Alluvione in Toscana: più di 400 le persone sfollate...
PISA - Frane, smottamenti e torrenti in piena.
Freddo, neve ed allagamenti.
Più di 400 persone costrette ad abbandonare le loro case.
Ecco il bilancio dell'incredibile ondata di maltempo che si abbattuta la notte di Natale ed i giorni a seguire sull'intera Toscana.
Lucca e Pisa le città più colpite. Delle 400 persone sfollate, solo 200 hanno accettato di essere sistemati nei centri di accoglienza.
Le restanti 200 hanno preferito accettare l'invito di amici e parenti, o addirittura restare nelle loro case, seppure allagate. E' stato un inizio di festività davvero da dimenticare per la Toscana intera. La Protezione Civile sta lavorando da giorni per tentare di gestire la situazione.
E' notizia di oggi l'invio di circa 50 Parà della Folgore che lavoreranno a stretto contatto con i Vigili del Fuoco per tentare di rispristinare prima possibile la situazione. La richiesta d'intervento dell'esercito è venuto proprio dalla Provincia di Pisa, una delle zone maggiormente colpite dal maltempo
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Alluvione: 100 mln di danni
La Regione ha già stanziato 54 mln
di Costanza Baldini
E’ una situazione in continuo divenire, quella su cui ha fatto il punto il Presidente Claudio Martini.
Un evento che è il risultato di una situazione straordinaria per due motivi:
1-Pioggia molto concentrata sia nel tempo che nel luogo
2-Lo sbalzo termico di 25 gradi che in 48 ore ha spostato la temperatura da -10 a +18 gradi, causando il repentino sciogliersi della neve caduta nelle ore precedenti. “Voglio sottolineare che i punti del territorio dove erano stati fatti dei lavori hanno retto egregiamente e anche questo non è un dato da sottovalutare” ha dichiarato Claudio Martini.
Tre le gravi rotture del fiume Serchio, 85 le frane in lucchesia di cui 10 importanti, 20 in Lunigiana. 500 persone evacuate nell’area lucchese, mentre la zona industriale più colpita è quella di Vecchiano sorvolata ieri da Bertolaso.
Secondo le prime valutazioni i danni stimati sono di oltre 100 milioni di euro di cui 10/15 per gli interventi tampone d’urgenza, 60/70 per i lavori di ripristino, più 20/30 per i contributi alle famiglie e alle aziende che attualmente sono impossibili da stimare in modo certo.
Tre le richieste allo Stato della Regione Toscana:
1-La copertura totale della cifra da parte dello stato italiano
2-Sbloccare i fondi FAS per la difesa del suolo
3-Sospensione delle imposte per le famiglie e le aziende colpite dalla tragedia.
Questi gli interventi della Regione Toscana:
1- 4 milioni già stanziati per tamponare la situazione, soprattutto per gli enti locali che non hanno fondi propri.
2- La creazione di un fondo di risorse destinato all’urgenza per 50 milioni di euro che vengono metà da fondi della regione, metà dai fondi FAS. Claudio Martini ha specificato che questa manovra è una anticipazione dei fondi dello stato perché si tratta di fondi che erano già stati destinati a interventi sul territorio in particolare al bacino dell’Arno.
3- Stanziamento di 300.000 euro per assistenza sanitaria e psicologica
Le previsioni non sono buone, un nuovo picco di pioggia dovrebbe verificarsi tra giovedì 31 e venerdì 1. L’area che ancora preoccupa molto la protezione civile è quella di Massaciuccoli dove vanno ricostruiti entro giovedì 200 metri di argine.
Impressionanti i dati forniti dall’Assessore Marco Betti secondo il quale il bacino del Serchio ha raggiunto il massimo storico 11, 04 sul livello del mare, con un tempo di ritorno di 50 anni. 150 ml medi piovuti in 24 ore a cui si sono aggiunti i 30 ml della neve. Intanto il sindaco di Viareggio ha fatto evacuare 1000 persone dalla zona di Torre del Lago.
