sabato 17 aprile 2010

DINOSAURI : NUOVA TEORIA SUl MOTIVO DELLA LORO ESTINZIONE

servizio a cura di I.O.

LA FONTE vuolE rimanere segreta ma comunque è valida poichè il formulatore di questa nuova e affascinante teoria è una delle menti grige che sta dietro il CERN ( anche davanti ) ma vediamo qual'è la teoria.

una breve prefazione; finora tutte le teorie andavano dal meteorite a un repentino cambio del clima etc etc ma ora forse è e stata trovata la vera risposta a questa domanda , e pare sia a prova di riprova , inattaccabile da tutti i lati, ora ecco la nuova teoria in breve.

I dinosauri si sono estinti a causa dell' effetto serra, ma non quello che conosciamo noi ora bensi' un effetto serra molto piu' grande e potente, il fatto ancor piu' straordinario della fenomenale teoria è che in tutto questo proprio i dinosauri son stati i responsabili, i killer di se stessi poiche l' effetto serra dei loro tempi è stato provocato, seppur involontariamente proprio da loro , e come ? vi chiederete , scoreggiando! , proprio cosi', coi loro giganteschi peti , ricordiamo che la simulazione in laboratorio ha dimostrato che le loffe dei dinosauri piu grossi invadevano zone grandi anche un paio d'ettari , hanno pian piano aperto un buco dell' ozono sempre piu grosso fino a far quasi scomparire l' atmosfera esistente allora e sostituendola a loro insaputa con un' atmosfera a base d'aria filtrata dai loro stomachi ed espulsa dai loro culi, cosi' dapprima l'aria è diventata irrespirabile , poi e' cambiato il clima e anche la crosta terrestre ha iniziato a reagire , insomma per farla corta i dinosauri si son ritrovati a respirare le loro scoregge e in poco tempo sono morti tutti , meno qualcuno che ha resistito per motivi congeniti e o perche viventi nelle profondita marine, ( quelli che seppur vivendo in acqua restavano a media altezza son crepati perche , tra l'altro le temperature dei mari etc sbalzavano continuamente da molto freddo a caldo infernale a seconda di chi scoreggiava o dei venti, delle correnti etc.

sara' definitiva questa teoria o andra' a appaiarsi con le altre ?
chi vivra sapra!.-

venerdì 16 aprile 2010

O COME MAI SI DIRA IN CODESTA MANIERA ? Parte II.

Fare un tiro mancino. Se pensiamo che uno voglia colpirci, istintivamente teniamo d’occhio la sua destra; se il colpo ci viene invece dato con la sinistra, diventa più pericoloso, perchè inaspettato.

Il capro espiatorio. Gli Ebrei avevano anticamente una strana usanza. Mosè aveva ordinato che ogni anno si celebrasse l’espiazione dei peccati. Nel giorno designato, il sommo sacerdote prendeva due capri: il primo veniva sgozzato e il sacerdote lo caricava, simbolicamente, di tutti i peccati suoi e del popolo; l’altro veniva mandato via perché si disperdesse nel deserto e non tornasse mai più. Il primo si chiamava capro espiatorio, il secondo capro emissario.

Il pomo della discordia. Gli antichi credevano che ci fosse una dea, figlia della Notte, sorella di Nèmesi (vendetta) e delle Parche (brutte vecchie dalle mani artigliate). Questa dea, amica di Marte, si chiamava Discordia e faceva onore al suo nome aizzando continuamente litigi, pettegolezzi e malignità. Giove, sereno e tollerante come tutti i grandi, la sopportò per un bel po’ ma alla fine perse la pazienza e scacciò Discordia dal cielo. Rabbiosa per questo smacco, Discordia cercò ogni occasione per vendicarsi. Quando ci fu il matrimonio di Teti (dea del mare) e Peleo (semplice mortale) furono invitati dee e dei, uomini e donne, ma certo non fu invitata madama Discordia. Al culmine della festa, lei getto sulla tavola una mela d’oro su cui era scritto: “alla più bella”. Le dee più belle presenti al banchetto erano tre: Giunone, Minerva e Venere. Ciascuna pretese la mela per sé e nacque un putiferio, la pace della festa fu turbata e l’allegria finì. Le tre dee si rivolsero ad un pastorello, Paride, perché decidesse quale fra loro fosse la più bella e Paride scelse Venere. Le altre due non si rassegnarono e da ciò derivò un mondo di guai.

La pietra dello scandalo. Al tempo dei Romani, quando un disgraziato commerciante falliva, doveva sedersi su una pietra e dir forte ai suoi creditori: Cedo bona ossia ‘cedo i miei averi’: Dopo ciò, i creditori non avevano più diritto di molestarlo. La pietra, testimone del fatto doloroso, si chiamava pietra dello scandalo.

L’uovo di Colombo. Si racconta che dopo che Cristoforo Colombo scoprì l’America, ci furono tante persone che cercavano di sminuire la sua impresa dicendo che non era poi stato una gran che. Sembra che un giorno Cristoforo Colombo avesse attorno a sé parecchi di tali contestatori e domando loro:”Chi di voi è capace di fare star ritto un uovo?” Tutti ci provarono ma nessuno ci riuscì: Allora Colombo prese l’uovo, lo schiacciò da un lato e la cosa risultò facilissima.

