesero informazioni a una vecchia.
Nonostante le loro insistenze, affinché li seguisse per far visita al piccolo, la donna non uscì di casa per accompagnarli. In seguito, pentitasi di non essere andata con loro, dopo aver preparato un cesto di dolci, uscì di casa e si mise a cercarli, senza riuscirci.
Così si fermò a ogni casa che trovava lungo il cammino, donando dolciumi ai bambini che incontrava, nella speranza che uno di essi fosse il piccolo Gesù.
Da allora girerebbe per il mondo, facendo regali a tutti i bambini, per farsi perdonare.
L’iconografia è fissa: un gonnellone scuro e ampio, un grembiule con le tasche, uno scialle, un fazzoletto o un cappellaccio in testa, un paio di ciabatte consunte, il tutto vivacizzato da numerose toppe colorate.
Secondo l’immaginario della tradizione porta dolcetti e caramelle ai bambini buoni e carbone a quelli che hanno fatto molti capricci.
Nella tradizione popolare però il termine Epifania, storpiato in Befana, ha assunto un significato diverso, indicandola figura di una vecchietta particolare.
Anticamente, infatti, la dodicesima notte dopo il Natale, ossia dopo il solstizio invernale, si celebrava la morte e la rinascita della natura, attraverso la figura pagana di Madre Natura. La notte del 6 gennaio, infatti, Madre Natura, stanca per aver donato tutte le sue energie durante l'anno, appariva sotto forma di una vecchia e benevola strega, che volava per i cieli con una scopa. Oramai secca, Madre Natura era pronta a essere bruciata come un ramo, per far sì che potesse rinascere dalle ceneri come giovinetta Natura, una luna nuova.

Prima di perire però, la vecchina passava a distribuire doni e dolci a tutti, in modo da piantare i semi che sarebbero nati durante l'anno successivo.
In molte regioni italiane, infatti, in questo periodo, si eseguono diversi riti purificatori simili a quelli del Carnevale, in cui si scaccia il maligno dai campi grazie a pentoloni che fanno gran chiasso o si accendono imponenti fuochi, o addirittura in alcune regioni si costruiscono dei fantocci di paglia a forma di vecchia, che vengono bruciati durante la notte tra il 5 e il 6 gennaio.
La befana nel mondo è festeggiata in vari modi, in Spagna ad esempio, il 6 gennaio tutti i bambini si svegliano presto per vedere i regali che i Re Magi hanno lasciato. Mentre il giorno precedente mettono davanti alla porta un bicchiere d’acqua per i cammelli assetati e anche qualcosa da mangiare.
In Francia nel giorno della befana si fa un dolce speciale, all’interno del quale si nasconde una fava. Chi la trova diventa il re o la regina della festa.
In Islanda il 6 gennaio viene chiamato il tredicesimo, perché da Natale fino a questa data trascorrono 13 giorni. Questo è l'ultimo giorno del periodo festivo nel quale si dice addio al Natale. Si inizia con una fiaccolata, alla quale partecipano anche il re e la regina degli elfi. A metà strada arriva anche l'ultimo dei Babbo Natale, il tredicesimo ( il primo Babbo Natale arriva l’11 dicembre e poi ne arriva uno ogni giorno fino a Natale, poi dal 25 dicembre in poi ne va via uno al giorno). La fiaccolata finisce con un falò e con dei fuochi d’artificio.

In Romania, invece, la festa dell' epifania rappresenta la venuta dei Re Magi ed è un giorno festivo. Ancora oggi in alcuni paesi i bambini vanno lungo le strade e bussano alle porte per chiedere se possono entrare per raccontare delle storie. Di solito come compenso ricevono qualche spicciolo. Anche i preti vanno di casa in casa per benedire le case.
Qui da noi, secondo la leggenda si deve appendere al caminetto, o vicino una porta o una finestra della casa, una calza grande, così l’indomani mattina la si troverà piena di doni della befana.
Beh se siete stati buoni riceverete dolcetti altrimenti carbone!
test audio video

