Scala di Bristol: valutare la consistenza delle feci
La scala di Bristol è una scala utilizzata per classificare forma e consistenza delle feci. Questo strumento di valutazione è stato utilizzato a partire dalla pubblicazione nel 2009 del “Documento di orientamento al trattamento del Clostridium difficile” della Società Europea di Microbiologia Clinica e Malattie Infettive come uno degli strumenti da adoperare per la diagnosi da Clostridium difficile e per determinare quando è idoneo prelevare un campione di feci per la ricerca dell’antigene e delle tossine specifiche del microrganismo.
Com’è strutturata la scala di Bristol
La scala di Bristol - sviluppata e convalidata da due medici inglesi, Ken Heaton e Stephen Lewis dell’University Department of Medicine, Bristol Royal Infirmary nel 1997 - individua sette livelli per valutare la consistenza delle feci, che vanno dalla forma solida alla diarrea acquosa nei pazienti adulti.
La scala di Bristol
Tipo 1: Grumi duri e separati tra loro, con forma di noci o nocciole (difficili da espellere)
Tipo 2: Grumi uniti tra loro, con l'aspetto di una salsiccia
Tipo 3: A forma di salame, con eventuali crepe in superficie
Tipo 4: A forma di salsiccia o serpente, liscia e morbida; espulse con facilità, lasciano la sensazione di completo svuotamento intestinale
Tipo 5: Frammenti morbidi e separati, con margini ben definiti (facile da evacuare)
Tipo 6: Pezzi flocculari o informi, con bordi irregolari; feci pastose e frastagliate
Tipo 7: Acquosa e liquida, senza parti solide
Interpretazione della scala di Bristol
La forma e la consistenza delle feci dipende dal tempo che trascorre nel colon. I primi due tipi indicano un grado più o meno grave di stitichezza, dovuta all'eccessiva permanenza nell'intestino ed alla difficoltà nell'espulsione.
Il tipo 3 si avvicina ad una condizione ideale, evidenziando però la necessità - per l'organismo - di una maggiore assunzione di fibre o idratazione; il tipo 4 indica le feci ideali, espulse facilmente e seguite dalla sensazione di svuotamento dell'intestino. Anche il quinto tipo è considerato accettabile, purché evacuato con facilità; il sesto è invece compatibile con un quadro tendente alla diarrea, pienamente riscontrabile nel settimo.
Questa scala è stata sviluppata nell’ambito delle patologie del tratto gastrointestinale (es. colon irritabile) e successivamente utilizzata anche per valutare la consistenza delle feci nei pazienti con sospetta infezione da Clostridium difficile, un’infezione che, come è noto, provoca una diarrea infettiva associata all’utilizzo di antibiotici nell’assistenza sanitaria.
Quando la consistenza delle feci raggiunge la scala di Bristol 5-7 si ha un aumento della frequenza delle scariche nelle 24 ore in pazienti che presentano fattori di rischio specifici, quali: quelli legati all’ospite (es. età superiore a 65 anni, riduzione delle difese immunitarie), una recente ospedalizzazione, la residenza in strutture socio-sanitarie o trattati recentemente con antibiotici. È auspicabile effettuare un prelievo delle feci e mettere il paziente in isolamento in maniera da ridurre l’eventuale diffusione delle spore da Clostridium difficile.
Commenti
Posta un commento