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notizie da INTERNET Settembre 2013

la TOMTATO  - pomodori in superficie e patate sottoterra

Una pianta ibrida che produce contemporaneamente pomodori e patate. Nessun ogm o prodotto dell'ingegneria genetica: si tratta di una generazione da innesti che permettono alle patate di crescere alla base del fusto e fino a 500 pomodorini dolci di svilupparsi poco più in alto.



LONDRA - Sopra pomodori, sotto patate: un’azienda che vende prodotti di giardinaggio online ha creato un ibrido botanico, il TomTato.

Una bufala? Un esperimento genetico inquietante? Niente di tutto questo, assicura la ditta che si occupa di vendita online di prodotti per il giardinaggio Thompson & Morgan, come riporta il Daily Telegraph. Le piante sono state innestate ramo per ramo a mano. Sia la pianta di pomodori che quella di patata appartengono alla famiglia delle Solanaceae, un tipo particolarmente adatto a questo genere di pratiche.

Secondo Thompson & Morgan si tratta del primo innesto TomTato (in inglese: tomato + potato) a essere commercializzato su larga scala nel Regno Unito. L’idea è venuta a Paul Hansford, direttore orticolo della società, quando ha visitato un giardino negli Stati Uniti dove qualcuno aveva piantato per scherzo dei pomodori sopra le patate. Da allora ci sono voluti tre anni di esperimenti per raggiungere il risultato sperato. Ora la ditta afferma di essere in grado di produrre 34 000 piante all’anno.


Per il successo del particolare innesto è stato fondamentale che il gambo della pianta di pomodoro fosse dello stesso esatto spessore di quella delle patate, spiega Hansford. Un lavoro che ha richiesto molta precisione e tecnica. Inizialmente le due estremità sono state affrancate con l’aiuto di un gancio di plastica che viene eliminato una volta che le due piante iniziano a crescere assieme. Il TomTato è quindi pronto per essere trasferito in un vaso e venire venduto per 14,99 sterline (circa 22 franchi).
fonte - vai

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GIAPPONE - IBRIDI DI PIANTE POST FUKUSHIMA

dice che tra le tante altre conseguenze la fuoriuscita di materiale radioattivo dalla centrale di Fujushima ha anche prodotto alterazioni al mondo vegetale, cos'ì son comparsi strani cocomeri, PAtate gigantesche,plurifragole, girasoli etc dalle forme mai viste , sotto una serie di foto che danno meglio l'idea di cosa è succeso anche se a dire il vero non sappiamo dire se questi frutti o piante siano frutto della radioattività rilasciata da FUKUSHIMA oppure mutazioni spontanee o prodotte in laboratorio



per chi fosse rimasto impressionato riveliamo che la maggioranza di 'ste foto girano per il web da anni e che quindi certamente non hanno niente a che fare con il disastro di Fukushima ,ciò nonostante non ci sentiamo però di affermare che  la radioattività immessa nell'ambiente dalla centrale nucleare ai tempi del terremoto ma anche attualmente non causerà danni di varia natura nei tempi a venire, anzi sicuramente qualcosa causeranno e di sicuro non sarà un che di folkloristico come possono essere i frutti etc delle foto sopra ma sicuramente qualcosa di molto peggio
Fonte: vai
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a proposito di FUKUSHIMA .,,,,, ma com'è andata a finire?

Abe vuol smamtellare tutto



Smantellare i reattori di Fukushima. Il premier giapponese Shinzo Abe visita la centrale nucleare devastata dallo tsunami dell’11 marzo 2011 e chiede alla società che gestisce l’impianto di includere nel piano di risanamento anche i reattori 5 e 6, danneggiati solo parzialmente.

Il governo ha fissato una tabella di marcia per smaltire entro il 2020 l’accumulo dell’acqua contaminata, ordinando alla Tepco di risolvere il problema delle perdite.

“Il governo è impegnato direttamente per risolvere il problema e procedere allo smaltimento dell’acqua contaminata – ha detto Abe – Io stesso mi sento responsabile in prima persona “.

Il programma prevede di risolvere l’emergenza delle fughe d’acqua entro marzo 2014.

