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MIKE, LA CAMERA ARDENTEALLESTITA ALLA TRIENNALE

Sarà allestita alla Triennale domani alle 14 e aprirà al pubblico dalle 15 alle 23 la camera ardente per Mike Bongiorno, il presentatore morto ieri a Montecarlo a 85 anni. A precisarlo è stato il presidente della Triennale Davide Rampello. È stata la famiglia a chiedere di poter allestire la camera ardente per Mike Bongiorno alla Triennale. Perchè è proprio in questo luogo che Mike condusse, nel 1953, il suo primo programma televisivo 'Arrivi e partenzè. Lo ha spiegato il presidente della Triennale, Davide Rampello. Sempre secondo Rampello, la salma arriverà nella struttura solo domani mattina e sarà sistemata al centro dell'atrio. Stanotte, secondo indiscrezioni, le spoglie del presentatore verranno momentaneamente poste nella camera mortuaria del cimitero Monumentale. Domani mattina la camera ardente in Triennale verrà aperta al pubblico alle 10.
Incertezza, intanto, sulla data dei funerali, che potrebbero slittare a sabato.

LA SALMA E' PARTITA ALLE 15.08 DA MONTECARLO Mike Bongiorno se ne è andato alle 15.08 da Montecarlo, ultimo viaggio verso Milano dove lo aspettano per la camera ardente. A bordo di una berlina nera, le tende tirate, difeso da una privacy ferrea, il 'guy lux' della televisione italiana come lo chiamano qui ha lasciato definitivamente Montecarlo. Amava Montecarlo, Mike: al punto di comprarsi un grande appartamento al 21 di rue Princess Grace, al punto di venderlo e decidere di abitare una delle suite del Metropole, pochi passi dal Casinò e dai suoi campi da tennis preferiti. È morto all'età di 85 anni dopo una cena con amici, mentre preparava le valige per tornare a Milano e affrontare l'ennesima sfida su Sky. Ne parlava, domenica sera, al Beef Bar dove era andato a mangiarsi una bistecca. La cena era passata tranquilla, tranne un piccolo malore subito rientrato. Era sorridente e sereno: «parlava - dicono gli amici - dei suoi impegni e dei suoi programmi per le vacanze». Poi è tornato in albergo, con la moglie Daniela sempre al fianco. La mattina di lunedì, poco prima delle 11,30, è crollato a terra. Non c'è stato spazio nemmeno per un grido. Daniela ha chiamato l'amico di sempre Emilio Giraudi che aveva accompagnato Mike a cena la sera prima. «Daniela mi ha detto: 'corri, Mike è cadutò ma quando sono arrivato il medico mi ha sussurrato 'è morto sul colpo, un infartò». Lo ricorda col sorriso sulle labbra, Giraudi, mentre Mike dorme nella cella frigorifera della Societè monegasque de Thanatologie (Somotha) in attesa che si compia la burocrazia e possa finalmente tornare in Italia. Anche alla Somotha, come in tutto il borgo monegasco, la privacy è sacrosanta: nessuno parla. Si sa soltanto che quel fascio di rose rosse, i lilium e alcuni girasoli sono destinati a lui. Qualche italiano arriva per salutare 'Telemikè ma non viene nemmeno fatto entrare. L'attesa che il Parquet, l'autorità gioudiziaria monegasca, rilasci il nulla osta è lunga, ma l'ambasciatore italiano a Monaco Franco Mistretta accoglie la richiesta di Daniela e accelera i tempi. Il nulla osta arriva, viene redatto il passaporto mortuario. La salma, sigillata nel sarcofago, viene fatta salire a bordo della lunga berlina nera. Alle 15,08 parte l'auto con il feretro di Mike, e lungo la strada i familiari si accoderanno alla berlina per accompagnarlo a Milano. L'ultimo viaggio di Mike che amava Montecarlo e il suo mare, che voleva tornare a Milano per cominciare la sua nuova avventura. Dopo la camera ardente allestita a Milano, Mike Bongiorno verrà sepolto nel cimitero di Dagnente, vicino ad Arona, dove Daniela ha una casa. Lascerà qui a Montecarlo il ricordo delle sue partite a tennis, sempre sul campo numero 7 del club, le cene con gli amici. Lascerà il suo sorriso, celebrato oggi da molti giornali monegaschi, che hanno inteso tutti salutarlo in italiano, chiudendo gli articoli scrivendo in italiano 'Arrivedercì e con la parole che amava di più: Allegria!.