Claudio Martini ha concluso la conferenza stampa dichiarando di trovarsi assolutamente d’accordo con quanto affermato da Guido Bertolaso il quale ha dichiarato che “Alla luce dell’impressionante sequenza di disastri che sono avvenuti in tutta Italia nel 2009 è necessario mettere a punto un programma nazionale di messa in sicurezza del paese”, “per fare questo” ha aggiunto Claudio Martini “è indispensabile che lo Stato stanzi le necessarie risorse economiche”.
28/12/2009
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ALLUVIONE TOSCANA - FIUME SERCHIO - PROVINCIA DI PISA E LUCCA: L'alluvione del Fiume Serchio che ha interessato le provincie di Pisa e Lucca ha fatto registrare gravi danni. In provincia di Lucca il livello delle acque dopo l'alluvione è però sceso di un metro e in alcune zone si può già lavorare alla ripulitura delle abitazioni. Lo rende noto la Protezione Civile. A Lucca, nell'area interessata dall'alluvione, sono impegnate 11 idrovore della Protezione civile, dei Vigili del Fuoco e della Croce Rossa Italiana. In alcune zone manca ancora l'energia elettrica in quanto le cabine dell'Enel sono ancora sotto l'acqua. Nel resto della provincia si segnala il ripristino della ferrovia Lucca-Aulla e l'attivazione del servizio anti-sciacallaggio nelle zone evacuate. Nel Comune di Fabbriche di Vallico la frana in atto ha subito un peggioramento e le frazioni di Vallico di sopra e Vallico di sotto sono attualmente isolate. La frana ha un fronte molto esteso ma e' comunque sotto controllo grazie al monitoraggio continuo delle istituzioni preposte. La strada e' comunque aperta per i mezzi di emergenza del 118, dei Vigili del Fuoco e delle forze dell'ordine. (segue)
Tremila ettari di campi coltivati - secondo la Coldiretti - sono stati sommersi dall'acqua nelle campagne toscane delle province di Pisa e Lucca a causa dello straripamento del fiume Serchio. Sul posto il capo della protezione civile Guido Bertolaso.
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Alluvione, lotta contro il tempo
Garfagnana, ancora isolate 168 persone
Meteo sfavorevole, si lavora giorno e notte per riportare il Serchio in sicurezza. Emergenza a Fabbriche di Vallico, coinvolti soprattutto anziani e persone malate
di L. Montanari
Nodica (Pisa)Il livello delle acque del Serchio scende a precipizio e questo fa "respirare" alcune delle zone alluvionate sulla sponda lucchese. Resta invece difficile la situazione a Vecchiano anche se la provincia di Pisa e la protezione civile stanno lavorando giorno e notte per «ricucire» l´argine strappato dall´impetuosità delle acque per una lunghezza di 180 metri. Ci vorranno almeno una decina di giorni prima di completare i lavori e il rischio è l´arrivo di un´altra ondata di piogge: si lotta contro il tempo.
Ieri intanto la gente ha cominciato a rientrare nelle case e a ripulire stanze e capannoni industriali. In questa zona lavorano circa duemila persone (nelle fabbriche e in agricoltura). «Chiederemo che gli imprenditori colpiti dall´alluvione possano non pagare l´Iva e le altre scadenze previste per le tasse nei prossimi mesi» spiega il sindaco di Vecchiano Rodolfo Pardini. Ma se molte strade ieri sono state riaperte e le reti idriche ripristinate, continua in Garfagnana lo stato di emergenza per 168 persone ancora isolate a Fabbriche di Vallico. Si tratta per lo più di persone anziane alcune anche malate che hanno bisogno di assistenza.
Altra situazione critica è quella del lago di Massaciuccoli dove da ieri sono al lavoro una cinquantina di militari per aiutare la protezione civile a rafforzare gli argini. E´ pronto, ma non operativo, un piano di evacuazione per il paese di Pracchia, frazione del pistoiese, minacciata da una grande frana che ha ostruito il corso del fiume e creato un invaso artificiale. Due famiglie sono già state fatte allontanare perché abitanti in immobili a ridosso del fiume. Ieri la frana (un milione di metri cubi di terra) era ferma, stando almeno ai pareri dei tecnici. I vigili del fuoco stanno creando dei collettori idrici in modo che se dovesse rimettersi in movimento l´acqua possa comunque defluire e nel frattempo sono iniziati i lavori di svuotamento dell´invaso.
