febbre suina nome volgare per influenza A/H1N1 situazione al 24 luglio 2009
aumentano i casi di febbre suina in tutto il mondo, italiani in quarantena in Francia
Mentre si annuncia l'avvio della sperimentazione del vaccino nel nostro Paese, i 22 studenti italiani bloccati Oltralpe resteranno in ospedale per una settimana: non sono in pericolo di vita. Più di 800 vittime nel mondo. Oms: diffusione presto al 100%
http://video.sky.it/videoportale/index.shtml?videoID=30555085001
info esaustive
http://it.wikipedia.org/wiki/Febbre_suina
Febbre suina. Oms: "E' pandemia"
L'epidemia ha raggiunto livello 6
L'Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato che il nuovo virus H1N1 ha causato una pandemia di influenza, alzando a sei, il massimo, il livello di allerta. Lo ha annunciato il governo svedese con un comunicato. Si tratta della prima pandemia dal 1968. Finora i casi di contagio registrati in 74 Paesi sono oltre 27mila, con 141 decessi. Il livello sei segnala un aumento dell'estensione geografica della diffusione del virus.
Dopo l'aumento nel mondo di casi di nuova influenza, causata dal virus H1N1, l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha deciso di riunire a Ginevra un comitato di esperti per stabilire se sia il caso di alzare il livello di allarme a sei, il massimo, di fronte a questa malattia. Di solito si parla di pandemia quando la trasmissione del virus è avvenuta da uomo a uomo in almeno due diverse regioni del mondo, scrive la Bbc. Secondo i dati Oms, nel mondo sono già morte 141 persone sui 27.737 casi accertati.
L'ultima pandemia risale al 1968 e si trattò di un'influenza, rintracciata per la prima volta a Hong Kong, che uccise quasi un milione di persone. Proprio questo territorio cinese a statuto speciale ha deciso di chiudere da domani e per due settimane tutti gli asili e le scuole elementari dopo la scoperta di 12 scolari positivi al virus. In tutto sono una cinquantina i casi confermati sul territorio. Ma è stato soprattutto dopo il rapido aumento di casi in Australia, oltre 1200 in poche settimane, che l'Oms ha convocato la riunione.
La nuova influenza ha iniziato a diffondersi in aprile dal Messico. In pochi mesi si è estesa in 74 paesi infettando migliaia di persone. Dichiare lo stato di pandemia non significa che il virus è più mortale, precisa un esperto alla Bbc, ma che gli Stati devono adottare misure ulteriori per impedire che la malattia continui a propagarsi. Ciò potrebbe anche velocizzare la produzione di vaccini validi.
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diffusione vicina al la propagazione totale, con 160 paesi coinvolti»
Influenza A, Oms:«Epidemia globale»
Gb: «Anche i sani sono a rischio»
Specialisti inglesi dubitano che il virus uccida solo persone già indebolite. «Il 16 per cento era sano»
LONDRA - Nuova influenza pericolosa solo per chi ha già dei gravi problemi di salute? Gli specialisti britannici cominciano a dubitarne: secondo i dati ufficiali un terzo delle persone morte nel Paese a causa del virus A/H1N1 non aveva infatti seri problemi di salute prima di contrarre l'influenza. In particolare, secondo Sir Liam Donaldson, Chief medical officer, il 16 percento dei morti era perfettamente sano e il 17 per cento aveva solo problemi lievi o medi, come ad esempio la pressione alta. Un elemento che ha moltiplicato l'allarme fra i cittadini, come riferisce oggi il quotidiano Daily Mail, tanto che il nuovo sito web National Flu Pandemic Service è saltato a pochi minuti dall'inaugurazione, bombardato da 1.600 contatti al secondo, cioè 9,3 milioni all'ora.
SINTOMI PER UNA PERSONA SU 500 - Non solo, secondo la Health Protection Agency per la prima volta l'influenza ha raggiunto «probabilmente» livelli di epidemia in Gran Bretagna, dal momento che circa una persona su 500 riferisce sintomi simil-influenzali. Inoltre secondo alcuni specialisti la nuova influenza potrebbe essere la più virulenta dal 1999-2000, quando il virus invernale uccise 21 mila persone nel Paese. Secondo le previsioni del National Health Sistem la febbre suina potrebbe provocare 65 mila morti e infettare il 30 per cento della popolazione. Attualmente i decessi sono una trentina, e un terzo delle vittime aveva meno di 15 anni. A segnalare l'impennata dell'allarme arriva anche la notizia che i medici di famiglia hanno iniziato a cancellare le vacanze estive per seguire i casi, mentre si richiamano in servizio sostituti per coprire colleghi malati.
OMS: DIFFUSIONE SI AVVICINA A 100% - Le vittime nel mondo sono per ora circa 800. Intanto l'Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha comunicato che la pandemia di influenza A (H1N1) si avvicina ad una propagazione totale: almeno 160 Paesi o territori su un totale di 193 membri dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) hanno confermato casi. «Ci stiamo avvicinando al 100 per cento, ma non ci siamo ancora», ha detto oggi a Ginevra il portavoce dell'Oms Gregory Hartl. «Il nuovo virus continua a propagarsi così rapidamente -ha detto ancora Hartl - perchè nessuno è immune di fronte a un virus che è nuovo; e come tutti i virus dell'influenza, circola più facilmente nei climi freddi (di qui, la velocità di propagazione che si registra nell'emisfero meridionale dove è inverno)».