Lupus in fabula. Anche se adesso questo detto ha assunto una valenza un po’ diversa, originariamente stava a significare l’arrivo di una persona che ci impedisce di parlare su un certo argomento. Questo perché nelle antiche favole si parlava sempre del lupo come di animale pericolosissimo; si diceva che la sua presenza togliesse la parola agli uomini, facendoli ammutolire dallo spavento.

Mangiare la foglia. In origine l’espressione era “aver mangiato la foglia” con il significato di ‘capire al volo’; intendere prontamente il senso del discorso; capire subito le intenzioni altrui. Fra le tante spiegazioni, quella che dà Ugo Enrico Paoli sembra la più convincente. Egli considera la foglia come un collettivo: più foglie che si fanno mangiare agli animali vaccini. Questi si dividono in due gruppi: i lattanti che prendono il nutrimento dalla poppa materna e le bestie adulte che hanno già cominciato a mangiare la … foglia. Secondo il Paoli, quindi, il senso pratico del mondo contadino ha associato alla locuzione “aver mangiato la foglia” il concetto di saggezza.

Mangiar le noci col mallo. Riferita a una persona che dice male di un’altra ancora più maldicente. Benedetto Varchi, nel suo “Ercolano”, così spiega il modo di dire (anche questo poco conosciuto, per la verità): “Di coloro che hanno cattiva lingua, e dicon male volentieri, si dice: ‘egli ha mangiato noci’, benché il volgo dice ‘noce’; e ‘mangiar le noci col mallo’ (l’involucro della noce, della mandorla e di frutti simili, ndr) si dice di quegli che dicon male e cozzano con coloro i quali sanno dir male meglio di essi, di maniera che non ne stanno in capitale, anzi ne scapitano, e perdono in di grosso”.

Non essere della parrocchia. Non far parte di un gruppo, di una combriccola; essere, insomma, un “estraneo”, in particolare riferito a colui che volontariamente si tiene fuori dalle discussioni e da ambienti che non gli “aggradano”. L’aneddoto di un autore ignoto tenta di dare una spiegazione circa l’origine del modo di dire: “Si narra che un sacerdote, durante la predica, allo scopo di sollevare il morale un po’ depresso dei suoi fedeli si mise a raccontare qualcosa di molto divertente che provocava frequentissimi sorrisi negli astanti. Uno soltanto, in fondo alla navata, ascoltava impassibile, come se fosse ‘estraneo’ all’ambiente. Un fedele, incuriosito, non poté trattenersi dal chiedergli spiegazioni del suo strano comportamento. ‘Mi perdoni ­ l’apostrofò ­ perché mai lei non ride?’. E quest’ultimo, con assoluta cortesia, ‘perché non sono della parrocchia’; volendo dire, probabilmente, che non capiva a cosa si riferissero le spiritose battute del sacerdote, non conoscendo né il posto né la gente”.

Ovazione. Si dice che viene tributata un’ovazione ad una persona quando viene acclamata dalla folla, con applausi, ecc. Secondo i Romani, quando uno era degno di onoranze, lo si faceva procedere a piedi o a cavallo con una toga ricamata e incoronato di mirto, fra le ali della folla. Poi in suo onore veniva sacrificata una pecora; e proprio dal nome di quest’animale (ovis = pecora) la cerimonia si chiamava ovazione.

Per filo e per segno. Un tempo, gli imbianchini sul muro e i segantini sul legno usavano ‘batter la corda’, ossia tenevano sul muro o sul legno un filo intinto di una polvere colorata e poi lo lasciavano andare di colpo, in modo che ne rimanesse l’impronta. Tale impronta o segno indicava la linea da seguire nell’imbiancare o nel segare. Da lì è derivato l’uso di dire per filo e per segno per intendere ‘ordinatamente, con sicura esattezza’.

Piantare in asso. L’espressione non è altro che la deformazione popolare della locuzione “piantare (o lasciare) in Nasso”, un’isola greca dove - secondo la mitologia - Teseo, il “giustiziere” del Minotauro, avrebbe abbandonato (”piantato”) la sposa Arianna dopo che costei l’aveva aiutato a condurre in porto l’impresa con il suo celeberrimo “filo”.
Crème caramel : un dessert squisito buono per tutte le eta' e per tutti i " denti "



Il CREME CARAMEL: dose per 8/10 stampini.
1 lt di latte
7 uova intere
1 stecca di vaniglia
200 g di zucchero semolato
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200 gr circa di zucchero semolato per il caramello da mettere sul fondo degli stampini. Iniziamo mettendo la vaniglia in infusione nel latte.
ponete il latte sul fuoco basso e fatelo scaldare lentamente.

Mentre il latte si scalda , prepariamo il caramello ponendo sul fuoco un pentolino e scaldandolo bene; quando sarà ben caldo, unite a pioggia lo zucchero, sempre mescolando e fate il caramello " a secco" (senz'acqua).
Ultimato il caramello, colatelo sul fondo degli stampi in ceramica o comunque quelli apposta.
____________ ATTENZIONE !!!

il latte al momento di unire le uova non deve superare i 75 gradi quindi se l' avete fatto bollire aspettate che raffreddi un po' prima di aggiungere le uova;
Questo perchè aggiungendo il latte bollente alle uova, provocheremo un'iniziale cottura delle stesse e alla fine il composto non cuocerà uniformemente in forno.

____________ FINE AVVERTIMENTO

A questo punto, unite le uova intere e lo zucchero con l'aiuto di una frusta, senza montare il composto, basta solo mescolarsi.
Unite ora il latte e mescolate bene, quindi filtrate il tutto.

