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trovata entrata base aliena in Antartide ?





Base 211 in Neu Schwabenland – Antartide 1947

L'Ammiraglio Richard Evelyn Byrd della US NAVY salpò al comando di Richard Cruzen il 2 dicembre del 1946 da Norfolk , l'operazione si chiamava High Jump e aveva come obbiettivo dichiarato quello di cercare e neutralizzare la base nazista situata nella terra della Regina Maud in Antartico , base sotterranea da loro ritenuta costruita nel 1938 e chiamata con la sigla 211 e situata nella zona che si chiama Neu Schwabenland.

Byrd, anche se ufficialmente non lo era, fu messo a capo della missione per la sua esperienza aviatoria in situazioni simili infatti nel 1925 sorvolò il Polo Nord e nel 1929 il Polo Sud.

La flotta era costituita dalla USS CV Philippine Sea, un sommergibile, 2 Unità di appoggio idrovolanti, 2 rompighiaccio, 3 navi cisterna, 4 cacciatorpediniere, con a bordo complessivamente 4850 uomini in perfetto equipaggiamento da guerra antartica comprendente anche alcune mute di cani con slitte annesse.

Ufficialmente la missione fu un grande successo; fu dichiarato infatti dalla Navy che era stato possibile tracciare una precisa mappa del Continente Antartico per 1.8 milioni di Km quadrati e fu annunciata la scoperta di un oasi che venne chiamata di Bunger dal nome del comandante dell'idrovolante che per primo la vide David Bunger, l'oasi tra l'altro era già stata descritta dai tedeschi in alcuni documenti del 1938.

In realtà la missione aveva finalità militari e un esito militare, seppur infausto per gli americani, ebbe.
La flotta americana dopo una settimana di permanenza al largo della terra della Regina Maud, fu sorvolata da velivoli mai visti prima recanti le insegne naziste, gli americani aprirono il fuoco e i velivoli sconosciuti risposero affondando le navi cisterna e 3 cacciatorpediniere e danneggiando gravemente la CV Philppine Sea, i velivoli recanti le insegne naziste piombarono sulla flotta e aprirono il fuoco con armi a raggio del tutto sconosciute al tempo, perirono circa 1800 uomini della spedizione e la flotta fu costretta a rompere il contatto e a ribasare a Norfolk da dove era partita, giunse a Norfolk nel Marzo del 1947.

La vicenda assunse ancora di più un carattere misterioso quando molti anni dopo e precisamente nel 1990 R.E. Goerler addetto all'archivio del Byrd Polar Research Center Archivial Program, rinvenne un diario dell'ammiraglio Byrd .
Il diario in realtà era un opera enorme che riportava tutte le trasvolate artiche e antartiche di Byrd tra il 1925 e il 1947.
La parte interessante è quella del 1947 che si riferiva appunto alla sfortunata spedizione High Jump e nella quale Byrd riferiva di aver avvistato una vallata verde nella zona dove doveva sorgere base 211 dei nazisti , vallata nella quale aveva chiaramente visto aggirarsi animali tipo Mammuth e altre specie estinte sulla terra.
Byrd scrisse che il suo velivolo ad un certo punto sfuggi a tutti i comandi manuali con gli strumenti di bordo completamente fuori uso e fu pilotato automaticamente ad atterrare in questa zona da velivoli come quelli che , avevano attaccato giorni prima la flotta americana, Byrd infatti era rimasto insieme ad altri ufficiali, nella base costruita a terra, con un solo aereo, mentre la flotta si ritirava verso il porto di Norfolk.
Byrd riporta come dati che nella vallata c’era una temperatura di 25 gradi centigradi e che c’era lussureggiante vegetazione, la radio completamente non funzionante gli impedì di trasmettere al campo base e fu costretto ad atterrare guidato da una forza per lui misteriosa.

Una volta atterrato fu accolto da militari alti e biondi che parlavano in tedesco e fu condotto insieme al suo equipaggio, costituito da un solo membro, ad un sito che lui definì una città che sembrava fatta di cristallo, fu condotto in un luogo confortevole, fino a quando, lui solo, fu invitato a scendere tramite un ascensore in un settore sotterraneo di detta base, attraversò lunghi corridoi illuminati da un sistema di illuminazione che non aveva mai visto, fino a una grossa porta sopra la quale c'era un iscrizione in una lingua a lui del tutto sconosciuta.

A farla breve entrò e fu ricevuto da esponenti di una razza aliena umana, che gli parlò tramite un loro membro in tedesco, l'alieno disse di appartenere ad una razza appartenente al mondo sotterraneo della terra che fin dal 1945 osservava le mosse dei terrestri e che più volte aveva tentato un approccio sempre impedito dai terrestri stessi che per primi avevano sparato ai loro velivoli,( in effetti anche nell'attacco alla flotta americana furono gli americani per primi a fare fuoco sui velivoli che sorvolavano velocissimi le loro unità ).