i nostri occhi organi utilissimi senza il cui uso molte cose di tutti i giorni non sarebbero fattibili
seppur ben progettati e confezionati non sono proprio ben calibrati e/o infallibili. vi sono svariati possibilita' d' ingannarli e/o di metterli in difficolta', provate a guardare i video sotto postati e poi pensateci su' ma non troppo che comunque sia il dono della vista è uno dei migliori che chiunque ci ha creato ci poteva dare e poi a pensarci troppo ci sta che il cervello pigli fuoco con conseguenti mal di testa

illusioni ottiche




bene ora sapete qualcosa in piu' delle possibilita dell vostro apparato visivo quindi cercate di tenerne conto ma sopratutto tenetevelo come un' oracolo sperando che funzioni in maniera accettabile fino alla fine dei vostri giorni terreni,
CARAVAGGIO - cenni ulteriori

Michelangelo Merisi detto Caravaggio (Caravaggio o Milano, 1571 – Porto Ercole, 18 luglio 1610)

fu un pittore italiano

Nacque da Fermo Merisi (architetto di Francesco Sforza) e da Lucia Aratori. Le notizie della sua infanzia sono molto scarse; non si sa neppure con certezza se nacque a Caravaggio, città dalla quale avrebbe preso poi il nome d'arte, oppure a Milano. Sicuramente ebbe una buona educazione ed a cinque anni risulta vivesse appunto a Caravaggio, probabilmente per sfuggire alla peste, anche se il padre - nel 1577 - muore di questa malattia. A tredici anni, 1584, entra nella bottega di Simone Peterzano (pittore di un certo successo all'epoca) che lavora a Milano.

Nel 1590 muore anche la madre ed allora il giovane Merisi decide di trasferirsi a Roma (attorno al 1592). I primi tempi sono duri e mortificanti. Lo storico dell'epoca Bellori lo descrive già ammalato di malaria (fatto che condizionerà il suo sistema nervoso per tutta la vita). Frequenta prima la bottega di Lorenzo Siciliano (mediocre pittore dell'epoca), poi per alcuni mesi Giuseppe Cesari detto il Cavalier d'Arpino da cui, come dice il Bellori: "fu applicato a dipinger fiori e frutti sì bene contraffatti, che da lui vennero a frequentarsi a quella maggior vaghezza che oggi tanto diletta". Quei fiori e frutti in realtà rappresentano l'inizio di quel genere pittorico che verrà definito "Natura morta". Successivamente incontra il cardinal Francesco Del Monte (1595) che apprezza la sua pittura e acquista alcuni suoi quadri; entra al suo servizio e vi rimane per circa tre anni.

Riceve la prima commissione per due grandi tele per la cappella Contarelli di Roma (1599). Da qui Caravaggio cominciò a farsi conoscere ed a ricevere altre commissioni; anche se alcune sue opere vennero rifiutate perché ritenute indecorose.

Col crescere della sua fama artistica, il pittore divenne famoso anche per il suo carattere ribelle e rissoso ed ebbe anche problemi con la legge tanto che nel 1606 uccise un uomo e dovette scappare da Roma per trascorrere gli ultimi anni come un fuggiasco, prima a Napoli, poi a Malta e poi in Sicilia.

Il 14 luglio 1608 Caravaggio fu investito della carica di Cavaliere di Malta, ma anche qui ebbe dei problemi; infatti fu arrestato perché litigò con un altro cavaliere; ma riuscì ad evadere ed a rifugiarsi in Sicilia.

I maltesi continuarono a cercarlo infatti egli dovette scappare di città in città fino a tornare a Napoli. Qui nel 1609 subì un aggressione, forse da parte dei cavalieri di Malta, e venne gravemente ferito al volto.

Nel 1610 si imbarcò per andare in Toscana dove avrebbe atteso la grazia ma qui fu scambiato per un altro latitante ed imprigionato; quando fu rilasciato (disperato per aver perso tutti i suoi effetti personali, soprattutto le sue "terre" con le quali componeva i suoi meravigliosi colori) si precipitò sulla spiaggia tentando invano di raggiungere la nave, ma quell'enorme fatica sotto il sole cocente gli provocò una febbre altissima che in breve tempo, a Porto Ercole, lo uccise all'età di 38 anni : era il 18 luglio 1610. Tredici giorni dopo, il 31 luglio la grazia papale veniva emanata, ma ormai non serviva più.