Preparate la placca con un foglio di carta forno adagiato sul fondo ( va bene anche la carta gialla, comunque in ambedue le possibilita abbiate cura di creare delle aperture per evitare che ci siano bolle d'aria sul fondo) ponetevi gli stampini, riempiteli col composto e versate dell'acqua calda (quanto basta per bagnare 1/3 degli stampini). Infornate a 150° per 45'-60' circa, a seconda della dimensione degli stampi.
Al termine del tempo prestabilito, controllate la cottura tastando con le dita la consistenza gelatinosa dei crème caramel.
Fate raffreddare e rovesciate.

se volete potete guarnire come meglio volete sia il piattoche il creme caramelle

si ringrazia L' OSTERIA ULISSE DI SERAVEZZA per la ricetta che comunque non gli era stata richiesta ( ce l' han data da se ' senza sospettare che l' avremo messa qui .....)



SLASH: IN ITALIA PER ...unica data!!

10.06.2010 MILANO Palalido


Inizio concerto: ore 21.00Apertura porte: ore 19.00
Biglietti in prevendita a partire dalle ore 18.00 di venerdì 16 aprile sul circuito http://www.ticketone.it/
E rivendite collegate autorizzate.
Prezzo del biglietto in prevendita: 36,00 euro + diritti di prevenditaPrezzo del biglietto in cassa: 42,00 euro
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DEL METAL ?

______ --------____uscira il 1 maggio il nuovo disco di Ligabue



non c'e' bisogno di prenotarlo che tanto si trova, si trova eccome !

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ASIA - omega 2010 nuovo CD

.Prevista per il 26 aprile l'uscita del nuovo album degli ASIA con la formazione storica comprendente:John Wetton (vocals, bass)Steve Howe (guitar)Geoff Downes (keyboards)Carl Palmer (drums) da non perdere!

track list:
1. Finger on the Trigger
2. Through My Veins
3. Holy War
4. Ever Yours
5. Listen Children
6. End of the World
7. Light The Way
8. Emily (bonus track)
9. Still The Same
10. There Was a Time
11. I Believe
12. Don't Wanna Lose You Now.

Gli Asia tornano in Italia per un' unica data, suoneranno il 24 aprile al Parco della Musica di Roma
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AUGURI a RITCHIE BLACKMORE mitico chitarrista dei DEep purple , rainbow etc ha compiuto 65 ANNI il 14 Aprile

Ritchie Blackmore, nome completo Richard Hugh Blackmore (Weston-super-Mare, 14 aprile 1945), è un chitarrista inglese, fra i più celebri e influenti della storia del rock, ritenuto fra i più importanti per aver contribuito sotto diversi aspetti e/o generi musicali alla definizione della chitarra heavy metal.

Dopo ad aver militato in band di scarsa importanza,nel 1968, ad appena 23 anni, fonda i Deep Purple insieme a Rod Evans (voce) Ian Paice (batteria), Jon Lord (tastiere) e Nick Simper al basso. La band è destinata a diventare insieme ai Led Zeppelin uno dei gruppi creatori dell’hard rock e con anche i Black Sabbath uno dei precursori dell’heavy metal. Blackmore vive lì il suo periodo di massima popolarità e contribuisce ad alcune delle opere più note del rock, come Deep Purple in Rock, Fireball o Machine Head, vere e proprie pietre miliari. Ritchie diventa così uno dei chitarristi più importanti del periodo e durante i concerti del gruppo può mostrare le sue impressionanti capacità di virtuoso. Sono famosi i diverbi tra Blackmore e lo storico cantante della Mark II, Ian Gillan. I due non si sono mai amati e la presenza dell’uno ha spesso allontantato l’altro dalla band per periodi più o meno lunghi. Nel 1976 proprio dopo l’ultimo scontro, Blackmore abbandona i Deep Purple e crea il suo nuovo progetto: i Rainbow. Anche questo gruppo è destinato alla fortuna e ospiterà, tra i vari musicisti che vi militeranno, anche Ronnie James Dio. Nel 1984 i Deep Purple si riuniscono e Blackmore scioglie i Rainbow per ritornarvi. Il nuovo debutto sarà segnato da Perfect Strangers. Tuttavia, nel ‘94 sempre per una lite con Gillan si ritira definitivamente dalla band e ricrea i Rainbow. La reunion dura solo un anno ma porta all’album Stranger in Us All. Dal 1997 sino ad oggi si dedica al gruppo che porta il suo nome, i Blackmore’s Night.
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GUARDIAMOCI LEMMY, DAVE GROHL, SLASH che suonano insieme

cinema quiz --------------- cinema quiz ----------------- cinema quiz ---------- cinema quiz ---

quiz cinematografico - indovina il film da un immagine










la risposta esatta si trova qui sotto, è ordinata per ordine cronologico di apparizione nell'' articolo sopra ed è scritta all' incontrario.


1 - worra nekorb
2 - eeL ecurB id airots al nogarD
3 - onatelopaN ocruT nu
4 - ilaminappaihcca ' l arutneV ecA
5 - iam erid iam 700
6 - ycarT kciD
7 - ruH neB
8 - IUN APAR
9 - assemoprp anu è assemorp anu
10 - adifs amitlu 'l regnahffilC

giovedì 15 aprile 2010

________________CLASSIFICA SINGOLI ITALIANI 14 APRILE 2010

classifica singoli italia
________________________________DEL POP ? ?