L'alieno tra le altre cose concluse dicendo: [cito direttamente dal diario di Byrd ]
" Dunque le dico che c'è all'orizzonte una grande tempesta, per il vostro mondo, una furia nera, che non si esaurirà per diversi anni; non ci sarà nessuna difesa possibile con le vostre armi, nessuna possibilità della vostra scienza. La furia nera imperverserà fino a quando ogni fiore della vostra civiltà sarà stato calpestato e tutti i vostri ideali dispersi nel caos. La guerra appena finita ( la seconda guerra mondiale) non è stata che una prova iniziale per la vostra razza. Gli anni oscuri che verranno ricopriranno la Terra come una coltre mortale e solo pochi di voi sopravviveranno alla tempesta.
In un futuro lontano noi vedremo riemergere dalle rovine della vostra razza un nuovo ordine
mondiale che ricercherà gli antichi valori perduti. A quel tempo noi, custodi di qui valori, saremo qui di nuovo per aiutare la vostra civiltà e la vostra razza a iniziare una nuova vita. "

Questo disse il misterioso alieno all'ammiraglio Richard Evelyn Byrd, era il 19 Febbraio 1947.

Il Pentagono affidò la testimonianza dell'ammiraglio Byrd e il suo rapporto al TSF, tutto rimase Top Secret fino a che il 30 Dicembre del 1956 l'ammiraglio Byrd già Eroe d'America per i suoi meriti non decise sentendosi approssimare la morte di rivelare quanto aveva vissuto e che per tanti anni aveva sepolto nella sua mente.

La Furia Nera a cui il Centauriano faceva riferimento sono i Kaidoniani e i loro Rettiliani.
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BASI ALIENE IN ITALIA
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Il monte Musinè, uno dei luoghi più misteriosi d'Italia

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Il monte Musinè, che in dialetto piemontese significa "asinello", è posizionato a 20 km da Torino, sulla strada che porta verso la Val di Susa, e lo si può considerare come il primo contrafforte alpino. Dalla forma vagamente piramidale, spoglio e inospitale nella parte superiore, sembra trovare gradimento soprattutto da parte delle vipere.

Ecco le motivazioni per le quali viene annoverato fra i luoghi misteriosi e come ad esse rispondono la scienza e l’archeologia ufficiali:

1) Da sempre circolano voci di lupi mannari, di immagini spettrali che vagano nella penombra, di strani animali. Vi sarebbe una grotta maledetta nella quale, ogni 1° maggio, si darebbero appuntamento streghe, maghi, e licantropi per inneggiare alle forze del male. Secondo alcuni scritti del ‘600 e ‘700 la vallata fu spesso percorsa da "musiche demoniache", accompagnate da urla angosciose cariche di dolore. Una antica leggenda vuole che il re Erode fosse esiliato su questa montagna, come punizione per la strage degli innocenti.

2) Secondo alcuni storici fu proprio in questa zona che in cielo apparvero a Costantino la croce fiammeggiante e la scritta "In Hoc Signo Vinces", segni che convinsero l’imperatore a convertirsi al Cristianesimo. I cosiddetti "Campi Taurinati", di cui parlano le cronache dell’epoca, sembrerebbero coincidere con la zona pianeggiante di Grugliasco e Rivoli che separa Torino dal massiccio del Musinè.

3) Stando a quanto dichiarato da molti esoteristi il luogo sarebbe un gigantesco catalizzatore di energie benefiche. Non dimentichiamoci che si troverebbe su una linea "ortogonica" (una di quelle che circondano la Terra come una ragnatela e che indicano zone di particolare concentrazione di energia) che, entrando dalla Francia, attraversa tutta la nostra penisola. Secondo altri sarebbe addirittura una sorta di "finestra" aperta su un’altra dimensione.

4) Il sito amplificherebbe, nel momento in cui vi si sosta, le facoltà extrasensoriali che ognuno di noi avrebbe, ma che solo in particolari circostanze risultano evidenti. Gli stessi rabdomanti hanno dichiarato che in prossimità del monte bacchette e pendolini si muoverebbero in modo molto più accentuato del normale.

5) Da sempre la zona è teatro di apparizioni di misteriosi bagliori azzurri, verdastri e fluorescenti. Esse hanno fatto la loro comparsa fin dal lontano 966 d.c. All’epoca il vescovo Amicone si trovava in Val Susa per consacrare la chiesa di San Michele sul monte Pirchiano, di fronte al Musinè. Durante la notte, in attesa dell’arrivo dell’alto prelato, i valligiani assistettero ad uno spettacolo affascinante ma pauroso al contempo: il cielo fu percorso da travi e globi di fuoco che illuminarono la chiesa come se fosse scoppiato un incendio. Altre storie parlano di carri di fuoco che spesso sorvolavano la vetta.