Attività artistica
Tra le opere giovanili del Caravaggio molte raffigurano ragazzi seducenti solitamente intenti a suonare uno strumento (tradizionale accompagnamento all'amore) mangiare un frutto (simbolo dell'appagamento dei sensi.

Nelle prime opere del Caravaggio si trovano spesso splendidi particolari di nature morte, ma una sola è la composizione completa che sia pervenuta, “Canestra di frutta”.

Il pittore non dipinse molti ritratti e di quei pochi ne restano soltanto quattro o cinque (l'unico ritratto femminile, quello di una cortigiana, andò distrutto a Berlino durante la Seconda Guerra Mondiale).

Tra il 1602 ed il 1606 Caravaggio dipinse per alcune chiese romane cinque importanti pale d'altare, di cui tre furono rifiutate o rimosse perché ritenute rappresentazioni disdicevoli e poco decorose del soggetto sacro.
Molti quadri di Caravaggio raffigurano santi, i tre più rappresentati sono San Francesco, San Girolamo e San Giovanni Battista.
San Francesco appare di solito come una figura ascetica in preghiera, San Girolamo come un vecchio intento a scrivere e San Giovanni come un giovane, praticamente nudo, nel deserto.

Cena in Emmaus, 1602, National Gallery di Londra
Davide con la testa di Golia, 1610, Roma Galleria Borghese.
I bari, 1594, Kimbell Art Museum di Fort Worth.
Riposo durante la fuga in Egitto, 1594, Roma, Galleria Doria Pamphilij.
Bacchino malato, 1593, Galleria Borghese, Roma.
Bacco Firenze, Galleria degli Uffizi

Scheda tratta da :Wikipedia, l'enciclopedia libera

Opere


Fanciullo con canestro di frutta (1593 – 1594)
Bacchino malato (1593 – 1594)
Buona ventura (1593 – 1594)
I bari (1594)
San Francesco in estasi (1594 – 1595)
Maddalena penitente (1594 – 1595)
Concerto (1595)
Suonatore di liuto (1595 – 1596)
Ragazzo morso da un ramarro (1595 – 1596)
Riposo durante la fuga in Egitto (1595 – 1596)
Bacco (1596 – 1597)
Buona ventura (1596 – 1597)
Santa Caterina d'Alessandria (1597)
Canestra di frutta (1597 – 1598)
Davide e Golia (1597 – 1598)
Medusa (1598)
Giuditta e Oloferne (1599)
Narciso (1599)
Vocazione di san Matteo (1599 – 1600)
Martirio di san Matteo (1600 – 1601)
Conversione di san Paolo (1600 – 1601)
Crocefissione di san Pietro (1600 – 1601)
Incredulità di san Tommaso (1600 – 1601)
Cena in Emmaus (1601)
San Matteo e l'angelo (1602)
Cattura di Cristo (1602)
Amor Vincit Omnia (1602 – 1603)
San Giovanni Battista (1602)
Deposizione (1602 – 1604)
Incoronazione di spine (1603)
Sacrificio di Isacco (1603 – 1604)
Morte della Vergine (1604)
Madonna dei Pellegrini (1604 – 1606)
Madonna dei Palafrenieri (1605 – 1606)
San Francesco in meditazione (1605)
Sacra famiglia con San Giovanni Battista (1605 - 1606)
San Gerolamo (1605 – 1606)
San Francesco in preghiera (1605 – 1606)
Davide con la testa di Golia (1605 – 1606)
Cena in Emmaus (1606)
Madonna del Rosario (1607)
Davide con la testa di Golia (1607)
Sette opere di Misericordia (1607)
Flagellazione di Cristo (1607 – 1608)
Ritratto di Alof de Wignacourt (1608)
Ritratto di fra Antonio Martelli, Cavaliere di Malta (1608 – 1609)
Decollazione di san Giovanni Battista (1608)
Seppellimento di santa Lucia (1608 – 1609)
Resurrezione di Lazzaro (1609)
Negazione di san Pietro (1609 – 1610)
Martirio di sant'Orsola (1609 – 1610)



fonte - il web
------------------------------------------- ARTE -----------------------------
rubrica tesa a diffondere le immagini con qualche informazione dei piu' importanti quadri a livello mondiale onde aiutare chi ne è in cerca a scegliere quello che più' piace e se è possibile comprarselo

a cura di a.s.s.m.
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il quadro di questo post è: L' Adorazione dei pastori (1609)


