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Da 7Gold 6 o 7 nuovi canali sul DTT


Mentre si parla di Sky come possibile nuovo entrante nel mercato del digitale terrestre, la maggiore preoccupazione ad oggi arriva dalle tv locali, per alcuni dei quali il passaggio al DTT non si tratta necessariamente di una opportunità.


Non sembra essere questo il caso di 7 Gold che punta molto invece sulla nuova tecnologia. Pur non essendo completamente una rete locale, quanto invece una syndication nazionale, per il responsabile della programmazione Giorgio Galante, è necessario cambiare l’andazzo preso oggi dal dtt, a cominciare dal nodo legato alla lista LCN: «Nelle Regioni dove è stato operato lo Switch Off, abbiamo assistito a un Far West dei posizionamenti delle emittenti sul telecomando. Un caos indescrivibile che ha penalizzato fortemente l’emittenza locale e le tv nazionali non appartenenti al Duopolio come 7Gold. Tanto per capirci su alcuni numeri del telecomando si sono buttate 10 emittenti contemporaneamente».
«Di questo caos - continua Galante in una nota - ne hanno approfittato i grandi network, gli unici a godere di posizioni importanti, di solito nei primi sette posti della numerazione. A questo punto stiamo aspettando che l’Agcom sulla base del Decreto ‘Romani’, che a sua volta recepisce la Direttiva Ue sugli audiovisivi, definisca con chiarezza le regole del cosiddetto Lcn, cioè il posizionamento sul telecomando assegnato alle emittenti. Questo diventa fondamentale in vista del lavoro che Associazioni, Ministero e parti tecniche svolgeranno da qui in avanti per la pianificazione dei canali digitali del Nord Italia. In particolare noi editori vogliamo sapere quali saranno le posizioni a nostra disposizione. Siamo quindi in attesa, ma intanto il ritardo d’intervento causato dalla mancata pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto Romani continua a causare gravi danni. Mi rendo conto che non sarà un lavoro semplice. Per un’emittente trovare una adeguata posizione sul telecomando è un operazione di vitale importanza, l’alternativa è il caos che tra l’altro crea un forte disservizio agli utenti».
Criticità attuali a parte, il digitale può davvero segnare un nuovo modo di intendere l'emittenza locale e quella nazionale non legata ai grandi gruppi editoriali: «Penso che il Dtt - spiega Galante - per le "Tv Altre" possa diventare un occasione. Il digitale terrestre ha una caratteristica: riporta tutti ai nastri di partenza. Tornano in auge quindi la creatività e la fantasia, bisogna lavorare per costruire dei contenuti che siamo il più interessanti possibili, destinati magari a nicchie e target particolari, ben precisi. Insomma piuttosto che replicare gli attuali canali dell’analogico, magari riproposti sul Dtt con l’aggiunta del +1, un editore dovrà inventarsi nuovi palinsesti. Anche se sarà un lavoro lungo e impegnativo, si tratta di una chanche a disposizione di tutti gli editori».
Sulle mosse nel prossimo futuro di 7Gold, Galante anticipa che molte idee sono attualmente allo studio dei tre editori, Giorgio Tacchino, Luigi Ferretti e lo stesso Galante: «Noi da tempo stiamo seguendo una decina di progetti per costruire delle tv a target, delle tv tematiche. Di questi progetti che abbiamo sul tavolo contiamo di realizzarne almeno 6 o 7, cioè quelli che andranno a riempire il nostro mux digitale. Ricordo che quando lo switch off sarà completato 7Gold sarà disponibile su un unico canale, il 77 del Dtt».

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