Superenalotto, la schedina milionaria depositata in banca a Milano
Ad annunciarlo la figlia della titolare del bar di Bagnone
La stampa tedesca: minacce della mafia dietro la maxivincita
MILANO (26 agosto) - «La Sisal ci ha comunicato che la schedina vincitrice è stata depositata in una banca a Milano, nella giornata di ieri». Lo annuncia la figlia di Anna Maria Ciampini, titolare, insieme con Vanni Simonetti, del bar ricevitoria Biffi di Bagnone dove è stata giocata la schedina da 148 milioni di euro.
La notizia del deposito a Milano è stata accolta con sollievo dai titolari del bar. «Non siamo noi i vincitori - sottolinea la ragazza -, ormai deve essere ben chiaro. Nonostante questo, però, continuano ad arrivarci lettere di banche, finanziarie e singole persone che ci chiedono aiuto».
I titolari del bar Biffi smentiscono, inoltre, la notizia pubblicata oggi dal tabloid tedesco Bild secondo cui Vanni Simonetti avrebbe ricevuto telefonate di minacce. Il giornale ipotizza che le minacce siano di matrice mafiosa. «No, nessuna minaccia - smentiscono con decisione al bar Biffi -. Non abbiamo alcuna intenzione di chiedere protezione alla polizia».
Ad annunciarlo la figlia della titolare del bar di Bagnone
La stampa tedesca: minacce della mafia dietro la maxivincita
MILANO (26 agosto) - «La Sisal ci ha comunicato che la schedina vincitrice è stata depositata in una banca a Milano, nella giornata di ieri». Lo annuncia la figlia di Anna Maria Ciampini, titolare, insieme con Vanni Simonetti, del bar ricevitoria Biffi di Bagnone dove è stata giocata la schedina da 148 milioni di euro.
La notizia del deposito a Milano è stata accolta con sollievo dai titolari del bar. «Non siamo noi i vincitori - sottolinea la ragazza -, ormai deve essere ben chiaro. Nonostante questo, però, continuano ad arrivarci lettere di banche, finanziarie e singole persone che ci chiedono aiuto».
I titolari del bar Biffi smentiscono, inoltre, la notizia pubblicata oggi dal tabloid tedesco Bild secondo cui Vanni Simonetti avrebbe ricevuto telefonate di minacce. Il giornale ipotizza che le minacce siano di matrice mafiosa. «No, nessuna minaccia - smentiscono con decisione al bar Biffi -. Non abbiamo alcuna intenzione di chiedere protezione alla polizia».
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