Suora autostoppista
Dovendo recarsi a Roma e, visto che il Convento non poteva assumersi l`onere finanziario del viaggio, una giovane suora decide di fare l`autostop. Si posiziona all`ingresso dell`autostrada con un cartello recante la dicitura: `ROMA` ed attende sperando in qualche benevolo automobilista ma invano.
Dopo molto tempo, un camionista la vede e, visto che viaggiava da solo ed era diretto anche lui a Roma, decide di caricarla per avere la possibilità di effettuare il viaggio in compagnia.
E così, chiacchierando, arrivano a Bologna dove inizia il tratto dell`Appennino e, tra una salita ed una discesa, tra un tornante ed una galleria, dovendo usare molto di frequente la leva del cambio, il camionista visto che, tra l`altro la suorina è anche piacente, prova a sfiorarle il ginocchio.
La suora trasale ed esclama: `...dal Vangelo secondo..., capitolo..., versetto... Al ché il camionista desiste per un pò ma poi ci riprova ottenendo dalla religiosa la stessa esclamazione.
Non convinto, prima di arrivare a Firenze, decide di approffittare degli ultimi tornanti e ci riprova ma il risultato non cambia.
Disilluso, arrivato a Roma, lasciata la suora nei pressi della sua destinazione e lasciato il camion in magazziono per lo scarico della merce, nell`attesa, decide di fare una passeggiata.
Passando davanti al portone aperto di una chiesa gli ritornano in mente le invocazioni della suorina. Incuriosito, entra e, vedendo sparsi sui banchi dei vangeli, ne prende uno e, trovato il versetto citato dalla suora, legge: `Verme! perchè strisci così in basso quando più in alto c`è il paradiso?`
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Il gondoliere nero
Venezia: Giovanni (per gli amici `nane`), è un ragazzo di colore nato da genitori di colore immigrati innumerevoli anni prima, onesti lavoratori, ben inseriti nella società e benvoluti da tutti.
Giunto con ottimo profitto alla fine delle scuole dell`obbligo deve scelgliere cosa fare nella vita ed il suo sogno è fare il gondoliere.
I genitori, vista la volontà e la bravura del figlio, gli fanno frequentare la scuola per gondolieri che Giovanni termina brilllamtemente e, quindi, con sacrificio, gli comprano una gondola e gli fanno avere l`autorizzazione ad effettuare l`attività di gondoliere.
Inizialmente fatica un pò a superare la diffidenza dei turisti ma poi, finisce per essere il gondoliere più ambito specialmente dalle giovani turiste nordiche. Infatti, a Giovanni riesce molto facile imboscarsi tra le Calli veneziane e soddisfare anche gli appetiti sessuali delle turiste e, sempre di buon umore, canta continuamente: `Mi son el moro!!! Mi ciavo come un toro!!!`.
Un giorno, gli capita di trasportare una suora piuttosto belloccia ed inevitabilmente gli chiede: `Sorella, vuole che le rallegri la...?`
E la suora: `Oh no! il Vangelo lo proibisce`.
Giovanni: `Bhe potrebbe fare qualcosa con la bocca...`.
La suora. `Oh no! il Vangelo lo proibisce`.
Giovanni: `E se facessimo qualcosa con il didietro?`.
La suora: `Con il didietro? mha, il Vangelo non ne parla, forse di può`
E così Giovanni imbosca la gondola e fanno sesso con il didietro.
Finito, Giovanni riprende a vogare ed a cantare: `Mi son el moro!!! Mi ciavo come un toro!!!` e la suora gli fa eco: `Mi son Pascquale!!! Me son vestito da carnevale!!!`
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paradiso
Noi non ce ne siamo mai accorti, ma, ogni tanto, il vecchio buon Gesù viene ancora tra noi per vedere, senza interferire, come ce la caviamo. Ovviamente, per farlo, ogni volta si deve reincarnare e, naturalmente, come ogni essere umano, ogni volta invecchia un pochino.
Al ritorno da una dei numerosi viaggi terreni, giunto alle porte del paradiso, vede un vecchio con la barba bianca, gli si avvicina e gli chiede chi sia ed il vecchio gli risponde: `Ma, Gesù, ci conosciamo da tanti anni, non vedi? Ho le chiavi del paradiso, son San Pietro!`. Ah è vero gli risponde Gesù ma con tutti questi viaggi terreni stò invecchiando e, a volte, ho dei piccoli vuoti di memoria. Bhe ora vado a riposare!.
Entrato nel paradiso, vede, su una collinetta, un tipo vestito con un saio logoro e consunto, con un lupo seduto ai suoi piedi, con le braccia protese verso il cielo che parla con gli uccelli. Mi ricorda qualcuno, pensa, ed avvicinatosi gli chiede chi sia e costui gli risponde: `Gesù, non mi riconosci? Sono San Francesco!` Scusatosi per la dimenticanza, Gesù prosegue il suo cammino e, poco lontano, sotto una grossa quercia, vede un vecchio seduto su uno sgabello che sta intagliando un pezzo di legno e, tra sé e sé, pensa che gli ricorda qualcuno, gli si avvicina e gli chiede chi sia. Il vecchio gli risponde con un filo di voce: `Eeh... sono molto vecchio ed ogni tanto la memoria non è più quella di una volta, ricordo che, nella vita terrena facevo il falegname, avevo una casetta ed un bel bambino dagli occhi dolci e dei bei riccioli....`
D`un tratto, Gesù ricorda e, gettandogli le braccia al collo esclama: `Giuseppe!!!` ed il vecchietto: `Pinocchio!!!`
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Dovendo recarsi a Roma e, visto che il Convento non poteva assumersi l`onere finanziario del viaggio, una giovane suora decide di fare l`autostop. Si posiziona all`ingresso dell`autostrada con un cartello recante la dicitura: `ROMA` ed attende sperando in qualche benevolo automobilista ma invano.