MA IL VIRUS NON STA MUTANDO - «Al momento non abbiamo riscontrato mutamenti nel comportamento del virus. Quella a cui assistiamo è una diffusione geografica. », ha precisato il portavoce dell'Oms. «Ma dobbiamo essere però consapevoli che il virus potrebbe cambiare e dobbiamo essere pronti per questo». «Le prime dosi di vaccino dovrebbero essere disponibili nell'emisfero settentrionale in autunno. L'Oms ha avuto finora da due case farmaceutiche la promessa di 150 milioni di dosi per i Paesi in via di sviluppo e sta negoziando con altri produttori per ulteriori dosi per i Paesi meno sviluppati», ha precisato Hartl.
SPAGNA: QUINTA VITTIMA - Intanto in Spagna si registra purtroppo la quinta vittima. Si tratta di un uomo di 45 anni «con gravi problemi renali» preesistenti deceduto lunedì a Teulada. Lo hanno reso noto i servizi sanitari regionali di Valencia. Dal 1993 si sottoponeva a un trattamento di dialisi. In Spagna ci sono 1.538 casi confermati di influenza A.
ALLARME TERZO MONDO - La «globalizzazione» del virus allarma soprattutto per le possibili ripercussioni sul terzo mondo. «Questa diffusione così ampia - spiega Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università di Milano - era attesa, perchè l'H1N1 è un virus che si diffonde rapidamente. È importante che malgrado la diffusione galoppante il virus rimanga uguale a sè stesso, e quindi rimanga piuttosto blando e facilmente guaribile. Il problema sono i Paesi in via di sviluppo: se, come sembra, verranno tutti colpiti, c'è il timore di un vero allarme sanitario perchè lì le persone hanno molta meno facilità di accesso alle cure e alle terapie, e la mortalità rischia di essere molto più alta che nelle nazioni industrializzate». I rischi, insomma, sono molto diversi a seconda che si abiti nel nord o nel sud del mondo: «Da noi - conferma il virologo - la preoccupazione maggiore è per i costi sociali della pandemia, i cosiddetti costi indiretti dovuti alle giornate di lavoro perse, alle attività economiche ferme ecc. Nei paesi in via di sviluppo i rischi sono molto più seri, ed è importante garantire un'equità anche nella disponibilità dei vaccini: tutti devono potersi difendere».
aumentano i casi di febbre suina in tutto il mondo, italiani in quarantena in Francia
Mentre si annuncia l'avvio della sperimentazione del vaccino nel nostro Paese, i 22 studenti italiani bloccati Oltralpe resteranno in ospedale per una settimana: non sono in pericolo di vita. Più di 800 vittime nel mondo. Oms: diffusione presto al 100%
http://video.sky.it/videoportale/index.shtml?videoID=30555085001
info esaustive
http://it.wikipedia.org/wiki/Febbre_suina
Febbre suina. Oms: "E' pandemia"
L'epidemia ha raggiunto livello 6
L'Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato che il nuovo virus H1N1 ha causato una pandemia di influenza, alzando a sei, il massimo, il livello di allerta. Lo ha annunciato il governo svedese con un comunicato. Si tratta della prima pandemia dal 1968. Finora i casi di contagio registrati in 74 Paesi sono oltre 27mila, con 141 decessi. Il livello sei segnala un aumento dell'estensione geografica della diffusione del virus.
Dopo l'aumento nel mondo di casi di nuova influenza, causata dal virus H1N1, l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha deciso di riunire a Ginevra un comitato di esperti per stabilire se sia il caso di alzare il livello di allarme a sei, il massimo, di fronte a questa malattia. Di solito si parla di pandemia quando la trasmissione del virus è avvenuta da uomo a uomo in almeno due diverse regioni del mondo, scrive la Bbc. Secondo i dati Oms, nel mondo sono già morte 141 persone sui 27.737 casi accertati.
L'ultima pandemia risale al 1968 e si trattò di un'influenza, rintracciata per la prima volta a Hong Kong, che uccise quasi un milione di persone. Proprio questo territorio cinese a statuto speciale ha deciso di chiudere da domani e per due settimane tutti gli asili e le scuole elementari dopo la scoperta di 12 scolari positivi al virus. In tutto sono una cinquantina i casi confermati sul territorio. Ma è stato soprattutto dopo il rapido aumento di casi in Australia, oltre 1200 in poche settimane, che l'Oms ha convocato la riunione.
La nuova influenza ha iniziato a diffondersi in aprile dal Messico. In pochi mesi si è estesa in 74 paesi infettando migliaia di persone. Dichiare lo stato di pandemia non significa che il virus è più mortale, precisa un esperto alla Bbc, ma che gli Stati devono adottare misure ulteriori per impedire che la malattia continui a propagarsi. Ciò potrebbe anche velocizzare la produzione di vaccini validi.
