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Benigni-show sul palco di Genova

E spara a zero su Pd e Berlusconi
Il comico toscano porta il suo 'Tutto Dante' alla festa dei democratici, ma dedica la prima parte dello spettacolo ai temi di attualità. Battute su Feltri, sulla libertà di stampa, sul premier e sul calo di consensi della sinistra


Roberto Benigni porta il suo 'Tutto Dante' alla festa del Pd di Genova, ma "nella prima parte dello spettacolo parleremo di cose che ci riguardano da vicino: vacanze, yacht, pettegolezzi, donne, aerei privati, escort. Tutte cose riassumibili in una parola: Berlusconi", esordisce.
Il comico toscano, però, non risparmia strali nemmeno ai democratici con i due principali candidati alla segreteria, Dario Franceschini e Pierluigi Bersani, sono seduti in prima fila. "Noi del Pd abbiamo un record: 4 milioni di voti persi in due anni. Un record eccezionale - dice Benigni -. Veltroni ha scritto un libro che si chiama ‘Noi', con questa media tra due mesi la prossima edizione si chiamerà ‘Io'. Dobbiamo recuperare! L’Italia ha bisogno di verità e realtà. Dobbiamo porci un obiettivo: non scendere mai sotto il 2%. Abbiamo bisogno di iscritti. Io mi sono iscritto ieri - dice il comico toscano, - ho chiamato l’organizzatore Paganelli che mi ha detto ‘Bravo Benigni', ma prima di attaccare ho sentito che diceva quello accanto a lui: ‘E vai, siamo a 15’".

Poi torna sul premier. "Berlusconi si è un po’ incattivito, ha venduto Kakà e ha comprato Feltri. Costa di meno, ma sulle punizioni non sbaglia. Pubblica le veline? Beh, è un po’ un vizio di famiglia...".

Benigni è un fiume in piena sugli ultimi spunti di attualità. "Boffo - afferma - si è dimesso, Feltri non se ne è andato e ne ha di veline: su Bersani e Franceschini dice che hanno gli scheletri nell’armadio e tutti e due hanno chiamato Fassino: ‘a Piero la devi smettere di venire a casa mia".

Il premio Oscar scherza anche sulla libertà di stampa. "Non è vero che non c’è libertà di stampa. Oggi Berlusconi ha dettato all’Ansa: ‘In Italia c’è la libertà di stampa’ e ha obbligato tutti i giornali a pubblicarla domani". E sulla querela a Repubblica aggiunge: "Ha detto che avrebbe risposto ad altre domande tipo: ‘Come stai?’ Ecco a quelle avrebbe risposto".

Poi aggiunge di essere appena tornato da una tournée all’estero dove "quando parlavo di Prodi erano tutti seri, quando invece dicevo Berlusconi, che risate!". In un altro passaggio, parlando del premier, ha detto, "non è Superman, secondo me è Hulk". Invece "Veltroni a letto dura tre minuti compresa la doccia".

Nella parte finale dello show il comico toscano ha recitato a memoria il V canto dell'Inferno dedicato a Paolo e Francesca. Alla fine il pubblico è esploso in un lungo applauso e si è alzato in piedi, costringendo il comico a rientrare più volte sul palco per ringraziare e salutare.




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