Passa ai contenuti principali

IL PELìDE ACHILLE

 Achille - La nascita del Pelìde


" Cantami, o Diva, del Pelìde Achille l'ira funesta che infiniti addusse lutti agli Achei, molte anzi tempo all'Orco generose travolse alme d'eroi,." 

SFIDO chiunque a trovare uno al di sopra dell'età scolastica che non sappia o abbia sentito questi versi con cui inizia L'ILIADE.

la figura di Achille l'umano invincibile  con un solo punto debole, il famoso "tendine di Achille " la scoperta del quale fu causa della sua morte 
il tentine di Achille è ormai divenuta frase comune, viene  usata quando si vuole identificare il punto debole di una persona 
ma andiamo a vedere cosa si trova nel web..

IL PELìDE ACHILLE
~ Dipinto di Antoine Borel, "Teti immerge Achille nello Stige" ~

Non ha sicuramente bisogno di presentazioni il più grande eroe tra tutti gli Achei. Dopo millenni, si parla ancora delle sue gesta, del suo valore e della sua ferocia in battaglia, come si parla anche della sua invulnerabilità e del suo unico punto debole: il tallone. Tuttavia non tutti conoscono le diverse versioni della sua nascita e della sua vita, come neanche il fatto che inizialmente, nei primi poemi come l'Iliade e l'Odissea, non fosse mai stata menzionata né la sua invulnerabilità né il suo famoso tallone.

Achille, che alla nascita venne chiamato Ligirone (che significa "il piangente") nacque dall’unione tra il re di Ftia, Peleo, che era diretto di discendente di Zeus, e l’oceanina Teti, divinità del mare 

Oltre a lui, la coppia ebbe anche altri sei figli, e Teti tentò di renderli tutti immortali: li ungeva di giorno di ambrosia e di notte li ardeva nel fuoco, ma i primi sei non sopravvissero al tentativo. Il settimo, ovvero Ligirone, subì lo stesso trattamento, ma nel momento in cui venne messo in mezzo alle fiamme, le sue urla fecero svegliare di soprassalto Peleo, il quale irruppe nella stanza e colse la moglie nell’atto. Alla vista del figlioletto sofferente in mezzo al fuoco, Peleo cacciò un urlo di spavento. Teti, adirata d quell’ingiustificata reazione, fece cadere il piccolo per terra e, furente col marito, svanì come un sogno e tornò a vivere nelle profondità dell’Oceano. Il piccolo rimase ustionato sulle labbra e sul tallone, per cui Peleo lo affidò alle cura del centauro Chirone, che diede un nuovo nome al bambino: Achille, (che significa: "senza labbra"), poiché la sua bocca non si era mai accostata al seno di sua madre. Inoltre, Chirone sostituì il tallone ustionato del piccolo con quello di un gigante, disseppellito dal centauro stesso. Il nome di quella creatura era Damiso e in vita era famoso per la sua velocità. Grazie al nuovo tallone, il piccolo, crescendo, si distinse particolarmente nella corsa, meritandosi l’appellativo di “Piè veloce".

La versione di Achille unto nell’ambrosia di giorno e ustionato nel fuoco di notte la si legge nelle Argonautiche di Apollonio Rodio, ma secondo la versione più popolare (figlia di un poema romano mai terminato del I secolo d.C., "l'Achilleide" di Publio Papinio Stazio), Achille venne immerso dalla madre Teti nel fiume Stige, le cui  acque lo avrebbero reso invulnerabile. Tuttavia, durante l’atto, Teti lo prese per un tallone, impedendo quindi che quel punto venisse toccato dall’acqua. 

In ogni caso venne affidato alle cure e all’istruzione del centauro Chirone e di un altro mentore di nome Fenice. Il Centauro lo rinvigorì nutrendolo con interiora di leone e di cinghiale oltre che di midollo di orso, in modo da trasmettergli la forza di questi animali; poi lo addestrò nell'arte della medicina, della musica e delle nobili virtù, come il rifiuto per l'eccesso e la menzogna. Fenice, che col tempo divenne una seconda figura paterna per Achille, invece lo addestrò nell'uso delle armi, facendo di lui un formidabile guerriero nonostante fosse solo un bambino.

Una volta cresciuto e completato l'addestramento, Achille tornò a Ftia da suo padre Peleo e lì strinse un'immortale amicizia con Patrloco. Dopo del tempo, vennero nella città Nestore e Odisseo per comunicare ai due che presto sarebbe partita una spedizione verso Troia, capeggiata dal re di Micene Agamennone, per muovere guerra alla città. Teti profetizzò al figlio che se avesse rinunciato a partire avrebbe vissuto una vita lunga e serena. Tuttavia, dopo la sua morte, sarebbe stato dimenticato. Se invece fosse partito avrebbe vissuto circondato di gloria e ammirazione compiendo gesta eroiche in battaglia. Ma in quel caso, la sua vita sarebbe stata breve. Achille scelse di partire, preferendo una vita corta ma radiosa piuttosto che una vita lunga ma senza fama e gloria.