Su questo panorama generale pesano le previsioni meteo. Il cielo nuvoloso già oggi può portare pioggia fin da stasera, secondo le previsioni, su ampie zone della Toscana (Firenze, Lucca e Pisa sono fra queste). Precipitazioni a tratti sono previste anche per martedì alternate a schiarite e per i giorni successivi. «Bisognerà aspettare i primi di gennaio per avere una situazione più stabile» spiega il meteorologo Giampiero Maracchi.
Nell´area interessata dall´alluvione in Lucchesia sono impegnate 11 idrovore della protezione civile, dei vigili del fuoco e della croce rossa. Uno dei problemi è la potabilità dell´acqua e l´erogazione di energia.
Per quanto riguarda i risarcimenti dei danni, gli amministratori delle aree colpite raccomandano di conservare una documentazione fotografica e le ricevute di eventuali immediati lavori di ripristino.
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PISA - Frane, smottamenti e torrenti in piena.
Freddo, neve ed allagamenti.
Più di 400 persone costrette ad abbandonare le loro case.
Ecco il bilancio dell'incredibile ondata di maltempo che si abbattuta la notte di Natale ed i giorni a seguire sull'intera Toscana.
Lucca e Pisa le città più colpite. Delle 400 persone sfollate, solo 200 hanno accettato di essere sistemati nei centri di accoglienza.
Le restanti 200 hanno preferito accettare l'invito di amici e parenti, o addirittura restare nelle loro case, seppure allagate. E' stato un inizio di festività davvero da dimenticare per la Toscana intera. La Protezione Civile sta lavorando da giorni per tentare di gestire la situazione.
E' notizia di oggi l'invio di circa 50 Parà della Folgore che lavoreranno a stretto contatto con i Vigili del Fuoco per tentare di rispristinare prima possibile la situazione. La richiesta d'intervento dell'esercito è venuto proprio dalla Provincia di Pisa, una delle zone maggiormente colpite dal maltempo
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Alluvione: 100 mln di danni
La Regione ha già stanziato 54 mln
di Costanza Baldini
E’ una situazione in continuo divenire, quella su cui ha fatto il punto il Presidente Claudio Martini.
Un evento che è il risultato di una situazione straordinaria per due motivi:
1-Pioggia molto concentrata sia nel tempo che nel luogo
2-Lo sbalzo termico di 25 gradi che in 48 ore ha spostato la temperatura da -10 a +18 gradi, causando il repentino sciogliersi della neve caduta nelle ore precedenti. “Voglio sottolineare che i punti del territorio dove erano stati fatti dei lavori hanno retto egregiamente e anche questo non è un dato da sottovalutare” ha dichiarato Claudio Martini.
Tre le gravi rotture del fiume Serchio, 85 le frane in lucchesia di cui 10 importanti, 20 in Lunigiana. 500 persone evacuate nell’area lucchese, mentre la zona industriale più colpita è quella di Vecchiano sorvolata ieri da Bertolaso.
Secondo le prime valutazioni i danni stimati sono di oltre 100 milioni di euro di cui 10/15 per gli interventi tampone d’urgenza, 60/70 per i lavori di ripristino, più 20/30 per i contributi alle famiglie e alle aziende che attualmente sono impossibili da stimare in modo certo.
Tre le richieste allo Stato della Regione Toscana:
1-La copertura totale della cifra da parte dello stato italiano
2-Sbloccare i fondi FAS per la difesa del suolo
3-Sospensione delle imposte per le famiglie e le aziende colpite dalla tragedia.
Questi gli interventi della Regione Toscana:
1- 4 milioni già stanziati per tamponare la situazione, soprattutto per gli enti locali che non hanno fondi propri.
