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------------------------------------------- ARTE -----------------------------
rubrica tesa a diffondere le immagini con qualche informazione dei piu' importanti quadri a livello mondiale onde aiutare chi ne è in cerca a scegliere quello che piu' piace e se è possibile comprarselo ( anche a piccole rate mensile o tramite un mutuo settecentennale da chiedere alla propria banca )

a cura di assm

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----------------- San Giorgio, cm. 66 x 32 Gallerie dell'Accademia di Venezia

- "San Giorgio" è un dipinto autografo del Mantegna, realizzato con tecnica a tempera su tela nel 1467, misura 66 x 32 cm. ed è custodito nelle Gallerie dell'Accademia di Venezia.

Ai piedi del santo è raffigurato il drago, da lui appena ucciso come vuole la tradizione. La Tietze-Conrat, analizzando bene il dipinto - soprattutto in considerazione allo sguardo di San Giorgio, che probabilmente doveva essere riferito a qualche altra scena - lo ipotizzò appartenente in origine ad un ala di pala d'altare. L'opera, che apparteneva alla collezione Manfrin di Venezia, pervenne alle Gallerie dell'Accademia nel 1856. Per quanto riguarda la cronologia, il dipinto viene assegnato dalla maggior parte della critica ufficiale (il Cavalcaselle lo riferisce invece al soggiorno mantovano) al periodo immediatamente seguente al viaggio del Mantegna Toscana, mentre Adolfo Venturi lo ipotizza realizzato nell'anno della "Crocifissione" della "Pala di San Zeno" (1459-60). La Tietze-Conrat, come pure il Cipriani, gli assegna il periodo 1453-57.
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Andrea MANTEGNA

Celebre pittore (Isola di Carturo, 1430?/31- Mantova, 1506). L'appellativo affibbiatogli dai suoi contemporanei è Andrea l'Irreprensibile. La sua prima formazione artistica avviene sotto la guida di Francesco Squarcione dal quale attinge l'amore per l'arte antica. Più tardi subisce l'influsso di Bellini e di Donatello, dai quali trae quella forma di deciso e patetico realismo che diventerà la caratteristica principale delle sue monumentali ed energiche figure. Dal primo, che diventerà suo cognato perché ne sposa sorella, apprenderà anche il forte senso della spazialità e la maniera di addolcire le forme dei suoi personaggi senza togliergli monumentalità. Dai preziosi insegnamenti di Paolo Uccello eredita la forza del tratto e della prospettiva scientifica. Il contatto diretto con alcune opere di Piero della Francesca, durante il suo soggiorno a Ferrara, rafforza ancora di più le sue ricerche sulla prospettiva, e lo porterà a conquistare effetti di puro "illusionismo", che caratterizzeranno la pittura di tutto il nord Italia.

Ma ciò che più di tutto concorre a forgiare la sua forte tempra artistica, è il gusto per l'antichità che egli sceglie di interpretare profondamente e non di imitare per diletto. Sempre a Ferrara, entra in contatto con il patetismo dei quadri di Rogier van der Weyden, che si evidenzia soprattutto nelle sue rappresentazioni devozionali.

Dai suoi numerosi capolavori realizzati nell'ultimo periodo ricordiamo: il famoso Trittico di S. Zeno a Verona, eseguito dal 1457 al 1459 e l'altro trittico agli Uffizi che riproduce l' Adorazione dei Magi, la Circoncisione e l' Ascensione. In queste grandi opere risulta evidente un deciso tratto del disegno, la conoscenza della prospettiva scientifica e dell'archeologia, nonché la forte preparazione e la dimestichezza per le forme architettoniche.

A Mantova oltre il Parnaso e Minerva che fuga i vizi (ora al Louvre) dipinse dal 1486 al 1491 il celebre Trionfo di Cesare che con la Scuola d'Atene di Raffaello è la più singolare ricostruzione dell'antichità. Il Trionfo che ora si trova in Inghilterra nel Castello di Hampton Court, fu eseguito dal Mantegna anche in incisione, nella cui arte si dimostrò valentissimo.

Tra le altre sue opere eseguite nell'ultimo periodo ricordiamo il celebre Cristo morto di Brera che costituisce il più bello scorcio di figura del Quattrocento, la Madonna coi Santi della National Gallery di Londra e la Vergine col Bambino ed angioli di Brera.


http://it.wikipedia.org/wiki/Andrea_Mantegna


a chi desiderasse aquistarlo consigliamo di rivolgersi direttamwente al proprietario o in seconda analisi a comprarsi il museo che lo possiede e comunque di darsi da fare che senno l' ha bell'è che comprato e magari lo compra un' altro piu' svelto.
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