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malattie del mondo cosidetto civile : L' OBESITA'.

ObesitA - APPROFONDIMENTI TRATTI DAL WEB

ARTICOLO 1
L’obesità: che cos’è e come va affrontata.

Il problema dell’obesità si è trasformato in un problema di livello mondiale, non solo per i paesi sviluppati, ma anche per quelli più poveri, un problema che provoca problemi sanitari, sociali e di incremento della mortalità. Il numero di persone con obesità a livello mondiale è allarmante.

La prevalenza di casi si trova in aumento tanto in USA come in Europa. Secondo un studio della NHANES (National Health and Nutrition Examination Survey) negli Stati Uniti il 30% degli adulti oltre i 20 anni sono obesi. Nei paesi del Sudamerica il problema dell’Obesità sta crescendo a vista d’occhio, ed è già un problema di salute pubblica, mentre anche nei paese della UE i casi, anche se in minore percentuale che in USA, stanno aumentando in una maniera esagerata.

Il problema dell’ obesità si evidenzia ogni giorno, non solo in adulti ma anche nei bambini. Oggi abbiamo bambini meno attivi e sempre più obesi. Il problema del bambino obeso è purtroppo che diventerà un adulto obeso, cioè sarà un obeso cronico con l’ 80% di rischio di soffrire di malattie associate a questo problema di eccessivo accumulo di grasso corporeo, con un aumento del rischio di morte.

Questo problema si basa in una diversità di fattori che ne rendono difficile il trattamento. Generalmente si tratta di un problema cronico che certamente ha una base genetica, ma anche i fattori ambientali, culturali, e comportamentali hanno influenza sulla causa e sul trattamento di questa malattia. Si pensa troppo spesso che l’obesità è solo causata da una eccessiva assunzione di cibo, ma la realtà e molto più complessa.

Un obeso può passare anni in mano a inesperti nel settore, che non danno le indicazioni giuste di trattamento, secondo il tipo e il caso specifico, e per questo troviamo persone frustrate, depresse, con bassa autostima e difficoltà nell’ inserimento della vita lavorativa e sociale.

Cos’è l’Obesità?

L’Obesità è una vera e propria malattia, cioè una condizione patologia cronica causata da una combinazione di fattori: ereditari , genetici, metabolici, alimentari, culturali, sociali e psicologici, con ripercussione nella ingestione esagerata di cibo.

Anni fa si credeva che l’obeso ingrassava per il semplice fatto di mangiare di più del normale, ma oggi si sa che il problema e molto più complesso. Molti obesi non mangiano più calorie di una persona con un peso normale, ma il loro organismo utilizza ed immagazzina le calorie in maniera diversa.

Si dice che antropometricamente una persona è obesa quando ha un 25% di grasso corporeo in più di quello che viene considerato normale, secondo il suo sesso e per l’età.

Anni fa esisteva anche il mito di catalogare l’obeso in base al peso, un gravissimo errore. Oggi si sa che il peso totale non è un valore obbiettivo per classificare una persona, piuttosto va consideata la percentuale di massa grassa.

Per esempio, consideriamo una persona che pesa 180 Kg con un 6% di grasso, e un’altra persona che pesa 180 Kg ma ha il 55% di grasso corporeo: non potremo mai dire che la persona con il 6% di grasso è obesa, perchè il suo sovrappeso si deve alla massa muscolare che ha lavorato in palestra. È sempre molto importante fare questa differenza fra massa magra (muscolare) e massa grassa.

Valori Antropometrici che aiutano a fare una diagnosi dell’Obesità:

1.L’ Indice di Massa Corporea (IMC): è una semplice formula nella quale si divide il peso attuale della persona per l’altezza al quadrato.

IMC: Peso (kg)

Altezza Mt2

Il risultato dà un valore che bisogna confrontare in questa tabella:

Classificazione
IMC (Kg/Mt”)
Rischio

Basso peso
< oms=" organizzazione"> 40 > 40

Obesità androide ed obesità ginoide
Nel 1950 Jean Vague introdusse la distinzione tra obesità androide ed obesità ginoide, osservando che alla prima si associava un maggior rischio di ipercolesterolemia, iperuricemia, ipertensione e ridotta tolleranza ai carboidrati. Oltre che dal punto di vista quantitativo (eccesso di massa grassa) le obesità vanno dunque indagate anche sotto l'aspetto qualitativo.

Già in condizioni fisiologiche, maschio e femmina si distinguono per una diversa distribuzione della massa adiposa. Le forme corporee sono infatti legate al rapporto tra ormoni sessuali maschili (androgeni) e femminili (estrogeni). Tale fenomeno diventa evidente nel periodo postmenopausale, nel quale, a causa del calo dei livelli estrogenici, si assiste ad una redistribuzione del grasso corporeo.

In condizioni patologiche tali differenze possono esacerbarsi, dando luogo ai due principali tipi di obesità:

OBESITÀ ANDROIDE (detta anche centrale, viscerale, tronculare o "a mela"): tipicamente maschile, si associa ad una maggiore distribuzione di tessuto adiposo nella regione addominale, toracica, dorsale e cerviconucale. L'obesità androide si associa inoltre ad un'elevata deposizione di adipe in sede intraviscerale (addominale o interna).

