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RAFFREDORE O ALTRO ?

io Soffro spesso di raffreddore, e mi chiedo sarà virale o allergico: cosa posso fare?


Il raffreddore comune è di origine virale ed è caratterizzato da un'infiammazione della mucosa nasale con conseguente congestione della mucosa stessa che rende difficoltosa la respirazione, bruciore alle narici, secrezione nasale densa, starnuti frequenti, lacrimazione abbondante e cefalea; questi sintomi sono talvolta accompagnati da tosse, mal di gola ed un lieve rialzo febbrile.
Raffreddore virale o raffreddore allergico?

Il comune raffreddore ha un esordio lento lungo giorni, un decorso che in genere dura 4-5 giorni ed è contagioso; la trasmissione avviene o per via aerea tramite le goccioline di saliva che il soggetto raffreddato emette mentre parla, quando tossisce e quando starnutisce oppure per contatto diretto tramite le mani. Ci si ammala con più frequenza di raffreddore quando la risposta immunitaria dell'organismo diminuisce e le cause di un'eventuale ridotta resistenza ai virus possono essere svariate: ad esempio la stanchezza e la debilitazione organica ma anche un'eccessiva esposizione al freddo ed alla pioggia. I bambini che frequentano asili e scuole, ambienti dove la frequenza di trasmissione di malattie contagiose è molto elevata, sono particolarmente esposti al raffreddore e tendono ad ammalarsi con facilità anche perché non hanno ancora sviluppato una forte resistenza ai virus.

La rinite allergica invece non è provocata da microrganismi bensì da allergeni che possono essere rappresentati da muffe, polveri, acari, derivati epidermici degli animali (peli del cane, del gatto, piume) e pollini. Il raffreddore allergico ha un'insorgenza di sintomi rapida ed una durata variabile, spesso stagionale (primavera, estate, inizio dell'autunno) nel caso in cui la causa scatenante siano i pollini; la sintomatologia è caratterizzata da prurito al naso, naso chiuso, presenza di muco nasale chiaro e liquido, prurito e bruciore agli occhi, attacchi ripetuti di starnuti e temperatura corporea nella norma.

Per individuare l'allergene responsabile della malattia allergica si effettuano degli esami allergologici che includono test cutanei, test di provocazione nasale specifica, test sul siero con dosaggi delle immunoglobuline IgE.

Trattamento

Sono disponibili prodotti di automedicazione che mirano ad alleviare i sintomi e che possono essere utilizzati in ambedue le forme di raffreddore: è il caso degli antistaminici che bloccano gli effetti dell'istamina responsabile del gocciolamento nasale, della congestione, degli starnuti e della congiuntivite (rammentare sempre che possono indurre sonnolenza) e dei decongestionanti, somministrati come spray o gocce nasali, che riducono sensibilmente tutti i sintomi ma che non devono essere utilizzati per periodi di tempo prolungati in quanto possono avere effetti negativi sulla mucosa nasale.

Nel caso del raffreddore virale possono essere utilizzati anche degli antipiretici che oltre a tenere sotto controllo la temperatura riducono tutti i sintomi mentre è inutile assumere antibiotici che risultano inefficaci trattandosi di un'affezione virale. Il raffreddore richiede riposo: quando è possibile è bene quindi stare in casa, ingerire liquidi caldi e bevande ricche di vitamina C. Per quanto il disturbo sia di lieve entità e di facile risoluzione è bene rammentare che è contagioso e quindi dovrebbe essere una buona regola per tutti i raffreddati quella di stare lontani dai neonati, dalle persone debilitate e da coloro che si stanno sottoponendo a terapie immunosoppressive (ad esempio farmaci antitumorali) perché in questi casi anche un comune virus può essere difficile e lungo da debellare.

Nel caso si soffra di raffreddore allergico una volta individuato l'allergene tramite l'esecuzione dei test allergologici è opportuno evitare il più possibile di entrare in contatto con la sostanza a cui si è sensibilizzati. La terapia che mira a curare la causa della rinite allergica è l'immunoterapia che si basa sulla somministrazione graduale e controllata della sostanza a cui il paziente è allergico per indurre la formazione di anticorpi specifici ed ottenere quindi una diminuzione degli effetti dell'allergia.

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Gli spray decongestionanti nasali

argomenti trattati

Criteri di scelta
Uso corretto
Quando non utilizzarli
Impiego nei bambini
Alcuni suggerimenti

Il ''naso chiuso'' è un fastidioso disturbo conseguenza di una dilatazione dei piccoli vasi nella mucosa nasale: l'edema (gonfiore) che ne consegue riduce il passaggio dell'aria rendendo difficoltosa la respirazione. Si tratta di una condizione che può essere di natura infettiva (raffreddore comune) o allergica (rinite allergica). Per alleviare questo sintomo vengono impiegati dei farmaci vasocostrittori, che diminuiscono l'afflusso di sangue e la congestione, producendo un rapido sollievo.