______________----_------ di Angelo Merisi, detto il CARAVAGGIO

_______________ ------ Olio su tela, cm.314x211, Messina, Museo regionale.
cenni sull' opera presi dal web

L'Adorazione dei pastori dipinta da Michelangelo Merisi da Caravaggio nel 1609 e custodita nel Museo Regionale di Messina

L’adorazione dei pastori» è uno di grandi capolavori del Caravaggio. Il suo valore economico è stato stimato tra i 40 e i 50 milioni di euro
La tela - proveniente dal Museo Regionale di Messina - venne eseguita durante il passaggio dell'artista dalla Sicilia, in seguito alla sua fuga dalle prigioni di Malta. Nel corso del suo breve soggiorno a Messina, Caravaggio ricevette dal senato della città l'incarico della realizzazione di una pala d'altare che avrebbe ornato l'altare maggiore della chiesa di Santa Maria della Concezione, retta dai padri cappuccini. Con quest'opera, il pittore inaugura il cosiddetto genere della Natività Povera, che avrà grandissima fortuna nella pittura sei-settecentesca. La scena è ambientata all'interno di una stalla: Maria, sfinita dal viaggio e dal successivo parto, giace sdraiata per terra, e regge in grembo il bambinello che dorme. Dinanzi a loro, San Giuseppe ed i pastori (uno dei quali si distingue per la spalla scoperta) sono disposti in maniera da formare una croce, mentre sullo sfondo il bue e l'asino fungono quasi da quinta insieme alla mangiatoia.

Il dipinto è sempre stato lodato dai contemporanei e apprezzato dalle antiche fonti messinesi, che hanno considerato le opere del Caravaggio come motivo di vanto cittadino. Secondo la testimonianza del Susinno (1724), l’Adorazione dei Pastori fu eseguita dopo la Resurrezione di Lazzaro, dunque nel corso del 1609. L’opera fu commissionata dal Senato di Messina per ornare l’altare maggiore della chiesa dei Padri Cappuccini. La scarna e suggestiva rappresentazione ci appare in linea con i richiami alla povertà evangelica tipici della spiritualità di quell’Ordine. La composizione è impostata su una diagonale, illuminata come di consueto nelle opere tarde del Merisi da una fonte di luce laterale. I toni sono bruni e terrosi, ad eccezione del rosso del manto della Madonna e di un pastore, con pochi tocchi di bianco. Come in altre opere siciliane la proporzione tra le figure e l’altezza della tela aumenta la percezione del sacro, riducendo la dimensione degli uomini. La Vergine è adagiata sulla paglia, quasi a richiamare l’antica raffigurazione della Madonna dell’Umiltà, e sembra voler proteggere il piccolo Gesù stringendolo con materna apprensione. I pastori inginocchiati, “povera gente” dai volti segnati, sono protesi verso la Madre e il Bambino; con il loro atteggiamento di dolce stupore, espresso dalla varietà dei gesti, sembrano invitare anche i fedeli all’adorazione. La stalla è rappresentata secondo il racconto evangelico, con il bue e l’asino sullo sfondo; in primo piano, a sinistra, quella che Roberto Longhi ha definito una “natura morta” dei poveri: tovagliolo, pagnotta e pialla da falegname in tre toni di bianco, bruno e nero.