Secondo altri, invece, all'età di nove anni ad Achille venne fatta una profezia dall'indovino Calcante: egli vaticiniò che presto tutti gli Achei avrebbero mosso guerra alla città di Troia, ma che Achille sarebbe morto sotto le mura di essa. Spaventata per la sorte del figlio, sua madre Teti decise di travestirlo da femmina e lo mandò a Sciro per nasconderlo, presso la corte di re Licomede. Lì visse e crebbe insieme alle figlie del re, confondendosi tra di loro. Venne soprannominato "Pirra", cioè la "Fulva", a causa dei suoi capelli biondissimi. Lì visse per nove lunghi anni, ma neanche un indomito guerriero come lui poteva sfuggire al fato e illudere la tela del destino tessuta dalle Moire. 

DAL WEB

https://it.wikipedia.org/wiki/Achille

https://associazioneomero.wordpress.com/2019/10/10/il-pelide-achille-la-leggenda-delleroe-greco/

PDF dell'ILIADE -> clicca e scarica

***********************************************************************


Commenti

Post popolari in questo blog

canzoni Goliardiche - Teresina un ti ci porto piu'!

celebre stornello toscano con mille e più versioni è  TERESINA UN TI CI PORTO PIù !!! il testo Te la portai a i' barre a prendere un sorbetto la ci scaracchiò dentro la mi fece scomparì. Teresina 'un ti ci porto più quant'è ver che c'è Gesù! Te la portai da i' Vivoli a prendere un gelato la disse: " L'è marmato! " la mi fece scomparì. Teresina 'un ti ci....... S'andò dalla Ruggini a prendere una pasta, la se la mise 'n tasca la mi face scomparì. Teresina 'un ti ci....... S'andiede da i' Procacci pe' prendere un panino, la fece: " Gliè piccino! " la mi fece scomparì. Teresina 'un ti ci....... Pe' falla divertire s'andiede da i' Raspanti la si scaccolò co' guanti, la mi fece scomparì. Teresina 'un ti ci....... S'andiede da i' dentista ma gli era tanto brutto te lo spettinò co' un rutto, la mi fece scomparì. Teresina 'un ti ci.......

canzoni goliardiche, un tantinello maleducate - natasha

 tra le canzoni goliardiche più famose certamente c'è " la canzone del cosacco" che sull'aria di una popolare canzone russa cantava un testo dissacrante , maleducato ma non osè, e quindi adatto anche a ragazzetti cresciutelli. la canzone è meglio conosciuta come la canzone di Natasha quella che fa la piscia ...  originalmente la canzone era una canzone triste che narrava le tristi emozioni di una donna il cui uomo era partito per andare in guerra, nel tempo alla prima stesura del testo se ne aggiunsero molti altri che, se dapprima ricalcavano lo spirito triste dell'originale, pian piano iniziarono a discostarsene fino ad arrivare a versioni decisamente dissacranti una delle quali è quella che qui proponiamo ecco il testo da cantare " Ohi Natasha hai fatto tu la piscia sì Dimitri ne ho fatti sette litri Fosti tu che allagasti la steppa dove sorge il sol dell'avvenir Fosti tu che allagasti la steppa dove sorge il sol dell'avvenir Ohi cosacca hai fatt

I MISTERI GODURIOSI V.M.18 prima parte

componimento maleducati  c' è gente  che compone poesie piene di phatos o d'amore e poi  di dolcezza,tristezza,saggezza e un tot di roba che finisce con ...ezza etc poi c'è anche qualcuno e meno male che compone qualcosa di scollacciato al limite del maleducato, ma che alla fine bisogna dire e ammettere ha un unico scopo quello di far ridere o almeno sorridere e QUESTO SCOPO spesso l'ottengono bene queste  componimenti compariranno in codesti post  a cura di I. O. ************************************************************************************************************** I MISTERI  GODURIOSI   ( da 1 a 10 ) Nel primo mistero godurioso si contempla san Cirillo che col cazzo fatto a spillo inculava i microbi. Era un fenomeno! Nel secondo mistero lussurioso si contempla sant'Ilario che col cazzo sul binario deragliava i rapidi. Era un fenomeno! Nel terzo mistero peccaminoso si contempla santa Cecilia che con la fica fatta a conchiglia catturava i bigoli. Era un fenom