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Criteri di scelta

I prodotti in commercio contengono vasocostrittori (fenilefrina, nafazolina, oximetazolina, xilometazolina) spesso associati fra loro o con altre sostanze, ad esempio di tipo balsamico (mentolo, eucaliptolo, canfora, niaouli) oppure con antistaminici. L'efficacia dei vari principi attivi è sovrapponibile, cambia solo la durata d'azione: è breve (4-6 ore) per fenilefrina e nafazolina (es. Neosynefrine, Rinazina), intermedia (6-8 ore) per xilometazolina (es. Neorinoleina, Otrivin) e lunga (8-10 ore) per oximetazolina (es. Actifed, Rinocalyptol, Vicks Sinex). La diversa durata d'azione condiziona la frequenza delle somministrazioni: 3-4 volte al giorno per il primo gruppo di farmaci, 2 sole per quelli a maggiore durata d'azione. I nebulizzatori (o spray senza propellenti) sono da preferire in quanto, espellendo il farmaco in piccolissime goccioline, gli consentono di disperdersi su una più ampia superficie della mucosa nasale.
La fenilefrina (es. Neosynefrine) è il farmaco con minori effetti indesiderati a livello cardiaco e sul SNC, e risulta il farmaco più indicato per i cardiopatici e gli ipertesi.
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Uso corretto

Se usati in modo appropriato, i decongestionanti nasali applicati localmente sono ben tollerati. Occasionalmente si può avvertire bruciore, pizzicore, irritazione, sensazione di secchezza delle mucose e bisogno di starnutire. L'uso frequente e prolungato di questi farmaci tuttavia provoca rapidamente la comparsa di tolleranza: il beneficio si riduce progressivamente tanto da spingere a somministrazioni sempre più frequenti, instaurando così un circolo vizioso. La cosiddetta rinite da rimbalzo o medicamentosa, una condizione di congestione permanente, può esserne una conseguenza. Il modo migliore per evitare questo rischio è un utilizzo limitato nel tempo (massimo 5 giorni).
In presenza di sintomi quali muco purulento, dolore facciale che peggiora nelle ore serali o quando ci si china, cefalea e febbre è necessario rivolgersi al medico per un approfondimento diagnostico.
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Quando non utilizzarli

Per nessuno di questi farmaci esistono dati sulla sicurezza d'uso in gravidanza e allattamento; meglio optare per prodotti spray a base di soluzione salina (es. Physiomer, Tonimer, Libenar Spray) o inalazioni di vapore.
Altre situazioni che richiedono particolari precauzioni sono la presenza di ipertiroidismo, di diabete mellito, di ipertrofia prostatica e di glaucoma.
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Impiego nei bambini

Nei bambini molto piccoli (sotto i due anni), la preferenza va data ai prodotti a base di soluzione salina (es. Libenar, Nasonet, Otrivin baby), in grado di ripristinare il giusto grado di umidità e ridurre la secchezza e l'infiammazione locale; vanno evitati inoltre i prodotti contenenti mentolo (per il rischio di indurre laringospasmo); dai 2 ai 6 anni i decongestionanti topici possono essere usati con molta cautela, evitando quelli contenenti nafazolina e efedrina. Le formulazioni in gocce sono preferibili per la somministrazione nelle piccole narici del bambino, ma occorre adottare alcuni accorgimenti per evitare che vengano deglutite: l'assorbimento del farmaco espone infatti il bambino al rischio di comparsa di effetti indesiderati.
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Alcuni suggerimenti

•Soffiare il naso prima di instillare le gocce o spruzzare il nebulizzatore.
•Instillare le gocce tenendo la testa in posizione eretta e ruotandola delicatamente da una parte all?altra.
•Tenere il flacone del nebulizzatore parallelo al setto nasale (non obliquo). Se sono previste due somministrazioni attendere 3-5 minuti fra l'una e l'altra.
•Asciugare (possibilmente dopo averli lavati) e richiudere sia il contagocce che il beccuccio del nebulizzatore.
•La confezione è di uso strettamente personale per non diffondere una eventuale infezione. Inoltre non è consigliabile riutilizzarla a distanza di tempo perché potrebbe essersi inquinata.
•Ricordare sempre l'importanza di una adeguata umidificazione dell'ambiente e della eliminazione dei fattori irritanti (es. fumo

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