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Frammenti di storia - ma i cessi chi li ha inventati ?


prefazione a cura di ETTORE MERDAZZA


la presenza del W.C in quasi ogni casa oggi è un fatto assodato, in pochi al giorno d' oggi , almeno nel mondo civile,  potrebbero farne senza e in certi momenti il non trovarne uno crea problemi enormi sia esistenziali che fisici eppure c'era un tempo in cui essi non solo non esistevano ma non erano neanche nell' anticamera del cervello dei nostri antenati

essi , e partiamo dagli uomini primitivi avevano abitudini primitive molto simili a quelle degli animali, modi piuttosto sbrigativi quando gli " scappava " un bisogno lo facevano lì dov'erano ed era già tanto se in quei momenti andavano dietro un albero, albero  che usavano più come appoggio che come riparo dagli occhi indiscreti.

col passare degli eoni tutti quei " bisogni " fatti a cielo aperto e lasciati in ogni luogo e direzione sia dagli esseri umani che dai più numerosi animali esistenti iniziarono a dare noia all' essere umano  del' epoca;  specialmente quelli di sesso femminile diventavano sempre  più schizzignosi iniziando a lamentarsi sempre piu' spesso delle ciotte che calpestavano durante i loro spostamenti e reclamavano più decoro e pulizia almeno nei paraggi di quella che era la loro dimora

fù in uno di quei momenti che iniziò a crearsi nella mente di qualche nostro antenato una soluzione del problema che anche se non in maniera totale avrebbe limitato le ciotte a vista a quelle generate dal mondo animale, mondo a cui ormai egli si sentiva  superiore
Eran difatti passati millenni dall' apparire dell' uomo in terra e mentre gli altri animali continuavano la vita di sempre la bestia oggi chiamata essere umano era progredita , aveva imparato ad usare il cervello e stava iniziando a scrivere la sua storia ......

saltando ora le restanti 406 pagine di prefazione che contiamo di pubblicare prima o poi ( a meno che non abbiamo bisogno di carta per accendere il camino ) andiamo direttamente al nocciolo del post alla storia cioè del cesso e delle sue vicessitudini , scopriremo così qualcosa di più di questo oggetto o luogo così maltrattato ma talmente utile che alla fine ognuno di noi ormai non può più  farne senza

il cesso e la sua storia ( parziale )


Al tempo degli Egizi:

Una legislazione igienica esisteva già al tempo degli Egizi, assieme ad una seppur rudimentale vera e propria medicina sociale. Per la tumulazione dei cadaveri vigevano esatti precetti; prescrizioni severe istruivano sul modo di tenere pulite le abitazioni, sulle norme per la alimentazione, sulle relazioni sessuali, ecc. La legislazione sacerdotale era severissima nel prescrivere la pulizia del corpo per i sacerdoti, nell'infanzia, nell'alimentazione e per le relazioni sessuali.

Al tempo dei Greci e dei Romani:
Bagni a varia temperatura, massaggi, unguenti profumati e sciacquadita: l'igiene dei Greci e dei Romani aveva un significato purificatore. Attenti alla cura del corpo, i Romani trascorrevano molto tempo a bagnarsi nelle terme pubbliche, sotto gli auspici della dea Igea, protettrice della salute, dal cui nome è derivata la parola "igiene". Queste usanze si estendevano fino in Oriente, con i bagni turchi nei quali ancor oggi si fondono aspetti purificatori legati al rituale religioso, attenzione al benessere fisico e pratica igienica.

Medioevo: 


In questo periodo, il vaso da notte che aveva fatto la sua comparsa in epoca romana era ancora usato, e si facevano i propri bisogni anche davanti a tutti. Nelle città il senso dell'igiene personale è molto vivo e l'usanza di fare il bagno è diffusa. Esistono bagni pubblici o sale termali che permettono agli uomini di incontrarsi e rilassarsi in una ambiente piacevole. La moda del bagno e la costruzione di latrine, segno dell'eredità culturale romana, sono all'epoca più o meno diffuse in tutta Europa.