L'OMAGGIO A NAPOLI La sua statuina in terracotta accanto ad un piccolo cartello con la scritta "Ciao Mike", è il tributo dei pastorai di San Gregorio Armeno, la strada dei presepi di Napoli famosa in tutto il mondo, a Mike Bongiorno allestito, sugli scaffali della bottega dell'artigiano Genny Di Virgilio che ha voluto così rendere il suo omaggio. La statuina, preparata un anno fa per l'esordio di Bongiorno nello show con Fiorello, lo vede in abito da sera con un braccio alzato verso il cielo. «La sua posa - ricorda un'anziana che si sofferma davanti alla bottega - di quando concludeva i suoi programmi dicendo 'Allegria!». «Un grande della televisone - ha detto Di Virgilio - che ha insegnato il mestiere a molti suoi colleghi e che ancora oggi faceva divertire nelle sue apparizioni televisive o nelle pubblicità con Fiorello».

LA MORTE MARTEDI' MATTINA Si è accasciato all'improvviso alle 11.30 in una suite del lussuoso hotel Metropole di Montecarlo, mentre con la moglie Daniela stava preparando i bagagli per rientrare a Milano. Un medico ha tentato di soccorrerlo, ma poi ha dovuto constatarne il decesso. È morto così martedì, poco prima di mezzogiorno, Mike Bongiorno, il personaggio più popolare della televisione italiana, una figura diventata di famiglia per milioni di italiani. Mike è stato stroncato probabilmente da un infarto mentre a 85 anni, ben portati, si accingeva a una nuova sfida televisiva su Sky. La sua salma è stata composta nella morgue della Somotha, la Societè Monegasque de Thanatologie. Nessuna camera ardente, poiché la moglie Daniela ha pregato le autorità consolari italiane nel Principato di accelerare il più possibile le pratiche burocratiche per trasferire il feretro a Milano dove saranno celebrati i funerali. Mike Bongiorno era giunto a Montecarlo la scorsa settimana per una breve vacanza. Ieri sera aveva cenato con la moglie e un amico, un importante imprenditore di origine italiana residente a Montecarlo. «Abbiamo scherzato, ieri sera - ha ricordato oggi l'industriale - e mi sembrava in gran forma. Gli ho chiesto come stava, e lui mi ha detto: 'non sono mai stato così bene"». L'imprenditore, quindi, è rimasto incredulo quando la mattina dopo ha ricevuto la comunicazione che Mike stava male: «Mi ha chiamato la moglie, Daniela, dicendomi 'vieni all'albergo, Mike è cascato...'. Quando sono arrivato al Metropole c'erano già i soccorsi e la polizia. Poi, nel corso della giornata, sono arrivati anche i figli». Poco dopo le 11, Mike Bongiorno ha avuto il malore e si è accasciato sul pavimento. Secondo le poche indiscrezioni filtrate attraverso l'impenetrabile privacy del Principato, la signora Daniela ha subito chiamato la portineria e il medico il quale però, dopo aver fatto a Mike un massaggio cardiaco, ha dovuto constatarne il decesso. All'hotel Metropole è giunto l'ambasciatore italiano a Monaco Franco Mistretta che ha incontrato la signora Daniela. Secondo prassi, il nulla osta per il trasferimento della salma in Italia potrebbe essere rilasciato in tre giorni, ma la signora Daniela ha chiesto un'accelerazione delle pratiche burocratiche e non è escluso che Mike Bongiorno lasci il Principato, con destinazione Milano, già oggi.

