Le abbiamo illuse.
abbiamo fatto credere loro che, un pezzo alla volta, avrebbero potuto sempre più vivere, lavorare, studiare, uscire, vestire, parlare, ridere, scegliere, amare. Sognare. Pallide ombre di normalità.
E adesso, adesso che le stiamo abbandonando, che stiamo fuggendo come codardi, adesso che le stiamo lasciando sole nelle mani dei talebani, anche loro, queste ragazze, conosceranno le violenze.
E lo conosceranno con lo stesso sgomento, lo stesso orrore, che proverebbe qualunque nostra figlia o sorella o madre o amica nel sapere che da questa sera è tutto finito. Fine. Via i libri, via la tv e il telefonino, via i vestiti, via anche solo l’idea di mettere piede fuori di casa e incontrare un’amica.
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