TV report


____________________DEL METAL ??

Verrà pubblicato il 15 giugno sotto Epic Records Scream, il nuovo disco in casa Ozzy Osbourne

cenINTANOINTANTO ASCOLTA 'Let Me Here You Scream' -----O YEAH





METALLICA

etc

ratt on streaming
http://www.therattpack.com/board_posts/listen-to-infestation-herE
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REUNION DEI LITFIBA I VIDEO DEL CONCERTO DI MILANO



MITICI!!!!!
FOUR JOKE


L`elemosina


-Papà, papà, mi daresti un euro per un povero vecchietto?
-Certo Pierino, ma dov` è questo vecchietto?
-All` angolo che vende gelati

categoria: pierino
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Il mestiere del papà


-Pierino, che mestiere fa tuo padre?
-Lavora in un industria del futuro!
-Perbacco! E cosa fa?
-Calendari
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Notti fuori casa


La moglie passa la notte fuori casa.
La mattina dopo spiega al marito che aveva dormito dalla sua migliore amica.
Il marito telefona alle dieci migliori amiche della moglie, ma nessuna conferma il fatto.

Il marito passa la notte fuori casa.
La mattina dopo spiega alla moglie che aveva dormito dal suo migliore amico.
La moglie telefona ai dieci migliori amici del marito: sette confermano il fatto e gli altri tre dicono che è ancora lì...

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L`album


Il bambino guarda l`album di matrimonio dei genitori:
- Mamma, chi è questo bel giovanotto qui con te nella foto?
- E` papà, tesoro...
- E allora chi è quel signore grasso e calvo che abbiamo qui in casa?
____________________________UNICO E INIMITABILE











______________________ONORE ALL' UOMO E ALL' ARTISTA


http://www.leggonline.it/articolo.php?id=56962

mercoledì 14 aprile 2010

------------------------------------------- ARTE -----------------------------
rubrica tesa a diffondere le immagini con qualche informazione dei piu' importanti quadri a livello mondiale onde aiutare chi ne è in cerca a scegliere quello che piu' piace e se è possibile comprarselo ( anche a piccole rate mensile o tramite un mutuo settecentennale da chiedere alla propria banca )

a cura di assm

Arnold Böcklin - l' isola dei morti

analisi - versione spicciola

il quadro non è molto allegro anzi non lo è per niente , si dice che il pittore lo fece ispirato da un cimitero fiorentino dove sepolse una sua figlia, dipinse lo stesso quadro almeno 5 volte , delle 5 versioni la quarta ando' distrutta e la terza si dice fosse appartenuta a hitler ( e allora?? anche se fosse ? )il quadro attrasse l' attenzione di molti personaggi celebri e in molti hanno cercato di carpirne il messaggio segreto, ora ve lo dico io dopo la morte il nulla , almeno in questo mondo e col corpoposseduto fino alla morte e poco dopo.


Arnold Böcklin
( Nato in Basilea il 16 ottobre 1827 Morto San Domenico di Fiesole il 16 gennaio 1901)
Conosciuto anche come: Arnold Boecklin
Questo grande pittore svizzero è stato estremamente rappresentativo nella storia dell'arte in Germania. Iniziò come paesaggista , ma, grazie ai frequenti viaggi in Italia, subì l' influenza del romanticismo Nel contesto dello stile dell'Art Nouveau , fu un simbolista. La sua pittura è mitologica crea creature oniriche ( ninfe, naiadi e centauri) ponendole tra architetture classiche, simbolismi, allegorie... con un richiamo ossessivo alla morte. E stato a mio modesto avviso un " creatore " .. di mondi strani e fantastici , che una volta visti ti restano dentro . Nel 1850, riceve la notizia della morte della sua fidanzata, Louise Schmidt; tre anni dopo, sposa una diciassettenne romana, Angela Pascucci. Lo conobbi come artista molti anni fa ..da un'illustrazione riportata sulla copertina d'una rivista di Science Finction " Urania "..da li ... La sua opera più famosa è l'Isola dei Morti ( di cui ne estese se non ricordo male 5 esemplari ) . Rachmaninov compose un poema sinfonico con lo stesso titolo . Max Reger , nel 1913 compose dei poemi sinfonici ispirati a Böcklin dando il nome del dipinto al terzo movimento. Anche il cinema s'ispirò al dipinto ed ecco la sua isola nel film " Il vampiro dell'isola " (Isle of the dead), di Mark Robson interpretato da Boris Karloff. Le innumerevoli versioni dello stesso dipinto ed il fascino che tale opera esercitò su grandi personaggi del passato quali Lenin, Sigmund Freud e Hitler sono il fulcro del romanzo Ai margini del caos di Franco Ricciardiello. James Graham Ballard ricalca l'atmosfera malinconica del quadro nell'apertura della scena che si svolge a Port Matarre nel romanzo Foresta di cristallo (The Crystal World). Roger Zelazny utilizza l'isola come ambientazione di uno scontro mitologico nel romanzo Metamorfosi cosmica (Isle of the Dead). Paolo Agaraff cita il dipinto nel descrivere l'atmosfera durante l'arrivo su Isola Mortorio nel romanzo Il sangue non è acqua. Nel 1904 Otto Weisert gli dedicò un font di caratteri (chiamato appunto in suo onore Arnold Böcklin) . Il design utilizza dei " viticci ", degli avviluppamenti sulla maggior parte delle lettere maiuscole. Böcklin ebbe notevole presa su i pittori surrealisti vedi Max Ernst , Salvador Dalí e Giorgio de Chirico.Nel 1895, acquista Villa Bellagio a San Domenico di Fiesole; qui dipinge opere come la Peste (1898), il Trittico (1899) e Melancholia (1900), ed ivi rimane sino alla morte, sopraggiunta il 16 gennaio 1901. Viene sepolto a Firenze, nel cimitero evangelico " degli allori ".


