Superenalotto/ Il 26 agosto il Consiglio di stato si pronuncerà se bloccare o no il jackpot milionario. Esulta il Codacons: “Potrebbero essere le ultime giocate, questo montepremi è immorale”
Quelle di questi giorni potrebbero esser le ultime giocate per provare a vincere i centinaia di milioni di euro messi in palio: il 25 agosto infatti, il Consiglio di Stato si pronuncerà sul Jackpot del Superenalotto.
Lo si legge in una nota del Codacons in cui si precisa: «Ancora pochi giorni e sapremo se la IV Sez. del Consiglio di Stato bloccherà la corsa sfrenata del jackpot del Superenalotto, se non di quello attuale, quantomeno di quelli futuri. Sono tutte riposte nella sentenza del 25 agosto le speranze di chi ha a cuore la salute sia psicologica che economica dei cittadini. Le cifre del fenomeno sono da capogiro, sia per quel che riguarda il montepremi della vincita, sia per la possibilità di centrarla, ma non si parla mai dei risvolti in termini di salute derivanti dalle mancate vincite milionarie».
«Sono le ormai note “ludopatie”, la cui diffusione è stata riconosciuta anche da una recente sentenza del Tar del Lazio su un ricorso presentato dal Codacons. Speriamo - conclude la nota - che questi siano gli ultimi giorni in cui in Italia sia possibile buttare il proprio danaro in un gioco che ha raggiunto un montepremi immorale che arricchisce lo Stato a spese dei cittadini, che non regala né sogni, né chimere, perché se li fa pagare profumatamente».
Quelle di questi giorni potrebbero esser le ultime giocate per provare a vincere i centinaia di milioni di euro messi in palio: il 25 agosto infatti, il Consiglio di Stato si pronuncerà sul Jackpot del Superenalotto.
Lo si legge in una nota del Codacons in cui si precisa: «Ancora pochi giorni e sapremo se la IV Sez. del Consiglio di Stato bloccherà la corsa sfrenata del jackpot del Superenalotto, se non di quello attuale, quantomeno di quelli futuri. Sono tutte riposte nella sentenza del 25 agosto le speranze di chi ha a cuore la salute sia psicologica che economica dei cittadini. Le cifre del fenomeno sono da capogiro, sia per quel che riguarda il montepremi della vincita, sia per la possibilità di centrarla, ma non si parla mai dei risvolti in termini di salute derivanti dalle mancate vincite milionarie».
«Sono le ormai note “ludopatie”, la cui diffusione è stata riconosciuta anche da una recente sentenza del Tar del Lazio su un ricorso presentato dal Codacons. Speriamo - conclude la nota - che questi siano gli ultimi giorni in cui in Italia sia possibile buttare il proprio danaro in un gioco che ha raggiunto un montepremi immorale che arricchisce lo Stato a spese dei cittadini, che non regala né sogni, né chimere, perché se li fa pagare profumatamente».
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