MORTO LODOLO Addio a Sandro Lodolo, ideatore della sigla di «Rischiatutto», il popolare quiz condotto da Mike Bongiorno dal 1970 al 1974. Nel giorno in cui è scomparso il re del quiz, per fatale coincidenza è morto, nella clinica romana Villa San Pietro, all'età di 80 anni (li avrebbe compiuti a dicembre), anche il grafico animatore, regista e sceneggiatore Sandro Lodolo. L'annuncio della scomparsa è stato dato oggi dalla famiglia, la moglie Carla Maria Ruta e i figli, precisando che i funerali si terranno domani, venerdì 10 settembre, alle ore 11, a Roma in piazza del Popolo nella Chiesa degli Artisti. Sandro Lodolo aveva creato la Lodolofilm, una storica casa di produzione di spot pubblicitari e sigle televisive, a cui fino al 1968 collaborò l'artista Pino Pascali. Lodolo lavorò per oltre 30 anni con la Rai, creando sigle di trasmissioni che hanno segnato la storia della televisione italiana per entrare poi nell'immaginario collettivo. Tra le più popolari figurano la sigla per il settimanale di approfondimento Tv7 e la sigla di testa e quella di coda per «Rischiatutto», dove si vede un personaggio inseguito dalla «R». Lodolo creò anche tanti Caroselli.

SKY E IL SOGNO INCOMPIUTO Mike Bongiorno se ne è andato oggi, a 85 anni, lasciando incompiuto questo suo sogno che stava diventando realtà sulle reti di Murdoch dopo la rottura con Mediaset, la triste cena della pace con il premier Silvio Berlusconi seguita a un suo appello in tv da Fabio Fazio e il definitivo addio alle reti del Biscione. Il re del tele-quiz, il conduttore che ha tenuto a battesimo la tv italiana, prima quella pubblica poi quella commerciale, è stato premiato oltre venti volte con il Telegatto, ha presentato undici festival di Sanremo, a partire dal '63 e fino al '97 quando formò la strana coppia con Piero Chiambretti. E, nonostante la lunga carriera a Mediaset, è sempre rimasto inevitabilmente legato alla Rai dove è stato per 25 anni. Nato a New York il 26 maggio del 1924 da padre avvocato siciliano e madre torinese, Mike Bongiorno si è «sempre sentito italiano». In Italia ha studiato al liceo di Torino e collaborato giovanissimo alle pagine sportive della Stampa.
Durante la guerra si è unito alle formazioni partigiane sulle montagne piemontesi. Arrestato, nell'aprile 1944 e rinchiuso nel carcere milanese di San Vittore, dove è stato compagno di cella di Indro Montanelli fino ad ottobre è poi stato trasferito in vari campi di concentramento tedeschi dove ha visto, come aveva raccontato, «decine di ebrei avviarsi verso le camere a gas». Rimasto nei lager fino al febbraio '45 era riuscito ad uscirne vivo grazie ad uno scambio di prigionieri tra gli Stati Uniti e la Germania. Prima di rientrare negli Stati Uniti e cominciare a lavorare alla radio al 'Giornale italo-americanò, Bongiorno ha lavorato a 'The voice of Americà, la radio della propaganda militare alleata. Di nuovo in Italia nel '53, ha cominciato la collaborazione con la tv che allora muoveva i primi passi ed è nata la sua prima trasmissione televisiva: 'Arrivi e partenzè. Il primo successo è stato 'Lascia e raddoppià, un programma leggendario che divenne un fenomeno di costume. Seguirono poi 'Campanile serà (1960), 'La fiera dei sognì (1963) e il celeberrimo 'Rischiatuttò il celeberrimo quiz che raggiunse una media di 20 milioni di telespettatori , in onda il 5 febbraio del 1970 sul secondo canale della Rai. Poi ci fu 'Ieri e oggì (1976) e 'Flash' (1980), per citare solo i programmi più importanti. Quando Silvio Berlusconi fondò prima Telemilano (1977) e poi Canale 5, Mike Bongiorno fu uno dei talenti, con Raimondo Vianello e Sandra Mondaini, a farsi tentare dall'avventura della tv commerciale. «Capii che era un'idea vincente - avrebbe commentato 25 anni dopo - io ero all'apice del successo e dopo vari incontri, Berlusconi mi chiese di scegliere: o lui o la Rai. Mi pagavano 900 mila lire a puntata, lui mi offrì 600 milioni in un anno. La Rai provò a dissuaderlo, non con i soldi, ma le parole: »ma come fai a fidarti di quel palazzinaro«.
Ma, alla fine, nel 1980, disse di sì e cominciò un'avventura durata fino al passaggio a Sky, quest'anno, accompagnato dall'amarezza di veder dare poco a 30 anni di lavoro a Mediaset fino ad arrivare a dire che il responsabile del suo addio era il figlio del premier Piersilvio Berlusconi, »che è giovane ed è arrivato dopo, quindi non sapeva tutto il lavoro che ho fatto insieme a suo padre in 30 anni«. Ma nella tv di Murdoch il re del telequiz si era rimesso in gioco, era pronto alla nuova avventura: »Ci sono tanti quiz in giro, ti fanno una domanda e ti danno tre risposte possibili, due sono errate. Sembra una lotteria. Eh no! Nei miei quiz c'è una sola risposta, quella giusta! Per questo - spiega Mike - vorrei, come trent'anni fa, solo concorrenti preparati e attendo le vostre iscrizioni per telefono e per posta« aveva detto lo scorso giugno appena aperti i casting. Cercava concorrenti che potessero restare nella memoria come la mitica campionessa Giuliana Longari, diventata famosa per una delle più famose gaffe, delle tante attribuite a Mike. Alla risposta errata della Longari su una domanda di ornitologia, Bongiorno disse: 'Ahi ahi ahi, signora Longari, lei mi è caduta sull'uccello!».