2- La creazione di un fondo di risorse destinato all’urgenza per 50 milioni di euro che vengono metà da fondi della regione, metà dai fondi FAS. Claudio Martini ha specificato che questa manovra è una anticipazione dei fondi dello stato perché si tratta di fondi che erano già stati destinati a interventi sul territorio in particolare al bacino dell’Arno.
3- Stanziamento di 300.000 euro per assistenza sanitaria e psicologica
Le previsioni non sono buone, un nuovo picco di pioggia dovrebbe verificarsi tra giovedì 31 e venerdì 1. L’area che ancora preoccupa molto la protezione civile è quella di Massaciuccoli dove vanno ricostruiti entro giovedì 200 metri di argine.
Impressionanti i dati forniti dall’Assessore Marco Betti secondo il quale il bacino del Serchio ha raggiunto il massimo storico 11, 04 sul livello del mare, con un tempo di ritorno di 50 anni. 150 ml medi piovuti in 24 ore a cui si sono aggiunti i 30 ml della neve. Intanto il sindaco di Viareggio ha fatto evacuare 1000 persone dalla zona di Torre del Lago.
Claudio Martini ha concluso la conferenza stampa dichiarando di trovarsi assolutamente d’accordo con quanto affermato da Guido Bertolaso il quale ha dichiarato che “Alla luce dell’impressionante sequenza di disastri che sono avvenuti in tutta Italia nel 2009 è necessario mettere a punto un programma nazionale di messa in sicurezza del paese”, “per fare questo” ha aggiunto Claudio Martini “è indispensabile che lo Stato stanzi le necessarie risorse economiche”.
28/12/2009
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ALLUVIONE TOSCANA - FIUME SERCHIO - PROVINCIA DI PISA E LUCCA: L'alluvione del Fiume Serchio che ha interessato le provincie di Pisa e Lucca ha fatto registrare gravi danni. In provincia di Lucca il livello delle acque dopo l'alluvione è però sceso di un metro e in alcune zone si può già lavorare alla ripulitura delle abitazioni. Lo rende noto la Protezione Civile. A Lucca, nell'area interessata dall'alluvione, sono impegnate 11 idrovore della Protezione civile, dei Vigili del Fuoco e della Croce Rossa Italiana. In alcune zone manca ancora l'energia elettrica in quanto le cabine dell'Enel sono ancora sotto l'acqua. Nel resto della provincia si segnala il ripristino della ferrovia Lucca-Aulla e l'attivazione del servizio anti-sciacallaggio nelle zone evacuate. Nel Comune di Fabbriche di Vallico la frana in atto ha subito un peggioramento e le frazioni di Vallico di sopra e Vallico di sotto sono attualmente isolate. La frana ha un fronte molto esteso ma e' comunque sotto controllo grazie al monitoraggio continuo delle istituzioni preposte. La strada e' comunque aperta per i mezzi di emergenza del 118, dei Vigili del Fuoco e delle forze dell'ordine. (segue)
Tremila ettari di campi coltivati - secondo la Coldiretti - sono stati sommersi dall'acqua nelle campagne toscane delle province di Pisa e Lucca a causa dello straripamento del fiume Serchio. Sul posto il capo della protezione civile Guido Bertolaso.
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Alluvione, lotta contro il tempo
Garfagnana, ancora isolate 168 persone
Meteo sfavorevole, si lavora giorno e notte per riportare il Serchio in sicurezza. Emergenza a Fabbriche di Vallico, coinvolti soprattutto anziani e persone malate
di L. Montanari
Nodica (Pisa)Il livello delle acque del Serchio scende a precipizio e questo fa "respirare" alcune delle zone alluvionate sulla sponda lucchese. Resta invece difficile la situazione a Vecchiano anche se la provincia di Pisa e la protezione civile stanno lavorando giorno e notte per «ricucire» l´argine strappato dall´impetuosità delle acque per una lunghezza di 180 metri. Ci vorranno almeno una decina di giorni prima di completare i lavori e il rischio è l´arrivo di un´altra ondata di piogge: si lotta contro il tempo.