Abe ha spiegato che entro marzo 2015, invece, la Tepco stanzierà l’equivalente di circa 7,7 miliardi di euro per le operazioni di bonifica. Una cifra uguale a quella già impegnata per mettere in sicurezza l’impianto nella fase di emergenza.
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Fukushima, trovata crepa responsabile della fuga di materiale radioattivo in mare

Fukushima La societa’ elettrica Tepco, che gestisce la centrale nucleare di Fukushima, ha reso noto che ”dopo un mese e mezzo di ricerche e’ stato trovato sul fondale di uno dei contenitori di immagazzinamento dell’acqua radioattiva una piccola crepa responsabile della fuga di materiale radioattivo in mare”. Il problema dell’acqua radioattiva si e’ creato lo scorso agosto e continua ad essere il piu’ grave dopo l’incidente nucleare in seguito al terremoto del marzo 2011. La Tepco sta impiegando ”migliaia di tonnellate di acqua per raffreddare i reattori” e buona parte di quell’acqua contaminata viene poi immagazzinata in serbatoi vicini allo stabilimento, ”uno dei quali ha evidentemente ceduto a causa della pressione interna”. La Tepco ha anche annunciato che venerdi’ inzieranno i test di sperimentazione del nuovo Sistema di elaborazione avanzata del Liquido, che dovrebbe essere in grado di ”eliminare fino a 62 dei 63 tipi di materiale radioattivo presenti nell’acqua”.
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Oggi a Fukushima nuovo allarme per la fuoriuscita di fumo dal reattore n. 3 e vi è stata pioggia radioattiva …

Oggi a Fukushima nuovo allarme per la fuoriuscita di fumo dal reattore n. 3 e vi è stata pioggia radioattiva. L’acqua di mare utilizzata per raffreddare i reattori che fine fa? Sono molti i dubbi sulla situazione reale ed i pericoli taciuti
Fonte: Greenreport http://www.greenreport.it
vai 
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Fukushima, “il rischio apocalisse è adesso”

Il disastro di Fukushima sembra un incubo senza fine e Tokyo finalmente ammette che da mesi si sta inquinando il mare con continui sversamenti di acqua radioattiva, mentre nessuno conosce esattamente le condizioni dei reattori collassati. Le conseguenze dell’incidente nucleare, secondo gli esperti, potrebbero essere catastrofiche.



Era tutto vero: il pericolo Fukushima comincia solo adesso e il Giappone non sa come affrontarlo. Le autorità hanno finora mentito, ai giapponesi e al mondo intero: Fukushima era una struttura a rischio, degradata dall’incuria. Un impianto che andava chiuso molti anni fa, ben prima del disastro nucleare del marzo 2011. Da allora, la situazione non è mai stata sotto controllo: la centrale non ha smesso di emettere radiazioni letali.
Tokyo finalmente ammette che, da mesi, si sta inquinando il mare con sversamenti continui di acqua radioattiva, utilizzata per tentare di raffreddare l’impianto. Ma il peggio è che nessuno sa esattamente in che stato siano i reattori collassati: si teme addirittura una imminente “liquefazione” del suolo. L’operazione più pericolosa comincerà a novembre, quando sarà avviata la rimozione di 400 tonnellate di combustibile nucleare. Operazione mai tentata prima su questa scala, avverte la Reuters: si tratta di contenere radiazioni equivalenti a 14.000 volte la bomba atomica di Hiroshima. Enormità: bonificare Fukushima – ammesso che ci si riesca – richiederà 11 miliardi di dollari. Se tutto va bene, ci vorranno 40 anni.
Gli scienziati non hanno idea del vero stato dei nuclei dei reattori, riassume il Washington’s Blog in un lungo reportage tradotto da Megachip: le radiazioni potrebbero investire la Corea, la Cina e la costa occidentale del Nord America. Perché il peggio deve ancora arrivare: gli stessi tecnici incapaci, che hanno prima nascosto l’allarme e poi sbagliato tutte le procedure di emergenza, ora “stanno probabilmente per causare un problema molto più grande”.
Letteralmente: “La più grande minaccia a breve termine per l’umanità proviene dai bacini del combustibile di Fukushima: se uno dei bacini crollasse o si incendiasse, questo potrebbe avere gravi effetti negativi non solo sul Giappone, ma sul resto del mondo”. Se anche solo una delle piscine di stoccaggio dovesse crollare, avvertono l’esperto nucleare Arnie Gundersen e il medico Helen Caldicott, non resterebbe che “evacuare l’emisfero nord della Terra e spostarsi tutti a sud dell’equatore”. Un allarme di così vasta portata, che disorienta anche gli esperti più prudenti. Come Akio Matsumura, già consulente Onu, secondo cui la rimozione dei materiali radioattivi dai bacini del combustibile di Fukushima è “una questione di sopravvivenza umana”.