MILANO, FOLLA SOTTO CASA DI MIKE Via Giovanni da Procida 10, zona Sempione a Milano, dove abitava Mike Bongiorno i passanti timidamente cominciano a fermarsi, a lanciare uno sguardo oltre il vetro scuro della portineria. Qui al settimo piano abitava Mike Bongiorno con la famiglia, mentre al primo dello stesso stabile, c'è la sede della Filmike Enterprises Srl. Bussando alla porta apre tra le lacrime la sua segretaria: «non voglio parlare, non voglio dire niente - poi aggiunge -, l'ultima volta l'avevo sentito al telefono, stava benissimo». Il portiere ricorda: «era sceso venerdì sera per andare al compleanno del figlio Leonardo a Como, mi aveva salutato dicendomi che poi partiva per Montecarlo. Con me parlava sempre in inglese - dice sorridendo -, è sempre stato gentilissimo». Si attendono a momenti i familiari.

VOLEVA DIVENTARE SENATORE A VITA Una carriera da Guiness dei primati coronata da una laurea ad honorem e un desiderio che non è riuscito a realizzare, quello di diventare senatore a vita. Questi i sogni e le tentazioni di Mike Bongiorno, il re del quiz sempre pronto a rinnovarsi, morto la notte scorsa a Montecarlo per un infarto. «Mi ero attivato, ma non ero io che potevo decidere», ha detto Silvio Berlusconi sul desiderio di poter sedere a Palazzo Madama del suo «grande amico e protagonista nella storia della televisione italiana». Una candidatura sempre caldeggiata dall'attuale premier, che aveva suscitato consensi e anche qualche polemica. Nel corso degli anni Mike aveva incassato il sì ideale di firme autorevoli come Enzo Biagi, Paolo Mieli, Giuliano Ferrara e Aldo Grasso, che aveva detto: «Mike, di fatto, è già senatore a vita per meriti televisivi». Più tiepida, invece, la politica: scettici erano stati Follini, ex segretario Udc, Bertinotti, ex leader di Rifondazione Comunista e Lusetti, ex Margherita. Più chiare le idee del suo pubblico: secondo un sondaggio del 2002 di Sorrisi e Canzoni per il 65.3% degli italiani a Mike Bongiorno andava assegnato un riconoscimento pubblico alla carriera. L'impegno da senatore non spaventava Mike: «Avrò anche 80 anni sulla carta, ma in realtà ne vanno tolti sedici - aveva detto allora il popolare presentatore -. Il problema non è l'età. Semmai è il fatto che non potrei più fare i miei programmi». Meno complicato è stato invece il conferimento a Mike Bongiorno della laurea ad honorem nel 2007 in Televisione, Cinema e Produzione multimediale, attribuitagli dall'Università Iulm di Milano: un riconoscimento - disse il rettore Giovanni Puglisi - per «premiare l'intuito, le capacità innovative, la creatività, la carriera di uno dei principali protagonisti della storia della tv italiana, colui che ha saputo creare format e modelli che hanno ispirato e continuano ad ispirare gli autori di quella stessa televisione, anche se rinnovata oggi nei suoi contenuti».