articolo preso sempre dal web
E' stata considerata una delle opere più complesse del Merisi, che fu probabilmente compiuta dopo la "Resurrezione di Lazzaro", un dipinto collocato sull'altare maggiore della chiesa messinese dei padri Crociferi di Camillo de' Lellis e commissionato nel 1609 al pittore dal mercante lombardo Giovan Battista de' Lazzari.
La prima citazione della composizione risale al Samperi che la denominava, nella sua "Iconologia" (1654, ed.1742), "Madonna del parto".
Poco dopo, nel 1672, Bellori individuava erroneamente San Giuseppe nel pastore appoggiato al bastone, sulla destra della composizione, mentre esso risulta invece riconoscibile nel personaggio inginocchiato in primo piano, a destra, e che reca sul capo una sottile aureola, simile a quella che compare intorno alla testa della Vergine ed ispirata alle tipologie di aureola presenti già nelle precedenti rappresentazioni sacre compiute dal Caravaggio.
Sulla stessa linea dei dipinti romani, come il "San Matteo e l'Angelo", appare infatti la tendenza dell'autore, una tendenza verificabile anche nel dipinto messinese, a vestire di panni aulici e sacrali i rappresentanti di un ceto popolare, emarginato dalla società del tempo. Tuttavia nell'"Adorazione dei pastori" si avverte un lieve addolcimento di maniera soprattutto nella posa delle mani del primo pastore a sinistra che sembra voler dilatare lo spazio intorno alla Madonna, quasi a preservarne l'incontaminata purezza spirituale dal rozzo contesto ambientale che la circonda.

Ambiente del quale, peraltro, l'artista sottolinea con pochi cenni il rude ma dignitoso carattere, accentuandone, con l'uso di toni cromatici scuri, l'aspetto di povera realtà contadina che lo connota.
E del resto i barlumi luministici disseminati sui particolari anatomici che dettagliano i personaggi dipinti contribuiscono ad approfondirne la distanza proprio da quell'ambiente da cui essi paiono emergere come presenze spirituali, pur nella loro concreta verosimiglianza.
Una spiritualità profondamente sentita, questa espressa dal Caravaggio, e che si concreta nel gesto tenero ed affettuoso della Vergine che stringe a sé il neonato e lo sostiene soltanto con la mano sinistra, mentre la destra sembra toccarlo solo con una leggera carezza, sollecitando il corpo del piccolo ad un improbabile equilibrio, appena contenuto dall'appiglio del braccio destro del bambino, ch'è steso in un trattenuto e poco realistico abbraccio verso il viso della madre.
E se qualcuno ha voluto intravedere nell'iconografia della Vergine poggiata sul giaciglio più di un riferimento ai modelli bizantini visti dal Caravaggio durante il suo soggiorno in Sicilia, a parere del Friedlander essa richiamerebbe la rappresentazione trecentesca della "Madonna dell'umiltà" per il richiamo etimologico dell' humilitas all' humus, con riferimento al terreno sul quale essa poggia.
Roberto Longhi sottolineava la continuità d'intenti che accomuna quest'opera alle altre composte dall'autore durante il suo soggiorno in Sicilia, nel corso del quale l' interesse dell'autore si appuntava fondamentalmente sullo studio del rapporto esistente tra le figure e l'ambiente.
E mentre in composizioni come la "Sepoltura di Santa Lucia" Caravaggio preferisce ridurre le dimensioni dei personaggi inserendoli in un ambiente che li sovrasta, qui egli rende il distacco tra il gruppo degli astanti in primo piano e la stalla che accoglie la scena non attraverso un diverso dimensionamento delle figure, ma mediante l'accentuazione del contrasto chiaroscurale. Infatti l'emergere progressivo della luce che balena in bagliori ad intermittenza sempre più forti a partire dal personaggio in piedi sulla destra sino a giungere, attraverso l'accensione del rosso vivo del manto della Vergine, al corpo guizzante del bambino, comporta l'incisivo rilievo delle figure rispetto all'oscurità dell'ambiente retrostante.
Un rilievo che risulta accentuato anche dal taglio diagonale prescelto dall'artista, nonché dalla sua volontà di collegare,in una linea discendente di ampio respiro ma geometricamente definita, i personaggi in un solo blocco,che si oppone,per la sua solida volumetria, al contesto circostante. E proprio in quel contesto si assiste ad un incredibile baluginio di ombre, che vengono disseminate in tocchi più o meno radi, a seconda se con esse il pittore intenda definire i riflessi delle sottili lumeggiature che accompagnano il dorso degli animali raffigurati o quelli ben più plastici come il grande inquadramento d'ombra posto in primo piano su cui sta, come una sorta di apparizione, una natura morta composta da un pagnotta, da una pialla da falegname e da un tovagliolo.
Il senso di sospensione dolorosa che sembra provenire dall'opera rinvia alle inquietudini di un artista fuggiasco, che giunge in Sicilia dopo l'evasione, avvenuta nel 1608, dal carcere di Malta dov'era stato rinchiuso in seguito ad una grave contesa intercorsa con un cavaliere dell'Ordine.