Ieri intanto la gente ha cominciato a rientrare nelle case e a ripulire stanze e capannoni industriali. In questa zona lavorano circa duemila persone (nelle fabbriche e in agricoltura). «Chiederemo che gli imprenditori colpiti dall´alluvione possano non pagare l´Iva e le altre scadenze previste per le tasse nei prossimi mesi» spiega il sindaco di Vecchiano Rodolfo Pardini. Ma se molte strade ieri sono state riaperte e le reti idriche ripristinate, continua in Garfagnana lo stato di emergenza per 168 persone ancora isolate a Fabbriche di Vallico. Si tratta per lo più di persone anziane alcune anche malate che hanno bisogno di assistenza.
Altra situazione critica è quella del lago di Massaciuccoli dove da ieri sono al lavoro una cinquantina di militari per aiutare la protezione civile a rafforzare gli argini. E´ pronto, ma non operativo, un piano di evacuazione per il paese di Pracchia, frazione del pistoiese, minacciata da una grande frana che ha ostruito il corso del fiume e creato un invaso artificiale. Due famiglie sono già state fatte allontanare perché abitanti in immobili a ridosso del fiume. Ieri la frana (un milione di metri cubi di terra) era ferma, stando almeno ai pareri dei tecnici. I vigili del fuoco stanno creando dei collettori idrici in modo che se dovesse rimettersi in movimento l´acqua possa comunque defluire e nel frattempo sono iniziati i lavori di svuotamento dell´invaso.
Su questo panorama generale pesano le previsioni meteo. Il cielo nuvoloso già oggi può portare pioggia fin da stasera, secondo le previsioni, su ampie zone della Toscana (Firenze, Lucca e Pisa sono fra queste). Precipitazioni a tratti sono previste anche per martedì alternate a schiarite e per i giorni successivi. «Bisognerà aspettare i primi di gennaio per avere una situazione più stabile» spiega il meteorologo Giampiero Maracchi.
Nell´area interessata dall´alluvione in Lucchesia sono impegnate 11 idrovore della protezione civile, dei vigili del fuoco e della croce rossa. Uno dei problemi è la potabilità dell´acqua e l´erogazione di energia.
Per quanto riguarda i risarcimenti dei danni, gli amministratori delle aree colpite raccomandano di conservare una documentazione fotografica e le ricevute di eventuali immediati lavori di ripristino.
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MALTEMPO: NUOVO ALLARME
IL LAGO DI MASSACIUCCIOLI
ORA RISCHIA DI TRACIMARE
«La pioggia continua a cadere, e la situazione continua ad essere critica nelle province di Lucca, Pisa, Pistoia e Prato. Particolare preoccupazione desta il lago di Massaciuccoli, il cui livello continua a crescere. Il mare non riceve, e nel bacino del lago nelle ultime 6 ore sono caduti 12,8 millimetri di pioggia». Lo rende noto la Protezione civile della Regione Toscana. «La zona industriale di Migliarino - si legge in un comunicato - è allagata, le abitazioni presenti nella zona sono state evacuate e gli sfollati accolti in strutture alberghiere. Volontari del comune di Massarosa stanno sistemando decine di migliaia di sacchi di sabbia lungo gli argini e stanno facendo volantinaggio tra la popolazione. Restano chiuse l'autostrada tra Lucca e Pisa nord, l'Aurelia a nord di Migliarino e diverse strade comunali nell'area allagata».