CHI ERA MIKE BONGIORNO Michael Nicholas Salvatore Bongiorno, nato a New York il 26 maggio 1924, insieme a Pippo Baudo, Corrado, Enzo Tortora e Raimondo Vianello, è stato tra i più noti volti della televisione italiana fin dalla sua nascita e l'indiscusso re del quiz tanto che la sua carriera prevedeva a novembre un nuovo programma a 85 anni su Sky, Riskytutto. Tornato a Torino, città natale di sua madre, durante la Seconda Guerra Mondiale viene impiegato come staffetta per le comunicazioni tra Alleati e gruppi partigiani. Catturato dalla Gestapo e messo al muro per essere fucilato, si salva perchè gli agenti tedeschi gli trovarono i documenti americani. Portato nel carcere di San Vittore a Milano, viene deportato prima a Bolzano poi a Mauthausen. Viene liberato prima della fine del conflitto grazie a uno scambio di prigionieri di guerra. Tornato a New York, dal 1946 lavora presso la sede radiofonica del quotidiano Il progresso italo-americano. Con Corrado è stato il presentatore più popolare in Italia, dove, nel 1953, si trasferisce per contribuire alla nascita della televisione. È lui a presentare la prima trasmissione in onda dalla Rai, 'Arrivi e partenzè. Tra le sue trasmissioni più note, Lascia o raddoppia e Rischiatutto, oltre a ben 11 edizioni del festival di Sanremo. Alla fine degli anni Settanta contribuisce alla nascita della tv commerciale. Il suo ultimo programma Rai è Flash (1980-1982), poi passa a Mediaset (Bis, Superflash, Telemike). Dal 1989 al 2003 conduce la Ruota della Fortuna. Nelle ultime stagioni conduce vari programmi su Retequattro, ed è testimonial di alcune campagne pubblicitarie con Fiorello (Infostrada), con il quale aveva instaurato uno stretto rapporto di lavoro e di amicizia. Stava per condurre un nuovo programma su SkyUno, una nuova versione del celebre Rischiatutto.


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Mike, i funerali venerdì a Milano
Camera ardente alla Triennale
Il carro funebre, con una targa del Principato di Monaco, che trasporta il feretro di Mike Bongiorno è arrivato nel pomeriggio al Cimitero Monumentale di Milano. Qui rimarrà la bara per la notte, prima di essere trasportata alla Triennale di Milano dove, a partire dalle 15 di venerdì, sarà allestita la camera ardente in memoria del presentatore morto martedì a Montecarlo. Sabato i funerali.

Mike verrà sepolto ad Arona
Il corpo di Mike Bongiorno sarà sepolto nel cimitero di Arona, in provincia di Novara, comune sul lago Maggiore. Lo si apprende dagli uffici dei servizi funebri del comune di Milano che hanno ricevuto dalla ambasciata del Principato di Monaco la comunicazione dei desideri della famiglia del presentatore. ''Per volontà della famiglia - si legge nella comunicazione trasmessa dall'ambasciata monegasca - la salma sarà tumulata nel cimitero di Arona''. La cerimonia funebre si svolgerà a Milano rata venerdi' nella chiesa di Santa Maria delle Grazie. La santa messa sara' celebrata da Erminio De Scalzi, vescovo ausiliario e vicario episcopale di Milano. Al termine delle esequie il corpo del conduttore televisivo, morto ieri a Montecarlo all'eta' di 85 anni, sara' trasportato ad Arona (Novara) sul lago Maggiore per essere sepolto nella tomba di famiglia nel piccolo cimitero di Dagnente. Non e' ancora stato fissato l'orario delle esequie, in attesa che vengano completate tutte le pratiche burocratiche per il rilascio della salma da Montecarlo e che il corpo possa finalmente partire alla volta di Milano.

