La ghigliottina.
La pena di morte è sempre stato un barbaro modo di penalizzare i reati, peraltro poco deterrente là dove è ancora in uso.
La ghigliottina in realtà evitava sofferenze peggiori, prima di essa la decapitazione avveniva col ceppo e la scure e quasi mai il condannato moriva al primo colpo.
I primi esemplari avevano una lama parallela alle assi di scorrimento, piatta in pratica, e spesso inceppava sul collo del malcapitato, la soluzione ideale con un taglio netto era la lama a 45 gradi.
Un po' di storia:
Macchina per decapitazione, così chiamata dal nome del medico francese Joseph- Ignace Guillotin, che ne propose l’adozione nel 1789 quale metodo di esecuzione meno doloroso e più umano. Ma la ghigliottina non è una invenzione francese, versioni simili di questa macchina venivano utilizzate in Inghilterra già dal 1300, ed in Italia e Scozia dal 1500. In Francia, la prima macchina fu posta in opera il 25 aprile 1792 nella Place de Grève a Parigi diventando presto il simbolo di quei famigerati anni del Terrore. Si stima che durante il periodo rivoluzionario siano state giustiziate tra le 15.000 e le 25.000 persone. Tra i condannati famosi ricordiamo Maria Antonietta e Luigi XVI, Regina e Re di Francia.
In seguito la scienza scoprì che lo strumento non provocava una morte istantanea ed indolore: una testa recisa è consapevole della sua sorte, la percezione si spegne solo dopo qualche secondo.
Pur sostenendo in molti che la ghigliottina meccanizzava e disumanizzava la morte, essa fu impiegata fino all’abolizione della Pena di morte in Francia nel 1981.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Ghigliottina
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