http://it.wikipedia.org/wiki/Arnold_B%C3%B6cklin
http://it.wikipedia.org/wiki/L%27isola_dei_morti_(dipinto)

youtube










per chi fosse interessato ad acquistare il sopradescritto quadro , sempre naturalmente che cio' sia possibile , consigliamo di rivolgersi direttamente al proprietario o in seconda analisi di comprarsi il museo che lo possiede e comunque di darsi da fare che senno l' ha bell'è che comprato e magari lo compra un' altro piu' sveglio e veloce
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------------------------------------------- ARTE -----------------------------rubrica tesa a diffondere le immagini con qualche informazione dei piu' importanti quadri a livello mondiale onde aiutare chi ne è in cerca a scegliere quello che piu' piace e se è possibile comprarselo ( anche a piccole rate mensile o tramite un mutuo settecentennale da chiedere alla propria banca o anche a un'altra , basta che ve lo diano... )

a cura di assm

----------------------------------Arnold Böcklin - l' isola dei morti

-----------------------------analisi - versione spicciola
il quadro non è molto allegro anzi non lo è per niente , si dice che il pittore lo fece ispirato da un cimitero fiorentino dove sepolse una sua figlia, dipinse lo stesso quadro almeno 5 volte , delle 5 versioni la quarta ando' distrutta e la terza si dice fosse appartenuta a hitler ( e allora?? anche se fosse ? ) il quadro attrasse l' attenzione di molti personaggi celebri e in molti hanno cercato di carpirne il messaggio segreto, ora ve lo dico io dopo la morte il nulla , almeno in questo mondo e col corpo posseduto fino alla morte e poco dopo.

--------------------------------altre versioni dello stesso quadro




-------------------------------- breve biografa: Arnold Böcklin( Nato in Basilea il 16 ottobre 1827 Morto San Domenico di Fiesole il 16 gennaio 1901)
Conosciuto anche come: Arnold Boecklin
Questo grande pittore svizzero è stato estremamente rappresentativo nella storia dell'arte in Germania. Iniziò come paesaggista , ma, grazie ai frequenti viaggi in Italia, subì l' influenza del romanticismo Nel contesto dello stile dell'Art Nouveau , fu un simbolista. La sua pittura è mitologica crea creature oniriche ( ninfe, naiadi e centauri) ponendole tra architetture classiche, simbolismi, allegorie... con un richiamo ossessivo alla morte. E stato a mio modesto avviso un " creatore " .. di mondi strani e fantastici , che una volta visti ti restano dentro . Nel 1850, riceve la notizia della morte della sua fidanzata, Louise Schmidt; tre anni dopo, sposa una diciassettenne romana, Angela Pascucci. Lo conobbi come artista molti anni fa ..da un'illustrazione riportata sulla copertina d'una rivista di Science Finction " Urania "..da li ... La sua opera più famosa è l'Isola dei Morti ( di cui ne estese se non ricordo male 5 esemplari ) . Rachmaninov compose un poema sinfonico con lo stesso titolo . Max Reger , nel 1913 compose dei poemi sinfonici ispirati a Böcklin dando il nome del dipinto al terzo movimento. Anche il cinema s'ispirò al dipinto ed ecco la sua isola nel film " Il vampiro dell'isola " (Isle of the dead), di Mark Robson interpretato da Boris Karloff. Le innumerevoli versioni dello stesso dipinto ed il fascino che tale opera esercitò su grandi personaggi del passato quali Lenin, Sigmund Freud e Hitler sono il fulcro del romanzo Ai margini del caos di Franco Ricciardiello. James Graham Ballard ricalca l'atmosfera malinconica del quadro nell'apertura della scena che si svolge a Port Matarre nel romanzo Foresta di cristallo (The Crystal World). Roger Zelazny utilizza l'isola come ambientazione di uno scontro mitologico nel romanzo Metamorfosi cosmica (Isle of the Dead). Paolo Agaraff cita il dipinto nel descrivere l'atmosfera durante l'arrivo su Isola Mortorio nel romanzo Il sangue non è acqua. Nel 1904 Otto Weisert gli dedicò un font di caratteri (chiamato appunto in suo onore Arnold Böcklin) . Il design utilizza dei " viticci ", degli avviluppamenti sulla maggior parte delle lettere maiuscole. Böcklin ebbe notevole presa su i pittori surrealisti vedi Max Ernst , Salvador Dalí e Giorgio de Chirico.Nel 1895, acquista Villa Bellagio a San Domenico di Fiesole; qui dipinge opere come la Peste (1898), il Trittico (1899) e Melancholia (1900), ed ivi rimane sino alla morte, sopraggiunta il 16 gennaio 1901. Viene sepolto a Firenze, nel cimitero evangelico " degli allori ".

link utili anzi utilissimi
http://it.wikipedia.org/wiki/Arnold_B%C3%B6cklin
http://it.wikipedia.org/wiki/L%27isola_dei_morti_(dipinto)