ALLARME GENERALE La Toscana, ferita da un'alluvione disastrosa che ha provocato frane e isolato paesi, allagato con acqua e fango case e aziende, ha ancora paura: ha paura perchè piove e soprattutto perchè pioverà ancora. Ha paura che quella ferita sul fianco del fiume Serchio a Nodica di Pisa, lacerato da una portata d'acqua eccezionale nella notte tra il 24 e il 25 dicembre, possa provocare ancora inondazioni e distruzione. Il buco nell'argine a Nodica, 170 metri di fronte, sembra insanabile adesso. Tanto che, dopo la visita del capo della Protezione civile Guido Bertolaso, venuto oggi per vedere di persona il disastro procurato dall'acqua tra Pisa, Lucca e la Versilia, sta arrivando un team di esperti della Protezione Civile, guidato da Bernardo De Bernardinis. Fanno paura la ferita sull'argine del Serchio e il lago di Massaciuccoli che non può più ricevere acqua. Se il Serchio esondasse ancora, farebbe aumentare la pressione da parte della zona allagata della Bonifica sugli argini del lago provocando un'esondazione che interesserebbe abitazioni e zone industriali della Versilia. Un disastro che andrebbe ad aggiungersi al disastro. È vero, non ci sono vittime qui mentre Trento piange un uomo morto per il freddo, ma questo inverno è anche qui comunque maledetto.
BERTOLASO PREOCCUPATO È preoccupato Guido Bertolaso quando parla ai rappresentanti delle istituzioni della Lucchesia. Dopo la conta delle frane e delle frazioni ancora isolate (sono 13, molte abitate da anziani), Bertolaso dice «fate come se aveste già in tasca il decreto di calamità nazionale. Fate tutto quello che dovete fare, ma sbrigatevi. Lo Stato è qui con voi». Anche se «è il tempo del fare e non quello di parlare», come dice Bertolaso, le polemiche non accennano a diminuire, scatenate anche dagli interrogativi sul perchè l'argine del Serchio si è rotto in quel punto. Una domanda che si era fatto lo stesso Bertolaso nei giorni scorsi, e a cui risponde polemicamente l'assessore alla protezione civile della provincia di Pisa, Walter Picchi: «perchè il piano di bacino e i progetti per gli argini sono pronti da 4 anni ma il Governo non li finanzia». Una ragione tecnica a quella rottura c'è: «l'argine è stato sollecitato da due piene consecutive - ha detto il segretario dell'autorità di Bacino Raffaello Nardi -. Quando il fiume è arrivato a 11,80 metri di altezza l'argine ha ceduto». È stata peggio di un'onda di piena: l'acqua ha spaccato l'argine per 170 metri, creando un vero e proprio lago artificiale nell'area golenale profondo 5 metri e allagando la bonifica circostante. E mentre continuava a piovere, il mare aumentava la propria forza respingendo le acque interne.
TRENTA CENTIMETRI Il Massaciuccoli si è alzato di oltre 30 centimetri. Se arrivasse acqua anche dall'area della bonifica tracimerebbe in pochi minuti. Per questo, 50 soldati del 185/mo e del 187/mo reggimento della Folgore stanno lavorando da due giorni sotto una pioggia gelida, le mani affondate nel fango, per posizionare sacchetti di sabbia e rafforzare l'argine nord del lago. Tutto in attesa che Pisa ricucia la ferita sul fianco del fiume, visto che la provincia di Lucca ha già chiuso le due falle negli argini del Serchio di sua competenza. Ma continua a piovere: Pisa non ce la farà a risolvere il problema in tre giorni come ha chiesto Bertolaso. «Non ce la possiamo fare» dice Picchi. Così, mentre Viareggio, Massarosa e Camaiore predispongono piani di evacuazione delle popolazioni vicine al lago, Pisa chiede 500 mila sacchetti di sabbia da distribuire alla popolazione e alle aziende. Perchè la notte passerà, ma non la pioggia. E intanto i danni ammontano già a 100 milioni, dice il presidente della Toscana Claudio Martini.