articolo di Simonetta De Marinis
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il CARAVAGGIO in breve

Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, nasce a Milano nel 1571. Si forma presso la bottega del pittore Simone Peterzano nella città di Milano dove recepisce i modi di due tradizioni diverse: da un lato il realismo lombardo, dall'altro il rinascimento veneto, con il quale viene in contatto quando Peterzano lo porta con se in alcuni viaggi a Venezia, dove conosce l'arte del Tintoretto.
A vent'anni si trasferisce a Roma, prima presso Lorenzo Siciliano, di seguito presso Antiveduto Gramatica, poi presso il Cavalier d'Arpino.
Tra i primi dipinti dell'artista c'è il Bacchino malato, oggi alla galleria Borghese di Roma, dipinto nel 1591 circa, che viene considerato un autoritratto eseguito nel periodo in cui fu ricoverato in ospedale per malaria; inoltre, del primo periodo della sua attività sono: il Ragazzo morso da un ramarro, il Giovane con cesto di frutta e Bacco degli Uffizi. Rivela la sua predilezione per soggetti popolareschi e musicali nei dipinti come I bari, La buona ventura, Il suonatore di liuto. Esemplare è il Canestro di frutta, oggi a Milano alla Pinacoteca Ambrosiana, in cui rappresenta gli oggetti così come sono in realtà: la foglia secca, la mela bacata, senza cercare di abbellire la natura,ma rappresentandola così com'è.
Il suo primo quadro di figure, dipinto nel 1595 circa, è il Riposo durante la fuga in Egitto, nel quale è chiaro il richiamo ai grandi maestri bergamaschi e bresciani come Savoldo, Lorenzo Lotto e Moretto. In questo periodo abbandona la bottega del Cavalier d'Arpino e passa sotto la protezione del cardinal Francesco Maria Del Monte che lo immette in un ambiente culturale molto più stimolante, esegue infatti in questo periodo Testa di Medusa, San Giovanni Battista, L'amore vittorioso, Giuditta e Oloferne.
La sua maturazione verso uno stile personale è evidente soprattutto nei dipinti della cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi a Roma per la quale esegue tre dipinti: la Vocazione di San Matteo, il Martirio di San Matteo e San Matteo e l'angelo. Con il Martirio di San Matteo ha inizio la poetica caravaggesca del rapporto luce-ombra che poi si svilupperà nelle opere successive. Nel dipinto rappresentante la Vocazione di San Matteo il racconto è immerso nella realtà del tempo, con personaggi con abiti moderni. La luce è l'elemento caratterizzante l'intera opera.
Successivamente esegue per la chiesa di Santa Maria in Vallicella la Deposizione, oggi alla pinacoteca Vaticana. La composizione ha una struttura piramidale che ricorda le composizioni michelangiolesche.
Esegue in questo periodo opere come la Madonna dei Pellegrini la Madonna dei Palafrenieri e la Morte della Vergine per Santa Maria della Scala in Trastevere, che fu rifiutata dai committenti per ragioni di decoro, oggi infatti il dipinto si trova al museo del Louvre.
Tra il 1606 e il 1607 Caravaggio vive nella città di Napoli, qui si conservano alcune sue importanti opere: la tela con Le sette opere di Misericordia, conservata al Pio monte di Misericordia e La flagellazione di Cristo, conservata al museo di Capodimonte.
Nel 1608 Il pittore si trova a Malta dove viene nominato cavaliere, il gesto rappresenta una riabilitazione per la vita sregolata dell'artista che dovette fuggire da Roma dopo aver ucciso un uomo durante una rissa. Qui esegue quella che è la sua tela più vasta: la Decollazione del Battista. La scena è piuttosto spoglia, rappresenta un ambiente squallido, con colori spenti.
Dopo essere stato espulso dall'ordine dei cavalieri di Malta fugge a Siracusa dove dipinge il Seppellimento di Santa Lucia e anche in questo caso, come nelle successive opere realizzate a Messina: La resurrezione di Lazzaro e l'Adorazione dei pastori, confermano la sua tendenza a lasciare grandi spazi vuoti su tele di dimensioni notevoli.
Nel 1609 è dinuovo a Napoli dove viene ferito gravemente, qui esegue opere come Davide con la testa di Golia e Salomè con la testa di Battista.
Nel 1610, sulla spiaggia di Port'Ercole, dove era in attesa di rientrare a Roma per ricevere la grazia, viene arrestato e incarcerato per 2 giorni, perchè scambiato per qualcun'altro, perdendo così tutti i suoi averi. Due giorni dopo sulla stessa spiaggia, cercando di recuperare le sue cose, morì; di " febbre maligna", come scrive il Bellori. Era il 18 agosto del 1610 Caravaggio non aveva ancora 39 anni, pochi giorni dopo arriverà la grazia con il permesso di ritornare a Roma.