6) Ai giorni nostri frequenti sono gli avvistamenti notturni e diurni di oggetti volanti non identificati.

7) Il monte, essendo un antico vulcano spento da millenni, è ricco di gallerie e passaggi irregolari scavati dallo scorrere dell’antico magma, in gran parte però inesplorati.

8) Ai piedi del Musinè esiste un "cono d’ombra" cioè una zona di interferenza che oscura qualsiasi trasmissione radio. Anche gli aerei privati che si trovano a sorvolare il luogo vengono disturbati nelle loro trasmissioni radio. Questi problemi cessano nel momento in cui ci si allontana dalla montagna.

9) Appare strana la distribuzione della vegetazione, particolarmente ricca ai piedi del monte, ma che poi si dirada in modo quasi repentino col crescere dell’altitudine. La Forestale ha inutilmente speso ingenti capitali per rimboscare la zona, nella quale le giovani piante sembrano morire una dopo l’altra. La credenza popolare spiega il mistero con la processione continua di anime dannate che salgono e scendono il monte senza sosta. Secondo una credenza un po’ più moderna sarebbero le emanazioni radioattive di una base segreta a produrre tale sterilità.

10) Le pendici sono ricche di d’incisioni rupestri e di grandi pietre disposte in modo forse rituale, testimonianze di un passato ancora ben da decifrare. In un masso è raffigurata addirittura una giraffa africana, ma questi animali non vivevano in Piemonte, nemmeno nel neolitico.

11) La salita è costeggiata, in località Torre della Vigna, fra i 400 e i 900 metri, da una serie di strutture a forma di coppa, dette coppelle. Queste sono disposte in maniera tale da formare delle mappe celesti. Sono rappresentate la Croce del Nord, l’Orsa Maggiore, l’Orsa Minore, Cassiopea e le Pleiadi. In pratica c’è tutto l’emisfero boreale ma anche altre raffigurazioni non ancora identificate. Suggestiva è la visione dalla vallata quando, riempite le cavità di combustibile e incendiate, la montagna si ricopre di tante piccole luci.

12) Il Musinè è sede anche di uno stranissimo obelisco che acquistò fama mondiale grazie ad un libro di Peter Kolosimo intitolato "Astronavi sulla preistoria". Sulla superficie compaiono alcune croci che rappresentano probabilmente cinque persone, un cerchio in alto a sinistra con un punto al centro e due semicerchi tagliati nella parte inferiore che assomigliano in modo clamoroso ai moderni dischi volanti. Secondo lo scrittore sarebbe una sorta di rappresentazione delle evoluzioni di macchine aeree che furono viste in cielo dai nostri antichi progenitori.

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13) Fra il 1973 e il 1978, anno in cui fu portata via, qualcuno collocò sulle pendici del monte una targa metallica inneggiante alla "fraternità universale fra tutti i popoli". Il testo parla di "punti elettrodinamici", di "entità astrali" ed indica dieci grandi personaggi del passato, da Cristo a Martin Luther King, indicandoli come esempi da seguire. Il 7 ottobre del 1984 un gruppo di esoteristi ne ha fatto un’altra copia e l’ha ricollocata al suo posto. Questa nuova versione è in alluminio anodizzato ed è stata cementata alla base della grande croce che spicca sulla montagna.

La scienza e l’archeologia cosa rispondono a queste affermazioni? Innanzitutto le luci nel cielo sono fulmini globulari (fenomeno comunque piuttosto raro) o fulmini tradizionali, attratti dagli spessi strati sottostanti, tutti permeati di magnetite (si sono però manifestate anche in assenza di temporali). Non esiste una manifestazione a carattere ufologico maggiore che in altre zone d’Italia (è comunque presente ed è poi difficile fare delle statistiche attendibili in questo campo perché le variabili sono molte, dalla disponibilità delle persone a parlarne alla qualità dell’indagine svolta da chi indaga sul fenomeno). La luminosità sulle pendici del monte è dovuta alla presenza di "fuochi fatui", come conseguenza di gas che ancora fuoriesce dall’interno della montagna (ancora dopo millenni? Senza considerare che i "fuochi fatui" sono prodotti da materiale in decomposizione). La presenza di un ambiente così ostile nella parte superiore del monte deriva dalla mancanza di fonti d’acqua nel sottosuolo (ma perché la diversificazione è così marcata? E perché questa insistenza, quasi irrazionale, delle autorità nel cercare di rimboschire la zona ?). L’obelisco o è un falso degli anni ’70, secondo alcuni (ma le prove?), oppure è una rappresentazione dell’alba e del tramonto con gli uomini in adorazione (mentre considerare come un immagine del sole il cerchio puntato al suo interno può essere corretto perché comune a molte civiltà preistoriche, vedere nei due semicerchi una sua raffigurazione nelle fasi di inizio e fine giornata è pura speculazione).

(fonte:http://www.cerchinelgrano.info/monte_musine.htm)
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