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Maltempo, isolati 13 paesi in Toscana
Paura per il livello del lago Massaciuccoli
Si lavora per mettere in sicurezza il fiume Sirchio. Resta rischio valanghe. Frane in Liguria. Un morto per freddo a Trento
ROMA (28 dicembre) - Ancora emergenza in Toscana, colpita dallo straripamento di fiumi a seguito dell'alluvione di Natale che ha costretto centinaia di persone a evacuare le proprie abitazione. Resta alto il rischio valanghe sull'arco alpino della Lombardia. Un uomo è morto di freddo durante la notte in un parcheggio di Trento. È ancora isolato Val Masino (Sondrio) per la chiusura della provinciale 9 a causa di una frana. Frane anche nel levante genovese a cuasa delle piogge. «La stima dei danni del maltempo in Toscana è di circa 100 milioni» ha detto il presidente della Regione, Claudio Martini,
Nella provincia di Lucca non cessano i problemi causati dalle piogge dei giorni scorsi. Una prima stima dei danni nella città per lo straripamento del Sirchio ammonta a circa 40 milioni di euro. Le 500 famiglie evacuate stamani sono state sistemate due fratture dell'argine in località Santa Maria a Colle, mentre deve essere sistemata ancora la frattura all'altezza di Nodica.
Al lavoro per fermare la piena dei fiumi. Il responsabile della protezione civile Guido Bertolaso ha parlato dell'emergenza in Toscana: «Dobbiamo lavorare sulla breccia del Serchio a Nodica. Ma è urgente anche risolvere l'isolamento provocato dalle frane delle 13 frazioni di montagna».
«Preoccupa la tenuta del lago Massaciuccoli», ha detto Bertolaso. «Il lago non può ricevere altra acqua - hanno spiegato i tecnici della protezione civile - ma la zona di bonifica è completamente allagata con un livello idrico di +30 centimetri. Il Serchio è ancora in piena quindi non consente alla falda di far abbassare il livello della zona alluvionata. Se dovesse piovere ancora, l'acqua potrebbe creare delle risorgive capaci di frantumare l'argine del Massaciuccoli e quindi di farlo esondare».
Cresce il livello del lago. «La pioggia continua a cadere, e la situazione continua ad essere critica nelle province di Lucca, Pisa, Pistoia e Prato - ha comunicato in serata la Protezione civile della Regione Toscana - Particolare preoccupazione desta il lago di Massaciuccoli, il cui livello continua a crescere. Il mare non riceve, e nel bacino del lago nelle ultime sei ore sono caduti 12,8 millimetri di pioggia. La zona industriale di Migliarino è allagata, le abitazioni presenti nella zona sono state evacuate e gli sfollati accolti in strutture alberghiere. Volontari del comune di Massarosa stanno sistemando decine di migliaia di sacchi di sabbia lungo gli argini e stanno facendo volantinaggio tra la popolazione. Restano chiuse l'autostrada tra Lucca e Pisa nord, l'Aurelia a nord di Migliarino e diverse strade comunali nell'area allagata».
Sistema per la sicurezza del territorio. Bertolaso ha annunciato, anche alla luce dell' «impressionante sequenza di disastri avvenuta nel 2009 in Italia che i tempi sono maturi per un programma che metta a punto un sistema per la sicurezza del territorio».
«Lo Stato c'è oggi qui con la presenza mia e del prefetto. Domani ci sarà con decreti e ordinanze che garantiranno i vostri interventi di oggi» ha detto Bertolaso.
È stato riaperto il tratto dell'autostrada A11 Firenze-Pisa, compreso tra l'allacciamento con la diramazione Lucca-Viareggio e l'allacciamento con l'autostrada A12 Genova-Livorno, in entrambe le direzioni.
Versilia: pronti i piani di evacuazione. I comuni di Viareggio, Camaiore e Massarosa, di concerto con la Provincia di Lucca, stanno preparando i piani di evacuazione in previsione dell'ondata di maltempo che dovrebbe avere il proprio culmine tra mercoledì e giovedì prossimi. L'iniziativa è stata decisa dopo la notizia che Pisa non riuscirà a riparare l'argine del Serchio a Nodica prima di 10 giorni. I piani di evacuazione riguardano il comune di Massarosa nelle zone immediatamente vicino al lago Massaciuccoli, il comune di Camaiore in località Bocchette e una parte dell'abitato di Torre del Lago, frazione di Viareggio.