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materiale youtube





















http://it.wikipedia.org/wiki/Adorazione_dei_pastori_(Caravaggio)

http://it.wikipedia.org/wiki/Michelangelo_Merisi_da_Caravaggio
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annotazioni varie
per chi fosse interessato ad acquistare i quadri di volta in volta presi di mira , sempre naturalmente che cio' sia possibile , consigliamo di rivolgersi direttamente al proprietario o in seconda analisi di comprarsi il museo che li possiede e comunque di darsi da fare che senno l' ha bell'è che comprati e magari lo compra un' altro piu' sveglio e veloce

per chi non puo', per il momento o per sempre, permettersi la spesa , visto anche la crisi attuale. esistono varie possibilita'.

1 ) puo sempre comprarne una stampa o copia eseguita coi metodi che piu aggradono.
2 ) se poi si vuole proprio risparmiare se ne puo' fare una copia da solo sempre che ci riesca , anche se non fosse uguale uguale basta accontentarsi.
3 ) puo rubarla sotto solo la sua responsabilita' , ( io non l'ho detto, lo sconsiglio e sono contrario ) in questo caso l' autore è informato che potra' essere , causa conseguenza del suo gesto, arrestato ( e a ragione ) per essere incarcerato giusto il tempo deciso attuando le regole delle leggi vigenti nel paese in cui l' arresto sia effetivamente stato attuato dal giudice di turno , onde per cui poscia ....
4 ) attenzione!!! questa possibilita' è atata oscurata in quanto era contraria alle leggi vigenti in materia di liberta individuale , anonimato etc , cozzava inoltre almeno contro altre 27 leggi Italiane di ogni genere tra cui il divieto di crazione di gruppi terroristici e/o atti alla distruzione di cose e persone, leggi astrofisiche della quantica e/o della relativita in quanto tale, leggi della fisica basica e/o ipotizzata . teorie astrofisiche e un tot di concetti teorici riguardanti vari spetti dello sciibile umano .
n.b. per chi voglia sapere il contenuto della quarta possibilita ne esiste una versione non censurata daqualche parte del WEb
5 ) arrangiatevi un po da soli!
6 ) puo richiedere un mutuo multisecolare che ricadra' per i secoli a venire sulla propria vita e su quella dei propri discendenti sempre questi accettino l ' eredita'/fardello
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------------------------------------------------ ultimo e non ultimo ----------------------------------------------------
rubrica dell' intenditore, mercante d' arte e venditore di fumo ANGIO' di Pallesecche

.. ohhh! questo si' che è un quadro con la A maiuscola , questa s' che è un opera degna di questo nome , questa si che merita di essere comprata, quanto costa che me la compro ?

cosa ????!!!!!, quanto ???!!!, ma vedi di levarti dalle palle , sortimi di qui e ti pare che se avessi 'sti quattrini sarei qui ad allevar maiali. ? va via che di dò fuoco con la pece vinilica ( * ) stronzo !!

(*) la pece vinilica è una mistura fatta dal Angio' composta da ingredienti perlopiu' segreti tra cui però si distinguono in maniera evidente : la pece, la colla vinilica, dell' estratto di concime andato a male stronzetti di pecora e coniglio triturati finemente piu varie sostanze di origine vegetale e altri mediamente radioattivi, il composto risulta altamente infiammabile oltre che ad essere viscosissimo e molto piu che olfattivamente nausebondo
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lo sai come si chiama..? Maggio 2025