pericolo radiazioni Giappone

Da marzo 2011 la centrale non ha smesso di emettere radiazioni letali

Migliaia di lavoratori e una piccola flotta di gru, riferisce il New York Times, si preparano a “evitare un disastro ambientale ancora più profondo, che ha già reso la Cina e gli altri paesi vicini sempre più preoccupati”. Obiettivo, neutralizzare le oltre 1.300 barre di combustibile esaurito dall’edificio del reattore 4. È come sfilare sigarette da un pacchetto accartocciato, avverte Gundersen: basta che due barre si urtino, e c’è il rischio che rilascino cesio radioattivo, xenon e kripton.
“Ho il sospetto che nei prossimi mesi di novembre, dicembre e gennaio, sentiremo che l’edificio è stato evacuato, che hanno rotto una barra di combustibile, e che la barra di combustibile sta emettendo dei gas. Ritengo che le griglie si siano contorte, il combustibile si sia surriscaldato e il bacino sia giunto a ebollizione: la conseguenza naturale è che sia probabile che una parte del combustibile rimarrà incastrata lì per un lungo, lungo periodo”. Le griglie sono contorte per effetto del terremoto, che ha fatto collassare il tetto proprio sopra il deposito nucleare.
“Le conseguenze – conferma il Japan Times – potrebbero essere di gran lunga più gravi di qualsiasi incidente nucleare che il mondo abbia mai visto: se una barra di combustibile cadesse, si rompesse o si impigliasse mentre viene rimossa, i possibili peggiori scenari includono una grande esplosione, una fusione nel bacino o un grande incendio. Ognuna di queste situazioni potrebbe portare a massicci rilasci di radionuclidi mortali nell’atmosfera, mettendo in grave rischio gran parte del Giappone – compresi Tokyo e Yokohama – e anche i paesi vicini”.
Secondo la Cnbc, il pericolo maggiore riguarda il possibile sversamento di acqua in uno dei bacini, che potrebbe incendiare il combustibile. “Un enorme incendio del combustibile esaurito – dichiara alla Cnn il consulente nucleare Mycle Schneider – probabilmente farebbe apparire poca cosa le attuali dimensioni della catastrofe, e potrebbe superare le emissioni di radioattività di Chernobyl di decine di volte”. Una sorta di apocalisse: “Le pareti della piscina potrebbero avere perdite al di là della capacità di fornire acqua di raffreddamento, o un edificio del reattore potrebbe crollare in seguito una delle centinaia di scosse di assestamento. Poi, il rivestimento del combustibile potrebbe incendiarsi spontaneamente emettendo il suo intero accumulo radioattivo”.

“Nessuno conosce esattamente le condizioni dei reattori collassati”

Sarebbe il più grave disastro radiologico mai visto fino ad oggi, conferma Antony Froggatt nel suo World Nuclear Industry Status Report 2013, redatto con Schneider. E per Gundersen, direttore di Fairewinds Energy Education, l’operazione si prospetta “piena di pericoli”, e la verità è che “nessuno sa quanto male potrebbero andare le cose”. Ciascun assemblaggio di barre combustibili pesa 300 chili e misura 4 metri e mezzo.