Paese isolato, turisti portati in elicottero. A causa della frana che da ieri ha portato alla chiusura della strada provinciale 9, Val Masino (Sondrio) è ancora isolato dal resto della Valtellina. Così albergatori e Comune, per evitare di perdere le prenotazioni dei turisti in vista di capodanno, hanno organizzato una sorta di servizio navetta in elicottero. Quella di ieri è la seconda frana caduta in meno di un mese dal versante della montagna in località Ponte del Baffo, nel territorio di Ardenno.
Resta alto il rischio valanghe sull'arco alpino. Il rischio valanghe sull'intero arco alpino della Lombardia è ancora elevato, nonostante l'abbassamento di diversi gradi della temperatura nella notte abbia contribuito a favorire il consolidamento del manto nevoso in quota: lo ha reso noto il centro Arpa Lombardia, con sede a Bormio. «Si devono assolutamente evitare i fuori pista - dicono i tecnici dell'Arpa - e le escursioni in neve fresca con le ciaspole. La possibilità di distacco di valanghe spontanee è infatti molto alta e il passaggio di escursionisti indisciplinati potrebbe accentuare il pericolo attualmente ancora molto marcato per i forti accumuli di neve fresca caduta nei giorni scorsi».
Rischio anche su Alpi francesci. Il rischio di valanghe sulle Alpi francesi per i prossimi giorni viene definito «alto», con un indice di 4 su 5, in particolare in Savoia e Alta Savoia dove le forti precipitazioni rendono fragile il manto nevoso. Lo comunica Meteo France, che sconsiglia caldamente i fuori-pista, responsabili - sottolinea - del 90% dei decessi causati dalle valanghe in Francia. Allarme più marcato oltre i 2500 metri.
Escursionisti salvati nel Verbano. Sono stati ritrovati sani e salvi due escursionisti bergamaschi bloccati in alta montagna sulle alture di Beura Cardezza (Verbania). Il soccorso alpino li ha riportati a valle alle 8 e 30 di oggi. L'allarme era scattato domenica pomeriggio. I due, un uomo e una donna residenti a Capriate San Gervasio e Zogno (Bergamo) si erano trovati in difficoltà a 1.900 metri, in una zona a rischio valanghe. La loro richiesta d'aiuto era stata captata dal 118, ma il forte vento aveva impedito all'elicottero di raggiungere la zona. Hanno trovato riparo in una baita diroccata, dove hanno trascorso la notte. Stamani il velivolo del 118 di Borgosesia ha portato in quota i soccorritori che hanno salvato i due escursionisti.
Frane nel Levante genovese a causa della pioggia. La situazione più preoccupante è segnalata sulla SP 58b della Crocetta, chiusa in comune di Coreglia Ligure nel tratto compreso tra la Val Fontanabuona e il valico della Crocetta per la caduta di massi dal versante sovrastante. Le altre situazioni che comportano qualche preoccupazione sono sulla SP 227 di Portofino, dove le reti di contenimento sono gravide di massi e altro materiale che ora sta per essere rimosso e a Rapallo, sulla SP 31 di San Martino di Noceto, dove a causa di un muro privato pericolante stato istituito un senso unico alternato a vista. Sensi unici alternati sono stati istituiti sulla SP 3 di Crocetta di Orero tra Pedemonte e il valico della Crocetta per un tratto di circa 20 metri, sulla SP 24 di Lorsic e al chilometro 61 della SP 654 della Val di Nure in Val d'Aveto. Molti gli smottamenti di minore entità, rimossi dagli oltre cento uomini messi in campo dalla Provincia. In Valle Scrivia sono segnalati molti rami spezzati e caduti per la galaverna.
Sicilia, isole minori isolate. A causa del forte vento che da qualche giorno soffia sulla Sicilia occidentale, alla mezzanotte di ieri sono rimasti fermi i traghetti che dalla Sicilia raggiungono Pantelleria e Lampedusa e Linosa. Sono rimasti in banchina i traghetti da Porto Empedocle (Agrigento) per Lampedusa e Linosa e da Trapani per Pantelleria. Collegamenti a singhiozzo anche dalla Sicilia per le ---------------------------------------
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