Dopo molto tempo, un camionista la vede e, visto che viaggiava da solo ed era diretto anche lui a Roma, decide di caricarla per avere la possibilità di effettuare il viaggio in compagnia.
E così, chiacchierando, arrivano a Bologna dove inizia il tratto dell`Appennino e, tra una salita ed una discesa, tra un tornante ed una galleria, dovendo usare molto di frequente la leva del cambio, il camionista visto che, tra l`altro la suorina è anche piacente, prova a sfiorarle il ginocchio.
La suora trasale ed esclama: `...dal Vangelo secondo..., capitolo..., versetto... Al ché il camionista desiste per un pò ma poi ci riprova ottenendo dalla religiosa la stessa esclamazione.
Non convinto, prima di arrivare a Firenze, decide di approffittare degli ultimi tornanti e ci riprova ma il risultato non cambia.
Disilluso, arrivato a Roma, lasciata la suora nei pressi della sua destinazione e lasciato il camion in magazziono per lo scarico della merce, nell`attesa, decide di fare una passeggiata.
Passando davanti al portone aperto di una chiesa gli ritornano in mente le invocazioni della suorina. Incuriosito, entra e, vedendo sparsi sui banchi dei vangeli, ne prende uno e, trovato il versetto citato dalla suora, legge: `Verme! perchè strisci così in basso quando più in alto c`è il paradiso?`
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Il gondoliere nero
Venezia: Giovanni (per gli amici `nane`), è un ragazzo di colore nato da genitori di colore immigrati innumerevoli anni prima, onesti lavoratori, ben inseriti nella società e benvoluti da tutti.
Giunto con ottimo profitto alla fine delle scuole dell`obbligo deve scelgliere cosa fare nella vita ed il suo sogno è fare il gondoliere.
I genitori, vista la volontà e la bravura del figlio, gli fanno frequentare la scuola per gondolieri che Giovanni termina brilllamtemente e, quindi, con sacrificio, gli comprano una gondola e gli fanno avere l`autorizzazione ad effettuare l`attività di gondoliere.
Inizialmente fatica un pò a superare la diffidenza dei turisti ma poi, finisce per essere il gondoliere più ambito specialmente dalle giovani turiste nordiche. Infatti, a Giovanni riesce molto facile imboscarsi tra le Calli veneziane e soddisfare anche gli appetiti sessuali delle turiste e, sempre di buon umore, canta continuamente: `Mi son el moro!!! Mi ciavo come un toro!!!`.
Un giorno, gli capita di trasportare una suora piuttosto belloccia ed inevitabilmente gli chiede: `Sorella, vuole che le rallegri la...?`
E la suora: `Oh no! il Vangelo lo proibisce`.
Giovanni: `Bhe potrebbe fare qualcosa con la bocca...`.
La suora. `Oh no! il Vangelo lo proibisce`.
Giovanni: `E se facessimo qualcosa con il didietro?`.
La suora: `Con il didietro? mha, il Vangelo non ne parla, forse di può`
E così Giovanni imbosca la gondola e fanno sesso con il didietro.
Finito, Giovanni riprende a vogare ed a cantare: `Mi son el moro!!! Mi ciavo come un toro!!!` e la suora gli fa eco: `Mi son Pascquale!!! Me son vestito da carnevale!!!`
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paradiso
Noi non ce ne siamo mai accorti, ma, ogni tanto, il vecchio buon Gesù viene ancora tra noi per vedere, senza interferire, come ce la caviamo. Ovviamente, per farlo, ogni volta si deve reincarnare e, naturalmente, come ogni essere umano, ogni volta invecchia un pochino.
Al ritorno da una dei numerosi viaggi terreni, giunto alle porte del paradiso, vede un vecchio con la barba bianca, gli si avvicina e gli chiede chi sia ed il vecchio gli risponde: `Ma, Gesù, ci conosciamo da tanti anni, non vedi? Ho le chiavi del paradiso, son San Pietro!`. Ah è vero gli risponde Gesù ma con tutti questi viaggi terreni stò invecchiando e, a volte, ho dei piccoli vuoti di memoria. Bhe ora vado a riposare!.
Entrato nel paradiso, vede, su una collinetta, un tipo vestito con un saio logoro e consunto, con un lupo seduto ai suoi piedi, con le braccia protese verso il cielo che parla con gli uccelli. Mi ricorda qualcuno, pensa, ed avvicinatosi gli chiede chi sia e costui gli risponde: `Gesù, non mi riconosci? Sono San Francesco!` Scusatosi per la dimenticanza, Gesù prosegue il suo cammino e, poco lontano, sotto una grossa quercia, vede un vecchio seduto su uno sgabello che sta intagliando un pezzo di legno e, tra sé e sé, pensa che gli ricorda qualcuno, gli si avvicina e gli chiede chi sia. Il vecchio gli risponde con un filo di voce: `Eeh... sono molto vecchio ed ogni tanto la memoria non è più quella di una volta, ricordo che, nella vita terrena facevo il falegname, avevo una casetta ed un bel bambino dagli occhi dolci e dei bei riccioli....`
D`un tratto, Gesù ricorda e, gettandogli le braccia al collo esclama: `Giuseppe!!!` ed il vecchietto: `Pinocchio!!!`
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