venerdì 13 agosto 2021

Sodoma e Gomorra - Epica di Erra.

Il racconto biblico della distruzione delle due città "peccatrici" per la loro condotta immorale (anche se nel libro del Deuteronomio si afferma che il peccato non ha niente a che fare con la loro condotta sessuale ma perché hanno abbandonato l'alleanza con Yahweh) è una eco del testo sumero definito l'epica di Erra, dove viene descritta la distruzione delle città nemiche che erano passate dalla parte del dio Marduk. Il dio Erra (l'annientatore) ossia Nergal e Ishum (colui che brucia) ossia Ninurta per compiere l'opera di distruzione usano le "sette armi del terrore". Un effetto non previsto fu il cosiddetto "vento del male", che trasportò le radiazioni verso Sumer, nel testo si legge:

"Sulla terra (Sumer) cadde una calamità,

sconosciuta era all'uomo;

una che mai prima fu vista,

una che non poté essere sopportata.

Una grande tempesta dal cielo...

Una tempesta che uccideva la terra...

Un vento maligno, come un torrente impetuoso...

Una cruenta tempesta unita a un calore divampante...

Priva di giorno la Terra di sole splendente...

la sera le stelle non rilucevano ...

Le persone terrorizzate a malapena respiravano, 

le ghermiva il vento maligno

senza concedere loro un altro giorno...

Le bocche erano piene di sangue, 

le teste nel sangue sguazzavano...

Il volto era reso pallido dal vento maligno.

Provocò la desolazione nelle città,

la desolazione entrò nelle case;

le stalle divennero desolate, e vuoti gli ovili...

I fiumi di Sumer fece scorrere

con un'acqua amara;

i campi bene arati diedero gramigna,

nei campi crebbe erba appassita". 

Storie come queste non sembrano essere solo fantasie di scrittori dell'epoca, ma descrizioni dettagliate degli effetti di armi terrificanti. Un sigillo attribuito all'epoca di Nabucodonosor II sembra ritrarre il sovrano nell'atto di sganciare una bomba ed accanto la conseguente esplosione. E' solo fervida immaginazione?

il-plagio-di-sodoma-e-gomorra/

GLI_ANTICHI_NON_RACCONTAVANO_FAVOLE

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Abramo vive nella terra di Caanan in pace e in armonia. Con lui si trova anche il nipote Lot, insieme alla relativa famiglia. Un giorno però i pastori di Abramo hanno un litigio con quelli di Lot e i due sono costretti a dividersi: il patriarca rimarrà nella regione di Caanan, il nipote si trasferirà nella città di Sodoma. Passano alcuni anni e Abramo decide di andare a trovare Lot, ma prima che giunga a destinazione, alcuni angeli fermano il suo tragitto. Il destino di Sodoma e della sua vicina, Gomorra, è ormai segnato. Abramo chiede clemenza nei confronti dei pochi giusti rimasti, e specialmente prega per Lot. I messaggeri divini lo ascoltano e si recano in città. Intanto il solito Loco si infiltra con loro e finisce per rimanere inseguito dai vanitosi e crudeli abitanti della città. Gli angeli si recano così da Lot e gli ordinano di andar via dalla città con la moglie e le figlie: unica regola da rispettare, non voltarsi mai indietro. Poco prima del tramonto il nipote di Abramo e la sua famiglia si allontana da Sodoma, diretta verso le montagne. Sua moglie però, che ha perso a causa di una folata di vento i propri bagagli, si volta e per questo finisce pietrificata. Le due città vengono distrutte dall'ira divina: unico superstite, Loco. Abramo rincontra così il nipote e insieme lodano Dio che ha deciso di salvare gli innocenti che abitavano nella peccaminosa Sodoma.



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