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diffusione vicina al la propagazione totale, con 160 paesi coinvolti»
Influenza A, Oms:«Epidemia globale»
Gb: «Anche i sani sono a rischio»
Specialisti inglesi dubitano che il virus uccida solo persone già indebolite. «Il 16 per cento era sano»
LONDRA - Nuova influenza pericolosa solo per chi ha già dei gravi problemi di salute? Gli specialisti britannici cominciano a dubitarne: secondo i dati ufficiali un terzo delle persone morte nel Paese a causa del virus A/H1N1 non aveva infatti seri problemi di salute prima di contrarre l'influenza. In particolare, secondo Sir Liam Donaldson, Chief medical officer, il 16 percento dei morti era perfettamente sano e il 17 per cento aveva solo problemi lievi o medi, come ad esempio la pressione alta. Un elemento che ha moltiplicato l'allarme fra i cittadini, come riferisce oggi il quotidiano Daily Mail, tanto che il nuovo sito web National Flu Pandemic Service è saltato a pochi minuti dall'inaugurazione, bombardato da 1.600 contatti al secondo, cioè 9,3 milioni all'ora.
SINTOMI PER UNA PERSONA SU 500 - Non solo, secondo la Health Protection Agency per la prima volta l'influenza ha raggiunto «probabilmente» livelli di epidemia in Gran Bretagna, dal momento che circa una persona su 500 riferisce sintomi simil-influenzali. Inoltre secondo alcuni specialisti la nuova influenza potrebbe essere la più virulenta dal 1999-2000, quando il virus invernale uccise 21 mila persone nel Paese. Secondo le previsioni del National Health Sistem la febbre suina potrebbe provocare 65 mila morti e infettare il 30 per cento della popolazione. Attualmente i decessi sono una trentina, e un terzo delle vittime aveva meno di 15 anni. A segnalare l'impennata dell'allarme arriva anche la notizia che i medici di famiglia hanno iniziato a cancellare le vacanze estive per seguire i casi, mentre si richiamano in servizio sostituti per coprire colleghi malati.
OMS: DIFFUSIONE SI AVVICINA A 100% - Le vittime nel mondo sono per ora circa 800. Intanto l'Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha comunicato che la pandemia di influenza A (H1N1) si avvicina ad una propagazione totale: almeno 160 Paesi o territori su un totale di 193 membri dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) hanno confermato casi. «Ci stiamo avvicinando al 100 per cento, ma non ci siamo ancora», ha detto oggi a Ginevra il portavoce dell'Oms Gregory Hartl. «Il nuovo virus continua a propagarsi così rapidamente -ha detto ancora Hartl - perchè nessuno è immune di fronte a un virus che è nuovo; e come tutti i virus dell'influenza, circola più facilmente nei climi freddi (di qui, la velocità di propagazione che si registra nell'emisfero meridionale dove è inverno)».
MA IL VIRUS NON STA MUTANDO - «Al momento non abbiamo riscontrato mutamenti nel comportamento del virus. Quella a cui assistiamo è una diffusione geografica. », ha precisato il portavoce dell'Oms. «Ma dobbiamo essere però consapevoli che il virus potrebbe cambiare e dobbiamo essere pronti per questo». «Le prime dosi di vaccino dovrebbero essere disponibili nell'emisfero settentrionale in autunno. L'Oms ha avuto finora da due case farmaceutiche la promessa di 150 milioni di dosi per i Paesi in via di sviluppo e sta negoziando con altri produttori per ulteriori dosi per i Paesi meno sviluppati», ha precisato Hartl.
SPAGNA: QUINTA VITTIMA - Intanto in Spagna si registra purtroppo la quinta vittima. Si tratta di un uomo di 45 anni «con gravi problemi renali» preesistenti deceduto lunedì a Teulada. Lo hanno reso noto i servizi sanitari regionali di Valencia. Dal 1993 si sottoponeva a un trattamento di dialisi. In Spagna ci sono 1.538 casi confermati di influenza A.
ALLARME TERZO MONDO - La «globalizzazione» del virus allarma soprattutto per le possibili ripercussioni sul terzo mondo. «Questa diffusione così ampia - spiega Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università di Milano - era attesa, perchè l'H1N1 è un virus che si diffonde rapidamente. È importante che malgrado la diffusione galoppante il virus rimanga uguale a sè stesso, e quindi rimanga piuttosto blando e facilmente guaribile. Il problema sono i Paesi in via di sviluppo: se, come sembra, verranno tutti colpiti, c'è il timore di un vero allarme sanitario perchè lì le persone hanno molta meno facilità di accesso alle cure e alle terapie, e la mortalità rischia di essere molto più alta che nelle nazioni industrializzate». I rischi, insomma, sono molto diversi a seconda che si abiti nel nord o nel sud del mondo: «Da noi - conferma il virologo - la preoccupazione maggiore è per i costi sociali della pandemia, i cosiddetti costi indiretti dovuti alle giornate di lavoro perse, alle attività economiche ferme ecc. Nei paesi in via di sviluppo i rischi sono molto più seri, ed è importante garantire un'equità anche nella disponibilità dei vaccini: tutti devono potersi difendere».
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