Gli assemblaggi da rimuovere sono 1.331, informa Yoshikazu Nagai della Tepco, più altri 202 stoccati nel bacino: le barre di combustibile esaurito inoltre contengono plutonio, una delle sostanze più tossiche dell’universo, che si forma durante le ultime fasi del funzionamento di un reattore. “Il problema di una criticità che colpisca il bacino del combustibile è che non la si può fermare, non ci sono barre di controllo per gestirla”, sostiene Gundersen. “Il sistema di raffreddamento del bacino del combustibile esaurito è stato progettato solo per rimuovere il calore di decadimento, non il calore derivante da una reazione nucleare in corso”.
Le barre sono rese ancora più vulnerabili agli incendi nel caso debbano essere esposte all’aria. Il quadro è estremamente precario: l’operazione si svolgerà sott’acqua, in un bacino all’interno di un edificio lesionato, che la Tepco ha già puntellato. “La rimozione delle barre dal bacino è un compito delicato”, testimonia Toshio Kimura, ex tecnico della Tepco, al lavoro a Fukushima per 11 anni. “In precedenza era un processo controllato dal computer che memorizzava al millimetro le posizioni esatte delle barre, ma ora non se ne può più disporre: il processo deve essere fatto manualmente, quindi c’è un alto rischio che si possa far cadere e rompere qualcuna delle barre di combustibile”. In più, la situazione è assolutamente instabile. Secondo Richard Tanter, esperto nucleare dell’università di Melbourne, il reattore 4 di Fukushima “sta affondando”. Lo conferma l’ex premier giapponese Naoto Kan: sotto il grande deposito di combustibile atomico, il terreno è già spofondato di circa 31 centimetri.



“Le conseguenze potrebbero essere di gran lunga più gravi di qualsiasi incidente nucleare che il mondo abbia mai visto”

Per tentare di stabilizzarlo e isolarlo dall’acqua, la Tepco sta considerando la possibilità di congelare il suolo attorno all’impianto. Essenzialmente, riferisce Nbc News, si tratta di costruire un muro sotterraneo di ghiaccio lungo un miglio, cosa che non è mai stata tentata prima: in pratica, stanno cercando di arrampicarsi sugli specchi perché non sanno come risolvere il problema. “Un altro errore che venisse fatto dalla Tepco potrebbe avere conseguenze perfino esiziali, per il Giappone”, sottolinea Japan Focus puntando il dito contro l’azienda elettrica responsabile del disastro. La Tepco ha infatti taciuto la verità sul degrado dell’impianto prima ancora del sisma, poi ha sbagliato tutto il possibile. Il governo di Tokyo ha concluso che il disastro ha avuto “cause umane”, ed è stato provocato da una “collusione” tra il governo stesso e la Tepco, oltre che da una cattiva progettazione del reattore. Già all’indomani della tragedia, “la Tepco sapeva che 3 reattori nucleari avevano perso capacità contenitiva, che il combustibile nucleare era ‘scomparso’, e che non vi era di fatto alcun vero contenimento”.
L’azienda, ricorda il Washington’s Blog ha cercato disperatamente di coprire la verità per due anni e mezzo, “fingendo che i reattori fossero in fase di ‘spegnimento a freddo’”, e solo ora ha ammesso che da due anni sta rilasciando enormi quantità di acqua radioattiva che, attraverso le falde sotterranee, si riversano nell’Oceano Pacifico.
La dimensione del pericolo lascia sgomenti: nessuno, al mondo, è preparato a fronteggiare una catastrofe come quella evocata dai tecnici più pessimisti. Ma l’aspetto più sinistro, forse, è proprio quello che riguarda l’informazione e l’assoluta mancanza di trasparenza: la verità è stata negata dai tecnici, minimizzata dai politici, oscurata daimedia.
Molti blogger hanno incessantemente rilanciato l’allarme, fino alla notizia – qualche mese fa – degli sversamenti radioattivi in mare. Solo ora – di fronte all’impossibilità di continuare a negare, alla vigilia della pericolosissima operazione di bonifica – si giunge ad ammettere tutto. Colpisce l’appello di Mitsuhei Murata, ex ambasciatore giapponese in Svizzera, che chiede che il Giappone rinunci ad ospitare a Tokyo le Olimpiadi 2020, perché non potrebbe garantire la sicurezza degli atleti. Così, il Sol Levante tramonta nella vergogna.

Fonte: www.ilcambiamento.it

http://www.beppegrillo.it/2013/09/apocalisse_fukushima.html
http://qz.com/116959/why-is-it-so-hard-to-stop-fukushima-from-leaking/
http://fukushimaupdate.com/

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