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in occasione del centocinquantennale dello stato Italiano


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ITALIANI CHE HAN FATTO L' ITALIA

FILIPPO BUONARROTI


Filippo Buonarroti (1761-1837), di Pisa, uomo politico rivoluzionario. Esule in Corsica (1790), perché fautore delle idee rivoluzionarie francesi, divenne cittadino francese ('93) ed ebbe incarichi dal Governo rivoluzionario in Corsica e in Italia. Uno dei capi, insieme al Babeuf, della cospirazione degli Eguali ('96). Condannato alladeportazione fu liberato grazie all'interessamento di Napoleone e si stabilì a Ginevra. Fedele agli ideali egualitari-comunisti, organizzò società segrete ( Adelfi, Sublimi Maestri Perfetti e Mondo), che operarono un po' dovunque in Europa e in Italia ove furono spesso in contrasto col movimento mazziniano.

BUONARROTI FILIPPO GIUSEPPE MARIA LODOVICO era nato a Pisa l’11 novembre 1761. Allo scoppio della rivoluzione francese lascia Firenze per dare corpo alle idee di Rousseau e sceglie la Corsica, primo territorio francese a disposizione, dove fonda il “Giornale patriottico di Corsica”, ispirato alle correnti più democratiche della cultura francese. Cittadino francese dal 1793, agente rivoluzionario in missione in Italia ad Oneglia, cade in disgrazia dopo il colpo di Stato del Termidoro contro Robespierre. Suo compagno era quel François-Noël Babeuf ghigliottinato nel 1797 con altri 30 (per il suo ruolo nella congiura degli Eguali del 1796). Gli "Eguali" volevano abolire anche l’ultimo tassello della disuguaglianza umana: la proprietà privata, e questo punto creò la frattura definitiva col Direttorio. Babeuf , dal canto suo, sosteneva la necessità di sopprimere la proprietà, con la messa in comune delle terre appartenenti a latifondisti ereditari. Babeuf era uno studioso dei registri terrieri feudali, conosceva i nomi dei proprietari latifondisti, lavorava per i notai, e tracciava statistiche ad uso personale su chi possedeva troppo e chi nulla. Dall'amicizia con Buonarroti sorse l'impegno di presentare al governo parigino una proposta di frammentazione di questi terreni. Babeuf insieme con Darthé e Buonarroti, avevano allora creato un'organizzazione segreta massonica - carbonara sulla falsariga di quella dei Divini Maestri con lo scopo di rovesciare il Direttorio e instaurare un nuovo regime. Fallita nel 1796 la «cospirazione degli Eguali», Babeuf e Darthé furono condannati a morte mentre Buonarroti venne arrestato e giudicato dall'alta corte di Vendôme. Fu condannato alla deportazione e internato prima a Cherbourg, poi nell'isola di Oléron. Liberato per un intervento di Bonaparte, dietro raccomandazione di Saliceti rifiutò ogni compromesso, specialmente da quando il Bonaparte si era autonominato Imperatore, respingendo qualsiasi forma di comunismo. Buonarroti verrà costretto da allora a una vita d'esilio. A Ginevra, in Svizzera, dove soggiornerà quasi ininterrottamente dal 1806 al 1814, fonda la setta segreta dei Filadelfi (ispirati alla Rivoluzione americana ma non solo) per ricucire i legami con le logge massoniche italiane. Intanto ad Innsbruck studenti trentini fondano nel 1793 un club giacobino diretto dagli illuminati e costituito da giovani italiani, tedeschi e svizzeri dei Grigioni e del Canton Ticino. Costoro, tramite Poschiavo e la Valtellina, avevano contatti con Milano, Pavia e Modena, spingendosi sino in Corsica, come confermano gli articoli della Spezieria sondriese. La partecipazione comune di tedeschi, grigionesi ed Italiani aveva gli stessi fini di società nazionali, indipendenti, con programmi di radicale egualitarismo. Le società segrete (Sublimi maestri perfetti, …) si spinsero poi sino a Napoli e in Toscana, per generare da lì altre società segrete iniziatiche. Lo saranno infatti la Carboneria o l'Adelfia o Filadelfia di Buonarroti, le quali sosterranno un programma anarchico, comunista ed egualitario. Nel 1828 pubblicò a Bruxelles "La conspiration pour l’égalité, dite de Babeuf". I movimenti cospirativi europei rimasero però nella maggior parte estranei al comunismo buonarrotiano e legati piuttosto a un orientamento costituzionale moderato. Allontanatosi intorno al 1834 anche dai mazziniani, Buonarroti morirà in esilio a Parigi il 17 settembre 1837 abbandonato da tutti.

LINK UTILI e fonti

http://it.wikipedia.org/wiki/Filippo_Buonarroti
http://www.filosofico.net/buonarroti.htm
http://cronologia.leonardo.it/storia/biografie/buonarro.htm
http://digilander.libero.it/fiammecremisi/carneade/buonarroti.htm
http://www.triplov.com/Venda_das_Raparigas/carbonaria_italiana/daniele_failli/origini.htm

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