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___________youtube















per chi fosse interessato ad acquistare il sopradescritto quadro , sempre naturalmente che cio' sia possibile , consigliamo di rivolgersi direttamente al proprietario o in seconda analisi di comprarsi il museo che lo possiede e comunque di darsi da fare che senno l' ha bell'è che comprato e magari lo compra un' altro piu' sveglio e veloce
per chi non puo', per il momento o per sempre, permettersi la spesa , visto anche la crisi attuale. esistono varie possibilita'.
1 ) puo sempre comprarne una stampa o copia eseguita coi metodi che piu aggradono.
2 ) , se poi si vuole proprio risparmiare se ne puo' fare una copia da solo sempre che ci riesca , anche se non fosse uguale uguale basta accontentarsi.
3 ) puo rubarla sotto solo la sua responsabilita' , io non l'ho detto
4 ) arrangiatevi un po da soli!
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Signa - città della paglia e non solo

Signa - città della paglia e non solo

( all' interno un post/memorabilia riguardo quello che una volta era  l' istituto Croff per bambini orfani  voluto dai conti  Angelina e Aldo Croff  )

La Storia di Signa, Città della Paglia
Estratto da "Signa Itinerario Storico Artistico"

Testi del Gruppo Archeologico Signese


Si può collegare la storia geologica del territorio di Signa, con quella del bacino lacustre di Firenze: una conca pianeggiante, racchiusa da un anello continuo di colline, formatosi in epoca plioquartenaria, attraversata dal fiume Arno che vi s’immetteva e ne usciva attraverso due stretti passaggi: ad est la stretta fenditura dell'Incisa e ad ovest la gola della Gonfolina. Quale sia stato il livello delle acque raggiunto dal lago ed il suo svuotamento attraverso la Gonfolina è del tutto sconosciuto. Sull'argomento tante ipotesi sono state formulate: da vicende naturali avvenute in età preistorica a quelle create dalla mano dell'uomo, con picconi e scalpelli, come dice il Villani.

Venendo alla parte veramente storica sappiamo come proprio attraverso il fiume Arno arrivarono dapprima gli Etruschi, insediatisi nella vicina Artimino, ed in seguito i Romani. Infatti reperti di queste due civiltà sono stati ritrovati durante le escavazioni di materiali per l'edilizia dai Renai di Signa.

La nascita di Signa ed il suo nome sono da collocarsi in epoca assai antica. Alcuni storici ritengono che il nome sia di origine etrusca, considerando che la località si trova al centro di insediamenti etruschi, come quelli di Artimino e di Sesto. Si ipotizzano, quindi, nomi come Aisinal, Esii, Esinius; altri si rifanno a derivazioni latine come Exinea o "Signando colonias", riferendosi a Lucio Cornelio Silla che assegnò le colonie ai suoi legionari proprio in questi luoghi.

La "Lex Julia", emanata da Giulio Cesare nel 59 a.C., assegnava ai legionari dopo le imprese belliche un appezzamento di terreno incolto da bonificare.

La "centuriazione" della piana fiorentina si stendeva da Ripoli a Signa, ed è proprio a questo che si deve il ritrovamento nella zona dei Renai dei reperti romani, quali monete di varie epoche, punte di lancia, spade, un grande frammento di bronzo di una statua e, in altri luoghi, un dischetto con incisioni etrusche, un coperchio di urna cineraria etrusca, un frammento di lapide sepolcrale con caratteri romani, a conferma della presenza delle due civiltà.
Il primo documento in cui si parla di Signa risale al 964, riguardante la donazione della Pieve di Signa al Capitolo fiorentino da parte di Rambaldo, vescovo di Firenze. Nel 978 la contessa Willa fa dono della chiesa posta nel Castello di Signa, unitamente ai suoi possedimenti, alla Badia fiorentina.

La costituzione, avanti il "mille" del piviere di Signa, uno dei più grandi del contado, attesta l'importanza di questo luogo.

Si sa per certo che Signa, "terra" del contado fiorentino, già nel 1252 aveva un'amministrazione pubblica autonoma, che eleggeva dodici consiglieri, come ci informa un documento notarile, redatto sotto "il portico della chiesa di Santa Maria in Castello".

Il ponte sull'Arno costituiva l'elemento peculiare di questa comunità, servendo da punto nodale per itinerari e viaggi che collegavano varie e importanti aree. La tradizione vuole che la prima costruzione del ponte, che risale al 1120, sia dovuta all'iniziativa di Sant'Alluccio. Questo ponte aveva determinante importanza, essendo l'unico, per molto tempo, tra Firenze e Pisa.

Il congiungimento delle due sponde fu anche una conquista economica per Signa: lo scambio delle merci con l'interno e quello legato al nascente porto fluviale, che univa la marinara Pisa con l'entroterra, dette vita a un centro commerciale di grande importanza tantoché, già nel 1149, Signa era sede di mercato, come si rileva da un contratto di "beni fondiari" stipulato in quell'anno "in mercato Signe kalendis octobris".

Nell'anno 1326, come racconta Giovanni Villani nella sua Cronica, Castruccio con tutta la sua oste "venne a Lecore nel contado fiorentino e pose il suo campo sui colli di Signa, e più a dispetto dei fiorentini fece battere moneta picciola in Signa, con l'impronta dello 'mperadore Otto, e chiamarsi castruccini." Il 28 febbraio 1327 "raccolta sua gente fece ardere Signa e tagliare il ponte sopra l'Amo, e abbandonò la terra". Insieme al castello della Repubblica fiorentina, nell'anno 1327, venne ricostruito il ponte dopo le distruzioni operate da Castruccio Castracani che, seppur con qualche modifica, ha retto il traffico fino al 12 agosto 1944, quando le mine delle truppe tedesche in ritirata non lo distrussero definitivamente.

