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«Viareggio, colpa di chi?» Show di Zucchero e Sting

Le stelle brillano nella notte di Viareggio. Zucchero e Sting, Jeff Beck e Solomon Burke. E ancora, Bocelli e Venditti, Alexia e Mario Biondi, Pino Daniele e J-Ax, Beppe Carletti dei Nomadi e Irene Grandi. Musica vera, per una solidarietà che non ha il sapore stucchevo­le della kermesse discografica. Concerto per Viareggio — che ieri sera ha entusiasmato e commosso più di sedicimila spettatori per un incasso di più di 360 mila euro che sarà de­voluto per la ricostruzione — è un mix di commozione e tra­sporto, entusiasmo e ricordo. Zucchero, il demiurgo dell’iniziativa, ha dato allo show anche uno slogan: «Per colpa di chi», che è anche la frase simbolo di un suo successo. «Un vero happening — dice Carlo Conti — stasera siamo qui per dire c’ero anch’io e per non dimenticare. Ma anche per far sentire la nostra energia ai so­pravvissuti della strage, che sono ancora all’ospedale e lottano e soffrono. Noi siamo con loro e gli dedichiamo un grande applauso ». Che è lunghissimo, come la commozione che assale chiunque e, inevitabilmente, i parenti delle vittime che in tribuna assistono al concerto assieme a due viareggini doc Marcello Lippi, Stefania Sandrelli e a Pierluigi Collina che in questa città abita e ormai si sente versiliese nel cuore e nell’anima. Si commuovono le stelle, piangono i giovani astri nascenti. Come Karima, Matteo Becucci (vincitore di «X Factor»), Malika Ayane, Irene Fornaciari, la figlia di Zucchero. Sembrano avere una marcia in più, nella sera magica. Lo spettacolo è una grande jam-session. Nessun programma prestabilito, si recita «a canovaccio » come nella tradizione della commedia dell’arte. Jeff Beck incanta con chitarra e tastiere suonando una trasfigurata «Nessun dorma», come omaggio a Giacomo Puccini che a Torre del Lago, frazione di Viareggio cinque chilometri più a sud, ha vissuto e scritto i suo capolavori. Solomon e Zucchero si superano in un duo scatenato sulle note di «Diavolo in me».

La musica, certo, e non solo. Si può sorridere a Viareggio? «Certo che si può, si deve, è un
Carlo Conti presenta la serata ((Franco Silvi/Ansa)
imperativo categorico», dice Giorgio Panariello che sul palco ricorda gli anni straordinari di Vernice Fresca (nata proprio in Versilia) e interpreta i suoi personaggi, come Mario, il bagnino di Forte dei Marmi «con una potenza non indifferente nelle braccia». Altro momento, quando Pupo dona 10 mila eu­ro a nome della Nazionale cantanti. E in serata il sindaco di Viareggio, Luca Lunardini, commenta: «L’obiettivo è non dimenticare ed è per questo che, nelle nostre intenzioni, c’è la volontà di ripetere questo spettacolo anche il prossimo anno, magari proprio il 29 giugno, al primo anniversario della strage». Lo spettacolo si chiude con la proiezione sul megaschermo dei volti delle vittime, con tutti gli artisti riuniti sul palco. La solidarietà. C’è e non è ipocrita. Dopo lo spettacolo, la cena di beneficenza, aperta a tutti, vip e non. C’è l’asta della mitica chitarra autografata di Jeff Beck insieme alla corona di Solomon Burke e alle maglie, anch’esse firmate, dei giocatori della Nazionale di calcio insieme a quella dell’interista Samuel Eto’o regalata da Massimo Moratti in vacanza al Forte. Stelle anche loro che ri­schiarono la notte di una Viareggio sempre più vicina a una nuova alba.























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