L’acqua e l’igiene nei secoli passati:


la toilette era concepita in altro modo: asciutta e attenta soprattutto alle zone più evidenti. Queste ultime sono mani e viso che vengono “bagnate”, ma generalmente ci si lavava sfiorandosi con un panno asciutto. Si credeva che l’acqua fosse nociva perché penetra nei fori della pelle e rompe l’equilibro umorale; il bagno rendeva fiacchi e deboli e quindi predisponeva il corpo al contagio.

Nel Medioevo e nel Rinascimento i bagni pubblici , già esistenti in età romana, erano numerosi e molto frequentati nel corso del XIII secolo; a Parigi, ad esempio, se ne contavano 26. Nel Rinascimento essi vengono considerati luoghi di contagio ma anche di promiscuità, di prostituzione, di “turbolenze” e di “affari loschi”. Ciò inciderà necessariamente nella loro esistenza, tanto che verranno chiusi. Restavano i bagni privati con un pubblico privilegiato e limitato.
Molto spesso noi pensiamo al Medioevo come ad un periodo storico in cui la gente non si lavava mai. Non solo invece i nostri antenati si lavavano più spesso di quanto crediamo, sia che fossero nobili, sia gente comune, ma lo facevano spesso in compagnia di “amici speciali”.

Molte persone si sposavano in giugno ed avevano fatto il bagno annuale nel mese di maggio. Il loro odore iniziava ad alterarsi e per tale motivo le spose si dotavano di un bouquet di fiori per coprire gli odori. Da allora la tradizione per le spose di avere un bouquet di fiori.
Questa è davvero bella!

la carta igenica un' invenzione che ha disboscato intere foreste ?

Le prime tracce dell'utilizzo della carta igienica risalgono al XIV secolo in Cina ad utilizzo della famiglia imperiale.
Nel 1857 negli Stati Uniti viene prodotta industrialmente la prima carta per uso esclusivamente igienico da un tal Joseph Cayetty, il cui nome era stampato su ogni singolo foglio. Nel 1879 la Scott Paper Company mette in commercio la prima carta igienica in rotoli seguiti poco dopo dai rotoli perforati.
Nel 1942 con la prima carta a doppio velo, St. Andrew's Paper Mill, la carta igienica in Inghilterra diventa più soffice e robusta. In Italia la carta igienica fu considerata un lusso fino alla seconda metà del XX secolo, quando divenne un prodotto di uso popolare.

Curiosità:


La parola bidet è anche il nome francese per indicare il pony; deriva da bider che significa "trottare". L'omonimia è dovuta alla somiglianza delle posizioni che si assumono durante l'utilizzo del bidè con quella della cavalcata del pony. Il bidè inizia a comparire negli arredamenti francesi tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo, ma non si conosce né la data certa né il nome del suo inventore. La prima testimonianza certa risale al 1710, anno in cui il probabile inventore, Christophe Des Rosiers, lo installò presso l'abitazione della famiglia reale francese. Curiosamente, nonostante le origini francesi, attualmente in tale paese è praticamente sparito dalle stanze da bagno.
Dal 1900, durante l'età vittoriana, con l'avanzamento tecnologico delle tubature, il bidè, assieme al vaso da notte, divennero strumenti utilizzati nella stanza da bagno e non più in camera da letto.

fonte  - il web ( se qualcuno mi mada il link originale ce lo metto sennò Amen )
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link utili

http://antveral.wordpress.com/2007/06/30/il-bagno-nella-storia/
http://www.finco.org/Archivio-Multimediale/toilette-nel-mondo.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Water
http://atcasa.corriere.it/Cersaie/2010/09/19/storia-bagno.shtml
http://www.placidasignora.com/2011/04/06/il-cantuccio-della-dea-cloacina-storia-w-c/

- le grandi storie di Merda fine 3a parte -  ( continua )

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