Il ponte è stato adottato da sempre come stemma della comunità di Signa, e un ponte (come riferisce il Manni) era impresso su una campana della chiesa di Santa Maria in Castello, fusa nell'anno 1266. Un altro stemma. scolpito nel 1393, si trova sull'architrave dell'antica porta maggiore della Pieve di San Giovanni Battista, e rappresenta un ponte a sette archi con una torre merlata sopra la quale campeggia il giglio fiorentino. Un altro ancora fu dipinto da Pietro da Gambassi, nell'anno 1437, sull'antica cassa che contenne il corpo della Beata Giovanna. Ancora il Manni, nel suo libro dei sigilli antichi, riporta quello relativo al comune di Signa, anch'esso con sette archi e la torre col giglio in un campo di fiordalisi.
Al 1397 risale un importante evento, l'assedio al castello di Signa da parte delle milizie del Duca di Milano, Giangaleazzo Visconti. L'assedio durò due giorni, il 24 e il 25 di marzo, e Signa seppe resistervi vittoriosamente. Questo evento bellico è stato descritto in maniera particolareggiata alla Rubrica XLVII dello Statuto di Signa riguardante il periodo dal 1399 al 1528. Il documento è conservato nell'Archivio di Stato di Firenze, trascritto e pubblicato dal Gruppo Archeologico Signese
nel XIV secolo l'attività del porto fluviale era notevolmente intensa, come è attestato da numerosa corrispondenza e lettere di vettura "dal porto a Signa" e destinate ai "fondachi" del mercante pratese Francesco di Marco Datini. Attività, quella del porto, che è continuata fino alla costruzione della ferrovia Firenze - Livorno "Leopolda"
Dal punto di vista commerciale Signa ha visto due importanti iniziative che, più di altre, hanno lasciato una profonda impronta sul tessuto economico e sociale del territorio.

Negli anni che seguirono il 1714, il bolognese Domenico Michelacci, con successo, sperimentò, nelle piagge della "Bianca", un nuovo modo di coltivare e lavorare la paglia da intreccio. Nacquero allora i famosi cappelli detti "di paglia di Firenze", apprezzati in tutto il mondo per la finezza della lavorazione.

L'altra attività che caratterizzò la vita del paese risale al periodo compreso tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX. Fu allora che la "Manifattura di Signa", sorta per iniziativa della famiglia Bondi, cominciò a riprodurre in terracotta le opere dei grandi maestri: statue, busti, medaglie, bassorilievi, eccetera che, grazie ad uno speciale tipo di patinatura, mai più riprodotta, potevano reggere il confronto con gli illustri originali.
FONTE (dove troverete il resto della storia e molto di piu )

_http://www.comune.signa.fi.it/categorie/La-citta/la-storia-e-l-arte/copy_of_index_html
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varie ed eventuali
Garibaldi a Signa. Fra mito e storia di Ceccuti Cosimo - Fossi Giampier

Dettagli del Libro:
Autori: Ceccuti Cosimo Fossi Giampiero
Editore: Masso delle Fate
Genere: storia d'europa
Argomento: garibaldi, giuseppe
Collana: Signa nel ventesimo secolo
Pagine: 64
ISBN: 8860391113
ISBN-13: 9788860391117

Descrizione:

Castelletti, 24 maggio 1867. "La nazione Italiana ha quasi ottenuto la sua unificazione, ma perché essa possa sedersi a fianco delle colte nazioni d'Europa manca molto. Io ormai conosco questa mia terra, ed i mille capaci di grandi cose, voi li troverete sempre in ogni provincia ma i milioni che costituiscono la maggioranza della Nazione, per colpa dei Governi passati e presenti, hanno bisogno d'esser rigenerati, migliorati nel fisico e nel morale. Ospite oggi dell'istituto Castelletti, vicino a Signa ed a poche miglia da Firenze, io sono testimonio oculare di quanto può patriottismo di un uomo per farei il bene del suo simile. In quest'istituto agrario filantropico, fondato dal benemerito Cavalcanti, deputato al Parlamento, diretto da lui, diretto con ingenti spese sue proprie, ho veduto il modesto figlio del contadino, nutrito, educato, accanto a quello del milionario, trattati colla stessa amorevolezza, istruiti anche alle virili discipline che portano l'uomo vicino al perfezionamento a cui lo destinò la Provvidenza, col lavoro, e l'istruzione". (G. Garibaldi) _______________________________________________________________________________________
memorabilia ------------  memorabilia ------------   memorabilia ------------   memorabilia ------------ 

istituto Croff per bambini orfani  - Signa ( Firenze )  voluto dai conti  Angelina e Aldo Croff 
post a cura di A. 1. 

perche s'è parlato di Signa? ........... per questo :

http://it.wikipedia.org/wiki/Villa_Castellettiletti

ma non per quello che è oggi ma quello che era negli anni sessanta/settanta quando era un orfanotrofio, stranamente non c'e' traccia di questo periodo nel sito odierno della villa che da luogo di beneficienza s'e' trasformato in un impresa commerciale, ma i molti ospiti della villa in quell' epoca non possono scordare
ANGELINA E ALDO CROFF e tutte le persone che vivevano, lavoravano etc in quel piccolo mondo a sè che era Castelletti in quel periodo.