OBESITÀ GINOIDE (detta anche periferica, sottocutanea o "a pera"): tipicamente femminile, si caratterizza per una distribuzione delle masse adipose nella metà inferiore dell'addome, nelle regioni glutee ed in quelle femorali. Nell'obesità ginoide il grasso è presente soprattutto nel compartimento sottocutaneo, con conseguente elevato rapporto tra grasso superficiale e profondo.

NOTA BENE: l'obesità più pericolosa, per quanto riguarda le complicanze cardiovascolari e metaboliche, è quella androide, sia che si instauri nell'uomo sia che compaia nella donna.

Per valutare il tipo di obesità che si sta osservando è sufficiente misurare la circonferenza della vita nel suo punto più stretto (senza indossare indumenti che sfalsino la misura).

Rischio di malattia elevato (obesità androide)
Uomo Circonferenza vita > 101,6 cm
Donna Circonferenza vita > 88,9 cm

Un dato più obiettivo si ottiene calcolando il rapporto tra la circonferenza misurata a livello ombelicale (vita) e gluteo (fianchi). Tale rapporto, chiamato WHR (dall'ingelese Waist to Hip ratio), fa affidamento ai seguenti valori:

si parla di obesità androide quando il rapporto WHR è maggiore di 0,85

si parla di obesità ginoide quando il rapporto WHR è inferiore a 0,79.

In ogni caso il rapporto vita/fianchi dovrebbe essere inferiore a 0,95 per gli uomini e 0,8 per le donne. I pazienti che superano tali valori sono considerati ad alto rischio di problemi medici legati all'obesità.

Similmente al B.M.I o I.M.C, anche il WHR è un indicatore approssimativo, poiché non tiene conto del rapporto tra la massa muscolare presente nella regione glutea e in quella addominale.

rischio relativo di morte per patologia coronarica WHR (rapporto vita/fianchi)
Uomini (cm) Donne (Cm)
Normale <> 102 > 88

Il problema dell'obesità androide

L'obesità androide è frequentemente associata a diabete di tipo II, dislipidemia, patologie cardiovascolari ed iperuricemia. Tutte queste condizioni vengono sovente raggruppate nel termine "sindrome plurimetabolica" e rappresentano un grave rischio per la salute del paziente.

Gli adipociti omentali (cellule adipose viscerali) risultano maggiori nell'obesità androide; in quella ginoide prevalgono invece gli accumuli adiposi sottocutanei.

Indagini sperimentali hanno dimostrato che gli adipociti viscerali o interni sono più sensibili all'attività lipolitica ("dimagrante") di alcuni ormoni (catecolamine). Chi soffre di obesità androide è quindi più fortunato da un lato, poiché il grasso viscerale tende ad essere smaltito più in fretta di quello sottocutaneo, e più sfortunato dall'altro, poiché un'immissione troppo elevata di acidi grassi nel sangue determina conseguenze negative per l'intero organismo.

Quando le molecole adipose e non (gli adipociti rilasciano anche ormoni e sostanze ad azione pro-infiammatoria) provenienti dal metabolismo del grasso viscerale raggiungono il fegato, lo "inondano" e ne alterano il funzionamento. La modificazione del metabolismo epatico provoca alterazioni di molti valori ematici e facilita l'insorgenza di iperinsulinismo/insulinoresistenza (diabete di tipo II) e malattie cardiovascolari (ipertensione, dislipidemie, infarto del miocardio).

All'origine dell'obesità androide vi sono diversi fattori costituzionali (genetici, ormonali) ed ambientali (abuso di alcol). La ricerca ha evidenziato che anche nelle persone normopopeso e sovrappeso possono esserci importanti accumuli di grasso intorno agli organi interni. Anche gli individui apparentemente magri possono quindi essere esposti ad un aumentato rischio per tutte le patologie tradizionalmente associate all'obesità androide.

Il grasso viscerale può essere perso con l'esercizio fisico

L'attività fisica si è dimostrata tra le strategie più efficaci per favorire la ridistribuzione del grasso corporeo e la perdita di quello localizzato in sede intra-addominale. E' bene sottolineare che quando si inizia un programma dimagrante basato sul regolare esercizio fisico, la perdita adiposa potrebbe essere controbilanciata dall'ipertrofia muscolare. Di conseguenza il peso del soggetto obeso potrebbe rimanere costante.

Al contrario di quello viscerale, il grasso sottocutaneo, più abbondante nell'obesità ginoide, oppone maggiore resistenza agli effetti lipolitici delle terapie dimagranti (farmacologiche, dietetiche, comportamentali, sportive ecc.).
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Indice di massa corporea

L'indice di massa corporea (IMC o BMI, acronimo Inglese di Body Mass Index) è un parametro che mette in relazione la massa corporea e la statura di un soggetto. L'IMC fornisce una stima delle dimensioni corporee più accurata rispetto alle vecchie tabelle basate semplicemente su altezza e peso.

L'indice di massa corporea si calcola dividendo il proprio peso espresso in kg per il quadrato dell’altezza espressa in metri:

IMC = massa corporea (Kg) / statura (m2)

In base a questa formula, l'indice di massa corporea di una persona che pesa 75 chilogrammi ed è alta 1 metro e 80 centimetri sarà quindi uguale a:

75 / (1,80 * 1.80) = 75 / 3.24 = 23,1

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità l'IMC, o indice di massa corporea, è raggruppabile in 4 categorie:

– sottopeso (IMC al di sotto di 19)

– medio (IMC compreso tra 19 e 24)

- sovrappeso (IMC compreso tra 25 e 30)

- obesità (IMC al di sopra di 30)

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