Giovedì camera ardente alla Triennale
La camera ardente per Mike Bongiorno sarà allestita alla Triennale di Milano durante tutta la giornata di giovedì. La conferma arriva dalla stessa istituzione culturale milanese. L'atrio del Palazzo dell'Arte ospiterà il feretro del noto presentatore e resterà aperto dalle 15 fino alle 23 di giovedì e dalle 10 alle 20 di venerdì.
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MIKE BONGIORNO, FUNERALI A MILANO E SEPOLTURA AD ARONA
dell'inviata Chiara Carenini

MONTECARLO (PRINCIPATO DI MONACO) - Mike Bongiorno se ne è andato alle 15.08 da Montecarlo, ultimo viaggio verso Milano dove lo aspettano per la camera ardente. A bordo di una berlina nera, le tende tirate, difeso da una privacy ferrea, il 'guy lux' della televisione italiana come lo chiamano qui ha lasciato definitivamente Montecarlo.

Amava Montecarlo, Mike: al punto di comprarsi un grande appartamento al 21 di rue Princess Grace, al punto di venderlo e decidere di abitare una delle suite del Metropole, pochi passi dal Casinò e dai suoi campi da tennis preferiti. E' morto all'età di 85 anni dopo una cena con amici, mentre preparava le valige per tornare a Milano e affrontare l'ennesima sfida su Sky. Ne parlava, domenica sera, al Beef Bar dove era andato a mangiarsi una bistecca. La cena era passata tranquilla, tranne un piccolo malore subito rientrato. Era sorridente e sereno: "parlava - dicono gli amici - dei suoi impegni e dei suoi programmi per le vacanze". Poi è tornato in albergo, con la moglie Daniela sempre al fianco. La mattina di lunedì, poco prima delle 11,30, è crollato a terra. Non c'é stato spazio nemmeno per un grido. Daniela ha chiamato l'amico di sempre Emilio Giraudi che aveva accompagnato Mike a cena la sera prima. "Daniela mi ha detto: 'corri, Mike e' cadutò ma quando sono arrivato il medico mi ha sussurrato 'e' morto sul colpo, un infartò".

Lo ricorda col sorriso sulle labbra, Giraudi, mentre Mike dorme nella cella frigorifera della Societé monegasque de Thanatologie (Somotha) in attesa che si compia la burocrazia e possa finalmente tornare in Italia. Anche alla Somotha, come in tutto il borgo monegasco, la privacy è sacrosanta: nessuno parla. Si sa soltanto che quel fascio di rose rosse, i lilium e alcuni girasoli sono destinati a lui. Qualche italiano arriva per salutare 'Telemike' ma non viene nemmeno fatto entrare. L'attesa che il Parquet, l'autorità gioudiziaria monegasca, rilasci il nulla osta è lunga, ma l'ambasciatore italiano a Monaco Franco Mistretta accoglie la richiesta di Daniela e accelera i tempi. Il nulla osta arriva, viene redatto il passaporto mortuario. La salma, sigillata nel sarcofago, viene fatta salire a bordo della lunga berlina nera. Alle 15,08 parte l'auto con il feretro di Mike, e lungo la strada i familiari si accoderanno alla berlina per accompagnarlo a Milano.

L'ultimo viaggio di Mike che amava Montecarlo e il suo mare, che voleva tornare a Milano per cominciare la sua nuova avventura. Dopo la camera ardente allestita a Milano alla Triennale (che restera' aperta dalle 15 alle 23), Mike Bongiorno verrà sepolto nel cimitero di Dagnente, vicino ad Arona, dove Daniela ha una casa. Lascerà qui a Montecarlo il ricordo delle sue partite a tennis, sempre sul campo numero 7 del club, le cene con gli amici. Lascerà il suo sorriso, celebrato oggi da molti giornali monegaschi, che hanno inteso tutti salutarlo in italiano, chiudendo gli articoli scrivendo in italiano 'Arrivederci' e con la parole che amava di più: Allegria!.
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