e cosi' come dimenticare la sig, Brazzini , maestra d'asilo piu comunemente chiamata Anna, o la sig. Luciani maestra elementare e direttrice, la sig Loris maestra elementare, la Tosca e l' Elisa le cuoche, la sig. Rosanna , Carolina, BRunero il giardiniere factotum e tutte le altre persone che li' lavoravano ? , come dimenticare i compagni di classe o anche tutti gli altri con cui giornalmente avevi a che fare , eppoi le partite a pallone, i giochi del tempo e quelli inventati, le vacanze a Lavagna o ai monti al confine tra la Toscana e L' Emilia, come dimenticare gli anni dell' infanzia li' trascorsi almeno in parte ?, come dimenticarli se, malgrado la tragedia a monte, ogni bimbo li' ospitato in quel periodo, almeno credo, non puo' che averne un ricordo sereno, bello, soave, quasi incredibile , forse mitologico?

..... non si puo' e quindi un grazie veramente di cuore a tutte le persone di Castelletti ante 80 per quello che avete fatto , per l' aiuto che avete dato a tutti quei bambini la cui sorte aveva duramente segnato la vita, sicuramente Castelletti oggi sara' un bel posto , sicuramente avra' nuova vita , nuove persone che l' animeranno e anche bene, ma per quei bambini oggi uomini fatti Castelletti rimarra' quello di un tempo, un mondo a se', irripetibile.

nel web non si trovano tracce di questa loro opera, si trovano riferimenti vari di loro donazioni ad istututi , fondazioni o altro ( il piu' citato è questo http://www.croff.it/ ) e non a questa fase che se non maggiore è perlomeno paritaria alle altre come valore e dignità

con la loro dipartita un ciclo si è chiuso per sempre , si sa' il tempo cancella tutto , fatti, parole, intenzioni e opere, a meno che non siano eccezionali, pian piano si dimenticano o vengono surclassati da altro ma non puo' cancellare i ricordi, i sentimenti intimi di quelli che restano e hanno vissuto quei periodi.

http://www.bollettinodarte.beniculturali.it/opencms/multimedia/BollettinoArteIt/documents/1259836472699_comunicato_carracci_de_chirico_novembre__09.pdf

p.s.

a distanza di tempo uno dei siti di villa Castelletti è stato aggionato. ho notato con piacere che è stata aggiunta qualche riga riguardante i coniugi CRoff di questo sono contento e se magari ( chissa? ) nel mio piccolo ho contribuito a che cio' avenisse ne sono fiero , ancora una volta m' inchino dinnanzi a 2 persone che, senza clamore han fatto molto di piu di tanti che straparlano ai 4 venti promettendo chissa chè senza poi , magari, attuare ,se non in minima parte o per niente, quanto professato

http://www.bastardworkshop.com/castelletti/la-location/

ancora un Grazie di cuore

per chi è interessato a scambiare qualche ricordo o semplicemente leggere o vedere foto o altro del tempo ....
http://www.facebook.com/group.php?gid=113659241999940

http://www.facebook.com/profile.php?id=100001689041179
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villa Castelletti negli anni 70 quando era un istituto per orfani voluto dai conti Angelina e Aldo Croff chiamati dai loro " bambini " mamma Angelina e papa Aldo



villa Castelletti oggi




il ritratto di Aldo Croff nella Quadreria dell'Ospedale Maggiore di Milano eseguito dal pittore  Mario Donizetti

http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/3n050-00191/
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aggiornamenti vari

La Fondazione Guelpa ospita i nipoti di Croff

IVREA.  Sala Cupola affollata per la presentazione del volume “La Collezione Croff”. Importante, dopo il saluto del sindaco Grijuela, presidente della Fondazione Guelpa che ha commissionato l’opera, l’intervento del vicepresidente Ettore Morezzi che ha sottolineato come tutte le iniziative realizzate in questi anni dalla Fondazione siano state finanziate attingendo ai soli interessi del patrimonio finanziario Guelpa. «Al termine del mandato del sindaco Grijuela - ha spiegato Morezzi - siamo lieti di consegnare intatto a chi ci succederà il capitale trasmesso in eredità al Comune dalla signora Lucia Guelpa, nel maggio 2003».
 La presentazione è stata impreziosita dalla presenza di Aldo e Wally Martinengo, nipoti di Abdone Croff, l’industriale che negli anni Quaranta compose la Collezione oggi gestita dalla Fondazione eporediese. «E’ come se Lucia Guelpa, col suo lascito, avesse confermato quell’attenzione alla beneficenza che è tradizione della nostra famiglia, muovendosi nella direzione che avrebbe certamente imboccato anche lo zio Abdone se non fosse scomparso con moglie e figlio nell’incidente automobilistico occorsogli nel 1946» ha commentato Aldo Martinengo, figlio della sorella di Abdone.
 Quindi ha ricordato anche i meriti dell’altro zio, il conte Aldo Croff (fratello minore di Abdone), cui si devono l’Istituto Croff di Signa per bambini orfani e bisognosi e la creazione del Padiglione “Angelina e Aldo Croff” presso il Policlinico di Milano (UO di Nefrologia), ancora oggi in piena attività e ulteriormente ampliato negli anni Ottanta, grazie a un ultimo, generoso lascito.
fr.fa.

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lo sai come si chiama..? Maggio 2025